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Senigallia
Senigallia
chiesa
cattedrale
S. Pietro Apostolo
Parrocchia di San Pietro Apostolo
Elementi decorativi; Struttura; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1969); presbiterio - aggiunta arredo (1986)
IV - VI(preesistenze intorno); 502 - 567(ricostruzione in altro luogo intorno); 1266 - 1458(ricostruzione intorno); 1493 - 1595(ricostruzione in altro luogo intorno); 1773 - 1790(ricostruzione in altro luogo intero bene); 1877 - 1877(rifacimento della facciata intero bene); 1894 - 1894(costruzione del battistero intero bene); 1997 - 2002(restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo <Senigallia>
Altre denominazioni Cattedrale
S. Pietro Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ravennati (costruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione in altro luogo)
maestranze marchigiane (ricostruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione in altro luogo)
maestranze marchigiane (ricostruzione in altro luogo)
maestranze marchigiane (rifacimento della facciata)
maestranze marchigiane (costruzione del battistero)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

IV - VI (preesistenze intorno)

Le prime testimonianze della fede cristiana vanno al secolo IV. La prima chiesa di Senigallia risale certamente al periodo in cui i bizantini possedevano l'Esarcato di Ravenna. Senigallia tuttavia fu elevata a diocesi solo nel secolo VI.

502 - 567 (ricostruzione in altro luogo intorno)

Primo vescovo documentato è Venanzio, partecipante al Quarto Sinodo Romano del 502. Dopo la Guerra bizantino-gotica del 535-553 viene edificata la prima vera cattedrale vescovile. La consacrazione risale al 567.

1266 - 1458 (ricostruzione intorno)

Nel 1266 orde saracene guidate da Percivalle Doria distruggono la cattedrale. Nel 1271 la chiesa viene ricostruita, per poi essere definitivamente distrutta con l'espansione delle mura voluta da Sigismodo Malatesta nel 1458.

1493 - 1595 (ricostruzione in altro luogo intorno)

Le vicissitudini della terza cattedrale costringono i vescovi a spostare la sede episcopale. Nel 1493 Vigerio I della Rovere edifica l'Episcopio vicino alla chiesa di San Pietro accanto alla odierna Rocca Roveresca. Nel 1540 il nipote Vigerio II amplia la piccola San Pietro e la orna per elevarla a cattedrale. Nel 1595 il vescovo nominato Pietro Ridolfi consacra la cattedrale.

1773 - 1790 (ricostruzione in altro luogo intero bene)

Nell'ultimo quarto del XVIII secolo, il vescovo Cardinale Honorati sposta il proprio palazzo e la cattedrale nella odierna collocazione. Con la soppressione dei Gesuiti nel 1773 la Curia prende possesso del palazzo e della chiesa intitolata a San Luigi Gonzaga, iniziata nel 1762. Nel 1790 viene consacrata a San Pietro apostolo, dopo lavori di ampliamento e decorazione.

1877  (rifacimento della facciata intero bene)

Nel 1877 con la generosa partecipazione di Pio IX, qui battezzato nel 1792, viene ridisegnata la nuova facciata.

1894  (costruzione del battistero intero bene)

Nel 1894 su disegno del bolognese Collamarini viene costruito il battistero a pianta semi esagonale. Decorato con dipinti e dalla vasca battesimale, riporta nel fregio le date di nascita e morte di Pio IX.

1997 - 2002 (restauro intero bene)

Dopo gli eventi sismici del 1997, la cattedrale ha subito alcuni danni e dissesti. La chiesa è stata riaperta al culto nel 2002 dopo alcuni anni di restauro.
Descrizione

La cattedrale è una classica Basilica a croce latina a tre navate. La facciata ricostruita dopo il terremoto del 1930 riprende l'originale voluta da Pio IX. Divisa in tre fasce verticali e in due ordini sovrapposti, richiama la suddivisione interna a tre navate. Nell'ordine inferiore di stile dorico campeggia il portale centrale concluso da timpano triangolare. Sopra il portale è riportata l'epigrafe a ricordo della munificenza dell'illustre concittadino Pio IX. Analogamente nella fascia è riportato l'anno di pontificato del donatore e nel timpano lo stemma Mastai. Sopra i portali laterali vengono proposte due specchiature in stucco. L'ordine superiore di stile ionico è dominato dalle due volute che raccordano le navate laterali alla centrale, dove campeggia il finestrone inquadrato da cornice. Chiude la composizione il timpano con stemma papale. L'interno è molto solenne e ricco di opere e decorazioni. Gli archi che scandiscono la navata centrale sono sostenuti da paraste con capitelli dorati, riproposti nelle lesene che intervallano le campate. Il transetto è introdotto da arco trionfale sorretto da pilastri compositi con capitelli corinzi dorati. Il presbiterio è occupato nel registro inferiore dal coro ligneo, ampliato dopo l'adeguamento liturgico del 1969. Il nuovo altare prosegue idealmente nella grande cornice in legno e stucco dorati dove è contenuta la pala che raffigura i protettori della città: San Pietro e San Paolino da Nola.
Elementi decorativi
Diversi e di molteplice natura le decorazioni presenti nella cattedrale. Vanno citati i dipinti appartenenti soprattutto al Manierismo: Barocci (Riposo dalla fuga in Egitto), Ramazzani (Madonna della Speranza), Tiarini (Pala d'altare). Artisti contemporanei hanno decorato le pareti e la cupola absidale. Degli inizi del secolo XX è Silvio Galimberti autore dei dipinti del presbiterio così come Casanova e Forlivesi rispettivamente pittore e scultore del Battistero.
Struttura
La chiesa cominciata nel 1762 ha subito continui lavori di modifica, ampliamento e risistemazione. Questo ha forse prodotto indebolimenti alla struttura originale. La muratura portante realizzata con mattoni è stata inoltre più volte sollecitata da sismi ricorrenti. Durante gli ultimi restauri sono state rinforzate le strutture dei cordoli e del tetto.
Coperture
La chiesa ha copertura a volta intonacata e verniciata, con sezioni variabili a seconda delle geometrie da ricoprire. Sulla navata centrale insiste la volta a botte a tutto sesto. Gli spazi delle navate minori sono coperti da cupole a sesto ribassato. Il transetto è sormontato da cupola mentre l'abside presenta una cupola semisferica nella quale sono aperte due finestre. Sopra l'imposta delle volte è presente la struttura portante del tetto, costruita in legno e rinforzata con elementi in cemento lungo i cordoli.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1969)
Il 27 Marzo 1969 l'amministratore apostolico Micci ha consacrato l'altare "coram populi" disegnato dopo le disposizioni conciliari. Parte dell'altare originale è stato riutilizzato per comporre i due amboni.
presbiterio - aggiunta arredo (1986)
Il 4 Maggio 1986 è stato inaugurato il nuovo coro, allungato e dotato di più stalli per la rimozione dell'altare originale avvenuta nel 1969.
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