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Acerenza
Acerenza
basilica
parrocchiale
Assunzione di Maria Vergine
Parrocchia dell'Assunzione di Maria Vergine
Impianto strutturale; Coperture; Facciata; Portale
altare - aggiunta arredo (1970-1980); ambone - aggiunta arredo (1970-1980)
1059 - 1059(edificazione intero bene); 1524 - 1524(restauro intero bene); 1928 - 1928(rifacimento rosone); 2012 - 2013(restauro interno)
Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine
Tipologia e qualificazione basilica parrocchiale
Denominazione Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine <Acerenza>
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (costruzione)
Notizie Storiche

1059  (edificazione intero bene)

Nel 1059 il Vescovo Godano inizia la costruzione della nuova Cattedrale ed i lavori proseguono sotto il successore Arnaldo dal 1067; quest'ultimo, abate del monastero benedettino di Cluny, si ispira alla tipologia dell'abbazia francese nel realizzare, prima in Italia del genere, la Cattedrale acheruntina.

1524  (restauro intero bene)

Nel 1524 la Contessa Maria Balsa, moglie del Conte di Acerenza Giacomo Alfonso Ferrillo, finanzia il restauro completo della Cattedrale con 16.000 ducati. Nel 1555 il Cardinale Michelangelo Saracino, Arcivescovo della cittadina, fa ricostruire la torre campanaria destra, in stile rinascimentale, da Mastro Pietro da Muro Lucano, danneggiata dal sisma del 1456.

1928  (rifacimento rosone)

Nel 1928 è stato rifatto il rosone del 1601.

2012 - 2013 (restauro interno)

Vengono effettuati all'interno lavori di restauro, che interessano la pavimentazione, la tinteggiatura delle pareti e gli impianti di riscaldamento e quello elettrico
Descrizione

La Cattedrale "Assunzione di Maria Vergine", inizia la sua edificazione dopo il Concilio di Melfi del 1059 e viene terminata tra il 1080 e il 1090 dall'Arcivescovo Arnaldo. Si presenta, nella sua grandiosa semplicità, come una mole in stile cluniacense, con un grande abside intorno al quale scorre un deambulatorio con cappelle radiali. Il sacro edificio è a croce latina con il tetto a capriate che poggia su dieci massicce colonne, cinque per lato, delimitanti le tre navate. Misura m. 68 di lunghezza e m. 23 di larghezza con una crociera di m. 39. Il presbiterio è molto sollevato rispetto al piano della Chiesa per aver ricavato nel sito una Cripta rinascimentale, datata 1524, voluta dai Conti Ferrillo,che restaurarono la Chiesa Cattedrale gravemente danneggiata dal terremoto del 1456. Arricchita di pregevoli affreschi, almeno nella parte absidale, nei secolo XIV e XV, trasformata in stile barocco nei secoli XVII-XIX, fu riportata allo stile originario negli anni '50 del secolo scorso. Alla fine dei restauri, nel 1955, elevata a Basilica Minore, si demolì l'altare a muro per fare posto all'altare basilicale. In tutta la chiesa l'altare è unico e collocato nell'area presbiterale, rivolto al popolo e praticabile tutto all'intorno.
Impianto strutturale
L'impianto dell'edificio è a croce latina con il tetto a capriate poggiato su dieci massicce colonne. Le pareti sono in filari di pietre squadrate ad assetti regolari; un portale con arco a tutto sesto, di semplice fattura, si apre in asse con la navata laterale sinistra.
Coperture
Le coperture sono costituite da falde inclinate con struttura portante in legno ricoperte da coppi in argilla
Facciata
La facciata presenta un elegante portale formato da due colonnine rette da cariatidi del sec. XII, con archetto mutilo che conteneva una serie di angeli: ne restano tre, di cui due all'impostazione dell'archetto e uno, la chiave di volta, è conservato nel Museo diocesano. In alto un bel rosone del 1601, rifatto nel 1928. Al centro lo stemma del famiglia Ferrilli.
Portale
Il portale d'ingresso centrale ha due mensole con gruppi scultorei raffiguranti animali in forme leonine e scimmiesche che avvinghiano un uomo ed una donna; sopra le sculture poggiano pilastrini ottagonali in marmo colorato, con capitelli a fogliame affastellato, sopra questi ultimi sono mensole antropomorfe che sembra si guardino. L'antico arco a tutto sesto che voltava al di sopra, del quale ne rimangono due tronconi, aveva nell'intradosso mezzi busti di figure angeliche. Questo splendido portale si colloca nel filone decorativo romanico-pugliese, degnamente rappresentato in Basilicata dagli architetti-lapicidi Mastro Sarolo da Muro Lucano, Melchiorre da Montalbano e Mele da Stigliano; alla base del portale erano due leoni in pietra, uno dei quali è collocato sullo spigolo sinistro della facciata.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1980)
Intorno agli anni 70 sono stati eseguiti gli interventi di adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II, predisponendo un nuovo altare in marmo
ambone - aggiunta arredo (1970-1980)
L'ambone è costituito da un tronco di colonna liscia e priva di simboli, sormontato da un piano ligneo inclinato
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