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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Melle
Saluzzo
santuario
sussidiario
Madonna della Betulla
Parrocchia dei Santi Giovanni Battista ed Eusebio
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Abside; Presbiterio; Altare principale; Altari secondari; Volte; Torre campanaria; Preesistenze; Portico
presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
XVII - XVII(descrizione intero bene); 1644 - 1644(descrizione durante la visita pastorale intero bene); 1644 - 1644(prescrizioni del vescovo intero bene); 1644 - 1644(incuria intero bene); 1736 - 1736(atto di impegno tra comunità e parroco carattere generale); 1778 - 1778(manutenzione e restauri intero bene); 1783 - 1783(affresco ex altare maggiore); 1789 - 1789(preesistenza pavimentazione); 1789 - 1789(lavori alla strada e all'edificio per i pellegrini intorno); 1828 - 1828(rinnovato interesse per l'edificio intero bene); 1836 - 1836(festività carattere generale); 1838 - 1838(ampliamento intero bene); 1838 - 1930(costruzione e ampliamento caseggiato pellegrini intorno); 1840 - 1840(qualificazione intero bene); 1840 - 1840(descrizione durante la visita pastorale intero bene); 1840 - 1840(festeggiamenti carattere generale); 1840 - 1840(preesistenze (?) intero bene); 1840 - 1840(altri lavori intorno alla chiesa intorno); 1846 - 1846(edifici annessi alla chiesa intorno); 1846 - 1846(culto e devozione alla Madonna carattere generale); 1846 - 1846(costruzione muro esterno intorno); 1850 - 1850(costruzione muro e campanili
restauro altare intorno
campanile e interni); 1850 - 1850(ricostruzione (?) intero bene); 1853 - 1853(realizzazione muri esterni e mensole in ferro intorno e arredo interno); 1856 - 1856(scavo del piazzale e realizzazione di muri intorno); 1858 - 1858(scavo del piazzale e realizzazione di muri intorno); 1867 - 1868(ampliamento intero bene); 1868 - 1868(inizio lavori di ampliamento intero bene); 1873 - 1873(realizzazione porte e finestre porte e finestre); 1879 - 1879(costruzione porta confessionale pulpito pavimento arredo interno e pavimento); 1881 - 1881(realizzazione balaustra e altari balaustra e altari); 1881 - 1881(realizzazione apparato decorativo interno); 1893 - 1893(costruzione tribuna e lavori vari altari
tribuna
tetto e finestre); 1894 - 1894(costruzione del campanile campanile); 1895 - 1895(acquisto e posa di campana campanile); 1897 - 1897(esistenza e dedicazione carattere generale); 1897 - 1897(esistenza tre altari e campanile altari e campanile); 1897 - 1897(devozione popolare per festa patronale carattere generale); 1900 - 1900(lavori non precisati intero bene); 1900 - 1900(altri lavori non precisati intero bene); 1901 - 1901(realizzazione del pavimento interno (?) pavimento); 1905 - 1905(costruzione muro del piazzale intorno); 1906 - 1906(realizzazione decorazioni decorazione navata centrale); 1910 - 1911(riparazione campanile e edifici vicini campanile e intorno); 1912 - 1912(costruzione sacrestia); 1930 - 1930(restauro generale apparato decorativo interno); 1930 - 1931(realizzazione decorazioni e riparazione tetto interni e tetto); 1932 - 1932(lavori strutturali edifici vicini alla chiesa intorno); 1935 - 1935(rifacimento muro e riparazione tetto intorno e tetto); 1937 - 1937(rifacimento cuspide e restauro muri campanile); 1944 - 1945(incendio edifici vicini al Santuario intorno); 1955 - 1956(realizzazione fontana con vasca intorno); 1969 - 1969(lavori di tinteggiatura interni); 1972 - 1972(restauro (?) apparato decorativo); 1976 - 1976(lavori di riparazione tetto); 1983 - 1983(festività carattere generale); 1984 - 1984(rifacimento acquedotto edifici vicini intorno)
Santuario della Madonna della Betulla
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario della Madonna della Betulla <Melle>
Altre denominazioni Santuario Madonna della Betulla
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche

XVII  (descrizione intero bene)

“nella prima metà del Seicento la cappella si presentava completamente diversa dall'attuale, di impianto ancora medioevale: di modeste dimensioni, ad un'unica navata, era caratterizzata da un unico altare in mattoni collocato ad una certa distanza dal muro di fondo, la volta sovrastante era dipinta ed è forse da questo affresco che proveniva il frammento quattrocentesco di una Deposizione raffigurante il volto di Cristo, frammento salvato dalla distruzione durante i lavori ottocenteschi di ampliamento e murato in una nicchia all'esterno della chiesa per essere poi trafugato alcuni anni or sono [1987]” (De Angelis, 2000, p. 41)

1644  (descrizione durante la visita pastorale intero bene)

