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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tavon
Predaia
Trento
cappella
sussidiaria
Addolorata
Parrocchia dei Santi Sisinio
Martirio e Alessandro
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
XI - XIII(preesistenze intorno); 1487 - 1536(ampliamento santuario intorno); 1709 - 1709(lavori intorno); 1715 - 1770(ampliamento santuario intorno); 1864 - 1864(lavori intorno); 1918 - 1918(costruzione intero bene); 1948 - 1948(affidamento gestione carattere generale); 1996 - 1998(restauro santuario intorno); 2002 - 2002(restauro santuario intorno); 2008 - 2010(restauro santuario intorno); 2012 - 2014(restauro intero bene)
Cappella dell'Addolorata
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella dell'Addolorata <Tavon, Predaia>
Altre denominazioni cappella della Madonna Addolorata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XI - XIII (preesistenze intorno)

La cappella dell'Addolorata sorge all'interno del complesso sacro del santuario di San Romedio, le cui strutture primitive vengono erette nel corso del secolo XI. Tali strutture subiscono modifiche nel periodo tra la conclusione del secolo XII e nel secolo successivo, grazie ad alcune figure come Aricarda Monaca e Federico da Cles, ricordate da alcuni documenti citati da Faustini e Rogger (2002) e da Zamboni (1979).

1487 - 1536 (ampliamento santuario intorno)

Il santuario viene ampliato mediante l'erezione della cappella di San Giorgio nel 1487 (su commissione di Giorgio di Castel Cles), situata alla base della scalinata; altri interventi, afferenti alla prima metà del XVI secolo, vedono l'edificazione della chiesa di San Michele e dell'aula poligonale della chiesa di San Romedio presso il nucleo più antico del complesso sacro, grazie a commissioni da parte dei conti Thun.

1709  (lavori intorno)

In questo anno si registra un intervento edilizio diretto a fornire una copertura alla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario; contestualmente il cortile acquista un assetto che si avvicina a quello odierno e vengono erette le edicole ospitanti le sculture raffiguranti la Passione di Cristo.

1715 - 1770 (ampliamento santuario intorno)

Per tutto il corso del XVIII secolo si assiste ad una intensa attività edilizia volta a fornire un nuovo assetto al complesso sacro. L'erezione dei locali del priorato è attribuita al 1715; cinque anni più tardi, la parete meridionale del santuario viene rinforzata da un barbacane. Al 1725 risale l'edificazione, presso la chiesa di San Michele, di un locale ad uso abitativo, dotato di balcone affacciato sulla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario. La loggia che cinge i lati est e sud del cortile del complesso, ritmata da colonne acquistate presso Castel Valèr dal priore Pietro Tecini nel 1708, viene realizzata quattro anni dopo; la scalinata della parte superiore del santuario assume l'assetto definitivo nel 1741. L'edificio che ospitava la cappella dei Santi Giorgio e Romedio viene ampliato circa trent'anni più tardi mediante l'aggiunta di un piano; in seguito, all'altezza delle due cappelle inferiori, viene eretto un accesso monumentale ad arco trionfale a serliana.

1864  (lavori intorno)

La scalinata che congiunge il cortile con il livello delle due cappelle inferiori assume l'assetto definitivo in questo anno.

1918  (costruzione intero bene)

La cappella, ultimo edificio sacro eretto nel complesso del santuario, viene edificata al termine del primo conflitto bellico mondiale del XX secolo, a scioglimento di un voto contratto presumibilmente da un collettivo di fedeli non meglio identificabile.

1948  (affidamento gestione carattere generale)

A partire da questo anno, la cura e la gestione del santuario vengono affidate all'ordine dei francescani minori del convento di Cles.

1996 - 1998 (restauro santuario intorno)

In questo periodo le strutture del santuario subiscono alcuni interventi diretti al consolidamento delle murature, mediante la realizzazione di alcuni barbacani. A detti interventi segue la posa di alcuni rivestimenti lapidei.

2002  (restauro santuario intorno)

La facciata meridionale del santuario subisce un'opera di restauro su progetto dell'architetto Lorenza Donati.

