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Magliano in Toscana
Pitigliano - Sovana - Orbetello
chiesa
sussidiaria
SS. Annunziata
Parrocchia di San Giovanni Battista
Altare maggiore; Altari laterali; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Arredi
altare - aggiunta arredo (2005)
XIII - XIV(preesistenze carattere generale); XIV - XV(ampliamento intero bene); 1350 - 1350(storia carattere generale); 1401 - 1401(storia carattere generale); 1415 - 1415(storia carattere generale); 1536 - 1576(storia carattere generale); 1608 - 1608(storia carattere generale); 1609 - 1655(storia carattere generale); 1652 - 1656(storia carattere generale); 1753 - 1753(storia carattere generale); 1758 - 1758(ristrutturazione carattere generale); 1787 - 1787(storia carattere generale); 1800 - 1800(ristrutturazione carattere generale); 1827 - 1827(storia carattere generale); 1870 - 1870(storia carattere generale); 1906 - 1939(storia carattere generale); 1950 - 1950(storia carattere generale); 1980 - 1990(restauro intero bene)
Chiesa della Santissima Annunziata
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Santissima Annunziata <Magliano in Toscana>
Altre denominazioni SS. Annunziata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XIII - XIV (preesistenze carattere generale)

Alcune notizie riferiscono che l'oratorio fu costruito sui resti di un tempio o di una villa romana. Sono ancora visibili sul lato destro l'ingresso originario della chiesa dotato di piccolo portico e una finestra a feritoia.

XIV - XV (ampliamento intero bene)

L'edificio sacro fu ampliato in senso ortogonale rispetto al precedente, ponendo l'ingresso verso est, aggiungendo una campata, l'abside e il piccolo campanile a vela.

1350  (storia carattere generale)

I Padri Serviti vi avevano, anche se sembra provvisoriamente, un convento, come risulta da "Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum B. Mariae virginis a suae institutionis exordio centuriae quatuor auctore frate Archangelo Giani" (Aa. Vv., Fonti storico-spirituali dei Servi di Maria, II, dal 1349 al1495, Ed. Servitium, 2002, p. 20).

1401  (storia carattere generale)

Sempre dalle fonti dei Padri Servi di Maria, per la chiesa vi è una bolla di indulgenza anteriore all'insediamento dei Serviti, ad opera di Papa Bonifacio IX del 15 Marzo 1401.

1415  (storia carattere generale)

In occasione di una presta che venne posta da Siena sulle Chiese di Magliano, la suddetta chiesa viene citata come "Maestà extra terram Malliani".

1536 - 1576 (storia carattere generale)

Dalle Fonti dei Servi di Maria si apprende che nel 1536 vengono acquisiti tre nuovi conventi, fra i quali quello di "Magliano nella zona Marittima Senese" dal titolo Santa Maria delle Grazie. Il 21 agosto di questo anno, il Provinciale maestro Atanasio da Firenze aveva disposto che il convento fosse sottoposto a quello di Siena. Nel 1540, il 25 febbraio, Papa Paolo III concede alla Comunità dei Servi di Maria il governo di Magliano posto nelle "Maremme di Siena". Nel 1570, il 15 marzo, Papa Pio V fa nuovamente la concessione del Convento ai Serviti, concessione rinnovata poi, ancora, nel 1576.

1608  (storia carattere generale)

I Servi di Maria lasciano il convento, nei loro testi, troviamo scritto: "[¿] non trovandosi, per l'aria insalubre, i frati che dalla città volessero andare ad officiarvi, diverrà sede di soggetti discoli e meritevoli di pena".

1609 - 1655 (storia carattere generale)

La comunità Maglianese concede il convento ai Frati Agostiniani, che cacciano i "soggetti discoli". Nello stesso anno venne stilato un inventario dei "Supeletili" (Archivio del Comune di Magliano [ACM], Preunitario). Nel 1632 abbiamo un quadro di tutte le proprietà dell'Ente redatto ad opera di Giuseppe Ceselli da Spoleto e conservato nell'archivio del Comune di Magliano (ACM, Madonna delle Grazie, 56).

1652 - 1656 (storia carattere generale)

La Comunità Maglianese, contraria alla soppressione del convento della Madonna (per l'ordinanza di Innocenzo III del 1650 con la quale ordinava la soppressione dei piccoli conventi), del quale aveva lo juspatronato si mosse "politicamente" oltre che verso i Quattro Conservatori, anche cercando i favori del Vescovo di Sovana e dello stesso Granduca. Nel 1656 il 2 di giugno con lettera del Magistrato dei Quattro Conservatori dello Stato Senese, inviata al Capo Priore Ruggero Pacetti veniva comunicata l'approvazione del Granduca, per cui "dell'entrata dei beni che godevano i Padri di S. Austino fosse fatta una cappellania con diversi obblighi e patti". La cappellania verrà amministrata da due Santesi eletti dalla comunità, la cura delle anime sarà affidata a due cappellani, mentre presso il convento risiederà un eremita (ACM, preunitario): cf OSS, nota 2.

1753  (storia carattere generale)

Il 22 maggio, con atto rogato dal notaio senese e fiorentino Bernardo Simonetti da Stia, i Frati Camaldolesi, già presenti in Magliano, ma non alla Chiesa della Madonna delle Grazie, acquistano per 59 scudi una casa della Cappella della Madonna fuori le mura.

