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Mazara del Vallo
Mazara del Vallo
chiesa
cattedrale
SS. Salvatore
Parrocchia di Santissimo Salvatore
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Preesistenze; Elementi decorativi; Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (2001)
1093 - 1093(preesistenza nucleo originario); XV - XV(restauro nucleo originario); XVI - XVI(restauro nucleo originario); 1587 - 1587(crollo campanile); 1650 - 1658(nuova edificazione campanile); 1690 - 1694(ricostruzione intero bene); XX - XX(restauro intero bene); 1900 - 1906(ricostruzione prospetto principale); 1980 - 1980(elevazione a basilica intero bene); 2000 - 2003(restauro intero bene); 2016 - 2017(adeguamento funzionale intero bene)
Basilica del Santissimo Salvatore
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Basilica del Santissimo Salvatore <Mazara del Vallo>
Altre denominazioni SS. Salvatore
Autore (ruolo)
Valenti, Francesco (ricostruzione prospetto principale)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze mazaresi (prima edificazione normanna)
barocco (ricostruzione tardo barocca)
maestranze mazaresi (ricostruzione prospetto principale)
Notizie Storiche

1093  (preesistenza nucleo originario)

Il conte Ruggero D'Altavilla, per rispettare un voto formulato durante un combattimento conclusosi vittoriosamente, decise di erigere nel 1093 la cattedrale di Mazara, quale baluardo dei nuovi interessi religiosi e anche per scopi politici. La chiesa sorse con caratteri tipici dell'architettura della Francia del nord e della Calabria. Tali caratteri nordico-Benedettini si evincono dall'impianto planimetrico e dall'alzato (navata unica con accentuazione della zona presbiteriale e del transetto, torri sulla facciata e sul transetto). Tali caratteri sono tali da far ritenere la Cattedrale di Mazara un tipico esempio della prima architettura Normanna in Sicilia con le Cattedrali di Catania e Troina. Nei volumi absidali semicilindrici e nel paramento murario interrotto da altissime arcate cieche a rincasso si avverte l'influenza delle maestranze locali di estrazione araba, che aggiungono una nota esteticamente più gradevole e decorativa all'austero funzionalismo degli elementi nordici.

XV  (restauro nucleo originario)

Nel XV sec. si resero indispensabili una serie di interventi di ripristino ai quali provvide il Vescovo De Rosa e successivamente il Vescovo Montaperto. Tali interventi riguardarono anche il rifacimento del prospetto, che nel frattempo, causa degrado, era crollato.

XVI  (restauro nucleo originario)

Nel XVI sec. iniziarono interventi di restauro, consolidamento e abbellimento, tali restauri rappresentano l'inizio di quella trasformazione stilistica e strutturale, che porterà il tempio dalle sue rigorose forme normanne alla sua configurazione barocca. In questo periodo viene commissionato ad Antonello Gagini il gruppo marmoreo della "Trasfigurazione" e ai Ferraro da Giuliana la sistemazione del "Gruppo del Tabor".

1587  (crollo campanile)

Nel 1587, causa le cattive condizioni statiche, crollò il vecchio campanile a cinque piani, ricavato dal minareto della preesistente moschea, che si trovava nell'attuale piazza della Repubblica.

1650 - 1658 (nuova edificazione campanile)

Nel 1650, per volere del Vescovo Carlo Impellizzeri, si inizio l'edificazione di un nuovo campanile su disegno di Francesco Penna. Tale campanile fu incorporato sul lato destro del prospetto principale.

1690 - 1694 (ricostruzione intero bene)

La cattedrale, nonostante le premurose cure dei Vescovi, continuò a deteriorarsi, tanto che si ritenne opportuno attuare una ricostruzione del tempio nella sua quasi interezza. Il progetto fu affidato all'architetto trapanese Don Pietro Castro. Il vecchio tempio normanno divenne una splendida chiesa barocca ricca di affreschi, stucchi e decori preziosi. La nuova configurazione del tempio fu con pianta basilicale a croce latina. Della costruzione originale vennero mantenute le mura del transetto, l'abside oltre al campanile rinascimentale presente sulla facciata.

