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Peralba
Venasca
Saluzzo
santuario
sussidiario
Madonna di Peralba
Parrocchia di Visitazione di Maria SS. Ma
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Abside; Presbiterio; Altare principale; Volte; Campanile; Preesistenze; Portico
altare - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
1075 - 1075(primo documento che cita l'edificio carattere generale); 1143 - 1143(documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale); 1143 - XIII(dipendenza dai Canonici di Oulx carattere generale); 1148 - 1148(documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale); 1158 - 1158(documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale); 1165 - 1172(documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale); XIII - 1226(documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale); 1392 - 1392(la chiesa inizia a essere denominata priorato carattere generale); 1475 - 1475(conferimento della ''chiesa campestre'' carattere generale); XVII - XVII(''casa dei frati'' nelle vicinanze intorno); 1617 - 1617(lavori di costruzione (?) porticato); 1629 - 1629(cappella citata durante la visita pastorale carattere generale); 1644 - 1644(descrizione durante la visita pastorale intero bene); 1895 - 1895(lavori di restauro intero bene); 1898 - 1898(acquisto e attribuzione del quadro della Natività interni); 1913 - 1913(costruzione di una tettoia tettoia); 1919 - 1919(inizio festeggiamento Maria Ausiliatrice carattere generale); 1924 - 1924(riparazione del finestrone facciata principale); 1925 - 1925(lavori di riparazione e decorazione intero bene); 1962 - 1962(lavori di riparazione non precisati intero bene); 1963 - 1964(intonacatura campanile); 1978 - 1978(lavori di tinteggiatura facciata e interni); 2002 - 2002(restauro delle tinte portico); 2002 - 2002(installazione impianto di amplificazione interni)
Santuario della Madonna di Peralba
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario della Madonna di Peralba <Peralba, Venasca>
Altre denominazioni Natività di Maria Vergine Santissima
Santuario Madonna di Peralba
Ambito culturale (ruolo)
maestranze franco-piemontesi (costruzione del corpo principale)
Notizie Storiche

1075  (primo documento che cita l'edificio carattere generale)

“il 25 aprile del 1075 il vescovo Cuniberto confermava al monastero (quello di S. Maria di Cavour, n.d.c.) i beni e i privilegi da esso posseduti; fra di essi compare la chiesa di S. Orso in Piasco e una selva, in regione Peralba (verso Lemma), ove sorse poi una chiesa detta semplicemente Peralba, affidata, però, ai canonici di Oulx: ‘Pretera largimur credentes eidem ordinationi siluam unam cum octojugeribus in loco et fundo qui nominatur Petra Alba. Si uero contigerit nos de eadem silua aliquid adiungere comprehendatur in eodem uigoris tenore’ (G. Baudi di Vesme, E. Durando, F. Gabotto, “Cartario dell’abbazia di Cavour”, doc. XVI, p. 33-35)” (Dao, 1965, p. 60)

1143  (documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale)

“avanti il mese di aprile del 1143, Oberto vescovo di Torino, confermando a Pietro II prevosto di Oulx, il possesso delle chiese acquistate nella sua diocesi, include “Ecclesiam de Banniolo, ecclesiam Sancte Marie de Reuel cum cappellis suis et plebem Sancti Johannis, ecclesiam de Petraalba [Peralba], ecclesiam Sancte Xpistine de Surzana [presso Dronero] (G. Collino “La carte della prevostura d’Oulx fino al 1300”, Bibl. Soc. Stor. Subalp., vol. XLV, Pinerolo, 1908, doc. CXV, p. 15)” (Dao, 1965, pp. 94-95 e Ansaldi, 1968, p. 126)

1143 - XIII (dipendenza dai Canonici di Oulx carattere generale)

“una certa importanza ebbe il priorato di Santa Maria di Peralba, già attestato come dipendenza dei canonici di Oulx, dal 1143 alla fine del 1200” (Gisolo et al., 2012, p. 1192)

1148  (documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale)

Le stesse chiese del documento del 1143 “compaiono nella bolla di papa Eugenio III inviata, in data 14 marzo 1148, a Pietro II, prevosto di Oulx: ‘In episcopatu taurinensi… ecclesias de Baignolio, ecclesiam Beate Marie de Reuel cum cappellis suis, ecclesiam Beati Johannis de plebe cum titulis suis. Ecclesiam de Petra Alba, ecclesiam Sancte Xpistine... ecclesiam de Ripaalta...’ (G. Collino “La carte della prevostura d’Oulx fino al 1300”, Bibl. Soc. Stor. Subalp., vol. XLV, Pinerolo, 1908, doc. CXX, p. 121)” (Dao, 1965, p. 95 e Ansaldi, 1968, p. 126)