1758  (ristrutturazione carattere generale)

Nel 1758 con i proventi delle elemosine furono effettuati alcuni lavori all'edificio di culto (ACM, deliberazioni, 5, c. 121: "Adì 14/2/1758. Memoria come il dì suddetto fu fatto il quadronato della Madonna SS.ma fuori le mura di Magliano, con il denaro delle lemosini esistenti nel Pubblico Palazzo di Giustizia, colla spesa di circa scudi 45 [...]").

1787  (storia carattere generale)

In occasione della visita del Granduca Leopoldo, nella relazione, troviamo scritto: "Fuori del paese vi è una bella Chiesa della Madonna delle Grazie della Comunità, la quale è soppressa e non vi sono più Cappellani".

1800  (ristrutturazione carattere generale)

Indirettamente viene confermato il degrado in cui era caduta la chiesa della Madonna delle Grazie, infatti in una lapide posta in fondo alla chiesa scritta in latino possiamo leggere che il nobile Felice Vivarelli comprò, con proprio denaro, questo tempio ormai ridotto in rovina e profanato, e lo ridonò al culto del popolo Maglianese. Sopra la lapide lo stemma della famiglia Vivarelli ramo di Magliano, nobili senesi.

1827  (storia carattere generale)

A Firenze furono fuse le campane del campanile a vela; in quel tempo la chiesa era affidata ai Frati Camaldolesi, come risulta dall'iscrizione nella campana più piccola.

1870  (storia carattere generale)

Esproprio dei beni dei conventi che riguardò anche i Camaldolesi; perfino la chiesa della Madonna delle Grazie, venne espropriata e divenne una chiesa di proprietà privata della famiglia Bonucci.

1906 - 1939 (storia carattere generale)

Nel 1906 il 26 settembre la famiglia Bonucci vendette la proprietà, chiesa compresa, escluso solamente il quadro della Madonna che allatta il bambino del Neroccio, al marchese Carlo Montezemolo ed all'avv. Carlo Rovere. Il quadro però rimase dentro la chiesa. Nel 1918 il 18 febbraio Montezemolo e Rovere vendettero a loro volta la tenuta, ed ovviamente anche la chiesa alla soc. GEA, divenuta poi "La Carla" con sede a Milano. A questo punto iniziano i guai giudiziari per la proprietà del quadro. La cosa è riportata integralmente nel documento allegato che parla specificatamente della lite giudiziaria. Nel 1939 termina la causa per il possesso del quadro, che resterà per sempre nella chiesa della Madonna delle Grazie - SS. Annunziata, in quanto dichiarato inamovibile.

1950  (storia carattere generale)

Il 28 febbraio viene stipulato l'atto fra il rappresentante della tenuta La Carla ed il Parroco di Magliano Don Giacomo Balestrelli, per la restituzione della chiesa della SS. Annunziata alla parrocchia.

1980 - 1990 (restauro intero bene)

L'edificio sacro è stato restaurato all'interno e in parte all'esterno. I lavori, per il numero elevato di opere pregevoli (affreschi e stucchi), sono stati seguiti dalla Soprintendenza di Siena.
Descrizione

La Chiesa della SS. Annunziata in origine era un primitivo oratorio, un ambiente a pianta quadrata. Ancora oggi si nota sul lato destro una finestrella a feritoia e l'antico ingresso principale, che attualmente è il portale laterale, dotato di un piccolo portico. Tra la fine del sec. XIV e il corso del sec. XV l'edificio sacro fu ampliato con l'aggiunta di una campata nelle zone anteriore e superiore, con l'aggiunta dell'abside, dotata, nello stesso tempo, di un piccolo campanile a vela, e arricchita degli affreschi. La facciata è decorata da un bel portale primitivo, con un poderoso architrave di travertino, sormontato da un oculo incorniciato, che completa la facciata terminante con copertura a capanna e denuncia il carattere lineare e semplice dello stile romanico. L'interno è a navata unica, scandito da arcate ogivali. L'altare maggiore ha la base e la mensa in travertino, il resto è in stucco di stile barocco (sec. XVII). Sullo stesso altare troviamo conservata l'opera più pregevole di Magliano in Toscana: una tavola dipinta raffigurante "La Madonna che allatta il Bambino", attribuita a Neroccio di Bartolomeo de' Landi (1447-1500). Si tratta della parte centrale di una tavola più grande, infatti alla destra della Vergine si vede chiaramente una mano che porge una sfera dorata, potrebbe trattarsi di S. Sigismondo con la sfera d'oro, oppure di altro Santo che offre un pomo (S. Bernardino?). L'acquasantiera è un manufatto trecentesco di altissimo pregio artistico, in pietra scolpita. Sempre all'interno, si trova un portale in travertino di scuola albertiana, che porta ben visibile in basso lo stemma della comunità maglianese. Vi sono anche altri due altari sempre in stile barocco. Nella Chiesa vi sono molti affreschi. Tutti quanti fanno riferimento alla Scuola Senese (cf OSS, nota 1).
Altare maggiore
Monumentale in muratura con stucchi policromi. La mensa è quattrocentesca. Conserva una tavola raffigurante la "Madonna del Latte" del Neroccio.
Altari laterali
Monumentali, barocchi con stucchi e figure a tuttotondo.
Pianta
Rettangolare.
Coperture
Interno a volte sovrastate da capriate. Copertura esterna a coppi e tegole.
Pavimenti e pavimentazioni
In cotto antico.
Elementi decorativi
Importanti cicli di affreschi di scuola senese (fine Trecento-inizio Quattrocento): cf OSS, nota 1.
Arredi
Interessanti un'acquasantiera trecentesca e un coro ligneo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2005)
Altare in legno semovibile coram populo e leggio.
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