“sulla sommità del monte nella località detta 'Al Prico' del Comune di Melle è situata una Cappella intitolata a Santa Maria della Betulla, in cui vi è un unico altare spoglio, con la sola predella e una statua in cattive condizioni della B.M.V. L'altare è in laterizio, con la mensa in pietra, staccato dalla parete della larghezza di un passo; sul muro è appesa l'icona lacera della B.M.V., l'altare è situato sotto una volta dipinta, mentre il resto della Cappella è coperto da ardesie a vista: il tetto è in cattivo stato. Il pavimento è a nudo terreno e poco decoroso, i muri sono scrostati e malandati. La Cappella non ha rendite né oneri di messe. Vi si celebra tuttavia la messa nella festa dell'Annunciazione della B.M.V.: in quell'occasione vengono portate le suppellettili necessarie dalla chiesa Parrocchiale. La Cappella si chiude a chiave. Lì vicino sorge la casa semi diroccata di proprietà della Cappella stessa” (Gisolo, Marchiò, Rosso, 2012, p. 1182-1183)

1644  (prescrizioni del vescovo intero bene)

“Disposizioni e decreti. [Il Vescovo – n.d.c.] Ordinò che l'altare fosse provvisto di croce con Crocifisso, due candelabri, tovaglie, e che la fronte dell'altare fosse meglio dipinta; che il tetto fosse riparato, i muri intonacati e fatta la pavimentazione: nel frattempo dichiarò interdetta la chiesa” (Gisolo, Marchiò, Rosso, 2012, p. 1182-1183)

1644  (incuria intero bene)

“la visita pastorale di mons. Della Chiesa del 1644 descriveva l'edificio in uno stato deplorevole, privo di arredi, il tetto ed il pavimento dissestati, conservata sull'altare una statua mal ridotta della Madonna, una tela della Vergine, anch'essa lacera, era collocata sulla parete di fondo” (De Angelis, 2000, pp. 41-42)

1736  (atto di impegno tra comunità e parroco carattere generale)

1736: "con instromento di transazione tra la magnifica Comunità locale ed il Parroco 15 Giugno 1736 rogato Regio ed insinuato a Saluzzo si conveniva come legasi al capo quinto d'esso stromento, che dovesse il Sig. Prevosto cantare nella domenica fra l'ottava della Natività di Maria Vergine una messa alla Capella Campestre della Biolla con ivi dare la Benedizione, e cantare Vespro mediante l'elemosina da prestarsegli di lire due" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1778  (manutenzione e restauri intero bene)

“a partire dagli anni Settanta del Settecento sono registrate spese per lavori in muratura di una certa consistenza: nel 1778 vengono acquistate laouze per il tetto e nei tre anni seguenti alcuni manovali e mastri da muro sono impegnati nella manutenzione del portico e nel restauro dell'altare” (De Angelis, 2000, pp. 45-46)

1783  (affresco ex altare maggiore)

L'altare “nel 1783 è ornato con un affresco, che ancor oggi possiamo ammirare, raffigurante la Madonna assisa su una betulla, opera di tale Moscat che ricevette per il suo lavoro un compenso di dieci lire” (De Angelis, 2000, p. 46, la data è dipinta dopo la firma al fondo della tela)

1789  (preesistenza pavimentazione)

“nel 1789 la cappella viene pavimentata con quadrelli di pietra” (De Angelis, 2000, p. 46)

1789  (lavori alla strada e all'edificio per i pellegrini intorno)

Nello stesso anno “altri lavori interessano l'area circostante per renderla più adatta ad accogliere i fedeli: la strada di accesso è ampliata e la sua sede abbassata, viene restaurato il piccolo edificio, tuttora esistente, attiguo alla chiesa destinato ad accogliere i pellegrini e che in anni successivi troviamo concesso in affitto” (De Angelis, 2000, p. 46)

1828  (rinnovato interesse per l'edificio intero bene)

“dopo la parentesi dell'occupazione francese caratterizzata da una minore cura verso il sacro edificio, come testimonia la sommarietà delle note contabili, a partire dal 1828 assistiamo ad un risveglio di interessi nei suoi confronti” (De Angelis, 2000, p. 46)

1836  (festività carattere generale)

Un documento trascritto risalente al 1836 descrive in modo particolareggiato le processioni che venivano fatte in occasione delle principali festività, in quella del mese di maggio sembra che da tempo immemore si invocasse la protezione per la campagna (Bollettino Parrocchiale settembre 1982, pp. 5-8)

1838  (ampliamento intero bene)

“nel 1838 venne quasi sicuramente ridotto nelle forme attuali. I lavori, di notevole impegno, portarono alla completa ristrutturazione dell'edificio con la conservazione dell'affresco della Madonna prima ricordato [dipinto nel 1783 – n.d.c.] che probabilmente ornava l'altar maggiore: la sua attuale collocazione su un altare laterale suggerisce la rotazione di novanta gradi dell'asse principale della chiesa (l'elenco delle spese sostenute quell'anno indica: - Pagato al mastro da muro per la costruzione della fabbrica l. 251:10 – Per provvista di calce, pietre, legnami e pagato a' giornalieri come da parcella n. 1, l. 282:4 – Per compra di travi, assi, trasporto di materiali come da parcella n. 2, l. 188:19 – Per trasporto di materiali, mattoni, calce, arena ossia sabbia come da parcella n. 3, l. 118:7:6 – Per compra di chiodi, lose, piante condotte come da parcella n. 4, l. 143:10)” (De Angelis, 2000, pp. 46-48)

