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Rotondo
Sassoferrato
Fabriano - Matelica
chiesa
parrocchiale
Madonna del Cerro
Parrocchia di Madonna del Cerro
Impianto strutturale; Coperture
nessuno
XI - XII(preesistenze intero bene); 1835 - 1851(rifacimento intero bene); 1914 - 1922(progettazione intero bene); 1935 - 1945(restauro fondazioni)
Chiesa di Maria Santissima del Cerro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Maria Santissima del Cerro <Rotondo, Sassoferrato>
Altre denominazioni Santuario del Cerro
Madonna del Cerro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (prima edificazione della chiesa)
maestranze marchigiane (restauri al tetto e ai muri della chiesa)
maestranze marchigiane (lavori di ampliamento del santuario)
Notizie Storiche

XI - XII (preesistenze intero bene)

Come rappresentato dall'affresco presente all'interno della chiesa, si racconta che la Vergine apparve ad un ragazzo della zona di Rotondo, di cui non si conosce né l'anno né il luogo preciso di questa apparizione. Abbiamo invece un documento dell'archivio dei monaci Camaldolesi di Fonte Avellana del 1139 che attesta per la prima volta la chiesa e la presenta come dipendente dall'Eremo di Fonte Avellana. Successivamente il santuario passa sotto la giurisdizione dell'Abbazia di S. Croce.

1835 - 1851 (rifacimento intero bene)

Per alcuni secoli la chiesa venne lasciata nel più completo abbandono, ed infatti risulta che nel 1835 il tetto fosse in gran parte distrutto, le mura fossero pericolanti, ed il pavimento fosse ricoperto di macerie. All'interno era conservato un dipinto con l'immagine di Maria Santissima, restaurata dal pittore D. Filippo Bracchi e nel 1918 da un pittore di Roma. Intorno al 1851, terminati i lavori di recupero ed ampliamento, la chiesa venne riaperta al culto.

1914 - 1922 (progettazione intero bene)

Nel 1914 fu intrapreso un progetto di ampliamento del santuario; i lavori continuarono nel 1918, e nel 1921 fu completato l'interno dell'edificio con decorazioni realizzate dai fratelli Bedini di Ostra; nel 1922 terminano anche i lavori sulla facciata.

1935 - 1945 (restauro fondazioni)

Nel 1935 fu effettuato il consolidamento delle fondamenta della navata sud. Nell'anno seguente il sacerdote Mons. Salvatore Scassellati fece costruire un muraglione davanti alla facciata del Santuario, e nel 1945 furono realizzati due altari in marmo nelle navate laterali, ora non più presenti.
Descrizione

L'edificio di culto presenta uno schema planimetrico a sviluppo longitudinale, composto da una navata centrale e due laterali, ed è stato costruito con una struttura portante in muratura. È realizzato in stile eclettico, di ispirazione neogotica, caratterizzato da un ricco apparato decorativo: la facciata a salienti presenta un portale strombato con un protiro dal profilo a capanna, con due colonnine che sorreggono l'arco ogivale dalla volta a cassettoni decorati con rosette; due portali minori, anch'essi con arco dal profilo ogivale, con monofore sovrastanti, corrispondenti alle navate laterali; un rosone, posto in asse con il portale, con raggiera di colonnine ed archetti trilobati; una teoria di archetti pensili che corre al di sotto dell'intera cornice; sopra il rosone, un'edicola aggettante con la statua della Madonna. A ridosso del fianco destro, leggermente arretrato rispetto alla facciata, si innalza il campanile connotato dagli stessi elementi decorativi, come i rosoni, gli archetti pensili dal profilo ogivale, le modanature e cornici; la cella campanaria presenta grandi monofore con arco a sesto acuto ed edicole aggettanti sul vertice del frontone corrispondente ad ogni lato del campanile. Anche l'interno appare riccamente decorato con elementi architettonici in stile neoclassico, come le colonne corinzie, la trabeazione con una cornice fortemente aggettante su mensole, le volte a tutto sesto decorate con cassettoni e rosette. L'altare maggiore presenta un'edicola lignea, con colonne corinzie e frontone curvilineo, con al centro una tela raffigurante la Madonna. All'interno del Santuario è conservato inoltre un affresco del sec. XII ed un dipinto, raffigurante l'Ultima cena, del sec. XVII.
Impianto strutturale
L'edificio è stato costruito con una struttura portante in muratura. Le murature portanti furono rifatte nel primo quarto del secolo XIX per sostenere il nuovo tetto che sostituiva quello originale caduto per l'incuria. Nel secolo XX fu ampliato il santuario e rinforzate le fondamenta della navata sud.
Coperture
La navata principale è voltata a botte con decorazioni a cassettoni apportate soltanto nel secolo XX dai fratelli Bedini che decorarono tutto l'interno.
Adeguamento liturgico

nessuno
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