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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Revò
Novella
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1990-2008); presbiterio - aggiunta arredo (1990-2008)
1128 (?) - 1128 (?)(presenza pieve carattere generale); 1228 - 1228(menzione carattere generale); 1320 - 1320(menzione carattere generale); 1323 - 1323(ricostruzione (incerta) intero bene); 1480 - 1480(restauro campanile); 1508 - 1508(inizio ricostruzione intero bene); 1515 - 1519(ricostruzione intero bene); 1520 - 1520(rifacimento tetto); 1534 - 1534(fusione campana maggiore); 1537/06/11 - 1537/06/11(menzione carattere generale); 1554 - 1558(ripresa lavori intero bene); 1607 - 1624(completamento intero bene); 1685 - 1688(restauro sacrestia); 1781 - 1781(restauro campanile); 1796 - 1796(restauro presbiterio); 1836 - 1836(restauro copertura); 1889 - 1889(sostituzione pavimentazione ); 1908/01/21 - 1910(restauro intero bene); 1979 - 1982(restauro intero bene); 1990 - 1998(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Revò, Novella>
Altre denominazioni S.STEFANO protomartire
S. Stefano
Autore (ruolo)
Bianchi, Pietro (restauro campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura gotica (costruzione)
Notizie Storiche

1128 (?)  (presenza pieve carattere generale)

Alcuni studiosi, tra cui Micheli (1979), riportano l'ipotesi che la pieve di Santo Stefano a Revò si estendesse sui territori di Romallo, Cagnò, Tregiovo, Rumo e Proves già dal 1128, retta allora da un pievano di nome Antonio; della chiesa pievana del tempo, però, non si sarebbe conservato nulla.

1228  (menzione carattere generale)

La prima menzione ufficiale della pieve di Revò risale ad un atto del vescovo trentino Gerardo Oscasali, col quale affidava Revò e le tre pievi di Livo, Malé e Ossana della Val di Sole alla cura di un anonimo ecclesiastico.

1320  (menzione carattere generale)

Curzel (1999) riporta un documento del 1320 a riprova dell'esistenza delle pievi di Cloz e Revò già sotto la reggenza della diocesi di Trento da parte del vescovo Adelperone (1084-1104).

1323  (ricostruzione (incerta) intero bene)

Micheli (1979), riferisce, senza riferire ulteriori particolari, che l'antica chiesa, la cui data di erezione non è nota, viene ricostruita in quest'anno.

1480  (restauro campanile)

In questo periodo il campanile viene restaurato.

1508  (inizio ricostruzione intero bene)

Gli studiosi sono concordi nel collocare nel XVI secolo un'ampia opera di ricostruzione dell'edificio: Micheli (1979) ne riferisce il rifacimento della copertura nel 1508.

1515 - 1519 (ricostruzione intero bene)

Il portale della nuova chiesa, datato con il millesimo "1519" e firmato dal maestro Michael Erhert von Ulm, è frutto della ricostruzione dell'edificio sacro.

1520  (rifacimento tetto)

Nel 1520 la comunità di Rumo è chiamata a contribuire alle spese per la copertura del tetto.

1534  (fusione campana maggiore)

La campana maggiore, detta la "Stefana", viene fusa nel 1534.

1537/06/11  (menzione carattere generale)

Negli atti visitali del 1537 è testimoniata la presenza, presso la chiesa pievana, di un sacello dedicato a San Giovanni Battista; secondo Curzel (1999) e Franceschetti (1998), questo fungeva da battistero; dagli atti visitali è noto inoltre che la chiesa versasse ancora in cattivo stato e necessitasse di restauri urgenti.

1554 - 1558 (ripresa lavori intero bene)

Nel 1554 gli abitanti di Rumo e di Proves tentano di sottrarsi agli oneri delle spese di ricostruzione, senza successo; nel 1558 vengono aggiunti i due portali laterali (quello meridionale reca il millesimo "1558").

1607 - 1624 (completamento intero bene)

I lavori di ricostruzione dell'edificio, cominciati circa un secolo prima, vengono ultimati: nel 1607 i comuni di Revò, Romallo, Proves, Cagnò, Rumo, si accollano le spese del rifacimento della copertura, e nel 1624, con la ricostruzione del presbiterio, viene ultimata la fabbrica della nuova chiesa pievana.

1685 - 1688 (restauro sacrestia)

In questi anni la sacrestia viene ampiamente rimaneggiata.

1781  (restauro campanile)

In seguito ai danni subiti a causa di un fulmine, il campanile viene restaurato dall'artigiano comacino Pietro Bianchi.

1796  (restauro presbiterio)

In questo anno sono documentati alcuni lavori presso il presbiterio.

1836  (restauro copertura)

La copertura della chiesa viene restaurata da Giovanni Sontacchi di Trento.