1838 - 1930 (costruzione e ampliamento caseggiato pellegrini intorno)

"il caseggiato della Betulla (edificio annesso al Santuario e a poca distanza da esso, n.d.c.) fu costrutto per prestazione di mano d'opera della popolazione di Melle, invitata dal parroco, parte nel 1838 e parte negli anni 1872-1873 come si ricava dai Registri conti della cappella [...] l'attuale parroco ha fatto fare una riparazione generale e straordinaria per un importo di lire 1944 di cui lire 600 per putrelle" (archivio parrocchiale, documento descrizione edifici sacri nel Comune di Melle, post 1937)

1840  (qualificazione intero bene)

“il luogo è a 1168 m di altitudine; ma al vescovo parve molto più in alto ed anche l'aspetto della costruzione deve aver colpito il suo sguardo. Difatti egli annotò così: 'sacellum seu Sanctuarium huiusmodi in montis altissimi fere culmine existens'. Chiesa e santuario dunque e non semplice cappella come le precedenti” (Paseri, 1994, p. 71)

1840  (descrizione durante la visita pastorale intero bene)

“il vescovo dichiarò che essa era ben curata e ben provvista delle cose necessarie. La struttura era in buone condizioni, aveva la volta e le pareti intonacate, un altare ben costruito e ben ornato, ma le finestre erano nelle stesse condizioni delle cappelle visitate prima, per cui avevano bisogno di lavori per essere rifinite ed essere efficienti a dovere, all'interno vi era il pulpito e il confessionale e dietro l'altare vi era la sacrestia, provvista di armadio per custodire i paramenti e gli arredi sacri, all'esterno vi era un ampio portico, a poca distanza era in costruzione un edificio per l'ospitalità dei sacerdoti e dei fedeli che si radunavano il giorno della festa” (Paseri, 1994, p. 73)

1840  (festeggiamenti carattere generale)

“... il giorno della festa, la quale si celebrava la domenica successiva alla Natività di Maria Vergine, cioè la seconda domenica di settembre, come avviene ancora oggi. Avendo appreso che non sussistevano più i motivi per vietare la celebrazione della festa, il vescovo annullò il divieto che aveva emanato in passato e la festa fu nuovamente ammessa. Non sono noti i motivi di quel divieto” (Paseri, 1994, p. 73)

1840  (preesistenze (?) intero bene)

“mons. Gianotti non fece cenno dei due altari laterali, neppure accennò che la chiesa era divisa in navate, sorrette da archi e da pilastri; cosa che invece non dimenticò mai di fare in altri luoghi dove tali strutture erano presenti (ad es. la parrocchiale di Melle). Mi pare un particolare importante; non mi pare dovuto ad una sua dimenticanza. A mio parere, è lecito piuttosto supporre che la chiesa qui descritta non era ancora quella che esiste oggi, ma era la cappella precedente” (Paseri, 1994, p. 73)

1840  (altri lavori intorno alla chiesa intorno)

“nel 1840 tale Spirito Ballatore riceve 45 lire per lavori attorno alla fabbrica nova” (De Angelis, 2000, p. 48)

1846  (edifici annessi alla chiesa intorno)

"tiene questo Santuario una piccola casa quasi attigua alla Capella, e composta di quattro membri, due al piano terreno e due al piano superiore necessari questi per ricovero ai sacerdoti ed alle altre persone impiegate a benefizio del santuario in occasione delle feste... Ciò oltre ad una piccola grotta e cesso, stato il tutto costrutto e rimodernato dal priore Giuseppe Ballatore come appare dai conti degli anni 1838-1841" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1846  (culto e devozione alla Madonna carattere generale)

"per fine da tempi i più rimoti, ed immemorabili suole in ciascun anno nella seconda Domenica di Maggio salvo ragionevole impedimento, la divota popolazione di Melle in gran concorso recarsi processionalmente a questo santuario a titolo di penitenza affine d'invocare l'efficace protezione di Maria SS.ma implorando dalla Medesima la liberazione dalle tempeste, ed altri simili castighi dal Cielo, e massima dal peccato e dal vizio, che ne è la causa primaria, come altresì affidando nelle sue mani, e nel potente suo governo e difesa la prosperità, ed il buon esito dei frutti della terra...". La descrizione prosegue raccontando dettagliatamente come avviene la processione, che passando per la cappella di S. Anna sale al Santuario della Betulla e dopo messa ridiscende passando per la chiesa (oggi ex parrocchiale) dedicata a S. Eusebio (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1846  (costruzione muro esterno intorno)

"per altri giornali dei sudetti fratelli Pasero impiegati nella scavazione pel muro L. 5,20; giornale di Giacomo Boschero attorno alla Capella L. 1,00; pagato al mastro da muro Martino Steffano pei suoi giornali e fatture nel muro alla strada in attiguità alla Capella, che serve per le processioni L. 26; per tre giornali dei fratelli Pasero impiegati pelo stesso oggetto L.3,25; per biacca, ... ecc. onde colorir una porta finta di entrata L. 2,85" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1850  (costruzione muro e campanili, restauro altare intorno, campanile e interni)

