Notizie Storiche |
1386 (preesistenze intero bene)
l'edificio è già citato in un documento delle chiese che nel 1386 versavano la tassa del cattedratico al vescovo di Torino (Ansaldi, 1968, p. 225)
1628 (probabile ristrutturazione intero bene)
la borgata Villar è stata quasi completamente ricostruita a partire dalla seconda metà del Settecento dopo le gravi distruzioni sofferte a causa degli eventi bellici del 1628 e di una frana che nel 1655, distaccatasi dal monte sovrastante, lo seppellì quasi completamente (Ottonelli, 1979, p. 164).
1628 (possibili danneggiamenti intero bene)
eventi bellici del 1628 che comportarono gravi danni all'abitato di Villar (Ottonelli, 1979, p. 164)
1643 (ordine demolizione altari laterali)
il vescovo Dalla Chiesa “ordinò che fossero demoliti i due altari laterali da una parte e dall'altra della porta maggiore, lasciando soltanto gli altri due che interdisse fino a quando non fossero stati riparati, restaurati e provvisti del necessario” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1130)
1643 (descrizione altare maggiore)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse “il tabernacolo è piccolo, si trova sopra l'altar maggiore, è di forma cubica, di assi dipinte all'esterno. L'altare è situato in testa alla navata; è in laterizio ed è addossato al muro; ha la mensa in pietra, di un sol pezzo, sopra la quale è collocata la pietra consacrata, non avvolta nella tela, né inserita nella mensa; è coperta da tre tovaglie decorose; anche il contraltare è in buono stato. L'altare è dotato di una predella sulla quale si sale tramite due gradini in legno ai lati dell'altare: tuttavia è troppo alta e scomoda; alle estremità sono fissati due ceroferari in legno dipinto” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1135)
1643 (descrizione fonte battesimale)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “il fonte battesimale è in marmo, senza divisorio. È situato vicino all'altare di San Chiaffredo vicino ad una colonna” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1135)
1643 (descrizione altari laterali)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “ci sono quattro altari oltre l'altar maggiore: dal lato dell'epistola c'è il primo intitolato a Sant'Antonio: è di forma abbastanza adeguata, coperto da un'unica tovaglia grezza con una predella in buono stato; per il resto è privo di arredi. Dallo stesso lato ce n'è un altro, spoglio e privo di ogni arredo, con l'immagine di San Martino sul muro: non vi si celebra la messa. Dal lato del vangelo il primo altare è detto della Consorteria: tuttavia il titolo esatto non si sa perchè tutte le immagini sono completamente svanite ed il muro è completamente scrostato. L'altare è in forma adeguata, è coperto da un'unica tovaglia e dotato di contraltare e predella; vi si celebra la messa di quando in quando. L'ultimo altare dal medesimo lato è denominato Altare della Passione; è coperto da un'unica tovaglia, dotato di contraltare e predella decorosi. I muri da metà alla sommità della volta sono scrostati" (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione segni di consacrazione)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “(La chiesa)…è stata consacrata come appare dai segni” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione pitture)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “La chiesa ha un crocifisso dipinto sopra la trave vicino all'altar maggiore” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione dedicazione)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “il giorno della sua dedicazione attualmente viene celebrato nella festa dell'Assunta, anche se prima veniva celebrato nella festa della B.M.V. della Neve” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione intero bene)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “consta di un'unica navata a volta e con pareti rustiche [...] Ha due porte: la maggiore e la laterale, entrambe robuste […] non ci sono confessionali, l'acquasantiera in pietra per l'acqua benedetta è collocata vicino alla porta laterale […] La chiesa ha tre finestre, compresa quella rotonda” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione pavimento)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “il pavimento è in tavolato di legno” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione campanile)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “sopra il tetto della chiesa sono collocate due campane, delle quali una, acquistata di recente, fu benedetta con diverse altre dall'Illustrissimo Monsignore Visitatore” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1643 (descrizione esterni)
il vescovo Dalla Chiesa scrisse: “il cimitero è a ridosso della chiesa e si potrebbe chiudere facilmente se venissero applicate all'ingresso delle cancellate; non ha croce” (Gisolo G. et al., 2012, tomo II, p. 1137)
1655 (possibili danneggiamenti intero bene)
una frana nel 1655 si distacca dal monte sovrastante e seppellisce quasi completamente l'abitato di Villar (Ottonelli, 1979, p. 164).