XX  (restauro intero bene)

Durante il XX secolo sono stati effettuati diversi interventi di restauro e di abbellimento. Fu sistemato il portale del "Berrettaro", il ciborio del Gagini e vennero realizzati nuovi affreschi.

1900 - 1906 (ricostruzione prospetto principale)

Il 1° Agosto del 1906 vene inaugurato il nuovo monumentale prospetto, progettato dall'architetto Francesco Valenti e realizzato in pietra locale.

1980  (elevazione a basilica intero bene)

Nel 1980 papa Giovanni Paolo II eleva la cattedrale alla dignità di basilica minore pontificia.

2000 - 2003 (restauro intero bene)

All'inizio del nuovo millennio la Cattedrale di Mazara fu oggetto di un'ampia campagna di restauro che interessò: il consolidamento delle strutture, il consolidamento delle coperture e del catino dell'abside, la revisione degli intonaci, la sistemazione del sistema delle gronde, il restauro del coro ligneo, la sistemazione degli spazi esterni e il rifacimento degli impianti elettrico idrico e antifurto. Contestualmente si operò il restauro delle superfici dipinte e affrescate, dei bassorilievi in stucco e delle superfici lapidee. Tali lavori furono diretti dalla soprintendenza ai bb.cc.aa. di Trapani con la consulenza specialistica del Prof. Arch. Camilllo Filangeri.

2016 - 2017 (adeguamento funzionale intero bene)

Nel 2016 sono iniziati i lavori di adeguamento funzionale di alcuni ambienti della Cattedrale; in particolare è stato realizzato il pavimento in vetro e acciaio in parte della navata destra in corrispondenza dell'ingresso alla sagrestia, inoltre è stato adeguato il wc esterno per garantirne l'accesso ai disabili. I lavori sono stati ultimati a Febbraio del 2017.
Descrizione