"ad un certo Giacomo Giusiano di Frassino per provvista di ... Calce ad uso del piccolo campanile nella ruata Chiotti L. 9,50; Rossa Giò e figlio in Cuneo per provvista d'una piccola campana di rub 2,17 ... e compresa la rimanente spesa del capello, ferramenta ecc giusta la sua parcella L. 124,50; 18 settembre: ... Gio Batt.a per giornali 31 1/2 impiegati nella scavazione del muro dietro la Capella e trasporto di terra L. 43,40: Allaman Giuseppe per le stesso effetto: giornali 14 1/2 ivi compresa la spesa di due fallò L. 17,95; Rinaudo Giuseppe fu Spirito per giornali 33 e condurre di vari carri per lo stesso oggetto L. 47,50; Zanetti Francesco (Svizzero?) stuccatore per la formazione d'una statua rappresentante la B. V. collocata sopra l'altare, e ristorazione del medesimo altare in stucco L. 60; Martino Steffano Capomastro da muro per giornali quarantaquattro e mezzo impiegati nella formazione di due piccoli campanili l'uno alla ruata dei Chiotti e l'altro sopra il coro della Capella

1850  (ricostruzione (?) intero bene)

“notevole è la cappella della Madonna della Betulla, che venne rifatta verso il 1850 in proporzioni notevoli, con pianta a croce greca, ed ampio portico antistante; questo indica l'importanza che essa ha come santuario locale” (Gisolo, Marchiò, Rosso, 2012, p. 1164)

1853  (realizzazione muri esterni e mensole in ferro intorno e arredo interno)

"Barbuti Gio Batt.a per giornali impiegati nella scavazione del piazzale num. 18 L. 20,70; Rinaudo Costanzo del viv. Spirito per giornali 20 1/2 per lo stesso affare L. 23,60; Rinaudo Chiaff. del viv. Spirito per giornali 18 L. 20,70; Rinaudo Giov. del viv. Spirito per giornali 18 1/2 L. 20,95; Giusiano Bartolomeo per giornali 10 L. 11,50; Martino Steffano mastro da muro per otto giornali impiegati nella formazione del muro nella parte inferiore di d.to piazzale, ed altro in alto per allontanamento acqua L. 15,20; Giachino Marchetti gabellotto per polvere 7 chilogr. stati impiegati nella scavazione del piazzale L. 15,40; acconto per provvista di due bracci di ferro dorati e verniciati apposti ai lati dell'altare pel sostegno dei brandoni a Giuseppe Matteoda di Busca L. 30,00; Martino Steffano Capomastro da muro ... per sei giornali impiegati nella formazione d'una porzione muro contro terra in cima del porticato a lato destro, ed altri in num. di diciassette nel parapetto a lato sinis

1856  (scavo del piazzale e realizzazione di muri intorno)

"provvista d'un conio di ferro a fender pietre nella rottura pel piazzale L. 2,20; pagato più volte al giornaliere Giuseppe Rinaudo fu Spirito per num. 25 giorni di lavoro impiegati nello scavo del piazzale L. 31,25; lo stesso con Domenico Ballatore padre e figlio giornali del padre a 1,25 n. 24 e poi a 1,20 n. 6, giornali del figlio a 0,90 n. 19 e poi a 1,00 n. 5 2/3 circa L. 37,80 + L. 22,50; lo stesso con Costanzo Ballatore a 1,15 n. 6 1/3 L. 7,30; Bodrero Giuseppe fu Pietrino di Brossasco con suo figlio Gioanni minadori esige per n. 70 giorni di lavoro nello stesso scavo pel piazzale a 3,50 tra padre e figlio L. 245,00; per polvere consumata nelle mine L. 73,50; per altro chilog polvere pagato a parte allo stesso oggetto L. 2,20; Serre Bartolomeo per due giornali in ajuto al mastro da muro nella costruzione del muro avanti il casotto L. 2,20; Spirito Boschero esige per due giorni di lavoro L. 2,15; Pietro (Davores?) mastro da muro per 12 giornali impiegati nella costruzione di muro

1858  (scavo del piazzale e realizzazione di muri intorno)

"pagato a Giò Bodrero di Brossasco minadore per giorni 15 impiegati sempre nello scavo del piazzale, esso e suo figlio a 3,50, oltre a polvere L.60,00; saldo a Giuseppe Bodrero sudetto per altri sette giorni di lavoro oltre a polvere L. 30,40; pagato a conto al mastro da muro Botta Gioanni per n. 6 giornali a compier il parapetto a fianco della Capella L. 2,50" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1867 - 1868 (ampliamento intero bene)

"fu ampliata nei tempi passati e precisamente negli anni 1867 e 1868" (archivio parrocchiale, documento descrizione edifici sacri nel Comune di Melle, post 1937)

1868  (inizio lavori di ampliamento intero bene)

