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restauro
adeguamento liturgico
Tavon
Predaia
Trento
chiesa
sussidiaria
SAN MICHELE
Parrocchia dei Santi Sisinio
Martirio e Alessandro
Pianta; Prospetti; Struttura; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
XI - XIII(preesistenze intorno); 1513/01/08 - 1515/09/14(concessione patronato carattere generale); 1514 - 1514(costruzione intero bene); 1584 - 1584(realizzazione impianto decorativo interno); 1705 - 1705(lavori intero bene); 1709 - 1709(lavori intorno); 1712 - 1712(cambio di giurisdizione carattere generale); 1715 - 1729(ampliamento santuario intorno); 1741 - 1741(ampliamento intero bene); 1741 - 1770(ampliamento santuario intorno); 1864 - 1864(lavori intorno); 1930 - 1930(erezione a parrocchia carattere generale); 1948 - 1948(affidamento gestione carattere generale); 1986 - 1986(cambio di giurisdizione intero bene); 1996 - 1998(restauro santuario intorno); 2002 - 2002(restauro santuario intorno); 2003 - 2005(restauro intero bene); 2008 - 2010(lavori intorno); 2012 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa di San Michele
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Michele <Tavon, Predaia>
Altre denominazioni Ss. Sacramento
Thun
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XI - XIII (preesistenze intorno)

La chiesa di San Michele sorge nei pressi del nucleo più antico del santuario di San Romedio, le cui strutture primitive vengono erette nel corso del secolo XI. Tali strutture subiscono modifiche nel periodo tra la conclusione del secolo XII e nel secolo successivo, grazie ad alcune figure come Aricarda Monaca e Federico da Cles, ricordate da alcuni documenti citati da Faustini e Rogger (2002) e da Zamboni (1979).

1513/01/08 - 1515/09/14 (concessione patronato carattere generale)

Nel 1513 il giuspatronato del santuario viene conferito alla famiglia Thun, mediante un atto stilato da papa Leone X e ratificato dal vescovo Bernardo Clesio nel 1515.

1514  (costruzione intero bene)

In questo anno, su commissione di Cristoforo e Bernardino conti di Thun, viene eretto l'edificio sacro, a ridosso del nucleo più antico del santuario di San Romedio; alle spese concorre anche Giorgio Spaur, imparentato coi Thun grazie ad un matrimonio.

1584  (realizzazione impianto decorativo interno)

Ad opera di Adriano Mayr e su commissione di Sigismondo Thun, la volta della chiesa viene ingentilita da un impianto decorativo ad affresco.

1705  (lavori intero bene)

Per volontà del priore Pietro Tecini, si procede a murare un'ampia arcata presso il lato meridionale della chiesa che garantiva l'accesso alla parte superiore del santuario.

1709  (lavori intorno)

In questo anno si registra un intervento edilizio diretto a fornire una copertura alla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario; contestualmente il cortile acquista un assetto che si avvicina a quello odierno e vengono erette le edicole ospitanti le sculture raffiguranti la Passione di Cristo.

1712  (cambio di giurisdizione carattere generale)

In seguito alla visita pastorale del vescovo Domenico Antonio Thun, il priorato di San Romedio viene dichiarato esente dalla pieve di Sanzeno, risolvendo in questo modo una secolare diatriba tra i due enti.

1715 - 1729 (ampliamento santuario intorno)

Per tutto il corso del XVIII secolo si assiste ad una intensa attività edilizia, volta a fornire un nuovo assetto alle strutture architettoniche del santuario. L'erezione del nucleo dei locali del priorato, siti presso l'antico nucleo abitativo occidentale, è attribuita al 1715; cinque anni più tardi, la parete meridionale del santuario viene rinforzata da un barbacane. Al 1725 risale l'edificazione, presso la chiesa di San Michele, di un locale ad uso abitativo, dotato di balcone affacciato sulla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario. La loggia che cinge i lati est e sud del cortile del complesso, ritmata da colonne acquistate presso Castel Valèr dal priore Pietro Tecini nel 1708, viene realizzata quattro anni dopo.

1741  (ampliamento intero bene)

In questo anno la chiesa viene ampliata mediante l'aggiunta della sacrestia.

1741 - 1770 (ampliamento santuario intorno)

La scalinata di accesso alla parte superiore del santuario assume l'assetto definitivo nel 1741 grazie ad un intervento promosso dal priore Giambattista Marcolla. L'edificio che ospitava la cappella dei Santi Giorgio e Romedio, situato alla base della scalinata, viene ampliato circa trent'anni più tardi mediante l'aggiunta di un piano; in seguito, all'altezza delle due cappelle inferiori, viene eretto un arco trionfale a serliana, sorta di accesso monumentale alla scalinata, sormontato da una cuspide.

1864  (lavori intorno)

La scalinata che congiunge il cortile con il livello delle due cappelle inferiori assume l'assetto definitivo in questo anno.

1930  (erezione a parrocchia carattere generale)

Grazie ad un decreto firmato dal vescovo Celestino Endrici, il santuario viene eretto a parrocchia.

1948  (affidamento gestione carattere generale)

A partire da questo anno, la cura e la gestione del santuario vengono affidate all'ordine dei francescani minori del convento di Cles.

1986  (cambio di giurisdizione intero bene)

In questo anno il santuario viene elevato da parrocchia a ente autonomo.

1996 - 1998 (restauro santuario intorno)

In questo periodo le strutture del santuario subiscono alcuni interventi diretti al consolidamento delle murature, mediante la realizzazione di alcuni barbacani. A detti interventi segue la posa di alcuni rivestimenti lapidei.