1158  (documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale)

“invece, la bolla di papa Adriano IV, in data 12 marzo 1158, include una nuova chiesa di Revello, S. Maria della Spina, ‘In episcopatu taurinensi ecclesiam Sancte Marie de Reuel cum cappellis suis et omnibus pertinentiis. Ecclesiam Beati Johannis de plebe cum titulis suis et ecclesiam Sancte Marie de Spina. Ecclesiam de Petra Alba cum pertinentiis suis et ecclesiam Sancte Xpistine de Surzana, ecclesiam de Banniolo cum omnibus bonis suis’ (G. Collino “La carte della prevostura d’Oulx fino al 1300”, Bibl. Soc. Stor. Subalp., vol. XLV, Pinerolo, 1908, doc. CXXXIX, p. 144)” (Dao, 1965, p. 95)

1165 - 1172 (documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale)

“dello stesso tenore è la conferma rilasciata al vescovo di Torino Carlo a Nicolò, prevosto di Oulx, il 18 febbraio 1165, mentre nella bolla di Alessandro III in data 7 aprile 1172, sono aggiunte le chiese di Girba (Masueria di Brossasco) e di S. Ponzio de Monte (Dronero). ‘In episcopatu taurinensi… ecclesiam Sancte Marie de Reuel cum cappellis suis et omnibus pertinentiis, ecclesiam Sancte Marie de Spina, ecclesiam de Petra Alba cum pertinentiis suis, ecclesiam de Gilba, ecclesiam Sancte Xpistine de Surzana, ecclesiam Sancti Pontii de Monte, ecclesiam de Banniolo, cum omnibus bonis suis...’ (G. Collino “La carte della prevostura d’Oulx fino al 1300”, Bibl. Soc. Stor. Subalp., vol. XLV, Pinerolo, 1908, doc. CLXI, p. 167)” (Dao, 1965, pp. 95-96)

XIII - 1226 (documenti che attestano l'esistenza dell'edificio carattere generale)

“nel 1200 i canonici di Oulx non solo mantengono la cura pastorale delle chiese loro affidate, ché anzi ne acquistano altre: come a Dronero, la chiesa di S. Giuliano e quella di S. Maria di Foglienzane. Così, infatti, si legge in un atto del 16 febbraio 1226, con cui Giacomo II vescovo di Torino conferma a Bernardo, prevosto ulciense, il possesso delle chiese spettanti alla prevostura nella sua diocesi: ‘...Ecclesiam Sante Marie de Reuello cum cappellis suis et omnibus pertinenciis suis. Ecclesiam Sancti Johannis de plebe Reuelli, cum titulis suis et ecclesiam Sancte Marie de Spina, ecclesiam de Petra Alba cum pertinenciis suis. Ecclesiam Sante Xpistine de Surzana; ecclesiam Sancti Julliani. Ecclesiam Sancte Marie de Folliançano… ecclesias de Bagnolio cum omnibus bonis suis…’ (G. Collino “La carte della prevostura d’Oulx fino al 1300”, Bibl. Soc. Stor. Subalp., vol. XLV, Pinerolo, 1908, doc. CCLIV, p. 264)” (Dao, 1965, pp. 97)

1392  (la chiesa inizia a essere denominata priorato carattere generale)

Il 9 giugno 1392 il marchese Federico II concesse al priorato della cappella castrense di S. Michele di Verzuolo donazioni e dotazioni. “I canonici di Oulx, in seguito a tale donazione, unirono al priorato di S. Michele di Papò le chiese e i beni che anteriormente già possedevano a Girba (S. Maria di Masueria) e nel territorio di Venasca, in regione Vernetto o Peralba; anch’esse da quel tempo vengono denominate priorati (Archivio Capitolare, Saluzzo, cart. 1, fasc. 4 e cart. 54, fasc. 342-64; cart. 95, fasc. 466 e acrt. 104, fasc. 487; cfr inoltre Muletti D., vol. IV, pp. 168-174)” (Dao, 1965, p. 148)

1475  (conferimento della "chiesa campestre" carattere generale)

“l’11 agosto 1475, Giovanni di Compey conferisce la chiesa campestre di S. Maria de Petra Alba, in territorio di Venasca, a don Pietro Giaime di Venasca (Arch. Arciv. di Torino,, prot. n. 36, f. 348 r)” (Dao, 1965, p. 249, nota 90 e Ansaldi, 1968, p. 182)

