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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tavon
Predaia
Trento
cappella
sussidiaria
San Giorgio
Parrocchia dei Santi Sisinio
Martirio e Alessandro
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
XI - XIII(preesistenze intorno); 1487 - 1487(costruzione intero bene); 1513/01/08 - 1515/09/14(concessione patronato carattere generale); 1514 - 1536(ampliamento santuario intorno); 1671 - 1671(lavori interno); 1709 - 1709(lavori intorno); 1715 - 1770(ampliamento santuario intorno); 1864 - 1864(lavori intorno); 1866 - 1866(lavori interno); 1948 - 1948(affidamento gestione carattere generale); 1996 - 1998(restauro santuario intorno); 2002 - 2002(restauro santuario intorno); 2008 - 2010(restauro santuario intorno); 2012 - 2014(restauro intero bene)
Cappella di San Giorgio
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di San Giorgio <Tavon, Predaia>
Altre denominazioni Clesiana
Ss. Romedio e Giorgio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XI - XIII (preesistenze intorno)

La cappella di San Giorgio sorge all'interno del santuario di San Romedio, le cui strutture primitive vengono erette nel corso del secolo XI. Tali strutture subiscono modifiche nel periodo tra la conclusione del secolo XII e nel secolo successivo, grazie ad alcune figure come Aricarda Monaca e Federico da Cles, ricordate da alcuni documenti citati da Faustini e Rogger (2002) e da Zamboni (1979).

1487  (costruzione intero bene)

La cappella, commissionata da Giorgio di Castel Cles, viene edificata in questo anno.

1513/01/08 - 1515/09/14 (concessione patronato carattere generale)

Nel 1513 il giuspatronato del santuario viene conferito alla famiglia Thun, mediante un atto stilato da papa Leone X e ratificato dal vescovo Bernardo Clesio nel 1515.

1514 - 1536 (ampliamento santuario intorno)

In questo anno il santuario viene ampliato mediante l'erezione della chiesa di San Michele e dell'aula poligonale della chiesa di San Romedio presso il nucleo più antico del complesso sacro, grazie a commissioni da parte dei conti Thun.

1671  (lavori interno)

Vengono riportati in questo anno una serie di interventi maldestri volti al restauro degli affreschi interni, che ne compromettono parzialmente la lettura.

1709  (lavori intorno)

In questo anno si registra un intervento edilizio diretto a fornire una copertura alla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario; contestualmente il cortile acquista un assetto che si avvicina a quello odierno e vengono erette le edicole ospitanti le sculture raffiguranti la Passione di Cristo.

1715 - 1770 (ampliamento santuario intorno)

Per tutto il corso del XVIII secolo si assiste ad una intensa attività edilizia volta a fornire un nuovo assetto al complesso sacro. L'erezione dei locali del priorato è attribuita al 1715; cinque anni più tardi, la parete meridionale del santuario viene rinforzata da un barbacane. Al 1725 risale l'edificazione, presso la chiesa di San Michele, di un locale ad uso abitativo, dotato di balcone affacciato sulla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario. La loggia che cinge i lati est e sud del cortile del complesso, ritmata da colonne acquistate presso Castel Valèr dal priore Pietro Tecini nel 1708, viene realizzata quattro anni dopo; la scalinata della parte superiore del santuario assume l'assetto definitivo nel 1741. L'edificio che ospitava la cappella dei Santi Giorgio e Romedio viene ampliato circa trent'anni più tardi mediante l'aggiunta di un piano; in seguito, all'altezza delle due cappelle inferiori, viene eretto un accesso monumentale ad arco trionfale a serliana.

1864  (lavori intorno)

La scalinata che congiunge il cortile con il livello delle due cappelle inferiori assume l'assetto definitivo in questo anno.

1866  (lavori interno)

Ad opera di Antonio Donà di Mazzin, si procede ad un restauro dei dipinti murali; l'intervento viene giudicato disastroso da gran parte degli studiosi.

1948  (affidamento gestione carattere generale)

A partire da questo anno, la cura e la gestione del santuario vengono affidate all'ordine dei francescani minori del convento di Cles.

1996 - 1998 (restauro santuario intorno)

In questo periodo le strutture del santuario subiscono alcuni interventi diretti al consolidamento delle murature, mediante la realizzazione di alcuni barbacani. A detti interventi segue la posa di alcuni rivestimenti lapidei.

2002  (restauro santuario intorno)

La facciata meridionale del santuario subisce un'opera di restauro su progetto dell'architetto Lorenza Donati.