1889  (sostituzione pavimentazione )

La pavimentazione esistente viene sostituita con una in quadrotte rosse e bianche dagli scalpellini Carlo e Adriano Parteli di Sfruz e da altri artigiani.

1908/01/21 - 1910 (restauro intero bene)

Con atto relativo, viene fondato il "Comitato per l'abbellimento della chiesa parrocchiale" (Micheli, 1979); su progetto approntato dall'ingegnere Calderara di Cles, si procede al restauro delle pareti esterne, innalzate di oltre un metro, e alla decorazione delle pareti interne: gli episodi della vita di Santo Stefano dipinti ad affresco lungo le pareti interne e i dipinti nelle lunette della volta della navata, raffiguranti i santi dedicatari delle chiese figliali della pieve, risalgono al 1910, per mano di Sigismondo Nardi. In tale occasione vengono installate le vetrate policrome.

1979 - 1982 (restauro intero bene)

In questi anni vengono effettuati una serie di interventi conservativi: si procede ad un'opera di drenaggio, vengono rinnovati gli intonaci interni ed esterni, gli apparati lapidei vengono ripuliti, il manto di copertura viene sostituito.

1990 - 1998 (restauro intero bene)

La bibliografia riporta che una serie di interventi di carattere conservativo vengono condotti nell'arco di questi anni; della portata di questi, però, non si è conoscenza.
Descrizione

