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Città della Pieve
Perugia - Citta' della Pieve
chiesa
concattedrale
SANTI GERVASIO E PROTASIO IN DUOMO
Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio in Duomo
pianta; facciate; fondazioni; struttura; coperture; scale; pavimenti e pavimentazioni; elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1981)
VIII - IX (costruzione intero bene); IX - IX (proporzione intero bene); 875 - 875(antica costruzione cripta); XII - XII (costruzione campanile); XIII - XIII (ampliamento intero bene); XIII - XIII (resti intero bene); 1530 - 1575(rinnovo intero bene); 1575 - 1575(completamento intero bene); 1584 - 1584(consacrazione intero bene); 1600 - 1600(elezione intero bene); 1607 - 1607(costruzione sacrestia e cappelle ); 1667 - 1667(crollo della copertura copertura della chiesa); 1679 - 1679(costruzione copertura ); 1693 - 1708(costruzione cappella del Sacramento e cappelle laterali); XVIII - XVIII(dono campane); 1713 - 1714(decorazione stucchi ); 1723 - 1723(decorazione stucchi degli altari); 1725 - 1725(decorazione stucchi ); 1738 - 1738(costruzione campanile ); 1783 - 1783(danneggiamento affreschi della tribuna); 1820 - 1820(restauro arco della tribuna); 1895 - 1895(costruzione e decorazione intero bene); 1933 - 1933(restauro campanile); 1933 - 1933(restauro intero bene); 1944 - 1944(danneggiamenti campanile); 1944 - 1944(danneggiamenti intero bene); 1944 - 1944(restauro campanile); 1944 - 1944(restauro intero bene); 1971 - 1971(costruzione intero bene); 1985 - 1985(restauro catino absidale); 1987 - 1987(restauro intero bene); 1990 - 1990(restauro intero bene); 2008 - 2010(restauro intero bene); 2012 - 2013(consolidamento e restauro intero bene)
Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio
Tipologia e qualificazione chiesa concattedrale
Denominazione Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio <Città della Pieve>
Altre denominazioni SANTI GERVASIO E PROTASIO IN DUOMO
Ambito culturale (ruolo)
maestranze umbre (modifica impianto)
chiese leonine (Leone XIII) (realizzazione apparato decorativo architettonico)
maestranze umbre (aggiunta cappelle e volte)
maestranze umbre (costruzione)
Notizie Storiche

VIII - IX  (costruzione intero bene)

Nel "Liber pontificalis" di uno scrittore del IX sec., c'è la notizia che una matrona romana di nome Vestina, vissuta nel IV sec. possedeva molti terreni sia nella zona di Città della Pieve che in Campania presso Fondi. Vestina aveva venduto questi terreni per edificare in Roma una chiesa dedicata ai Santi martiri Gervasio e Protasio, conosciuta oggi con il nome di San Vitale. Sia a Città della Pieve che a Fondi in Campania esistono due chiese dedicate a questi due Santi e che non si trova la loro origine. Alcuni storici ipotizzano che la cattedrale sia stata edificata sul luogo dell'antica pieve che nacque e si sviluppò fra l'VIII e il IX sec. intorno al primitivo nucleo religioso.

IX   (proporzione intero bene)

Non si può saper quale forma e proporzioni avesse la chiesa di Città della Pieve, sia per il lungo periodo trascorso e sia per le incursioni barbariche. Essa fu rasa al suolo più volte e questo è dimostrato da qualche frammento che si crede appartenuto alla chiesa primitiva.

875  (antica costruzione cripta)

I resti di un'antica costruzione si vedono sotto l'abside e si ipotizza che questa era la cripta della più antica chiesa del paese e risulta che le pareti, i pilastri e le colonne erano intonacate e dipinte con decorazioni geometriche. Tuttavia l'antica costruzione (la cripta) è anche ritenuta da alcuni la loggia superstite del Palazzo dei Consoli (distrutto dai Perugini nel 1250) inglobata nella ristrutturazione della cattedrale. Di un "castrum Sancti Gervasi" si parla già in una donazione fatta alla Santa Sede da parte di Carlo il Calvo, vivente Giovanni VIII (875), anche se non è del tutto sicura l'identificazione del "castrum Sancti Gervasi" con Città della Pieve.