XVII  ("casa dei frati" nelle vicinanze intorno)

“quasi nulla rimane dei due antichi priorati: un frammento di recupero secentesco a Peralba e una preesistente abside semicircolare al Vernetto. nella zona di Peralba, alla frazione Gorio, la tradizione indica come ‘casa dei frati’ un antico edificio ornato da una curiosa loggia angolare. Tutto lascia intendere che si tratti di una dipendenza dell’antico priorato” (Ottonelli, 1979, p. 259)

1617  (lavori di costruzione (?) porticato)

Sotto il portico antistante la porta di ingresso alla cappella un frammento marmoreo decorato riporta la scritta “Gaspardo Perotto F.F. 1617” (n.d.c.)

1629  (cappella citata durante la visita pastorale carattere generale)

Durante la visita pastorale nel 1629 mons. Marenco scrive: “più ordiniamo che per le Messe solite celebrate per le Cappelle campestri andando a S. Bartolomeo se le dia fiorini due e mezo, per caduna Mesa; alla Madonna dei Vernei fiorini tre, alla Madonna di Petra Alba fiorini quatro ...Nella regione Bricco è situata la vetusta chiesa di S. Maria di Petra Alba o Petralba, già dipendente dai Canonici di Oulx, e così S. Maria del Vernetto” (Ansaldi, 1968, p. 126)

1644  (descrizione durante la visita pastorale intero bene)

“visita della Cappella della B.M.V. detta di Peralbo. In cima al monte predetto è situata una Cappella dedicata a Santa Maria abbastanza spaziosa: per quanto si estende il presbiterio è a volta mentre nella parte restante è coperta da sole tegole ossia ardesie. Il pavimento fino al presbiterio è a nudo terreno, mentre il presbiterio è lastricato. La Cappella ha due porte, una sulla facciata e l’altra di lato ...L’altare situato sotto la volta è in laterizio e di forma accettabile; sopra di esso ci sono una croce in legno, due candelabri pure in legno, una statua in marmo della B.M.V.; al posto dell’icona ci sono diverse pitture; la volta è dipinta ...La fronte dell’altare è dipinta e la predella è in buone condizioni ...La volta comincia a mostrare delle crepe; sopra la porta maggiore c’è una finestra a mezzaluna” (Gisolo et al., 2012, pp. 1214-1215)

1895  (lavori di restauro intero bene)

"1895 - Riparazioni alla cappella - Pagato al mastro da muro Moine tutto compreso cioé scrostatura delle mura guaste, ricciatura, tinta, come da nota Lire 286 - Per provvista calce e cemento Lire 55,00 - Provvista arena a Dalmasso Bonard e condotta di calce e cemento Lire 22 - Provvista trave e travicelli pel tetto Lire 16,50 - Provvista lavagne compresa la condotta Lire 21" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

1898  (acquisto e attribuzione del quadro della Natività interni)

"1898 - Pagato al Pittore Sig. Borgna per il quadro della Natività L. 290,00" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

1913  (costruzione di una tettoia tettoia)

"1913 - Per la costruzione di una tettoia - Date a Falco Giovanni per tegole L. 195 - Al muratore Martino di Melle L. 300 - a Viale Pietro 20 giornate di lavoro L. 60 - Per legnami a Barbero Luca L. 15 - Per legnami a Giolitti L. 3,50 - Per legnami a Rinaudo Giov. L. 8 - Per legnami a Chiotti Chiaffredo L. 4 - al fabbro ferraio Blengino per chiodi L. 4 - Per una brenta vino ai manovali L. 22 - Kg. 27 pane ai manovali L. 10,80 - Companatico caccio e salame L. 5" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

1919  (inizio festeggiamento Maria Ausiliatrice carattere generale)

“durante la grande guerra un gruppo di giovani di Bricco partì per il fronte. Ne fa testimonianza la lapide marmorea posta sulla facciata della chiesa parrocchiale. Essa ricorda quanti purtroppo non fecero più ritorno alle loro case. Fu in questo frangente che i genitori li affidarono alla protezione della Madonna di Peralba promettendo che, in caso di ritorno, avrebbero acquistato una statua, sino a quel momento mancante, ed istituita un anuova festa ad onore di Maria. Molti tornarono e la promessa venne mantenuta. La statua lignea con baldacchino venne acquistata a Torino; era l’immagine di Maria Ausiliatrice. Dal 1919 si iniziò a celebrare la festa, nella domenica più vicina al 24 maggio e l’antica processione della Natività venne spostata a questa data, così come ancor oggi si è soliti fare” (da un volantino edito dalla parrocchia di Venasca, XXI secolo)