"pagato in diverse fiate a seguenti operai per altrettanti giorni di lavoro impiegati sia ne' preparativi alla festa, sia nel preparar arena, sia pello scavo alla nuova ampliazione della Capella sia per altro 1.Botta Gioanni detto Vigna compreso con crivello di ferro L. 181,25, 2.Ballator Giacomo fu ... L. 43,10, 3.Taricco Pietro L. 25,11, 4.Valauri Pietro L. 20,80, 5.Rinaudo Gio Batt.a L. 18,00, 6.Vigna Spirito L. 21,00, 7.Beoletto Bernardo a conto L. 108,30, 8.Ballator Bernardino per traforo di pietra L. 1,25, 9.Bodrero Domenico fu Gugliel. L. 3,00, 10.Marchetti Giuseppe per porto arena L. 7,75" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1873  (realizzazione porte e finestre porte e finestre)

"Beoletto Bernardo sudetto acconto di provvista porte e finestre con assi albera oncie 380 a 0,17 L. 64,60; Bastonero G.pe fu Cost.zo di Venasca a conto di sua parcella per ferri alle finestre e coperto L. 100; polvere da mina ed errore sopracalcolato L. 2,55" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1879  (costruzione porta confessionale pulpito pavimento arredo interno e pavimento)

"al minusiere Botta Giuseppe per lavori fatti alla Cappella, cioé pella porta maggiore, confessionale e pulpito in aconto L.350; al minusiere Botta li 10 8bre pagate altre lire cinquanta in aconto L. 50; a Botta Gioanni CapoMastro in aconto del pavimento della Cappella come da quittanza L. 50" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1881  (realizzazione balaustra e altari balaustra e altari)

"a Botta Gioanni mastro da muro per diversi lavori eseguiti alla Capp. L. 20; provvista gesso L. 5,65; a Vallauri giornate di lavoro L. 6,20; provvista assi per la costruzione della balaustrata L. 20; a Frate Filippo per la provvista e fattura della balaustrata L. 175; allo stuccatore Borgna Domenico per la costruzione degli altari sborsato a saldo L. 650; al medesimo pella pittura dell'altare magg. dell'altare later e pella costruzione della nicchia della Mad.a L. 450" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902, la data 1881 è riportata sotto il dipinto centrale dell'altare maggiore, dopo la firma G Borgna)

1881  (realizzazione apparato decorativo interno)

“negli anni successivi gli interventi sono volti principalmente al rinnovo della decorazione pittorica dell'interno: nel 1881 è documentata l'opera di Domenico Borgna assistito dal figlio Luigi e dall'allievo Antonio Rinaudo attorno ad un altare laterale (dietro la pala, sul muro di fondo, è la seguente scritta: “Terminati altari 1881 / ali 12 giugno gran fredo/ e neve / Borgna Do.co e figlio Luigi / stuccatori Allievo Rinaudo Antonio”)” (De Angelis, 2000, pp. 47-48)

1893  (costruzione tribuna e lavori vari altari, tribuna, tetto e finestre)

"al sig Giusiano Giacomo per provvista di 25 miria cimento, 5 di polvere marmo e 12 di calce L. 24,40; al sig. Cornaglia Giuseppe e Paseri Chiaffredo per 4 giornali L. 6,00; al sig.Testa Francesco per stucatura degli Altari e muri L. 90,00; a Botta Giuseppe per provvista e piazzamento di canali zinco al tetto del Santuario nonché pei vetri ed oncini alle finestre e biacca come da lista L. 175,00; allo stesso Botta Giuseppe per saldo della costruzione dell'orchestra al Santuario L. 535,00" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1894  (costruzione del campanile campanile)

"ai manovali per lo scavamento delle fondamenta del campanile L. 17,00; al falegname Botta per la fattura di banche e cavaletti L. 7,00; per sgombrare il piazzale chiesa e provvista di funi L. 8,75; per provvista di assi a fare la cupola del campanile L. 22,00; per segatura dei medesimi L. 5,00; a Testa Francesco pel disegno del campanile L. 12,00; per trasporto di ferramenta e demolitura dei ponti L. 9,20; al falegname Botta per la costruzione della cupola del Campanile L. 58,00; a Monge per la fattura della Croce campanile e 4 scatole di biacca L. 38,20; a Margheria per la fattura di sbarre di ferro onde serrare i muri del campanile L. 165,00; per la compra e trasporto della calceda Piasco e Rossana L. 132,84; a Testa in aconto dei lavori per costruzione del campanile L. 340,00; per compra zinco a fare i canali e globo della cuppola L. 100,00" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1895  (acquisto e posa di campana campanile)

"spese di trasporto della campana da Melle al Santuario L. 14,40; al fabbro ferraio Margaria per ferramenta alla campana L. 7,50; per provvista cimento e polvere di marmo L. 9,50; per compra della campana ed accessorii di miria.mi 40 in tutto L. 735,00; al sig. Testa per saldo della costruzione del campanile L. 285,00" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1897  (esistenza e dedicazione carattere generale)

“nel territorio parrocchiale si trovano dieci Cappelle: 1) Confraternita della SS. Trinità; 2) S. Lazzaro; 3) S. Anna; 4) Natività; 5) Santuario Madonna della “Biolla”; 6) S. Bernardo abate; 7) S. Giacomo; 8) S. Pietro; 9) S. Bernardo da Mentone; 10) S. Rocco” (Gisolo, 2015, p. 119)

