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Barbiano
Cotignola
Imola
chiesa
parrocchiale
S. Stefano protomartire
Parrocchia di Santo Stefano Protomartire in Barbiano
Pianta; Facciata; Impianto strutturale; Elementi decorativi; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965); confessionale - aggiunta arredo (1965)
900 d.C. - 900 d.C.(costruzione chiesa); 1400 - 1400(ricostruzione chiesa); 1710 - 1710(demolizione totale chiesa); 1773 - 1792(completamento chiesa); 1945 - 1945(restauro chiesa)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Barbiano, Cotignola>
Altre denominazioni S. Stefano protomartire
Autore (ruolo)
Morelli, Cosimo (progettazione nuovo edificio)
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (costruzione vecchio edificio)
maestranze emiliano-romagnole (costruzione nuovo edificio)
Notizie Storiche

900 d.C.  (costruzione chiesa)

di questo primo edificio, sui cui resti sorge l'attuale chiesa parrocchiale di Barbiano, non resta più alcuna traccia evidente.

1400  (ricostruzione chiesa)

la realizzazione dell'edificio è antecedente al 1409, scampando così alla distruzione che ha colpito il castello attiguo di Barbiano.

1710  (demolizione totale chiesa)

l'antica pieve romanica, divenuta ormai piccola e fatiscente, viene demolita per procedere così alla costruzione di un nuovo e grandioso edificio, su decisione dell'arciprete Manzoni di Lugo. Non si conosce l'identità dell'architetto che l'ha progettata, ma si propende per Giovan Battista Aleotti.

1773 - 1792 (completamento chiesa)

con la morte del Manzoni, avvenuta nel 1720, i lavori di costruzione del nuovo edificio vengono interrotti, per poi riprendere nel 1773 su iniziativa del cardinale Bandi e dell'economo don Francesco Melandri, seguendo il progetto dell'architetto Cosimo Morelli.

1945  (restauro chiesa)

gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, l'edificio viene restaurato e il campanile completamente ricostruito.
Descrizione

la chiesa parrocchiale di Barbiano, collocata in via Antica Pieve, presenta una pianta ellittica da cui si accede a sei cappelle separate da colonne ioniche che reggono un cornicione con triglifi e sul quale si apre un'amplissima volta. In particolare, laddove la pianta della cappella corrispondente al presbiterio è di forma quadrangolare, le altre sono semicircolari. Le maggiori differenze fra il precedente edificio, attribuibile a Giovan Battista Aleotti, e quello attuale progettato da Cosimo Morelli, emergono in particolare nella parte superiore delle due chiese: quella dell'Aleotti presente una serie di grandi finestre, mentre l'altra ha una sorta di tiburio a protezione della volta, rifatta con strutture in cemento armato e decorata internamente da Alessandro della Nave e da Antonio Villa. In una cappella a sinistra è collocato l'altare della Madonna venerata col titolo di Madre Incoronata, mentre l'altare intitolato a Cristo Redentore è stato inaugurato la notte del 31 dicembre del 1900. La costruzione di questo altare la si deve all'arciprete don Giovanni Ricci. La chiesa è affiancata poi dalla torre campanaria: è alta 46, 70 metri e poggia su una base di 10 metri di lato; quattro pilastri armati ne determinano l'ossatura e in sommità si congiungono per formare l'anello su cui si appoggia la croce oscillante.
Pianta
di forma ellittica, ispirata alla croce greca, è valorizzata dalla grande cupola che sovrasta l'intero edificio.
Facciata
in mattoni, con timpano triangolare e porta in legno, sovrastata da una finestra semicircolare.
Impianto strutturale
in stile neoclassico, caratterizzata da muri perimetrali di forma esagonale.
Elementi decorativi
degni di menzione sono il dipinto della cappella, eseguito dal pittore lughese Cesare Ruina e le tele raffiguranti S. Elia e S. Pietro e i Ss. Mariano e Nicolò e le anime del Purgatorio, attribuibili al Gottarelli.
Campanile
caratterizzato da una decorazione tutta in laterizio, in armonia con quella della chiesa attigua, è dotato di due campane opera della ditta Colbacchini di Padova.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965)
nello specifico l'altare maggiore, in legno dipinto, viene orientato verso l'assemblea dei fedeli.
confessionale - aggiunta arredo (1965)
vengono costruiti due confessionali ex novo, in legno.
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