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Mantova
Mantova
chiesa
cattedrale
S. Pietro apostolo
Parrocchia di S. Pietro Apostolo
Pianta; Struttura; Coperture; Facciata; Interno; Volte e soffittature; Pavimenti e pavimentazioni; Serramenti e infissi; Campanile; Sistemi di allontanamento acque meteoriche
sede - aggiunta arredo (2011); altare - aggiunta arredo (2011); ambone - aggiunta arredo (2011); cattedra - aggiunta arredo (1800)
III - IX (costruzione chiesa preesistenze); XI - XI (costruzione chiesa intero bene); 1396 - 1401(ampliamento navata e rifacimento facciata intero bene); 1545 - 1590(interventi di restauro interno); 1756 - 1761(interventi di restauro facciata); 2003 - 2005(interventi di restauro interni); 2013 - 2015(interventi di restauro interno)
Cattedrale di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Cattedrale di San Pietro Apostolo <Mantova>
Altre denominazioni Chiesa di S. Pietro apostolo
S. Pietro apostolo
Autore (ruolo)
Giulio Romano (rifacimento interno)
Baschiera, Nicolò (rifacimento facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze mantovane (costruzione della chiesa)
maestranze mantovane (ampliamento della chiesa)
maestranze mantovane (restauro interni)
maestranze mantovane (restauro facciata)
Notizie Storiche

III  - IX  (costruzione chiesa preesistenze)

Notizie incontrollabili e probabilmente leggendarie fanno risalire già al III secolo la costruzione in questa area di una chiesa dedicata a San Pietro. Essa fu distrutta da un incendio sul finire del IX secolo.

XI   (costruzione chiesa intero bene)

La nuova chiesa venne costruita a partire dall'undicesimo secolo e prese il titolo di cattedrale della città. Qui, quando ancora non era conclusa, vi venne seppellito Sant'Anselmo: la chiesa si presentava come romanica, a tre navate elevate nella parte terminale sopra una cripta. Queste tre navate corrispondono oggi alle tre centrali e sono visibili all'esterno, sul lato verso il Palazzo del Capitano. Dello stesso periodo è anche il campanile, innalzato dove lo si vede oggi al di sopra di una torre già esistente e forse romana.

1396 - 1401 (ampliamento navata e rifacimento facciata intero bene)

Per volere di Francesco Gonzaga, i fratelli Pier Paolo e Jacobello Dalle Masegne, modificarono la pianta della chiesa allargandone le navate fino a rendere il campanile non più separato dalla chiesa ma attaccato ad essa come lo vediamo oggi. Il progetto portò inoltre al rivestimento della facciata e del fianco sinistro della chiesa gotica e la collocazione dei leoni stilofori e del protiro di facciata.

1545 - 1590 (interventi di restauro interno)

A causa di un incendio che colpì la cattedrale Ercole Gonzaga affidò a Giulio Romano il progetto di rifacimento degli interni che assunsero l'aspetto odierno.

1756 - 1761 (interventi di restauro facciata)

L'attuale facciata in marmo fu commissionata dal vescovo Antonio Guidi di Bagno all'ingegnere militare Nicolò Baschiera, il quale realizzò la soluzione ad ispirazione tardo barocca che oggi si affaccia su piazza Sordello.

2003 - 2005 (interventi di restauro interni)

L'intervento di restauro è stato finalizzato al risanamento conservativo degli stucchi e degli intonaci.

2013 - 2015 (interventi di restauro interno)

L'intervento di restauro è stato finalizzato al risanamento conservativo degli affreschi dell'abside.
Descrizione

