chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Noto Noto chiesa parrocchiale S. Maria alla Rotonda Parrocchia di S. Maria alla Rotonda Facciata; Prospetto nord; Pianta; Coperture; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Scale; Campanile; Elementi decorativi; Arredi altare - aggiunta arredo (1961 circa); navata - aggiunta arredo (1963); presbiterio - aggiunta arredo (2000) XIV - XIV(dipinto antica chiesa); 1308 - 1308(fondazione antica chiesa); XVI - XVI(confraternita S. Maria dello spasimo carattere generale); 1542 - 1542(altari antica chiesa); 1570 - 1570(chiesa sacramentale antica chiesa); 1635 - 1635(erezione parrocchia antica chiesa); 1689 - 1689(altari antica chiesa); 1693 - 1693(distruzione antica chiesa); 1696 - 1696(ricostruzione provvisoria intero bene); 1728 - 1728(progetto intero bene); 1730 - 1735 circa(costruzione intero bene); 1742 - 1742(costruzione rimo organop); 1775 - 1775(confraternita carattere generale); XIX - XIX(costruzione organo attuale); XX - XX(Costruzione Soppalco); 1926 - 1935(erezione a parrocchia carattere generale); 1935 - 1935(riconoscimento civile carattere generale); 1936 - 1958 (confraternita di S. Giuseppe carattere generale); 1962 - 1962(rifacimento portone d’ingresso); 1970 - 1985(decorazione salone parrocchiale); 1991 - 1991(restauro facciata); 1991 - 1991(consolidamento campanile); 1992 - 1992(restauro intero bene); 1998 - 1998(restauro organo); 2001 - 2002(consolidamento intero bene); 2001 - 2002(adeguamento impianto elettrico); 2001 - 2003(realizzazione sculture lignee presbiterio ); 2012 - 2012(realizzazione diorama); 2013 - 2013(restauro salone parrochiale); 2013 - 2013(restauro portone d’ingresso)
Chiesa di Santa Maria alla Rotonda
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria alla Rotonda <Noto>
Altre denominazioni
Maria Santissima Immacolata alla Rotonda Santa Maria la Rotonda S. Maria alla Rotonda
Autore (ruolo)
Gagliardi, Rosario (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
barocco netino (progetto)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche
XIV (dipinto antica chiesa)
Nella chiesa si venerava un’antica immagine della Madonna dipinta sulla parete.
1308 (fondazione antica chiesa)
La chiesa di S. Maria la Rotonda (è questa l’esatta denominazione storica) è citata per la prima volta in un documento del 1308: l’elenco delle “decime” ecclesiastiche dovute alla Santa Sede. La sua fondazione però è molto più antica, da riferire probabilmente al periodo bizantino. Il nome allude alla pianta circolare della chiesa originaria a Noto Antica.
XVI (confraternita S. Maria dello spasimo carattere generale)
Nel XVI secolo la Rotonda fu sede della confraternita di S. Maria dello Spasimo che scrisse pagine importanti della storia religiosa e sociale della città di Noto Antica.
1542 (altari antica chiesa)
Nel verbale della visita pastorale che Mons. Bologna, Vescovo di Siracusa, vi compì nel 1542 si accenna che nella chiesa Rotonda di Noto Antica ha “molti altari di buona fattura e bene adornati da pale”.
1570 (chiesa sacramentale antica chiesa)
In un atto del 1570, la Rotonda di Noto Antica viene impropriamente definita “parrocchia”. Essa era in realtà una “chiesa sacramentale”, in cui, su licenza del Vescovo e delega del Parroco della Chiesa Madre, si amministravano i sacramenti.
1635 (erezione parrocchia antica chiesa)
L’erezione canonica avvenne nel 1635, grazie alla munificenza di Giovanni Pullichino, dottore in utroque iure, il quale assegnò alla chiesa di Noto Antica notevoli rendite.
1689 (altari antica chiesa)
Mons. Fortezza, l’ultimo Vescovo che visitò la Rotonda di Noto Antica, prima del terremoto del 1693, riferisce, nella sua relazione del 17 Maggio 1689, che la chiesa era dotata di cinque altari: l’altare maggiore, con il coro, gli altari della Natività, della Madonna della Gloria, dell’Assunzione e di S. Leonardo. Dal documento risulta inoltre che essa era servita da una sacrestia ordinata e ben fornita di arredi sacri.
1693 - 1693 (distruzione antica chiesa)
L’11 Gennaio 1693 la chiesa di Noto Antica fu rasa al suolo da un terribile terremoto che distrusse più di quaranta città della Sicilia. Tutto ciò che conteneva 93distrutto, compresa l’antica pittura.
