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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bra
Torino
chiesa
sussidiaria
S.Giovanni Lontano
Parrocchia di Sant'Antonino Martire
facciata ; pianta; struttura; copertura; Pavimenti e pavimentazioni; decorazioni; presbiterio; prospetti laterali; campanili
altare - intervento strutturale (anni 70)
XII - 1231(preesistenza intero bene); 1355 - 1355(preesistenza intero bene ); 1359 - 1359(rifacimento intero bene ); 1386 - 1386(cattedratico intero bene); 1495 - 1495(rifacimento carattere generale); 1630 - 1630(variazione d'uso intero bene); 1648 - 1648(ampliamento coro ); 1750 - 1751(restauro intero bene ); XIX - XIX(completamento altari laterali); 1888 - 1888(variazione d'uso carattere generale); 1950 - 1960(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni Lontano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giovanni Lontano <Bra>
Altre denominazioni S.Giovanni Lontano
Ambito culturale (ruolo)
barocco (rifacimento )
maestranze piemontesi (rifacimento )
maestranze piemontesi (preesistenza)
Notizie Storiche

XII - 1231 (preesistenza intero bene)

La primigena chiesa di San Giovanni Lontano è indubbiamente una delle più antiche della città. Alcune fonti riferiscono che i più antichi documenti che citano la chiesa, conservati presso la Curia Arcivescovile, risalgono al 1155, mentre il Casiraghi riconduce la prima attestazione al 19 febbraio 1231. A quel tempo era sede plebana di San Vittore di Pollenzo (ormai in decadimento).

1355  (preesistenza intero bene )

Un documento descrive la chiesa in pessime condizioni di conservazione e mancante di arredo. Fu restaurata dal pievano don Oberto Ferrerio al quale il vescovo di Torino, Tommaso di Savoia, aveva concesso di permutare due appezzamenti di terreno con i materiali necessari alla ristrutturazione.

1359  (rifacimento intero bene )

La nuova San Giovanni è documentata nei pressi delle mura di Bra vicino a Porta Sallarum: la sua presenza è confermata da una delibera comunale del 2 marzo dello stesso anno, anticipando di quasi cento anni la datazione tradizionalmente proposta dagli storici.

1386  (cattedratico intero bene)

Citata nel cattedratico del 1386 come “Ecclesia Sancti Iohannis de Brayda”

1495  (rifacimento carattere generale)

San Giovanni fu ricostruita verosimilmente nello stesso luogo (l’attuale piazzetta dei Conti Guerra di Grione) dove si trovava l’edificio medievale. In un anno non precisato la chiesa fu dedicata alla Madonna del Buon Consiglio; per questa ragione sopra l’altare maggiore venne dipinta ad affresco l’immagine della Vergine col Bambino

1630  (variazione d'uso intero bene)

San Giovanni fu adibita a lazzaretto gestito dai Padri Cappuccini e sostenuto economicamente dal Comune di Bra

1648  (ampliamento coro )

La chiesa fu sopraelevata e il coro coperto a volta

1750 - 1751 (restauro intero bene )

A causa di una forte nevicata il tetto della chiesa fu sfondato. Nel 1751 il Comune fu indotto a stanziare i provvedimenti necessari per rendere nuovamente funzionante la chiesa.

XIX  (completamento altari laterali)

Inizio 1800: Aggiunti i due altari laterali, dedicati a Sant’Apollonia e alla Madonna del Buon Consiglio.

1888  (variazione d'uso carattere generale)

La pievania mantenne sede in questa chiesa fino al 1888 quando fu trasportata nell’attuale chiesa di San Giovanni Battista di Via Vittorio Emanuele. L’antica chiesa è stata parzialmente demolita e trasformata in parte in abitazione civile.

1950 - 1960 (restauro intero bene)

Importanti interventi di restauro che hanno permesso di conservare la chiesa e di officiarla ancora oggi.
Descrizione

La chiesa di San Giovanni Lontano sorge a Bra sulla cima di una collina in posizione isolata all'interno di una zona verde recintata. Su una preesistenza pertinente all'XI° secolo sorse a fine del Quattrocento la chiesa più antica del paese "fuori le mura". La pianta si sviluppa longitudinalmente ad aula. La semplice facciata a capanna si imposta su uno spiazzo digradante a gradini. Ha subito interventi di manutenzione a cavallo degli anni '60-'70, tra cui la decorazione monocroma interna, che ne connotano l'aspetto attuale. L'impianto decorativo Quattrocentesco oggi è localmente e faticosamente leggibile ad eccezione della pala d'altare dipinta a fresco.
facciata
L'alta e sobria facciata a capanna intonacata presenta un portone inserito in un portale con timpano triangolare. Al di sopra si apre una finestra rettangolare.
pianta
Schema planimetrico ad unica aula rettangolare con abside in continuità.
struttura
Struttura in muratura laterizia. Sistema voltato a botte unghiata. Una serie di finestre si apre al di sopra del cornicione dell'aula alla base della volta unghiata.
copertura
Tetto a due falde con manto di copertura in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in piastrelle di recente fattura.
decorazioni
L'unica porzione di dipinto primigenio superstite è la pala d'altare a fresco nella nicchia sopra l'altare. L'intervento di manutenzione degli anni'60 ha occultato altre tracce con campiture monocrome risparmiando solo alcune figure scontornate in prossimità della zona presbiteriale fortemente alterate dall'intervento.
presbiterio
Il presbiterio storico occupa la zona terminale dell'aula, abside in continuità, in posizione rialzata. Ospita l'altare maggiore in muratura decorato a finti marmi collocato a ridosso della parete.
prospetti laterali
Sui prospetti laterali e sul retro si innestano volumi di pertinenza, sacrestia e locali di servizio. Il sinistro è intonacato e presenta aperture tamponate. Il destro, a causa del degrado, è in laterizio a vista per la quasi totalità. Fanno eccezione localizzate porzioni superstiti di intonaco con lacerti degli affreschi che dovevano decorarlo. Qui si aprono alcune finestre nella porzione alta.
campanili
Il piccolo campanile a vela intonacato si erge sul prospetto retrostante.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (anni 70)
Il presbiterio attuale insiste su quello storico nella zona terminale dell'aula rialzata rispetto ad essa. Consiste in un altare lapideo posto davanti all'altare maggiore. Un leggio funge da ambone.
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