1897  (esistenza tre altari e campanile altari e campanile)

"dette chiese sono tutte piuttosto anguste e hanno un solo altare, meno quella del Santuario detto della Biolla, la quale è ampia presso a poco come la parrocchiale, e ha tre altari, con bel campanile, e campana [...] le altre cappelle sono tutte provviste di campanile con campana, meno quella di S. Bernardo delle Zotte, la quale non ha di proprio né arredi, né campana, avendo il tutto in comunione colla cappella della Natività o Concezione" (Archivio Parrocchiale, relazione generale del 28/4/1897 sulla parrocchia, firmata Einaudi Antonio, prevosto)

1897  (devozione popolare per festa patronale carattere generale)

“discreta la partecipazione ai Sacramenti: a Pasqua, nella festa della Madonna al Santuario “La Biolla”, nella festa di tutti i Santi e a Natale” (Gisolo, 2015, p. 120)

1900  (lavori non precisati intero bene)

"al fabbro ferraio Margaria Giò per 7 ferrate per le finestre L. 26,00; al Sig. Ribodetti Domenico per 48 giornali L. 95,00; allo stesso per provvista di pietre L. 22,00; ai sig.ri Botta Domenico e Giò Battista per 24 giornali L. 81,00; al sig. Astesano Giuseppe per 22 giornali L. 45,00; al sig. Botta Martino per 2 giornali L. 4,00; per compra di una trave da Gris L. 5,40; ai muratori GRis ed Ebrardo L. 480,00; al sig. Bianco Chiaffredo 16 bracciate di lavagne L. 110,40; per trasporto di travi e per compra 9 chilo di punte L 24,00" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1900  (altri lavori non precisati intero bene)

In un resoconto economico trascritto e risalente all'anno 1900, vengono citate significative quantità di forniture materiali edili e di manodopera, tra i quali: 5 carri di calce, 7 inferriate alle finestre, 16 bracciate di lavagne (lose per il tetto?), pietre, trave lignea e 96 giornate di lavoro (Bollettino Parrocchiale maggio 1987, pp. 8-9)

1901  (realizzazione del pavimento interno (?) pavimento)

"speso e pagato a Ribodetti Domenico per la provvista pietre L. 50,00; al conduttore Beoletto Bartolomeo pel trasporto di 4 carrate calce L. 51,40; a Doveta Antonio per trasporto al Santuario della calce L. 36,00; a Perotto Giuseppe per aggiustamento del tetto L. 2,00; a giornalieri Seimandi Ant.o e Botta Dom.o per 8 giornali L. 16,00; a Roggero Ant.o ed altri per 3 giornali L. 8,00; pagato a Bianco Battista le lastre o quadretti di pietra L. 106,00; a Barbero Giò per trasporto di calce al Santuario L. 12,50; al sig. Perale per 4 chilo di punte L. 2,00; ai muratori Gris ed Ebrardo L. 220,00" (Archivio Parrocchiale, "Libro ad uso del Santuario della Biolla dal 1846 al ...", 1846-1902)

1905  (costruzione muro del piazzale intorno)

"ai manovali per provvista di 20 metri cubi di pietrame L. 40,60; a altri manovali per provvista sabbia e condotta calce negli anni prima L. 55,00; ai muratori Botta e Ballatore per costruzione del muro del piazzale in aconto L. 100,00" (Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1906  (realizzazione decorazioni decorazione navata centrale)

“nel 1906 gli 'indoratori' Gallotti ed Arrò di Saluzzo decorano la navata centrale (nella prima campata della navata centrale sono tracciate due scritte: 'Gallotti G.co decoratore / Lanno (sic) 1906, agosto, Saluzzo', 'Arrò Giuseppe indoratore-scultore / Piazza Vittorio Emanuele, Saluzzo, 1906'. Sempre sulla volta della navata centrale, davanti all'altar maggiore è la seguente iscrizione: 'Santuario dedicato /Maria SS della Betulla decorata anno 1906 / per cura M.R. Parroco d. Einaudi Antonio / e signori massari / Villar Antonio, Botta Giovanni / Bodrero Giacomo, Botta Giuseppe / Arrò G. indoratore')” (De Angelis, 2000, pp. 47-48; la notizia è segnata anche in Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1910 - 1911 (riparazione campanile e edifici vicini campanile e intorno)

Segnati lavori di "riparazione del campanile" e presso le "stanze", quasi certamente si tratta dei fabbricati civili vicini al Santuario; tra le spese sono nominate le "poltrelle", nome locale con il quale si identificano le travi metalliche per la realizzazione di solai (Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1912  (costruzione sacrestia)

Un documento datato 28 maggio 1912 attesta la volontà di vendere un immobile di proprietà del santuario sito nel capoluogo comunale per finanziare la costruzione di "una sacrestia attigua al santuario" (Archivio Parrocchiale, "Documenti relativi lavori Casa canonica, campanile, ecc.")