1696 (ricostruzione provvisoria intero bene)
La Rotonda fu una delle prime chiese provvisorie della nuova Noto, perché la confraternita di S. Maria dello Spasimo cui apparteneva, possedeva sufficienti rendite. La prima chiesetta in muratura risultava già costruita nel 1696.
1728 (progetto intero bene)
Alla costruzione della chiesa attuale si cominciò a pensare nel 1728, incaricando del progetto il giovane architetto Rosario Gagliardi.
1730 - 1735 circa (costruzione intero bene)
Il 26 luglio 1730 i Rettori della chiesa stipularono col capomastro Corrado Bertolo il contratto d’appalto per la costruzione dell'edificio, che prevedeva l’inizio dei lavori per il successivo primo di agosto. La nuova chiesa venne terminata in circa cinque anni.
1742 (costruzione rimo organop)
Nel 1742 la chiesa venne dotata di un organo, costruito a Messina da Simeone Macrì per il prezzo di 25 onze.
1775 (confraternita carattere generale)
Nel Settecento la Confraternita di S. Maria dello Spasimo annoverava tra gli iscritti numerosi esponenti della nobiltà e della borghesia, figure di spicco nel campo della cultura e dell’arte. In un elenco del 1775, redatto in ottemperanza alla Costituzione Sinodale, che imponeva di trascrivere ed esporre i nomi dei confrati, è presente anche il nome di Costantino Carasi, il più apprezzato tra i pittori netini del Settecento.
XIX (costruzione organo attuale)
L’organo attuale fu costruito intorno alla metà del secolo XIX, probabilmente dai Puglisi di Catania.
XX (Costruzione Soppalco)
Nel primo dopoguerra, per l’alloggiamento dell’organo, fu costruito all’ingresso della navata una cantoria di legno sorretta da due colonne di pietra.
1926 - 1935 (erezione a parrocchia carattere generale)
La nuova chiesa divenne parrocchia in forza del decreto emanato da Mons. Vizzini, Vescovo di Noto, il 3 aprile 1926 (Sabato Santo), grazie alla generosità della nobildonna Maddalena Papaleo dei Baroni di Concadaino, vedova del cav. Paolo Maltese.
1935 (riconoscimento civile carattere generale)
Il 13 Giugno 1935 il Re Vittorio Emanuele III firmò il decreto di riconoscimento della parrocchia ai fini civili.
1936 - 1958 (confraternita di S. Giuseppe carattere generale)
Negli anni quaranta del Novecento la Rotonda fu sede della confraternita di S. Giuseppe che si poneva come obiettivo l’educazione morale e religiosa dei giovani, la professione, la diffusione e la difesa della religione cattolica. Nella prima riunione, che si tenne il 22 Marzo 1936, il canonico Ignazio Blandini, primo parroco della Rotonda, fu nominato direttore spirituale. La confraternita si estinse probabilmente alla fine degli anni cinquanta.
1962 (rifacimento portone d’ingresso)
Nel 1962 venne rifatto il portone d’ingresso.
1970 - 1985 (decorazione salone parrocchiale)
Nel 1970 il parroco Giuseppe Mangano conferì all’artista Quirino De Ieso l’incarico di rappresentare, mediante pitture murali, la storia della redenzione. Le pitture furono realizzate sulle pareti del salone adiacente alla chiesa, che venne poi denominato “Sala Quirino”, dal nome dell’autore. L’ultima parete, che rappresenta l’origine dell’universo, venne completata nel 1985.
1991 (restauro facciata)
Nel 1991 si realizzarono interventi di restauro sulla facciata.
1991 (consolidamento campanile)
Nel 1991 il campanile fu messo in sicurezza e sottoposto ad un intervento di consolidamento strutturale.
1992 (restauro intero bene)
Nel 1992 furono eseguiti lavori di restauro sulle coperture, sui solai e sugli intonaci esterni. Nel contesto di tali lavori fu anche sostituita la pavimentazione del cortile interno, annesso ai locali della chiesa.
1998 (restauro organo)
Nel 1998 è stato completato il restauro dell’organo ottocentesco ad opera della ditta Bovelacci. Il 18 maggio 1998 è stato benedetto con rito liturgico presieduto da Mons. Francesco Guccione, Vicario Generale della Diocesi di Noto ed inaugurato con un concerto per organo e tromba eseguito dai maestri Gianfranco Nicoletti e Vito Maurizio Grasso.
2001 - 2002 (consolidamento intero bene)
Tra il 2001 e il 2002 si eseguirono lavori di riattamento della chiesa e dei locali annessi. In tale contesto fu ridimensionata la struttura di legno dell’atrio d’ingresso, rimosso il soppalco per l’alloggiamento dell’organo e sostituito con un altro della stessa tipologia costruttiva, restaurato l’altare maggiore, sostituita la vecchia pavimentazione, fatta di mattonelle di graniglia di cemento, con una pavimentazione di mattoni in pietra di Comiso.