La cattedrale mantovana si affaccia sull'ampia Piazza Sordello, che fino al secolo scorso si chiamava Piazza San Pietro, a significarne il carattere di sagrato del tempio che all'apostolo è intitolato. La parte absidale del tempio è circondata dalle case un tempo canonicali. Quelle che si allineano dopo il fianco destro sono concluse dalla suggestiva struttura medievale con loggia rinascimentale, nota come "Casa di Rigoletto".
Pianta
La cattedrale presenta una pianta a croce latina costituita da cinque navate divise da colonne corinzie e due navatelle aggiuntive costituite dall'insieme delle cappelle laterali indivise tra loro. Il transetto tripartito precede l'ampio abside dove l'antico altare impedisce la vista del coro retrostante.
Struttura
La chiesa è stata edificata con muratura in laterizi pieni.
Coperture
Il tetto che sormonta le navate è a doppia falda con copertura in coppi; la copertura della cupola, costituita da un ottagono è anch'essa in coppi, così come la copertura dell'abside.
Facciata
La facciata presenta diverse caratteristiche barocche: il corpo centrale è strutturato su alte paraste corinzie che reggono un robusto timpano (in cui è inserito lo stemma del committente) a sua volta sormontato da statue. Altre statue, insieme con medaglioni, ornano i più bassi corpi laterali, a paraste tuscaniche, come tuscaniche sono le colonne che affiancano il portale maggiore, dal serramento ligneo, e reggono le colonne ioniche poste ai lati della loggia centrale. La targa sopra la porta ricorda che l'opera fu realizzata al tempo in cui Mantova era soggetta all'imperatrice Maria Teresa d'Austria. Le sculture accompagnate da medaglioni presentano gli evangelisti mentre le statue raffigurano santi connessi con la tradizione religiosa mantovana.
Interno
Il duomo giuliesco appare solennemente classico, nella sua selva di colonne bianche corinzie, scanalate e rudentate. Particolare la soluzione adottata per le cappelle, che per essere ampliamente comunicanti tra loro formano di fatto due navatelle ulteriori. La navata centrale è inondata di luce la quale gioca nei cassettoni della copertura. Particolare inoltre il pulpito di stile coerente con gli interni anche se risale alla fine del 1800. I lati lunghi della navata presentano una scansione classica: essi sono ripartiti dalla trabeazione in due fasce di pari altezza, e in verticale alle colonne corrispondono lesene, di uguale ordine corinzio.
Volte e soffittature
La navata centrale è coperta da un soffitto cinquecentesco a cassettoni intagliati e dorati. Le navate che affiancano la principale sono voltati a botte cassettonata mentre la soffittatura torna piana a cassettoni intagliati nelle navate più esterne. Anche il presbiterio e l'abside presentano due volte a botte, ma all'incrocio tra questi due elementi sorge una cupola con base ottagonale. Le cappelle laterali sono coperte da cupolette.
Pavimenti e pavimentazioni
Tutta la superficie calpestabile della chiesa è pavimentata in marmo bicolore rosso e bianco disposto in diagonale.
Serramenti e infissi
Le finestre della chiesa sono quasi tutte in vetro semplice con telaio ligneo e serramenti in metallo. L’unica variazione è costituita dalle finestre della cupola e del presbiterio che presentano un vetro colorato.
Campanile
Il campanile, sul lato destro della chiesa, si compone di due parti. L'inferiore più larga sarebbe per alcuni una torre romana (e si favoleggia che appoggi su fondamenta etrusche). La parte superiore, la cui robustezza attenua la considerevole altezza, è senz'altro romanica e costituisce la più vistosa parte superstite della chiesa eretta nel XI secolo. Gotiche sono invece le cornici orizzontali del campanile, che nella faccia verso la grande piazza presenta una irregolarità creata per consentire il movimento della campana maggiore.
Sistemi di allontanamento acque meteoriche
La chiesa è dotata di gronde e pluviali in rame per lo scarico delle acque meteoriche sulle pareti laterali, alcuni che entrano nella muratura e altri completamente esterni.
Adeguamento liturgico

sede - aggiunta arredo (2011)
È presente la sede utilizzata dal presidente non vescovo, costituita da un trittico di sedie, posta su due gradini; essa si trova tra il presbiterio e il coro, a destra.
altare - aggiunta arredo (2011)
L'incrocio tra transetti e presbiterio, recintato da balaustre marmoree e lignee, è occupato dall'altare celebrativo, realizzato reimpiegando un basamento in legno con il pellicano intagliato e un'ampia mensa lignea.
ambone - aggiunta arredo (2011)
L’ambone è costituito da un leggio in plexiglass con due teste di cherubini intagliate; è appoggiato sulla balaustra sinistra e dotato di una predella formata da due gradini per consentire al lettore di accedere al libro liturgico.
cattedra - aggiunta arredo (1800)
La cattedra è in legno intagliato e risale al XVII secolo; dal XIX secolo è documentata la sua collocazione a ridosso del pilastro sinistro che immette nel presbiterio, così dove si presenta oggi.
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