1930  (restauro generale apparato decorativo interno)

“un restauro complessivo della struttura venne eseguito nel 1930 e la decorazione affidata a Tommaso Testa di Sampeyre che qui lavorò insieme al figlio Alberto (la sua presenza è documentata da questa iscrizione posta nel coro: 'Ristorata in generale l'anno 1930 /essendo parroco Bertolotti don Felice /priore Seimandi Gio. Battista fu Domenico /massari Botta Giovanni di Giovanni, Fino Giovanni di Giovanni / Stucchi, decorazioni e indoratura eseguiti da / Testa F. Tommaso e figlio Alberto di Sampeyre / 15 ottobre')” (De Angelis, 2000, pp. 47-49); il libro dei conti precisa: “scrostamento, rinzaffatura, per decorazione e stuccatura ell'intera cappella compresi i tre altari” (Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1930 - 1931 (realizzazione decorazioni e riparazione tetto interni e tetto)

“fatto decorare tutto il Santuario della Betulla, gli altari della quale e il coro erano in cattivo stato; fatto riparare il tetto, rinnovare i canali, ecc. per un importo di lire 4476” (Archivio Parrocchiale, “Memorie Parrocchiali”)

1932  (lavori strutturali edifici vicini alla chiesa intorno)

“sempre nel 1932 si dovettero rifare due volte del caseggiato della cappella, volte che minacciavano rovina avendo i travi guasti e già appuntellati. Per tali volte occorsero undici putrelle in ferro che costarono lire 600. Si dovette fare un contramuro per sostegno e risanamento, e i muratori impiegarono 39 giornate di lavoro per un importo di lire 780. Speso per acquisto 1248 mattoni, per 14 sacchi di cementi, e per un sacco di gesso, calce e sabbia lire 564, facendo osservare che tutto il materiale venne dalla popolazione trasportato gratis” (Archivio Parrocchiale, “Memorie Parrocchiali”)

1935  (rifacimento muro e riparazione tetto intorno e tetto)

“fatto rifare il muraglione di riparo a Nord del Santuario della Betulla e riparazione tetto della detta chiesa per l'importo di lire 525 perché il lavoro venne fatto gratis, e la spesa rappresenta il fornimento vitto ai lavoratori. Se si fosse fatto tale lavoro pagando le giornate occorse si sarebbero spese non meno di lire duemila” (Archivio Parrocchiale, “Memorie Parrocchiali”, riportato anche in Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1937  (rifacimento cuspide e restauro muri campanile)

“fatto rifare a nuovo la cupola del campanile del Santuario della Betulla, e fatto ripassare l'intero campanile rimettendolo a nuovo. Si dovette comperare le lastre di zinco, provvedere la calce, cemento e sabbia. Le tavole di legno per l'imboscatura del campanile e cupola vennero offerti dalla gente ed io stesso ne ho offerto 6 pezzi. Il lavoro venne eseguito con cura dal sig. Roggero Francesco. L'importo delle spese ammonta a lire 1721,25” (Archivio Parrocchiale, “Memorie Parrocchiali”, riportato anche in Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1944 - 1945 (incendio edifici vicini al Santuario intorno)

“...purtroppo devo comunicare che il caseggiato del Santuario è stato incendiato, il tetto è tutto distrutto e gravi sono i danni fatti alla casa. Ora sono indeciso se conviene o no rifare già il tetto. Converrebbe farlo per non lasciare rovinare maggiormente le volte ed i muri… Il 2 aprile incendiato e distrutto il caseggiato della Madonna della Betulla (con un danno di circa 60 mila lire) ...non è stata fatta nessuna denuncia perché si spera di potere farla riparare colle offerte dei parrocchiani” (Franco, Rovera, 2006, p. 215 e 449, spesa riportata anche in Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1955 - 1956 (realizzazione fontana con vasca intorno)

"pagato a Margaria Luciano ed a Ellena Spirito per fornitura tubi e messa in opera per fontana acqua potabile L. 36350; pagati per cemento occorrente per la fontana L. 4500; pagato ai muratori per costruzione tombino e vasca e ai (?) Roggero Giuseppe e Roggero Gius. fu Giacomo L. 22500; pagato a Roggero Francesco per riparazioni al tetto del Santuario e vetri messi alle finestre del Santuario L. 8800" (Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1969  (lavori di tinteggiatura interni)

“tinteggiatura totale interna della Chiesa della Madonna della Betulla eseguita dal decoratore Testa di Sampeyre” (Archivio Parrocchiale, “Memorie Parrocchiali”)

1972  (restauro (?) apparato decorativo)

Nel libro dei conti è segnata una spesa di una certa importanza: "al decoratore Testa di Sampeyre L. 250000" (Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1976  (lavori di riparazione tetto)

Nel libro dei conti è segnata una spesa di una certa importanza: "completamento riparazione tetto L. 445000" (Archivio storico parrocchiale, Libro dei Conti del Santuario, 1905-1976)

1983  (festività carattere generale)

La seconda domenica di settembre si celebra la festa del Nome di Maria (Bollettino Parrocchiale luglio 1983)

1984  (rifacimento acquedotto edifici vicini intorno)

All'inizio dell'estate 1984 viene rifatto l'acquedotto che approvvigiona i locali annessi al Santuario, utilizzati per lo più nelle festività (Bollettino Parrocchiale luglio 1984, p. 14)
Descrizione