2001 - 2002 (adeguamento impianto elettrico)
Nel contesto dei lavori di restauro della chiesa e dei locali annessi, eseguiti tra il 2001 e il 2002, si provvide anche all’adeguamento dell’impianto elettrico alle normative vigenti e alla sostituzione dei vecchi climatizzatori del salone parrocchiale.
Agli inizi del 2000 il parroco Giuseppe Mangano aveva conferito allo scultore Salvatore Amico l’incarico di realizzare un trittico di opere da porre a corredo dell’area del presbiterio: una scultura lignea dell’ultima cena, da porre a decoro della mensa eucaristica, un nuovo fonte battesimale di legno intagliato e un ambone ligneo. Le opere furono realizzate tra il 2001 ed il 2003.
2012 (realizzazione diorama)
Nel Marzo del 2012 il parroco Franco Santuccio, già cappellano del carcere di Noto, dove fu detenuto anche Alessandro Serenelli, l’uccisore di S. Maria Goretti, volendo fare della parrocchia un luogo di culto gorettiano, fece realizzare dalla “Associazione Amici del Presepio” di Nettuno un diorama con due scene riguardanti la vita del Serenelli: il sogno-visione con il quale egli ricevette la conferma del perdono da parte di S. Maria Goretti; il colloquio che ebbe con Mons. G. Blandini, Vescovo di Noto, il 10 novembre 1910, nella cella n. 45 del carcere di Noto.
2013 (restauro salone parrochiale)
Agli inizi del secondo decennio del 2000, il parroco Franco Santuccio decise di attivarsi per il restauro delle pitture murali di Quirino De Ieso che impreziosiscono il salone parrocchiale. Il restauro fu eseguito nel 2013, sotto la direzione tecnico-scientifica del dott. Salvatore Russo, con l’apporto della restauratrice dott.ssa Teresa Tropea.
2013 (restauro portone d’ingresso)
Nel 2013 fu eseguito il restauro del portone d’ingresso.
Descrizione
La chiesa espone ad ovest il suo prospetto principale, che si presenta come un blocco unico, visivamente definito da paraste d’angolo di ordine gigante. La simmetria della facciata settecentesca è interrotta dalla presenza di una torretta campanaria che svetta nell’angolo nord-occidentale dell’isolato, alla sinistra dell’elegante frontone posto al culmine della facciata. Il corpo dell’edificio ha uno sviluppo longitudinale. L’interno è una sala unica di forma rettangolare con una volta a botte lunettata. Una cantoria di legno, chiusa da un elegante parapetto di ferro battuto, si proietta sull’area d’accesso alla navata, definita spazialmente dalle due colonne centrali che fanno da sostegno. La chiesa è priva di affreschi. In prossimità dell’area d’ingresso una lapide marmorea, posta sulla parete sinistra, ricorda lo slancio generoso della nobildonna Maddalena Papaleo, che ne rese possibile l’erezione a Parrocchia nell’anno 1926. L’area del presbiterio è impreziosita, sullo sfondo, da alcuni pregevoli stucchi. La parte artisticamente più rilevante dell’interno è l’altare maggiore, fatto di marmi e gesso, che si attesta su uno sfondo impreziosito da pregevoli stucchi.
Facciata
La facciata settecentesca presenta un bel portale arcuato, inquadrato da pilastri in stile ionico posti a sostegno di un enorme timpano ad arco spezzato, al centro del quale si attesta un’edicola rettangolare recante la scritta latina NATI SVI PRIMOGENITAE, cioè “alla primogenita del suo nato”, espressione che sembra evocare la celebre preghiera con la quale San Bernardo di Chiaravalle si rivolge alla Vergine nel XXXIII canto del Paradiso. Sopra l’edicola una finestra (murata) di forma circolare. Completano la facciata il frontone e la torre campanaria, edificata nell’angolo di nord-est.
Prospetto nord
Il prospetto nord è corredato da un’edicola votiva contenente una statua di Sant’Antonio con bambinello, posta a circa due metri dal piano di calpestio in prossimità dell’angolo tra la via Salvatore La Rosa e la via Giovanni Aurispa, e da ciò che rimane dell’antica cornice in pietra da intaglio che adornava l’ingresso laterale della chiesa, originariamente presente, poi chiuso nella seconda metà dell’ottocento a seguito dell’abbassamento della strada.
Pianta
La chiesa, a navata unica, ha una pianta di forma rettangolare. Il presbiterio, anch’esso di forma rettangolare, si trova su un piano rialzato rispetto a quello della navata.