2008 - 2010 (restauro santuario intorno)

In questi due anni, su progetto degli architetti Ruggero e Silvio Mucchi, vengono effettuati alcuni interventi nella parte inferiore del santuario, volti a fornire una nuova sistemazione agli spazi interni dei locali.

2012 - 2014 (restauro intero bene)

Grazie ai progetti degli architetti Sara Bonazza, Giorgia Gentilini, Andrea Bonazza e dell'ingegnere Piero Mattioli vengono effettuati diversi interventi volti al ripristino delle strutture del santuario. Si procede al restauro delle superfici pittoriche, degli elementi lapidei e delle superfici intonacate esterne delle cappelle inferiori e dell'area presso il cortile d'ingresso e presso la scalinata scoperta; tutti gli impianti dei locali e delle cappelle del santuario vengono rinnovati. Il cosiddetto alloggio Thun, la biblioteca, le pareti ed il soffitto dell'aula maggiore subiscono un'opera di restauro artistico ed architettonico, così come la copertura delle strutture più antiche.
Descrizione

La Cappella di San Giorgio, situata all’interno del complesso sacro del santuario di San Romedio, venne eretta nel 1487 per volere di Giorgio di Castel Cles, ai piedi della scalinata diretta alla porzione più antica del complesso. Gli affreschi interni, realizzati contestualmente all’erezione della cappella, vennero maldestramente restaurati nel XVII e nel XIX secolo. Attorno ad essa si sviluppò una serie di edifici, il cui assetto definitivo, che portò alla definizione del cortile inferiore, venne assunto a seguito di corposi interventi architettonici nel corso del XVIII secolo, durante i quali la cappella venne quasi totalmente incorporata ad un edificio di servizio e nei cui pressi fu eretto un arco trionfale a serliana. Di fronte alla cappella fu costruito un secondo edificio sacro, di dimensioni contenute, nel XX secolo. Il prospetto anteriore esterno della cappella, delimitato a destra da una colonna coronata da un capitello a motivi fogliati, presenta un ingresso dotato di portale lapideo con piedritti modanati e architrave sormontato da cornice aggettante, inserito nella luce di un precedente ingresso definito da un’ampia arcata a sesto acuto in conci lapidei bianchi e rosa alternati, ora parzialmente murata, della quale rimane la porzione superiore, convertita in finestra lunettata. Il prospetto esterno destro della cappella, l’unico visibile, presenta un’ampia arcata a sesto acuto, ora murata, della quale rimane la porzione superiore a definire una finestra lunettata. Al di sotto di questa, è presente un bassorilievo con insegne cardinalizie; all’estremo sinistro è situata la colonna con capitello fogliato osservabile in facciata. L’interno rivela un’aula quadrangolare, coperta da una volta a crociera definita da costoloni lapidei sorretti da peducci angolari, aperta da una finestra lunettata sulla parete occidentale e su quella meridionale. Le vele della volta a crociera che copre l’aula, le pareti interne e la parete meridionale esterna presentano un impianto decorativo ad affresco, avente carattere figurativo.
Pianta
L’edificio presenta una pianta quadrangolare.
Facciata
Il prospetto anteriore esterno della cappella, facente parte di un edificio pertinente alla parte inferiore del complesso sacro e delimitato a destra da una colonna coronata da un capitello a motivi fogliati, presenta un ingresso dotato di portale lapideo con piedritti modanati e architrave sormontato da cornice aggettante, inserito nella luce di un precedente ingresso definito da un’ampia arcata a sesto acuto in conci lapidei bianchi e rosa alternati, ora parzialmente murata, della quale rimane la porzione superiore, convertita in finestra lunettata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Il prospetto esterno destro della cappella, l’unico visibile, presenta un’ampia arcata a sesto acuto, ora murata, come già osservato a proposito del prospetto anteriore, della quale rimane la porzione superiore a definire una finestra lunettata. Al di sotto di questa, è presente un bassorilievo con insegne cardinalizie; all’estremo sinistro è situata la colonna con capitello fogliato osservabile in facciata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a crociera in muratura con nervature lapidee presso l’aula.
Interni
L’interno rivela un’aula quadrangolare, coperta da una volta a crociera definita da costoloni lapidei sorretti da peducci angolari, aperta da una finestra lunettata sulla parete occidentale e su quella meridionale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
L’interno presenta una pavimentazione in battuto di calce.
Elementi decorativi
Le vele della volta a crociera che copre l’aula, le pareti interne e la parete meridionale esterna presentano un impianto decorativo ad affresco avente carattere figurativo.
Adeguamento liturgico

nessuno
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