L'edificio è collocato in posizione isolata sul versante solatìo del Comune di Melle, non distante dalla cresta spartiacque tra la valle Varaita ed il vallone secondario di Gilba che ha origine in periferia dell'abitato di Brossasco; la strada che transita immediatamente a Sud della chiesa è un'arteria storica di comunicazione intervalliva. L'edificio consta di un piccolo portico di fronte alla porta principale di accesso con le due finestre, all'interno una navata principale e due secondarie (ciascuna con un altare), il piccolo presbiterio dal quale si accede alla sacrestia retrostante e da questa, attraverso una porta, alla torre campanaria addossata all'abside e chiaramente visibile all'esterno, che conclude la composizione rigorosamente simmetrica del complesso. Intorno all'edificio sono stati realizzati in epoca passata dei muri di sostegno per consentire la creazione di un ampio piazzale e di spazi pianeggianti intorno all'edificio; non distante dall'abside sono stati realizzati edifici a uso civile, soprattutto per la festa patronale.
Pianta
pianta poligonale con ingresso a Ovest e presbiterio a Est, che potrebbe confermare l'origine medievale della chiesa; navata principale e due navate laterali simmetriche
Pavimenti e pavimentazioni
sia negli interni che all'esterno (portico) la pavimentazione è stata realizzata in lastre di pietra come da tradizione costruttiva locale
Struttura
struttura muraria in pietre miste a calce come da tradizione costruttiva locale
Coperture
le coperture sono piuttosto articolate ed evidenziano la navata principale (tetto più alto) rispetto alle navate secondarie, il portico e la sacrestia (tetto più basso), ma la tipologia è sempre quella del tetto a padiglione; il tetto è realizzato con travatura lignea che sostiene le lose (lastre di pietra locale, come da tradizione costruttiva locale); solamente la cuspide del campanile è metallica
Facciata principale
la facciata principale è caratterizzata per lo più dalla presenza del portico antistante l'ingresso principale riconoscibile dal tetto più basso rispetto alla navata principale
Abside
l'abside è a pianta poligonale, chiaramente percepibile sia all'esterno (sebbene sia addossato anche il campanile) che all'interno (sacrestia)
Presbiterio
il presbiterio è a pianta rettangolare con volta a vela, sul pavimento è delimitato frontalmente dalla balaustra metallica, mentre sul retro c'è il muro di separazione con la sacrestia sul quale è addossato lo storico altare maggiore
Altare principale
addossato alla parete che delimita il presbiterio rispetto alla retrostante sacrestia; realizzato in muratura, ha un aspetto scenografico e consta di una mensa con soprastante bassorilievo arcuato che ospita una raffigurazione della Madonna, mentre ai lati, in posizione simmetrica sono collocate due aperture con soprastanti riquadri che ospitano putti in gesso; a delimitare i vari elementi della macchina d'altare vi sono basamenti e soprastanti lesene con capitelli con richiamo allo stile dorico, e come coronamento alla sommità una cimasa ad arco
Altari secondari
gli altari secondari sono collocati in posizione simmetrica ciascuno a metà delle due navate laterali, di fattura simile sia nella composizione che nelle proporzioni, differenziano solamente per alcuni particolari e la colorazione dei vari elementi che li compongono (finto marmo); sono realizzati in muratura ed addossati alla parete esterna, in un'ampia nicchia delimitata da una volta a botte che interrompe la continuità delle volte a vela che caratterizzano le navate secondarie
Volte
la navata principale ed il presbiterio constano di una serie di volte a vela separate da archi strutturali che poggiano su pilastri; anche le navate laterali sono dotate di volte a vela, mentre gli altari secondari hanno una volta a botte la cui direttrice è ruotata di un angolo retto rispetto all'andamento longitudinale della chiesa; la sacrestia ha anche una volta a vela, ma su base poligonale
Torre campanaria
il campanile è addossato all'abside, allo stesso si accede solamente per la porta interna alla sacrestia. Consta di quattro ordini delimitati da cornici marcapiano e caratterizzati i due ordini inferiori da strette finestre, mentre i due ordini superiori hanno aperture più grandi (quelle più grandi sono arcuate e corrispondono alla cella campanaria); la cuspide è metallica ed ha forma di piramide su base quadrata, sormontata da globo e croce metallica
Preesistenze
l'unica preesistenza del vecchio edificio medievale prima dell'ampliamento ottocentesco era un frammento di affresco con il volto che potrebbe raffigurare la deposizione di Cristo, che era murata presso l'angolo Sud-Est del complesso, pubblicata sulla Guida della Val Varaita prima del furto avvenuto tra la fine degli anni '70 e gli anni '80 del Novecento
Portico
il portico consta di un'arcata più grande e due arcate più piccole ai lati, realizzate di fronte all'ingresso principale e a due arcate laterali; come tutto il resto del complesso è intonacato a frattazzo grosso come da tradizione costruttiva locale
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
si tratta di semplice aggiunta di arredo mobile: una mensa di fronte al vecchio altare maggiore e, sulla sinistra di chi guarda verso il presbiterio, un ambone, mentre la sede è un banco ligneo lavorato collocato sulla destra dell'osservatore del presbiterio
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