XVIII (costruzione campanile)
sembra che il campanile sia stato finanziato dai Savoia riconoscenti verso la gente che abitava in queste zone, come quello delle frazioni Becetto e Villar di Sampeyre (altri due edifici sacri dedicati alla Madonna), dopo che la gente della media valle, in particolare di questi tre borghi, contribuì alla cacciata dei francesi. L'unico elemento che i tre campanili hanno in comune è lo stile architettonico e in parte decorativo, riconducibile alla fine del Settecento, mentre tutte le altre notizie devono essere verificate incrociando i dati con la verità dei fatti accaduti in quell'epoca (tradizione orale raccolta da abitanti del posto, n.d.c.)
1757 (costruzione campanile)
vicino allo spigolo Nord-Ovest del campanile, a un'altezza di pochi metri da terra, su una pietra d'angolo è scolpita la data del 1757, che probabilmente la costruzione del campanile (n.d.c.)
1771 (costruzione sacrestia)
sulla parete sud esterna della sacrestia c'è una pietra angolare sulla quale è scolpita la data del 1771, quasi certamente a ricordare la costruzione della sacrestia (che infatti non è citata nella visita pastorale del vescovo Dalla Chiesa del 1643); anche l'architettura della volta del locale corrisponde al periodo (n.d.c.)
1866 (realizzazione apparato decorativo)
al di sopra dell'arco trionfale che delimita il presbiterio rispetto alla navata è dipinto un cartiglio con la scritta “Pietas Fidelium Exornavit 1866”, a ricordare quando è stato realizzato l'apparato decorativo ancora oggi in vista (n.d.c.)
1900 - 1903 (preesistenze centrale termica)
Una cartolina d'epoca anteriore al 1904 ritrae a distanza il campanile e la chiesa. Da questa si vede chiaramente che il blocco che attualmente ospita la centrale termica non esisteva ancora (Giordana, 1986, foto n. 34 e p. 22)
1901 (costruzione altare maggiore)
sul retro dell'altare maggiore, incisa nell'intonaco è riportata la seguente scritta: “Vananti G. Saluzzo 1901”, che probabilmente si riferisce al costruttore e alla data di realizzazione dell'altare maggiore così come lo vediamo oggi (n.d.c.)
1904 (preesistenze decorazioni campanile)
Una cartolina d'epoca anteriore al 1904 ritrae a distanza la chiesa ed il campanile, che risulta sprovvisto sia delle decorazioni a finto mattone attualmente in vista, sia dell'orologio (Giordana, 1986, foto n. 34 e p. 22)
1941 (costruzione centrale termica)
vicino allo spigolo Sud-Ovest del locale che ospita la caldaia, eretto a ridosso della sacrestia, c'è una pietra con scolpita la data 1941, quasi certamente a ricordare la costruzione del locale (n.d.c.)
1955 (realizzazione orologio campanile)
al di sotto dell'orologio dipinto sul campanile è riportata la data 1955, che quasi certamente ricorda la realizzazione dell'orologio (n.d.c)
1970 - 1979 (costruzione locale tecnico)
una persona originaria del posto (sig. Remigio Dovo, massaro della chiesa) ha detto che il piccolo locale tecnico eretto a ridosso della centrale termica è stato costruito negli anni '70 del '900 (n.d.c.)
2012 (restauro coperture)
nel 2012 vengono eseguiti i lavori di restauro delle coperture in lose della chiesa, con parziale sostituzione dell'orditura lignea deteriorata, in quest'occasione è stato rimosso l'abbaino aperto preesistente e, per evitare infiltrazioni che danneggiavano la volta della sacrestia, è stato sostituito da una vetrata collocata a livello del manto di copertura (n.d.c.)
2012 (demolizione superfetazione)
durante i lavori di restauro delle coperture in lose, viene anche demolita la cisterna del gasolio, che ormai non veniva più utilizzata; era situata esternamente alla chiesa, nell'angolo tra l'abside e la sacrestia (n.d.c.) |
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