La Cattedrale di Mazara, monumento significativo e di grande importanza religiosa, storica e artistica, con la sua mole domina anche dal mare il panorama cittadino. Tale Cattedrale intitolata la SS. Salvatore fu ricostruita nel '600, con impostazione barocca, sulla preesistente vecchia struttura normanna. Esempio tra i più interessanti dell'architettura normanna, edificata nel 1093 dal Conte Ruggero d'Altavilla, presenta, ancora,un altorilievo marmoreo del 1584 sul portale principale del tempio. Questo altorilievo rappresenta il Conte Ruggero vincitore a cavallo che atterra un musulmano. La struttura Normanna si presentava con un classico impianto a croce latina, a navata un unica, con un transetto e un'abside estremamente accentuati secondo lo stile calabro-francese. Il transetto presentava, in posizione speculare rispetto all'abside centrale, due cappelle anch'esse absidate. Il campanile originario, realizzato riutilizzando il minareto di una preesistente moschea, era staccato dal corpo di fabbrica principale. Della costruzione normanna sopravvivono soltanto le mura del transetto e l'abside. Verso la fine del secolo XVII la chiesa, viene quasi radicalmente trasformata, in una cattedrale barocca a pianta basilicale, a croce latina. La nuova impostazione barocca articolava il suo focus prospettico sull'imponente gruppo marmoreo del "Tabor". In pianta si percepisce l'ampliamento dei volumi, sopratutto nella trasformazione da navata singola a tempio a tre navate. Tali navate sono scandite da alte colonne doriche distanziate fra loro e collegate da ampi archi che dilatano lo spazio percepito. Sulle pareti delle navate laterali si aprono 4 cappelle per lato. All'ingresso è presente una cantoria dove trova posto l'organo monumentale. La navata principale si presenta inondata di luce, grazie alle finestre che si aprono in corrispondenza delle sue arcate. La copertura è a volta a botte lunettata riccamente decorata. Tale tipologia di copertura ha una soluzione di continuità all'incrocio fra gli assi della navata e del transetto; in tale punto la copertura diventa a cupola. Anche le cappelle laterali del transetto presentano una peculiare copertura a cupola finestrata. Non solo la volte, ma anche l'intero paramento murario si presenta riccamente affrescato. La facciata principale attualmente visibile fu realizzata nel 1906 inglobando l'imponente campanile coevo della ricostruzione barocca. Tale facciata è realizzata in pietra locale su progetto dell'Arch. Valenti. Si presenta divisa i fasce stilistiche orizzontali, la prima, che fa anche da alto basamento, è austera e presenta un semplice gioco volumetrico dato dall'alternanza di fasce di conci più o meno sporgenti. Tale schema incornicia anche il ricco portale originario rimasto in loco, con due grosse lesene che ripetono il gioco chiaroscurale. La seconda fascia è anch'essa austera e di chiara impronta neoclassica con paraste sormontate da una semplice cornice con finti triglifi. In tale fascia si apre, specularmente al campanile, un'ampia finestra; in questa fascia trovano posto le statue del "Santissimo Salvatore" e della "Vergine Maria". L'ultima fascia viene composta dal campanile e specularmente da un semplice paramento murario sovrastato da una balaustra che richiama quella del già citato campanile. Al centro è presente un timpano curvo spezzato di chiara ispirazione neoclassica, che ospita un ricco rosone. Al suo interno si trovano preziose opere d'arte. Fra queste si annoverano la "Croce lignea" dipinta, opera di un anonimo maestro siciliano del XIII secolo; il grandioso gruppo marmoreo della "trasfigurazione" che raffigura Gesù, nella sua divinità, sul monte Tabor, accompagnato dai profeti Mosè ed Elia, e dai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, opera di Antonello e Antonio Gagini; un prezioso "paliotto" argenteo del secolo XVII.
Pianta
Pianta basilicale a tre navate, con cantoria e transetto. Presenta, lungo le navate laterali quattro cappelle per lato. Nel transetto sono presenti quattro cappelle, due nella sua parte terminale e due lungo l'asse delle navate laterali.
Coperture
Internamente la copertura si presenta a botte lunettata ad eccezione dell'incrocio fra la navata ed il transetto in cui essa diventa a cupola. Anche le cappelle terminali del transetto presentano una copertura a cupola. Tutte le cupole sono finestrate e presentano lanternino sommitale.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento si presenta in marmo bicromo con disegno geometrico.
Preesistenze
Le uniche vestigia dell'originario impianto normanno sono le mura del transetto e la base della zona absidale.
Elementi decorativi
La cattedrale si presenta riccamente decorata. Le pareti sono interamente ricoperte da affreschi barocchi. Opere d'arte rilevanti presenti nella Cattedrale sono: la "Croce lignea" dipinta, opera di un anonimo maestro siciliano del XIII secolo; il grandioso gruppo marmoreo della "trasfigurazione" che raffigura Gesù, nella sua divinità, sul monte Tabor, accompagnato dai profeti Mosè ed Elia, e dai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, opera di Antonello e Antonio Gagini; un prezioso "paliotto" argenteo del secolo XVII.
Impianto strutturale
muratura continua con copertura a botte e soprastante struttura lignea con manto di tegole. All'incrocio della navata con il transetto trova posto una copertura a cupola, così come nelle cappelle laterali del transetto
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2001)
Nel 2001 è stato dato incarico agli architetti Culotta e Leone che con la consulenza liturgica di Crispino Valenziano e la collaborazione dell'artista Michele Canzonieri e dell'argentiere Antonino Amato, realizzarono la nuova mensa a partire dal prezioso paliotto d’argento opera dei maestri argentieri trapanesi risalente al settecento.
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