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Crotone
Crotone - Santa Severina
chiesa
rettoria
Immacolata
Parrocchia di San Dionigi
Struttura
presbiterio - aggiunta arredo (1981)
1500 - 1686(committenza intero bene); 1686 - 1738(committenza intero bene); 1738 - 1777(committenza intero bene); 1777 - 1876(completamento intero bene); 1777 - 1876(completamento intero bene); 1777 - 1876(completamento intero bene); 1876 - 2012(completamento intero bene); 2012 - 2017(restauro intero bene); 2012 - 2017(restauro intero bene)
Chiesa dell'Immacolata
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa dell'Immacolata <Crotone>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (rifacimento facciata)
maestranze calabresi (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1500 - 1686 (committenza intero bene)

Percorrendo le vie che portano nel pieno centro storico cittadino, si scorge, a dominio della piazzetta antistante, mostrandosi in tutta la sua bellezza e maestosità, l’elegante chiesa dell’Immacolata. Del primo impianto, consistente in un Oratorio, e risalente al 1500, rimane oggi una bellissima Cripta sapientemente restaurata nel 1982. A testimoniare il primo sito sono ancora visibili i gradini, il pavimento in terracotta, i piccoli archi, tutti risalenti al XVI secolo. L’esistenza di questo tempietto è avvalorata, anche, dalla presenza nel campanile, di una campana che porta incisa nel bronzo la data 1537. Nel 1686, lo attesta una lapide marmorea esistente nell’attuale chiesa, sul vecchio oratorio fu costruita una chiesa dedicata alla Madonna Immacolata. Fu costruita da alcuni laici che avevano deciso di dar vita ad una Congregazione laicale dedicata alla Beata Vergine Immacolata ed alle Anime del Purgatorio e che fu chiamata anche “ Congregazione dei Plebei”.

1686 - 1738 (committenza intero bene)

La Confraternita godeva del privilegio di annessione alla chiesa della Gloriosa Beata Vergine del Suffragio in Roma, come si rileva da una pergamena conservata in chiesa e datata 10 febbraio 1686. Nel 1736 fu eletto Priore della Confraternita il Conte Girolamo Cariati, che insieme al suo patrigno Leonardo De Cola, iniziò l’ampliamento e l’arricchimento della chiesa. Nel 1738, però, il De Cola morì e Girolamo Cariati decise di continuare interamente a sue spese l’opera iniziata e nel 1758 la bellissima chiesa dell’Immacolata fu aperta al culto. In ricordo del patrigno, il Cariati, all’entrata della rinnovata chiesa, pose una lapide su cui un’iscrizione latina così recita: << Qui, nella chiesa che ha costruito con il suo danaro Leonardo De Cola attende l’ultima tromba, 1738>>.

1738 - 1777 (committenza intero bene)

Altre due lastre marmoree, rispettivamente sulla parete destra e sulla parete sinistra, rispetto al portone d’ingresso, raccontano l’una il grande operato del benefattore Girolamo Cariati e l’altra ricorda la solenne consacrazione della chiesa avvenuta nel 1777 alla presenza del Vescovo di Crotone Giuseppe Capocchiani e del Priore della Confraternita Federico Lettieri.

1777 - 1876 (completamento intero bene)

Anche se nel corso dei secoli l’edificio ha subito qualche rimaneggiamento, quello che si ammira oggi, è un’elegante e armoniosa Chiesa, frutto dell’unione di più stili architettonici. La facciata, che richiama nelle sue fattezze lo stile sobrio e austero dell’impostazione neoclassica, si mostra come elemento armonico e unificante; su di essa si apre un unico portale architravato sovrastato da una vetrata istoriata raffigurante l’Immacolata, e da due nicchie con statue; il tutto coronato da un timpano triangolare e pinnacoli laterali. Il campanile, posto sul retro, si presenta a forma esagonale e copertura cosiddetta a “cipolla”, che, rimandando per la sua fattezza allo stile orientale, si sposa bene con l’intero contesto. La chiesa all’interno, si presenta a navata unica, la quale si chiude con un’abside avente in alto una grande conchiglia dorata che fa come da baldacchino alla nicchia che racchiude l’immagine della Madonna Immacolata.

1777 - 1876 (completamento intero bene)

La statua in legno, a grandezza naturale, è opera di artisti napoletani del Settecento. Ai due lati della Madonna vi sono due nicchie che custodiscono le statue di Santa Lucia e di San Francesco di Paola. Al centro del presbiterio, si trova l’altare maggiore scolpito in marmo policromo di ben dodici colori. Oltre la mensa, l’altare si presenta con due gradini per i candelieri ed è racchiuso da due sostegni sporgenti su cui sono collocati angeli adoranti. Sotto la mensa, il ricco paliotto, ha uno stemma sbalzato, al centro del quale c’è una croce in marmo giallo di Siena. Alle due estremità dell’altare, chiusi da due colonne, si possono ammirare i volti scolpiti di Leonardo De Cola e di Girolamo Cariati. Cinque anni dopo la conclusione dei lavori, e precisamente nel 1763 fu dedicato, per opera dei “Mastri Barbieri”, l’altare o “cappella” sinistra della chiesa ai Santi Cosma e Damiano.

