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Altamura
Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Prospetti; interni; Arredi
presbiterio - aggiunta arredo (1965)
1232 - 1232(costruzione intero bene); 1485 - 1485(realizzazione presbiterio); 1560 - 1560(costruzione campanile); XVIII - XVIII(rifacimento interno pareti e pavimento); XIX - XIX(rivestimenti interno marmi); 2006 - 2006(rifacimento coperture); 2015 - 2015(restauro stucchi)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Altamura>
Altre denominazioni Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta
S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1232  (costruzione intero bene)

La Cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, fu costruita da Federico II in stile romanico contemporaneamente alla fondazione della città, tra il 1232 e il 1254. Parzialmente distrutta sotto il governo di Roberto D'Angiò, forse da un terremoto, o probabilmente a causa delle imponenti trasformazioni in corso di realizzazione sul corpo originario della cattedrale che avrebbero determinato il cedimento strutturale di una parte dell’edificio stesso (come sostengono altri studiosi tra cui N. Milella) venne in seguito ricostruita nel 1316. A questo periodo risale anche la porta angioina, sulla fiancata settentrionale.

1485  (realizzazione presbiterio)

Nel 1485 il titolo della Cattedrale fu elevato a Collegiata Insigne e ne conseguì un ampliamento nella parte ovest per dare spazio al nuovo clero. Il prolungamento consentì, quindi, la realizzazione del presbiterio e del coro.

1560  (costruzione campanile)

Intorno al 1560 si aggiunge un campanile simmetrico sulla nuova facciata, mentre nel 1587 vengono allungati entrambi i campanili e nel 1729 si aggiungono le cuspidi. Gli animali esotoci posti sulla facciata a sinistra vennero trasferiti dalla facciata originale federiciana.

XVIII  (rifacimento interno pareti e pavimento)

Negli anni seguenti le superfici interne della chiesa e tutti i pilastri vennero rivestiti con un basamento in lastre di marmo e indorature. Contemporaneamente venne ripavimentata con lastre marmoree l’intera aula della chiesa. Quest’ultima, composta da tre navate, tutt’oggi conserva sotto la veste ottocentesca, la struttura originaria con le colonne snelle, i preziosi capitelli, le colonnine degli antichi matronei e le ricche sculture che coronano tutte le porte e le finestre.

XIX  (rivestimenti interno marmi)

Nel XIX secolo si avvia una stagione di profonde modifiche interne della Cattedrale ad opera dell’arch. Travaglini che, incaricato di eseguire importanti lavori di consolidamento strutturale, ridetermina anche l’assetto estetico-formale dell’interno arricchendolo con rivestimenti marmorei su tutte le colonne e le superfici laterali delle navate, e con un prezioso controsoffitto ligneo sulla navata centrale con decorazioni a riquadri e stemmi in legno e stucco.

2006  (rifacimento coperture)

Nel 2005-2006 vengono eseguiti lavori di restauro che interessano una parte delle coperture ammalorate a causa delle infiltrazioni di acque meteoriche dalle tegole rotte e la pulitura delle facciate e degli elementi decorativi lapidei esterni.

2015  (restauro stucchi)

Nel 2013 la Cattedrale è interessata da un ulteriore progetto di restauro conservativo ad opera del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (già Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia). Si esegue quindi il restauro degli stucchi della controfacciata, della cornice dorata sotto i matronei e il restauro e consolidamento dei marmi di rivestimento dell’intera fabbrica. Sono ancora in corso i lavori di restauro del rosone trecentesco di facciata (a 15 raggi), la realizzazione dell’intercapedine su via Candiota e Arco Duomo e i lavori di restauro e valorizzazione dei matronei, questi ultimi autorizzati con N.O. n. 52841642015 del 16.04.2015.
Descrizione

La Cattedrale, una delle quattro basiliche palatine di Puglia, fu costruita per espressa volontà da Federico II di Svevia con un atto del 1232. Essa si presenta come il risultato di rifacimenti continui intercorsi nei secoli che, se da un lato ne hanno alterato l’originaria struttura Duecentesca, dall’altro ci testimoniano una attenzione continua da parte degli amministratori agli aggiornamenti stilistici che nel corso dei secoli si sono succeduti. In particolare si segnalano gli interventi strutturali della fine del XVI secolo, quando la fabbrica fu resa più lunga grazie alla costruzione dell’attuale zona presbiteriale, o la ricostruzione dei campanili in seguito probabilmente al crollo di quello di destra nel corso del XVIII secolo.
Prospetti
L’esterno è dominato dal portale, vera e propria pagina miniata in pietra che racconta in maniera completa la vita di Cristo, dall’Annunciazione alla Pentecoste. L’opera, frutto di maestranze meridionali di cultura gotica, è ascrivibile probabilmente al primo quarto del XIV secolo. Di particolare interesse sulla facciata sono il rosone e i leoni stilofori ai lati del portale, con molta probabilità riferibili agli interventi di risistemazione del XVI secolo, la finestra dell’inizio del XIV secolo della bottega di Pietro Facitolo. Di particolare interesse i prospetti laterali scanditi nella parte superiore dalle aperture dei matronei, con molta probabilità ripresi dalle fabbriche di San Nicola a Bari e dalla Cattedrale di Bitonto, che si interrompono bruscamente dal postcorpo del presbiterio che è successivo.
interni
L’interno, a pianta basilicale con tre navate e senza il transetto, è stato completamente stravolto dagli interventi di restauro intercorsi a partire dal 1860 sotto la prelatura di Mons. Giandomenico Falconi, apportando uno stile neogotico grazie all’apporto di marmi policromi e false architetture ogivali all’interno della fabbrica. Le uniche testimonianze della fabbrica originaria ci sono date dai capitelli delle colonne che scandiscono le campate, e dalle finestre, con i loro capitelli, dei matronei che campeggiano nella parte alta della navata. Sono inoltre presenti pregevoli esempi databili al XVI secolo come il presepe realizzato in pietra policroma (ascrivibile alla scuola dei Persio, scultori della vicina Matera), il pulpito con bassorilievi, la pala d’altare raffigurante l’Assunta (del pittore napoletano Leonardo Castellano) e il coro ligneo.
Arredi
Da segnalare gli altari delle cappelle laterali, tutti realizzati in marmo policromo commesso di gusto e probabilmente anche fattura napoletana. Le tele degli altari laterali furono invece commissionati, in seguito ai rifacimenti del XIX secolo, ai più quotati artisti napoletani del periodo, tra i quali ricordiamo Domenico Morelli e Francesco Saverio Altamura.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965)
Non è stato rimosso nulla dell'altare, ambone e sede già presenti. E' stato aggiunto solo un altare in marmo negli anni passati ma non si ha documentazione di autorizzazioni.
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