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Messina
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
chiesa
parrocchiale
S. Caterina Vergine e Martire
Parrocchia di Santa Caterina Vergine e Martire
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
ambone - intervento strutturale (1998); altare - intervento strutturale (1998); nessuno
1330 - 1330(stato giuridico chiesa preesistente); 1693 - 1783(danni per terremoti chiesa preesistente); 1793 - 1854(rifacimento dipinti e fonte battesimale chiesa preesistente); 1908 - 1925(distruzione per terremoto e acquisizione del sito intero bene); 1927 - 1928(progettazione ed inizio lavori intero bene); 1929 - 1930(perizia suppletiva intero bene); 1932 - 1932(inaugurazione intero bene); 1933 - 1933(fine lavori intero bene); 1942 - 1945(danneggiamento per bombardamento intero bene); 1945 - 1945(riconoscimento giuridico intero bene); post 1945 - 1964(restauro intero bene); 1964 - 1964(consacrazione intero bene); 1982 - 1982(ristrutturazione intero bene); 1998 - 1998(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire <Messina>
Altre denominazioni Santa Caterina Valverde
Chiesa di Santa Caterina Valverde
S. Caterina Vergine e Martire
Autore (ruolo)
Bazzani Cesare (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze messinesi (ricostruzione)
Notizie Storiche

1330  (stato giuridico chiesa preesistente)

Il 12 maggio 1330, per concessione del vescovo Guidotto de Habbiatis, la Chiesa di Santa Caterina venne annessa al Monastero agostiniano di Santa Maria Valverde, mutando il nome in Santa Caterina di Valverde. Il monastero era soggetto direttamente alla Santa Sede ed aveva sotto la sua giurisdizione altre comunità monastiche in Sicilia, Calabria e Puglia

1693 - 1783 (danni per terremoti chiesa preesistente)

In seguito al terremoto del 1693 la chiesa subì dei danni; cedettero, in particolare, le strutture del vecchio tempio di Venere. La chiesa venne ricostruita e ampliata nel 1705 e adornata di marmi ed affreschi realizzati nel 1723 da Antonino Filocamo. Nel 1783 la Chiesa venne seriamente danneggiata dal terremoto; andarono rovinati gli affreschi dei fratelli Filocamo che ornavano la volta e le pareti

1793 - 1854 (rifacimento dipinti e fonte battesimale chiesa preesistente)

Nel 1793, Domenico Giordano rifece i dipinti della volta che furono fortemente danneggiati dal bombardamento del 1848. Nel 1854 Francesco Subba e Giacomo Grasso realizzarono i restauri della Chiesa. Risale alla fine del XVIII sec. la realizzazione del fonte battesimale, opera di maestranze messinesi, realizzato in marmo venato con base ottagonale e fusto a bulbo con pila circolare

1908 - 1925 (distruzione per terremoto e acquisizione del sito intero bene)

Distrutta definitivamente a seguito del terremoto del 1908, i ruderi della Chiesa vennero abbattuti, per consentire la nuova ripartizione topografica urbana. L'attuale complesso chiesastico, venne ricostruito nell'isolato 283 per volontà del nuovo Arcivescovo di Messina, Mons. Angelo Paino. L'area venne ceduta, in parte, dall'amministrazione del Fondo per il Culto, grazie alla convenzione del 5 febbraio 1925, in parte dal comune di Messina con atto di permuta del 9 aprile 1925

1927 - 1928 (progettazione ed inizio lavori intero bene)

Il progetto per la chiesa parrocchiale di Santa Caterina Valverde venne redatto dall'architetto Cesare Bazzani e dall'ingegnere Francesco Barbaro ed approvato dal Consiglio Superiore dei LL.PP. il 27 febbraio 1927. Il progetto prevedeva anche la costruzione della sacrestia e degli uffici parrocchiali; i lavori iniziarono nel 1928

1929 - 1930 (perizia suppletiva intero bene)

La Chiesa fu progettata a tre navate con transetto sormontato da un tamburo a pianta ottagonale; il Consiglio Superiore dei LL.PP. con voto del 27 febbraio 1929 consentì la costruzione della cupola con tamburo a base circolare, concedendo un sussidio per la realizzazione a seguito della perizia suppletiva redatta dall'ingegnere Barbaro in data 15 marzo 1930

1932  (inaugurazione intero bene)

La Chiesa parrocchiale di Santa Caterina, con titolo Vergine e Martire, fu solennemente inaugurata il 12 marzo 1932 da Mons. Angelo Paino; dopo la benedizione il Rettore Mons. G. De Maria celebrò la Messa. Il titolo "Valverde" che ricorda l'antico Monastero, rimane nel toponimo della piazza antistante

1933  (fine lavori intero bene)