XII - XII  (costruzione campanile)

Probabilmente nel corso del XII sec. è stato edificato il campanile.

XIII   (ampliamento intero bene)

Entro la prima metà del XIII sec. la chiesa fu ricostruita più ampia e di ciò rimangono alcune tracce come le figurazioni di stile bizantino o romanico, scolpite in pietra.

XIII   (resti intero bene)

Di quel periodo rimane la cortina in pietra arenaria, collocata in disordine nella facciata attuale, nel portichetto e nella parete esterna verso la piazza e ancora un muro in cotto che dalla parte dell'abside sale all'altezza di 10 metri ed è coronato da un fregio a dentelli romanici di pietra. Di quel periodo rimane anche una grottesca conservata nel piccolo corridoio dietro l'abside.

1530 - 1575 (rinnovo intero bene)

Nel 1530 si decide di rinnovare la tribuna e l'abside, ma i lavori iniziarono soltanto mezzo secolo dopo e furono eseguiti da maestro perugino "Niccolò di Pietro". Fu alzata la muraglia intorno e sollevata la chiesa dal suo piano di qualche metro.

1575  (completamento intero bene)

Si costruì una gradinata in pietra serena davanti alla porta che venne aperta nel centro; si allargò e allungò fino a toccare la torre e col materiale di cortina di pietra che proveniva dalla demolita chiesa romanica e con mattoni si fece l'attuale facciata. I lavori furono eseguiti da maestro Annibale Barnabò di Orvieto e Francesco di Tommaso Bandelli di Antria (Arezzo). Si pose l'organo a sinistra della tribuna, si trasportò l'altare maggiore sotto l'arco dell'abside e il Pomarancio, già vecchio, dipinse le pareti della tribuna e la calotta del coro. Inoltre si costruì il coro di noce e l'intagliò maestro Rasimo di Marino della Fratta, nel 1576.

1584  (consacrazione intero bene)

Terminati tutti questi lavori, mons. Matteo Bardi, vescovo di Chiusi, il 10 giugno 1584, consacrò la chiesa collegiata.

1600  (elezione intero bene)

Nel 1600 diventò cattedrale.

1607  (costruzione sacrestia e cappelle )

Più tardi si costruì la sacrestia sul luogo dove erano le due piccole chiese di S. Bernardo e S. Agata e si fecero le due grandi cappelle della croce latina.

1667  (crollo della copertura copertura della chiesa)

La copertura che era con le capriate era ridotta in pessime condizioni e il 20 marzo 1667 precipitò tutta intera, quando la chiesa era completamente deserta.

1679  (costruzione copertura )

Si costruì il cielo con mattoni a volta reale anziché a travatura e il lavoro fu portato a compimento nel 1679 sotto la direzione dell'ing. Sforzini.

1693 - 1708 (costruzione cappella del Sacramento e cappelle laterali)

Nel 1693 si cominciò a costruire la cappella del SS. Sacramento e le altre cappelle laterali; i lavori furono compiuti nel 1708, compresi gli importanti lavori di stucco.

XVIII  (dono campane)

Le campane sono 4, delle quali 3 regalate da mons. Fraccagnani.

1713 - 1714 (decorazione stucchi )

Nel 1713, costruita la cappella del SS. Sacramento, furono chiamati a fare decorazioni di stucco maestro Pietro Cremoni e i suoi fratelli e i lavori terminarono il 14 maggio 1714.

1723  (decorazione stucchi degli altari)

Gli stessi fratelli del maestro Pietro Cremoni fecero lavori di stucco agli altari di S. Giuseppe, di S. Giovanni e di S. Antonio, compresi i due medaglioni e i lavori furono compiuti nel 1723.

1725  (decorazione stucchi )

Altri lavori eseguiti in quel periodo appartengono a Giovanni Passardi di Arezzo e a suo fratello Passardo Passardi, a Girolamo Brogi e Andrea Milli.