Coperture
La chiesa presenta una copertura a due falde. Il manto di copertura è realizzato con coppi siciliani, l’orditura di supporto del manto di copertura è di legno. Sotto il tetto è stata realizzata una volta in canne e gesso. L’intradosso è rifinito con uno strato di intonaco del tipo tradizionale.
Struttura
La strutture portanti verticali sono in muratura, realizzate con pietrame di calcare duro e malta. Sono ricoperte da uno strato di intonaco del tipo tradizionale.
Pavimenti e pavimentazioni
L'attuale pavimentazione in mattoni di pietra di Comiso venne posta in opera nel contesto dei lavori di restauro della chiesa e dei locali annessi eseguiti tra il 2001 e il 2002, in sostituzione di quella più antica in mattoni di graniglia di cemento.
Scale
Esternamente, sono presenti alcuni gradini di pietra in corrispondenza dell’ingresso. All’interno, l’unica scala esistente è quella a chiocciola che conduce alla cantoria e al campanile, realizzata in pietra locale. Alla scala si accede da una porta che si trova sul lato sinistro della navata, tra l’ingresso ed il fonte battesimale.
Campanile
Struttura a pianta quadrata, posta a nord-ovest, con accesso dall’interno della chiesa. Il fusto in muratura presenta feritoie. La cella campanaria è aperta da monofore e presenta una copertura piramidale con coppi siciliani.
Elementi decorativi
Una serie di lesene e di arcate in rilievo articolano le due pareti che delimitano la navata e danno all’insieme un’impronta classicheggiante. Conferiscono, altresì, movimento ad uno spazio che appare, nel complesso, privo di fregi e di colori. La parte artisticamente più rilevante dell’interno è l’altare maggiore, fatto di marmi e gesso, che si attesta su uno sfondo impreziosito da pregevoli stucchi. Sfondo sul quale alcune colonne, disposte simmetricamente e decorate con foglie di colore dorato, ed il sovrastante frontone, decorato con bassorilievi, fanno da cornice alla nicchia centrale, che accoglie una statua lignea della Madonna Immacolata, a cui la chiesa è dedicata. Il salone parrocchiale, adiacente alla chiesa, è impreziosito dalle pitture murali che furono eseguite dall’artista Quirino De Ieso tra il 1970 e il 1985, un ciclo pittorico di grande tensione spirituale che inserisce l’uomo, caduto a causa del peccato, nel progetto di redenzione operato da Dio Padre per mezzo del Figlio Gesù Cristo.
Arredi
Tra gli elementi d’arredo si possono annoverare: una statua lignea della Madonna Immacolata di autore anonimo, l’organo a canne del secolo XIX, alloggiato sulla cantoria, che sembrerebbe essere stato ottenuto dall’assemblaggio di due diversi strumenti, uno dei quali potrebbe essere quello costruito dal Magrì nel 1742; un antico fonte battesimale di pietra scolpita, posto in prossimità dell’ingresso sul lato sinistro; una tela raffigurante il Santo Eremita Corrado Confalonieri, Patrono di Noto, collocata nella parte centrale della parete sinistra, eseguita da Luciano Puzzo e recante la data del 19 Febbraio 1936; una statua lignea del Sacro Cuore di Gesù, custodita all’interno di una nicchia ricavata nella parete sinistra; una statua lignea di S. Giuseppe, custodita all’interno di una nicchia ricavata nella parete destra; un trittico di sculture lignee (l’Ultima Cena posta a corredo della mensa eucaristica, il fonte battesimale e l’ambone), poste a corredo dell’area del presbiteriale, realizzato dall’artista Amico Salvatore Carmelo tra il 2001 e il 2003; un diorama con due scene riguardanti la vita di Alessandro Serenelli, inserito in una rientranza della parete destra in prossimità dell’acquasantiera, realizzato dalla “Associazione Amici del Presepio” di Nettuno nel 2012.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1961 circa)
Nel 1961 si realizzò una nuova mensa di legno da collocare davanti all’altare maggiore, in modo che il sacerdote potesse celebrare l’eucarestia con lo sguardo rivolto verso i fedeli.
navata - aggiunta arredo (1963)
Nel 1963 vennero acquistati i banchi di cui la chiesa era sprovvista.
presbiterio - aggiunta arredo (2000)
Agli inizi del 2000 il parroco Giuseppe Mangano incaricò lo scultore Salvatore Amico di realizzare un trittico di opere da porre nell’area del presbiterio: una scultura lignea dell’ultima cena, da porre a decoro della mensa eucaristica, un nuovo fonte battesimale di legno intagliato e un ambone ligneo. Le opere furono realizzate tra il 2001 ed il 2003.