La chiesa di Santo Stefano di Revò, posta in centro all'abitato, a poca distanza dalla chiesa figliale della Madonna del Carmelo, è stata la chiesa principale della pieve omonima per un lungo arco di tempo; in effetti la pieve stessa è menzionata a partire dalla fine del secolo XI. La chiesa, la cui data di erezione non è certa, subì diversi rimaneggiamenti: il più importante, che le fece acquisire forme simili a quelle odierne, fu travagliato e impiegò le forze di maestranze locali per tutto il XVI secolo. La facciata, a spioventi, è serrata da due contrafforti angolari in conci lapidei, ed è attraversata da uno zoccolo, interrotto, al centro, da un portale lapideo a profilo ogivale strombato, coronato da guglie a rilievo. Al di sopra di questo, un rosone lapideo strombato ed una tettoia a due falde, inclinate quanto quelle della copertura; queste recano un elemento a parallelepipedo al sommo, coronato da una croce apicale. Le fiancate sono percorse dallo zoccolo visibile in facciata e presentano l'emergenza delle cappelle laterali interne all'altezza della seconda campata e dei bracci del transetto; entrambe le fiancate sono aperte da due finestre a doppio profilo trilobato sovrastate da ulteriore apertura mistilinea entro cornice archiacuta all'altezza della navata e presentano un ingresso laterale, dotato di portale lapideo e architravato, coperto da una tettoia, all'altezza della terza campata. Le pareti esterne del presbiterio sono aperte da due finestre per lato, del tipo di quelle presenti presso la navata. I bracci del transetto sono aperti da un oculo sul prospetto orientale e occidentale. All'altezza del presbiterio, sul fianco destro, si innesta il volume emergente della sacrestia, culminante a livello della parete di fondo dell'abside; questa è aperta da un oculo strombato. Il campanile, posto a meno di un metro a nord ovest della facciata in posizione isolata, presenta un fusto quadrangolare, aperto da feritoie e recante un quadrante sul prospetto orientale e su quello occidentale. La cella campanaria, delimitata da due cornici, è aperta sui quattro lati da una monofora a tutto sesto dotata di parapetto lapideo e affiancata da due lesene. Sulla piattaforma sommitale è innestato un corpo minore a ottagono irregolare, caratterizzato da aperture sui lati maggiori e da specchiature su quelli minori, coperto da una cuspide a piramide ottagonale a blanda pendenza, coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in quattro campate dai pilastri murali a sostegno delle arcate archiacute che si svolgono lungo le pareti laterali sui quali insistono i peducci della volta reticolare che copre l'ambiente. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da due colonne lapidee lisce, servita da due rampe di scalini; la seconda campata presenta due cappelle laterali, elevate da un gradino. La quarta campata è aperta dalle arcate archiacute sui bracci del transetto, ospitanti cappelle laterali. L'arco santo ogivale introduce all'ambiente, elevato da un gradino, del presbiterio, separato dalla navata dalle balaustre, dotato di accesso lapideo, sormontato da cimasa a conchiglia, ai locali di sacrestia. Le vele delle volte interne recano elementi decorativi pittorici aventi carattere ornamentale e figurativo. Il prospetto meridionale esterno del campanile reca tracce di un riquadro ad affresco; il prospetto settentrionale esterno del braccio sinistro del transetto reca un riquadro ad affresco avente carattere figurativo.
Pianta
Navata a croce latina, con presbiterio rettangolare concluso da abside poligonale.
Facciata
La facciata, a spioventi, è serrata da due contrafforti angolari, digradanti, in conci lapidei, ed è attraversata da uno zoccolo, interrotto, al centro, da un portale lapideo ad arco acuto strombato, rinserrato da semicontrafforti coronati da pinnacoli, dai capitelli dei quali si diparte un profilo ad arco inflesso che culmina in crochet. Al di sopra di questo, un rosone lapideo strombato ed una tettoia a due falde, inclinate quanto quelle della copertura; queste recano un elemento a parallelepipedo al sommo, coronato da una croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Le fiancate sono percorse dallo zoccolo visibile in facciata e presentano l'emergenza delle cappelle laterali interne all'altezza della seconda campata e dei bracci del transetto; entrambe le fiancate sono aperte da due finestre a doppio profilo trilobato sovrastate da ulteriore apertura mistilinea entro cornice archiacuta all'altezza della navata e presentano un ingresso laterale, dotato di portale lapideo e architravato, coperto da una tettoia, all'altezza della terza campata. Le pareti esterne del presbiterio sono aperte da due finestre per lato, del tipo di quelle presenti presso la navata. I bracci del transetto sono aperti da un oculo sul prospetto orientale e occidentale. All'altezza del presbiterio, sul fianco destro, si innesta il volume emergente della sacrestia, culminante a livello della parete di fondo dell'abside; questa è aperta da un oculo strombato. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
Il campanile, posto a meno di un metro a nord ovest della facciata in posizione isolata, presenta un fusto quadrangolare, aperto da feritoie e recante un quadrante sul prospetto orientale e su quello occidentale. La cella campanaria, delimitata da due cornici, è aperta sui quattro lati da una monofora a tutto sesto dotata di parapetto lapideo e affiancata da due lesene. Sulla piattaforma sommitale è innestato un corpo minore a ottagono irregolare, caratterizzato da aperture a profilo mistilineo entro specchiature rettangolari sui lati maggiori e da specchiature a profilo mistilineo su quelli minori, coperto da una cuspide a piramide ottagona a blanda pendenza, coronata da sfera e croce apicale. Le finiture sono conci lapidei a fascia presso il fusto, ad intonaco tinteggiato per la cella campanaria e la parte sommitale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta reticolare in muratura presso la navata ed il presbiterio, volte a vela in muratura presso i bracci del transetto.
Coperture
Copertura due falde su navata e presbiterio con terminazione a più falde sopra l'abside, copertura a tre falde convergenti presso i bracci del transetto e le cappelle laterali. Struttura portante in legno, manto di copertura in lamiera metallica grecata.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in quattro campate dai pilastri murali a sostegno delle arcate archiacute che si svolgono lungo le pareti laterali, dotati di basamento in conci lapidei, sui quali insistono i peducci della volta reticolare che copre l'ambiente. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da due colonne lapidee lisce, servita da due rampe di scalini; la seconda campata presenta due cappelle laterali, elevate da un gradino. A livello della terza campata sono presenti due ingressi laterali contrapposti; la quarta campata è aperta dalle arcate archiacute sui bracci del transetto, ospitanti cappelle laterali. L'arco santo ogivale introduce all'ambiente, elevato da un gradino, del presbiterio, separato dalla navata dalle balaustre, dotato di un accesso lapideo sormontato da una cimasa a conchiglia ai locali di sacrestia. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata ed il presbiterio presentano una pavimentazione a quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse disposte a corsi diagonali.
Elementi decorativi
Le vele delle volte interne recano elementi decorativi pittorici aventi carattere ornamentale e figurativo. Il prospetto meridionale esterno del campanile reca tracce di un riquadro ad affresco; il prospetto settentrionale esterno del braccio sinistro del transetto reca un riquadro ad affresco avente carattere figurativo.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1990-2008)
Limitatamente al polo liturgico dell'altare, l'adeguamento è stato attuato mediante un intervento strutturale. Nel centro del presbiterio è collocato l'altare verso il popolo, in pietra calcarea, formato da una base scarpata a pianta quadrangolare e un piano a piramide capovolta a sezione rettangolare.
presbiterio - aggiunta arredo (1990-2008)
L'adeguamento liturgico è stato completato mediante l'aggiunta di arredi non aventi carattere di stabilità. Sulla balaustra destra è fissato un supporto ligneo e metallico a sostegno di un lettorile, avente la funzione di ambone. A destra dell'altare verso il popolo è presente una sedia lignea con braccioli, la quale svolge la funzione di sede del celebrante. Il presbiterio è ancora dotato delle proprie balaustre e dell'altare maggiore storico, il cui tabernacolo è impiegato come custodia eucaristica.
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