1738  (costruzione campanile )

I lavori del campanile si iniziarono nel novembre 1738 e per l'esecuzione furono impiegati molti anni e molto denaro. L'opera affidata all'arch. Andrea Angelelli, riuscì in piena soddisfazione. E' ritenuto anche oggi da tutti di ottima esecuzione.

1783  (danneggiamento affreschi della tribuna)

Nel 1783 caduto un fulmine nella tribuna, furono danneggiate le figure del Pomarancio, che furono distrutte in massima parte, rimanendo solo "La Gloria" sulla volta dell'abside.

1820  (restauro arco della tribuna)

Nel 1820 l'arco della tribuna che minacciava rovina fu rinnovato dall'arch. Giuseppe Bonagrande.

1895  (costruzione e decorazione intero bene)

Nel 1895 si fece la pavimentazione in marmo e furono decorate le pareti e la volta. Il lavoro fu affidato ad Annibale Ubertis, il quale dipinse pure le figure dei Santi protettori sul volto della chiesa, le tre virtù teologali, i due quadri ai fianchi dell'organo rappresentanti l'uno "Margherita da Cortona" e l'altro "Il corpo del Beato Giacomo".

1933  (restauro campanile)

La parte muraria del campanile fu restaurata nel 1933.

1933  (restauro intero bene)

Anche la chiesa fu restaurata nel 1933, poiché era caduto l'intonaco per infiltrazioni nella cappella del SS. Sacramento.

1944  (danneggiamenti campanile)

Il campanile fu danneggiato tra il 16 e il 18 giugno del 1944 con molte cannonate da parte dell'esercito inglese.

1944  (danneggiamenti intero bene)

Anche la copertura della sagrestia e i muri perimetrali della chiesa furono molto danneggiati. Si aprirono delle brecce. I maggiori danni furono recati alla parte del tetto vicino al campanile e la torre civica. I danni furono constatati il 18 giugno 1944 da ufficiali inglesi e americani, esperti delle belle arti, accompagnati dal Sovrintendente alle Belle Arti di Perugia comm. Bertini Colosso.

1944  (restauro campanile)

Nel campanile si dovette procedere al rafforzamento con la chiusura di due arcate con un solido muro in mattoni.

1944  (restauro intero bene)

I danni furono subito periziati dall'arch. Bizzarri. Il capomastro fu il sig. Pio Cappannini, le tegole della fornace Avanzati di Sinalunga e altro materiale laterizio della fornace Frazzi di Ponticelli vicino a Città della Pieve, i vetri della Ditta Macchiaioli. I lavori furono finanziati dagli alleati e nel settembre 1944 si mise mano ai lavori che furono terminati il 10 novembre.

1971  (costruzione intero bene)

Nel 1971 fu sistemato il presbiterio, l'altare maggiore, le colonne e il coro.

1985  (restauro catino absidale)

Nel 1985 sono stati effettuati lavori di pronto intervento al catino absidale da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici dell'Umbria.

1987  (restauro intero bene)

Nel 1987 nell'edificio sono stati effettuati lavori di rifacimento delle coperture e consolidamento della volta dell'abside da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici dell'Umbria.

1990  (restauro intero bene)

Nel 1990 sono stati effettuati lavori per il consolidamento degli affreschi da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici dell'Umbria.

2008 - 2010 (restauro intero bene)

Dal 2008 al 2010 è stato rifatto il tetto ed altri lavori nell'edificio.