1777 - 1876 (completamento intero bene)

I responsabili della Congregazione dei “Mastri Barbieri”, Giovanni Spataro e Vito Curcio, commissionarono al pittore Vitaliano Alfì, una grande tela raffigurante i Santi dedicatarii della cappella. Al di sopra dell’altare, c’è un ovale dipinto dallo stesso Alfì, che raffigura la Santissima Trinità circondata da angeli. Nel 1773, anche la cappella di destra, ceduta al Magnifico Benedetto Milioti, viene arricchita, e in particolare, il Milioti, s’impegna a far dipingere due tele per riempire i due medaglioni che si trovano di fianco l’organo, le quali rappresentano rispettivamente “Gesù che predica nel tempio” e “La Fuga in Egitto”; inoltre, domina l’altare, una tela raffigurante Gesù Crocifisso, dipinta da Antonio Giannetti nel 1876. Al di sopra della tela un altro piccolo quadro ovale raffigura l’Eterno Padre.

1876 - 2012 (completamento intero bene)

Lungo le pareti della chiesa, si trovano sei tele raffiguranti episodi della vita della Madonna. Due di queste tele, le più grandi che si trovano nel presbiterio, raffigurano “La nascita della Madonna” e “L’Assunzione in cielo”. Le altre quattro più piccole raffigurano: “La presentazione di Maria Vergine al Tempio”, “L’Annunciazione”, “La Visitazione”, “Presentazione di Gesù al Tempio”. Sono tutte tele di arte settecentesca e di scuola napoletana, ma una soltanto quella raffigurante “La Presentazione di Maria al Tempio” è firmata <>. L’immagine più antica e preziosa, conservata nella chiesa, è il grande Crocifisso ligneo del seicento, sistemato sulla parete destra.

2012 - 2017 (restauro intero bene)

indagine stratigrafica per la determinazione degli strati sovrapposti di intonaci e tinteggi fino al vivo della muratura carotaggio nelle pavimentazioni della chiesa e della sacrestia per il prelievo di campioni e per la verifica della preesistenza di pavimentazioni antecedenti quella attuale bonifica della zona sottotetto e della scala di accesso alla torre campanaria mediante la rimozione del guano pulizia da radici e microrganismi e disinfestazione mediante applicazione di erbicida ed estirpazione di radici di piante infestanti, ripristino delle pareti perimetrali del vano campanile, pulitura delle campane, rifacimento degli ancoraggi, ripristino di sostegni lignei, revisione totale della copertura, pulizia dei depositi organici della tegola e dei coppi e posa in opera di ganci fermacoppi rimozioni delle parti di copertura in cemento-amianto e rifacimento delle parti della stessa; restauro dei cornicioni esterni revisione completa degli intonaci interni ed esterni;

2012 - 2017 (restauro intero bene)

pulitura con acqua e sabbia micronizzata delle superfici intonacate e delle superfici in pietra o in laterizio mediante uso di idropulitrice o sabbiatrice dipintura delle facciate esterne; recupero degli stucchi e dei decori mediante la pulitura e la rimozione di scialbi e ridipinture pitturazione interna; realizzazione di scannafosso laterale ed applicazione di intonaco deumidificante; ricostruzione delle colonnine del sagrato
Descrizione

Percorrendo le vie che portano nel pieno centro storico cittadino, si scorge, a dominio della piazzetta antistante, mostrandosi in tutta la sua bellezza e maestosità, l’elegante Chiesa dell’Immacolata. Risalente al 1500, del primo impianto, ossia un Oratorio, rimane oggi una cripta sapientemente restaurata nel 1982. Anche se nel corso dei secoli l’edificio ha subito dei rimaneggiamenti, quello che si ammira oggi, è un’elegante ed armoniosa Chiesa, frutto dell’unione di più stili architettonici. La facciata richiama nelle sue fattezze lo stile sobrio e austero dell’impostazione neoclassica, rifatta nel 1837 è anticipata da un piccolo pronao e su di essa si apre un unico portone d’ingresso con portale architravato sovrastato da una vetrata istoriata raffigurante l’Immacolata. Posto sul retro, il piccolo campanile, si presenta a forma esagonale e copertura cosiddetta “ a cipolla”, che pur rimandando allo stile orientale, si armonizza felicemente con l’intero contesto. L’interno si presenta a unica navata ed è stato arricchito, nel 700, con una serie di dipinti su tela, tutti di scuola napoletana, posti sulle pareti laterali, raffiguranti episodi della Vergine Maria. Del settecento sono anche gli altari in marmi policromi, i confessionali, la bellissima statua lignea dell’Immacolata e quasi tutti gli apparati e arredi sacri. Tanto è vero che all'inizio del vescovato di G. Capocchiani (1774-1788), in una relazione, si dice che, la chiesa è fornita di ottime suppellettili sacre. Basta, per esempio citare, un ostensorio a raggiera, del settecento, di bottega napoletana, in argento, che si presenta con la teca sorretta da una statuetta raffigurante l’Immacolata, ciò conferma che l’ostensorio sia stato fatto su commissione degli stessi rettori della chiesa. A rendere ancor più singolare e preziosa questa Chiesa, è il bellissimo Crocifisso ligneo del 1640, appartenuto anticamente alla vicina chiesa dei Fatebenefratelli, di scuola napoletana, con la particolarità di raffigurare il Cristo non morto ma in agonia, cioè con gli occhi aperti che esprimono serenità nonostante la consapevolezza della morte.
Struttura
edificio in muratura continua con aula coperta a volta a vela in muratura. Unica navata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1981)
aggiunta di arredo liturgico, altare in metallo e pedana in legno
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