2008 - 2010 (restauro santuario intorno)

In questi due anni, su progetto degli architetti Ruggero e Silvio Mucchi, vengono effettuati alcuni interventi nella parte inferiore del santuario, volti a fornire una nuova sistemazione agli spazi interni dei locali.

2012 - 2014 (restauro intero bene)

Grazie ai progetti degli architetti Sara Bonazza, Giorgia Gentilini, Andrea Bonazza e dell'ingegnere Piero Mattioli vengono effettuati diversi interventi volti al ripristino delle strutture del santuario. Si procede al restauro delle superfici pittoriche, degli elementi lapidei e delle superfici intonacate esterne delle cappelle inferiori e dell'area presso il cortile d'ingresso e presso la scalinata scoperta; tutti gli impianti dei locali e delle cappelle del santuario vengono rinnovati. Il cosiddetto alloggio Thun, la biblioteca, le pareti ed il soffitto dell'aula maggiore subiscono un'opera di restauro artistico ed architettonico, così come la copertura delle strutture più antiche. La pavimentazione in piastrelle in cotto della cappella dell'Addolorata viene sostituita con un massetto in calce.
Descrizione

La Cappella dell'Addolorata è l'edificio di culto più recente del complesso sacro del Santuario di San Romedio, eretto a scioglimento di un voto contratto in occasione del primo conflitto bellico mondiale. È situata in posizione affrontata rispetto alla Cappella di San Giorgio nella parte inferiore del complesso, appena oltre l'arco trionfale a serliana che introduce alla scalinata diretta alla parte più antica del santuario. Il prospetto anteriore esterno della cappella presenta un fronte quadrangolare concluso da una falda di copertura inclinata e delimitato a sinistra da un arco trionfale a serliana. Al centro si apre il portale lapideo, caratterizzato da architrave sormontato da cornice aggettante su cui poggia un’epigrafe dedicatoria coronata da volute affrontate. Al di sopra è presente una finestra lunettata, sormontata dai resti parzialmente murati di una precedente nicchia. A sinistra del portale è stata evidenziata l’arcata di un probabile accesso originario ora murato. La fiancata sinistra della cappella aderisce ad un edificio del complesso del santuario; il prospetto destro presenta una parete raccordata alla facciata mediante un setto murario diagonale, aperta da una finestra rettangolare e inferriata. A questa parete aderisce il parapetto murario che delimita l’estremo sinistro della scalinata di accesso alla parte superiore del santuario. L’interno presenta un’aula a pianta rettangolare, caratterizzata da un manufatto lapideo atto a contenere elemosine nell’angolo nord orientale e dalla presenza di una nicchia centinata ospitante due sculture, protetta da un’inferriata, presso la parete settentrionale.
Pianta
L’edificio presenta una pianta quadrangolare.
Facciata
Il prospetto anteriore esterno della cappella presenta un fronte quadrangolare concluso da una falda di copertura inclinata e delimitato a sinistra da un arco trionfale a serliana. Al centro si apre il portale lapideo, caratterizzato da un architrave sormontato da una cornice aggettante su cui poggia un’epigrafe dedicatoria coronata da volute affrontate. Al di sopra è presente una finestra lunettata, sormontata dai resti parzialmente murati di una precedente nicchia. A sinistra del portale è stata evidenziata l’arcata di un probabile accesso originario ora murato. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
La fiancata sinistra della cappella aderisce ad un edificio del complesso del santuario; il prospetto destro presenta una parete raccordata alla facciata mediante un setto murario diagonale, aperta da una finestra rettangolare e inferriata. A questa parete aderisce il parapetto murario che delimita l’estremo sinistro della scalinata di accesso alla parte superiore del santuario. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: soffitto piano in muratura.
Coperture
Copertura a una falda inclinata, raccordata alla copertura dell’edificio adiacente mediante una seconda piccola falda presso la facciata della cappella. Struttura portante lignea, manto di copertura in tegole a coda di castoro.
Interni
L’interno presenta un’aula a pianta rettangolare, caratterizzata da un manufatto lapideo atto a contenere elemosine nell’angolo nord orientale e dalla presenza di una nicchia centinata ospitante due sculture, protetta da un’inferriata, presso la parete settentrionale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
L’interno presenta una pavimentazione in battuto di calce.
Adeguamento liturgico

nessuno
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