2012 - 2013 (consolidamento e restauro intero bene)

Nel 2012-2013 sono state effettuate opere di consolidamento riguardanti le facciate e la pavimentazione in rapporto alla sottostante cripta. E' stato rinnovato l'impianto di riscaldamento. sono stati restaurate le strutture della cripta, creato un rapporto diretto con essa, rinnovata la pavimentazione con cotto articolato in disegni di tipo rinascimentale, ripulite le decorazioni interne e la volta.
Descrizione

La pianta è a navata unica a croce latina. Ai fianchi della navata ci sono sei profonde cappelle, tre per parte. Il presbiterio, sollevato di tre gradini, è scandito da due arcate che delimitano l'abside più una parte retta. Possiede un coro dietro l'altare maggiore e anteriormente dei seggi laterali che sporgono rispetto al transetto. La terza cappella di destra è più profonda delle altre (cappella del Santissimo), termina con un vano circolare. L'abside maggiore è poligonale solo all'esterno. L'interno della chiesa è definito da due piani di lesene, cornicione e volte a botte lunettate. La parte verticale è decorata da finti marmi con tonalità scura, secondo il gusto tardo ottocentesco. Il catino absidale è affrescato (Pomarancio) ed il resto delle volte è bianco. Sulla controfacciata c'è la cantoria con l'organo ed un affresco raffigurante il trasporto del Beato Giacomo Villa. L'edificio presenta due lati sulla piazza principale, occupa la parte più alta del paese. La piazza ha forma irregolare e la chiesa vi si presenta per il lato sinistro con volume chiuso e con poche finestre. Possiede una notevole articolazione con cappelle, transetto e due campanili, uno su ciascuno dei lati corti; quello sulla facciata è torre civica.
pianta
A navata unica a croce latina. Ai fianchi della navata ci sono sei profonde cappelle, tre per parte. Il presbiterio, sollevato di tre gradini, è scandito da due arcate che delimitano l'abside più una parte retta. Possiede un coro dietro l'altare maggiore e anteriormente dei seggi laterali che sporgono rispetto al transetto. La terza cappella di destra è più profonda delle altre (cappella del Santissimo), termina con un vano circolare. L'abside maggiore è poligonale solo all'esterno.
facciate
La facciata principale è ad ovest, in arenaria squadrata, nasce a ridosso di una torre quadrata preesistente. Ha il relitto di una facciata romanica con decori ed archetti. Il portale in arenaria è inserito nel sedicesimo secolo. Esso riutilizza negli stipiti parti lavorate del precedente portale. La sopraelevazione ed il consistente ampliamento della chiesa sono eseguiti in laterizio con interventi successivi dal XV al XVIII secolo. A sinistra della facciata è stato creato un ingresso laterale sotto un ampia arcata. Il fianco sinistro della chiesa, prevalentemente in laterizio, domina tutto un lato della piazza principale. Sul retro, tra il transetto e l'abside, è stato collocato il secondo campanile nel XVIII secolo al fine di arredare un po' la piazza; ha cinque registri con lesene in angolo e terminazione a cupolino.
fondazioni
Tutto l'edificio si trova su un piano rialzato rispetto alle strade, possiede un vano cripta sotto la zona absidale, con sagoma quadrangolare e grossi pilastri circolari ed ottagonali. La torre di facciata, la cui fondazione è rimasta in vista, possiede reimpieghi di grosse pietre di travertino.
struttura
L'interno della chiesa è definito da due piani di lesene, cornicione e volte a botte lunettate. La parte verticale è decorata da finti marmi con tonalità scura, secondo il gusto tardo ottocentesco. Il catino absidale è affrescato (Pomarancio) ed il resto delle volte è bianco. Sulla controfacciata c'è la cantoria con l'organo ed un affresco raffigurante il trasporto del Beato Giacomo Villa.
coperture
A due falde su soffitta piuttosto alta. La struttura è in laterocemento con tiranti metallici.
scale
La chiesa ha sagrato elevato, in parte coperto sulla sinistra, accessibile da un'ampia scalinata anteriore.
pavimenti e pavimentazioni
In marmo policromo, bianchi e neri, con inserti rossi nel presbiterio. Con il restauro e gli scavi del 2013 il pavimento ha mantenuto la tessitura, ma è stato sostituito in cotto. E' stato realizzato un ingresso alla cripta.
elementi decorativi
Sul portico lateralmente, in chiave d'arco, c'è una crocefissione a rilievo in stucco. Nell'angolata esterna del transetto si vede un cippo d'altare antico reimpiegato come pietra angolare.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1981)
Mensa in legno su due pieritti lavorati.
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