2002  (restauro santuario intorno)

La facciata meridionale del santuario subisce un'opera di restauro su progetto dell'architetto Lorenza Donati.

2003 - 2005 (restauro intero bene)

Su progetto dell'architetto Lorenza Donati si procede al restauro dei dipinti murali e delle superfici lapidee interne della chiesa e alla posa di un impianto di riscaldamento radiante presso il battiscopa.

2008 - 2010 (lavori intorno)

In questi due anni, su progetto degli architetti Ruggero e Silvio Mucchi, vengono effettuati alcuni interventi nella parte inferiore del santuario, volti a fornire una nuova sistemazione agli spazi interni dei locali.

2012 - 2014 (restauro intero bene)

Grazie ai progetti degli architetti Sara Bonazza, Giorgia Gentilini, Andrea Bonazza e dell'ingegnere Piero Mattioli vengono effettuati diversi interventi volti al ripristino delle strutture del santuario. Si procede al restauro delle superfici pittoriche, degli elementi lapidei e delle superfici intonacate esterne delle cappelle inferiori e dell'area presso il cortile d'ingresso e presso la scalinata scoperta; tutti gli impianti dei locali e delle cappelle del santuario vengono rinnovati. Il cosiddetto alloggio Thun, la biblioteca, le pareti ed il soffitto dell'aula maggiore subiscono un'opera di restauro artistico ed architettonico, così come la copertura delle strutture più antiche.
Descrizione

La chiesa di San Michele, situata all’interno del complesso sacro del santuario di San Romedio, sorge nel 1514 a ridosso del nucleo più antico di questo, su commissione dei conti Cristoforo e Bernardino Thun e con il concorso di Giorgio Spaur; le pareti e le volte del tempio vengono affrescate nel 1584 da Adriano Mayr. Contestualmente al principio di una vasta serie di interventi architettonici effettuati nel XVIII secolo che portano all'assetto definitivo delle strutture del complesso, nel 1705 per volontà del priore Pietro Tecini viene murata un'ampia arcata presso la parete meridionale, ideata inizialmente come ingresso trionfale al nucleo antico del santuario. Il prospetto anteriore esterno non è visibile poiché l'edificio di culto è incluso in una struttura più ampia, che include al piano superiore la chiesa di San Romedio e le relative cappelle; i due edifici di culto sono collegati da una scalinata coperta che permette di accedere alle chiese sul lato occidentale. Il prospetto meridionale esterno, individuabile nella porzione inferiore del corpo di fabbrica più elevato del complesso, reca un incasso quadrangolare a ospitare un'arcata a tutto sesto ora parzialmente murata, desinente in una finestra rettangolare sdraiata a sesto ribassato. L'interno rivela una navata unica, scandita in due campate dai peducci (recanti armi sulla parete sinistra) posti presso le pareti laterali a sostegno delle nervature lapidee della volta reticolare che copre l'ambiente. La parete sinistra presenta un'ampia arcata a tutto sesto definita da conci lapidei, ora murata. Lo spazio del presbiterio è delimitato dall'estensione dell'ultima campata occidentale. La volta della navata e del presbiterio recano un impianto decorativo ad affresco avente carattere ornamentale. La parete laterale destra della navata e la parete occidentale del presbiterio presentano dipinti murali ad affresco aventi carattere figurativo.
Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, presbiterio a pianta rettangolare.
Prospetti
Il prospetto anteriore esterno non è visibile poiché l'edificio di culto è incluso in una struttura più ampia, che include al piano superiore la chiesa di San Romedio e le relative cappelle; i due edifici di culto sono collegati da una scalinata coperta che permette di accedere alle chiese sul lato occidentale. Il prospetto meridionale esterno, individuabile nella porzione inferiore del corpo di fabbrica più elevato del complesso, reca un incasso quadrangolare a ospitare un'arcata a tutto sesto ora parzialmente murata, desinente in una finestra rettangolare sdraiata a sesto ribassato. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta reticolare in muratura con nervature lapidee sulla navata e sul presbiterio.
Interni
L'interno rivela una navata unica, scandita in due campate dai peducci (recanti armi sulla parete sinistra) posti presso le pareti laterali a sostegno delle nervature lapidee della volta reticolare che copre l'ambiente. La parete sinistra presenta un'ampia arcata a tutto sesto definita da conci lapidei, ora murata. Lo spazio del presbiterio è delimitato dall'estensione dell'ultima campata occidentale. Le finiture sono in elementi lapidei a vista e intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata ed il presbiterio presentano una pavimentazione in terrazzo alla veneziana, le cui tessere sono disposte a costituire schemi geometrici.
Elementi decorativi
La volta della navata e del presbiterio recano un impianto decorativo ad affresco avente carattere ornamentale. La parete laterale destra della navata e la parete occidentale del presbiterio presentano dipinti murali ad affresco aventi carattere figurativo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Di fronte all'altare maggiore storico è situato, su una pedana, l'altare verso il popolo, a quattro fronti modanati e dotato di mensa rettangolare. A sinistra di questo è presente, elevato da una predella, l'ambone ligneo, caratterizzato da una struttura a tre fronti, dei quali quello anteriore ornato da un semplice bassorilievo, sormontati da un lettorile. Presso la parete laterale destra del presbiterio sono presenti tre sedie, aventi la funzione di sede del celebrante. Il tabernacolo dell'altare maggiore storico è correntemente utilizzato come custodia eucaristica.
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