chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Jesi Jesi chiesa sussidiaria Madonna della Misericordia Parrocchia di San Francesco d'Assisi Pronao nessuno XVII - 1649(preesistenze intero bene); 1699 - 1699(restauro cappella preesistente); XIX - 1855(stato di rovina cappella preesistente); 1855 - 1855(ricostruzione intero bene); 2011 - 2011(piccola manutenzione ambiente interno)
E’ situata a pochi metri dalla Chiesa di San Francesco di Assisi ed è sorta al posto di una vecchia cappella votiva che era denominata Madonna di Campolungo, costruita nel 1649 dalla nobile famiglia jesina dei Conti Fiordemonti.
1699 (restauro cappella preesistente)
La preesistente cappella votiva venne restaurata nel 1699, ma non si hanno molte notizie storiche a riguardo.
XIX - 1855 (stato di rovina cappella preesistente)
All’interno si venerava un’immagine miracolosa della Vergine, una tela di metri 2 x metri 1,40, rappresentante la Madonna con il Bambino sulle ginocchia, e San Francesco inginocchiato davanti a Lei. La cappella era piuttosto rovinata e quando nel 1855 scoppiò la peste anche a Jesi, l’immagine venne trasportata altrove in attesa della costruzione di una chiesa più adatta.
1855 (ricostruzione intero bene)
Il 18 Ottobre 1855 iniziarono i lavori per costruire un nuovo tempio, su progetto dell’architetto Angelo Angelucci proveniente dalla provincia di Viterbo. L’immagine della Vergine, una tela del secolo XVII, è ora all’interno.
2011 (piccola manutenzione ambiente interno)
La chiesa è utilizzata come sede permanente di un presepe. Nel 2011 sono stati posizionati quattro nuovi fari all'interno dell'aula per permettere una migliore illuminazione.
Descrizione
La chiesa è situata a pochi metri dalla Chiesa di San Francesco ed è un piccolo esempio di Neoclassicismo: un tempio ad aula con un pronao di accesso, una trabeazione con timpano triangolare e un presbiterio di forma quadrangolare con copertura a volta.
L’interno della chiesa è caratterizzato da una serie di paraste corinzie impostate su stilobate che permettono la realizzazione di alcuni spazi per alloggiare sculture. Le statue sono 14 e rappresentano profeti e ninfe, proprio per rappresentare il sacro e il profano insieme. Sopra alle paraste vi è una ricca trabeazione e, al di sopra di quest’ultima, una serie di specchiature quadrate nelle quali sono inserite le finestre.
Il presbiterio è uno spazio a se stante che si protende all’interno dell’aula con i muri laterali. Le pareti sono decorate con paraste, specchiature quadrangolari e semicircolari.
Alla forma semplice e pura dell’edificio progettato dall’Angelucci sono stati aggiunti dei piccoli corpi di fabbrica che hanno reso la chiesa molto simile ad un edificio a croce.
All'interno della chiesa sono presenti numerose lesioni dovute a cedimenti del terreno in quanto non sono presenti le fondamenta; sarebbero infatti necessari lavori di consolidamento e ristrutturazione anche nei locali della sacrestia.
Pronao
Il pronao è impostato su una scalinata di quattro gradini e rende il prospetto simile al tempio tetrastilo caratterizzato dalle due colonne centrali, lisce e con capitelli ionici, e le due paraste laterali con capitelli corinzi. Nella realtà il pronao realizzato è uno spazio chiuso, accessibile solo dal davanti, mentre lateralmente è individuabile solo per la coppia di paraste, sulle quali continua l’architrave composto del fronte. I prospetti laterali sono caratterizzati da una quinta, corrispondente all’aula interna, segnata solo da cinque alte finestre quadrate per ogni lato. Il pronao fu concepito per permettere la preghiera anche quando la chiesa fosse stata chiusa: in effetti il progetto prevedeva anche due finestre ai lati del portone che però non sono state mai realizzate. La copertura del pronao è a lacunari, così come all’interno della chiesa.
Adeguamento liturgico
nessuno
La chiesa è attualmente occupata da un grande presepe.
L'altare che era in chiesa è stato spostato nella sacrestia.