1924  (riparazione del finestrone facciata principale)

"1924 - Per riparazione finestrone Lire 15" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

1925  (lavori di riparazione e decorazione intero bene)

"1925 - Riparazione e decorazione della Cappella al Muratore Monge Roffarello Giuseppe L. 607,50" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

1962  (lavori di riparazione non precisati intero bene)

"1962 - Spese riparazioni L. 85555" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

1963 - 1964 (intonacatura campanile)

L’attuale parroco don Roberto Salomone ha raccolto la testimonianza che nel 1963-1964 è stato intonacato il campanile (che definisce romanico) senza comunicarlo al parroco di allora, don Chiabrero (n.d.c.)

1978  (lavori di tinteggiatura facciata e interni)

"1978 - Speso per tinteggiatura facciata e interni L. 460000" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")

2002  (restauro delle tinte portico)

Lavori di restauro delle tinteggiature del portico di accesso (le spese sono dettagliate nel libro dei conti della cappella, n.d.c.)

2002  (installazione impianto di amplificazione interni)

"2002 - Installazione impianto microfonico € 2300” (IVA e Rit Acc comprese) € 2444,98" (Archivio Storico Parrocchia Venasca, "Registro delle Entrate e Spese per la Cappella della Natività di Maria V. SS. in Peralba dall'anno 1893")
Descrizione

L'edificio sorge in posizione isolata (alcune vicine villette sono state costruite nella seconda metà del XX secolo) e panoramica, lontano da vie storiche di comunicazione, ad eccezione delle strade che collegavano i principali centri abitati con le frazioni. Oggi si presenta costituito da un corpo centrale che sembra avere ben poche tracce dei primi secoli di vita dell'edificio, l'elemento più vecchio potrebbe essere un frammento di portale megalitico di una porta, oggi tamponata, all'altezza dell'attuale altare, che comunicava con l'esterno (lato Sud), in seguito divenuto spazio coperto annesso alla chiesa. Il campanile è costruito a ridosso della cappella e a fianco di questo una tettoia con quattro semplici pilastri.
Pianta
pianta di tipo longitudinale, a forma rettangolare, con ingresso a Sud-Ovest e presbiterio a Nord-Est
Pavimenti e pavimentazioni
sia negli interni che nel porticato il pavimento è realizzato in lastricato di pietra del tipo " a correre", come da tradizione costruttiva locale
Struttura
i muri sono realizzati in muratura di pietra inframmezzata da calce, come da tradizione costruttiva locale
Coperture
il tetto del complesso, avente la geometria a due falde ("a capanna"), è realizzato con orditura lignea e manto di copertura in lose (lastre di pietra), come da tradizione costruttiva locale
Facciata principale
è preceduta da un portico chiuso sul lato Nord, probabilmente quale riparo dalle correnti fredde, ai lati del portoncino di ingresso vi sono due finestre e al di sopra del colmo del tetto del portico, vi è un finestrone di forma semicircolare
Abside
dietro l'altare maggiore vi è una zona absidale attualmente utilizzata come sacrestia, con una finestra tamponata verso Sud e una finestra aperta verso Est
Presbiterio
delimitato da uno scalino rispetto all'aula della cappella
Altare principale
è l'unico altare dell'edificio sacro, è in muratura con tabernacolo e soprastante ancona della Natività, opera del Borgna (1898)
Volte
l'aula è coperta da una volta a botte lunettata, mentre l'abside-sacrestia ha una volta determinata dall'incrocio di due archi e da voltini a padiglione ai quattro angoli risultanti; porticato, tettoia e locali annessi alla chiesa hanno il tetto in lose a vista
Campanile
di forma semplice, non ha alcuna decorazione, è in pietra a vista nella parte sottostante la tettoia, mentre al di sopra è intonacato, è aperto solamente a livello della cella campanaria (quattro arcate, una per ciascun lato)
Preesistenze
l'unico elemento che potrebbe essere ascrivibile al periodo medievale è un frammento di portale megalitico rustico all'esterno del lato Sud della chiesa, oggi parte di una porta tamponata che si affacciava sull'attuale presbiterio
Portico
antistante la facciata principale, è chiuso anche sul lato Nord e ha due muretti sugli altri due lati, è dotato di panchine in muratura ed il tetto è in lose e a vista
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
trattasi di aggiunta di semplice tavolo in legno usato quale mensa, di fronte al vecchio altare in muratura
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