I lavori per il completamento dei locali parrocchiali terminarono nel 1933 e furono eseguiti dall'impresa Giacomo Martello

1942 - 1945 (danneggiamento per bombardamento intero bene)

Il complesso chiesastico fu oggetto di bombardamenti aerei nel 1942. La chiesa, la sacrestia, il campanile e la casa canonica furono gravemente danneggiati. Nel 1945 iniziarono i lavori di restauro

1945  (riconoscimento giuridico intero bene)

La Chiesa ebbe riconoscimento giuridico da parte dello Stato il 22 dicembre 1945

post 1945 - 1964 (restauro intero bene)

I lavori di restauro iniziati all'indomani della seconda guerra mondiale terminarono nel 1964

1964  (consacrazione intero bene)

Il 6 dicembre 1964, la chiesa venne consacrata a Santa Caterina Vergine e Martire

1982  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1982, fu ristrutturata l'area presbiteriale e fu abbassato il pavimento del transetto alla stessa quota del pavimento della navata

1998  (ristrutturazione intero bene)

Nel Dicembre 1998, è stato presentato il progetto di manutenzione della Chiesa che prevedeva il rifacimento del pavimento dell'altare maggiore e del Santissimo, il restauro delle porte e la lucidatura del pavimento dell'intera Chiesa
Descrizione

La chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire, prospiciente la piazza Santa Caterina Valverde, occupa un’area di 1943 mq; l’edificazione risale al 1928. L’edificio presenta pianta a croce latina, a tre navate, transetto sormontato da un tamburo circolare che sorregge la grande cupola con otto costoloni e abside a pianta rettangolare. La navata centrale è separata da quelle laterali attraverso una fila di tre pilastri per lato, decorati con lesene in marmi mischi a motivo floreale, capitelli corinzi e mezze colonne di ordine ionico con basi rivestite in legno, che sorreggono la trabeazione lineare. Quest’ultima è sormontata dal cleristorio nel quale vi sono lunette finestrate caratterizzate da vetri colorati. Il presbiterio, gradonato, è caratterizzato dall’altare maggiore in marmi mischi, sormontato da colonne che sorreggono un frontone spezzato con al centro il grande crocifisso ligneo del XVII sec. Le navate laterali, illuminate da tre finestre quadrate per lato, si immettono nel transetto attraverso un grande arco e terminano con due spazi a base quadrata pastoforia dove sono stati ricavati una cappella e la sacrestia, alla quale, in epoca successiva, sono stati annessi i locali parrocchiali. Il prospetto principale, è a tre partiti, caratterizzato da un basamento marmoreo che corre lungo tutto il perimetro. Il partito centrale corrispondente alla navata principale, emerge rispetto a quelli laterali ed è fiancheggiato da pilastri con capitelli corinzi che sorreggono una sobria trabeazione a timpano, con al centro lo stemma dell’arcivescovo Angelo Paino, e inquadrano l’ingresso a guisa di esedra arcata con al centro una grande vetrata a forma di lunetta , preceduto da una gradinata per superare il dislivello. I due partiti laterali, corrispondenti alle navate minori, sono compositamente definiti da lesene, capitelli ionici, e, a coronamento, da una balaustra baroccheggiante. L'accesso alla Chiesa avviene attraverso tre ingressi corrispondenti alle tre navate: quello principale della navata maggiore e quello secondario della navata destra si trovano sul fronte est, mentre quello della navata sinistra si trova sul prospetto sud. L’ingresso alla torre campanaria avviene attraverso una piccola porta posta all’interno della navata laterale destra. Il campanile che fiancheggia la chiesa presenta motivi architettonici affini; la torre a pianta quadrata è strutturata su quattro pilastri angolari decorati con lesene; al centro tra la cornice e la loggia vi è un rosone; la cella campanaria a loggia arcata è aperta su quattro lati
Pianta
Pianta a croce latina a tre navate, con transetto e abside rettangolare, fiancheggiato da due ambienti a base quadrata. Le tre navate sono separate da due file di tre pilastri per lato. Il transetto si presenta con uno spazio libero, caratterizzato dalla presenza di due antichi altari, posti alle due estremità minori, provenienti da chiese distrutte dal terremoto del 1908. L’area presbiteriale, disposta su una gradinata semicircolare, è caratterizzata dalla parete che funge da sfondo all’altare maggiore e che riprende il motivo architettonico a guisa di esedra arcata dell’ingresso principale della facciata.
Coperture
Il sistema di copertura della navata centrale e del transetto, a falde inclinate, è costituito da capriate e arcarecci; il superiore tavolato è rivestito esternamente con guaina bituminosa e coppi e internamente, è oscurato da solaio piano cassettonato. Le navate laterali presentano copertura piana in cemento armato, perimetrate da balaustre baroccheggianti. La zona absidale nella parte interna è coperta da volta a botte a gemma inscritta. La torre campanaria presenta copertura a cupola con profilo mistilineo a bulbo. Nell’intersezione tra la navata centrale e il transetto, quattro pilastri cruciformi sorreggono il tamburo ottagonale della cupola semisferica a costoloni, sormontata da una lanterna ottagonale finestrata; nel tamburo sono presenti otto finestre circolari che conferiscono luminosità all’area del transetto sottostante.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento si presenta come un ammattonato marmoreo a motivi geometrici nei colori grigio bardiglio e nero alternati.
Elementi decorativi
Particolare attenzione suscitano alcuni degli elementi decorativi che adornano la Chiesa: - Nell’ altare maggiore, in marmi policromi, è posto il Crocifisso ligneo del XVIII sec., attribuito a Santi Siracusa, proveniente dall'antica chiesa di San Luca, e passato successivamente alla chiesa di S. Caterina dei Bottegai dopo il terremoto del 1783; - Nella navata laterale sinistra alloggiano: la Tela di "Santa Caterina tra i Filosofi" di Salvatore Russo del 1933, copia di quella oggetto di venerazione nella chiesa di Alessandria d'Egitto, la tela dell' “Addolorata (Tre Marie)” di Salvatore Cascone del XX sec., il fonte battesimale del XVIII sec. in marmo venato con base ottagonale e fusto a bulbo con pila circolare e l’acquasantiera del XVIII sec. in marmo policromo con base alta e rettangolare, fusto rettangolare, pila baccellata e decorazioni con motivo ad intarsio; - Nella navata laterale destra vi sono: le tele di “Santa Teresina del Bambin Gesù” e “dell'Immacolata”, entrambi opere del sac. Domenico Spadaro (1932), la tela di “San Gregorio Magno” risalente al XX sec. del pittore ragusano Giovanni Di Natale, (offerta dal marchese Gutkowski Loffredo nel 1930 per ricordare l'antica chiesa delle Anime del Purgatorio che sorgeva nelle vicinanze), la tavola della “Madonna dell'Itria” attribuita ad Antonello Riccio (XVI sec.), raffigurante la Madonna dell'Itria tra i Santi Pietro e Paolo con una veduta dello stretto di Messina sullo sfondo, donata alla parrocchia dall'ultimo Commissario dell'Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini (1981), l’altare policromo di S. Teresa del Bambin Gesù proveniente dalla chiesa di S. Giovanni di Malta, Interamente rivestito di tarsie su fondo blu con disegni stilizzati di vasi, fiori e uccelli, l’altare policromo dell’Immacolata del XVIII sec. con colonne tortili e lavorazione a intarsio, il pulpito del XVIII sec., proveniente dalla distrutta chiesa di S. Giovanni di Malta, realizzato in marmo bianco intarsiato di marmi gialli e rossi con decorazioni fogliacee sui parapetti e l’acquasantiera del XVIII sec. in marmo rosso venato di Taormina, a base quadrangolare con fusto a più nodi e pila baccellata; - La Cappella del SS. Sacramento ospita: l’altare a marmi policromi con resti della balaustra che racchiudeva il presbiterio, il paliotto con bassorilievo della Madonna della Lettera e quattordici quadri della Via Crucis di pregevole fattura, ispirati alla scuola pittorica veneta; - Il nartece, adornato da sedici paraste marmoree provenienti dalla distrutta chiesa e collocate in sito nel 1961, ospita l’organo elettrico, costruito dalla ditta Tamburini di Crema e inaugurato il 21 maggio 1939; - Sul lato destro del presbiterio vi è una vasca baccellata con angelo alato in pietra calcarea di forma circolare.
Adeguamento liturgico

ambone - intervento strutturale (1998)
Ambone costituito da un leggio ligneo in essenza noce nazionale, posto su un piedistallo composito della stessa essenza e capitello corinzio in pietra
altare - intervento strutturale (1998)
Altare monolitico costruito nel 1932, in marmo bianco statuario, rosso Taormina e verde rameggiato. Il paliotto, a motivi floreali baroccheggianti, è affiancato ai lati da quattro colonne marmoree, con basi e capitelli dorici in malta cementizia, rivestita da stucco gessato bianco. L'altare, riposizionato nel 1998 in occasione del rifacimento del presbiterio, risulta rispondente alle norme della riforma liturgica
nessuno
Fonte battesimale, di antica fattura, opera di maestranze messinesi, in marmo venato con base ottagonale e fusto a bulbo con pila circolare, posto all'ingresso della navata laterale sinistra; la sua realizzazione e il posizionamento sono avvenuti in data antecedente al Concilio Vaticano II, ma risultano rispondenti alle norme della riforma liturgica
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