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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tres
Predaia
Trento
chiesa
cimiteriale
S. Agnese in colle
Parrocchia di Sant'Agnese
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa (?))
1307 - 1307(menzione carattere generale); 1411 - 1449((ri)costruzione (?) e decorazione intero bene); 1475 - 1476(ristrutturazione e decorazione interno); XVI - XVI(costruzione campanile e sacrestia); 1552/04/16 - 1552/04/16(erezione a curazia carattere generale); 1640 - 1648(costruzione cappella); XVIII - XVIII(lavori intero bene); 1795/11/07 - 1795/11/07(danneggiamento intero bene); 1795/11/07 - 1799(ristrutturazione intero bene); 1875 - 1875(ampliamento e benedizione cimitero); 1879 - 1879(sostituzione pavimento); 1900 - 1900(danneggiamento intero bene); 1912 - 1912(ristrutturazione intero bene); 1953 - 1954(restauro intero bene); 1974/07/27 - 1974/07/27(spogliazione arredi interno); 1995 (?) - 2003(restauro intero bene); 2003/06/20 - 2008(installazione impianto anti intrusione intero bene)
Chiesa di Sant'Agnese in colle
Tipologia e qualificazione chiesa cimiteriale
Denominazione Chiesa di Sant'Agnese in colle <Tres, Predaia>
Altre denominazioni S. Agnese in colle
Autore (ruolo)
Domenico dal lago di Como (ampliamento chiesa (?))
Anicha (ampliamento chiesa (?))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1307  (menzione carattere generale)

Secondo Weber (1938) la cappella di Sant'Agnese è menzionata per la prima volta già nel 1307, ma lo studioso non ha indicato in quale documento (incerta).

1411 - 1449 ((ri)costruzione (?) e decorazione intero bene)

Più circostanziata è la testimonianza di un documento del 16 aprile 1411 conservato presso l'archivio parrocchiale: vi si legge che "le multe stabilite in piena Regola per metà siano applicate alla fabbrica della chiesa di Santa Maria di Tres", da identificare con l'edificio sacro in esame, visto che nel XV secolo è citato con la doppia titolazione, alla Madonna e a Sant'Agnese. Dal testo sembra di intuire che all'epoca fossero in corso dei lavori, non è chiaro se di costruzione, ricostruzione, ampliamento o ristrutturazione; tali lavori sono indirettamente confermati dalla presenza di affreschi databili alla prima metà del secolo lungo la parete sinistra della navata, precedenti la realizzazione della volta reticolata costolonata che ha tagliato e danneggiato i riquadri. Altri affreschi frammentari sono visibili all'esterno.

1475 - 1476 (ristrutturazione e decorazione interno)

Nell'estate del 1475 si registra una tassazione a favore della fabbrica della chiesa di Santa Maria di Tres; tra gli esattori ci sono mastro Marino, fabbro, e mastro Anicha, "muratore e fabbricatore di detta chiesa", "teutonico"; si smentirebbe così la tradizionale assegnazione dei lavori al muratore Domenico dal lago di Como (ma Antonio di Andrea Delai secondo Callovi 2005), citato dalla bibliografia a partire da Weber (1938). Si trattò presumibilmente della realizzazione delle volte reticolate costolonate che caratterizzano l'interno . Al termine dei lavori di muratura venne realizzato un ampio ciclo di affreschi, che interessarono per intero il presbiterio, l'abside e l'arco santo e almeno parzialmente la navata. Tali affreschi, databili al 1476 in base ad un'iscrizione presente su uno dei riquadri della parete destra, sono stati assegnati ai fratelli Giovanni e Battista Baschenis a partire dal 1928.

XVI  (costruzione campanile e sacrestia)

Successivi alla struttura tardoquattrocentesca della chiesa sono il campanile e la sacrestia, presumibilmente risalenti al XVI secolo.

1552/04/16  (erezione a curazia carattere generale)

Il 16 aprile 1552 la chiesa fu eretta a curazia della pieve di Taio; contestualmente vennero concessi all'edificio sacro il fonte battesimale e la custodia eucaristica. La successiva visita pastorale del 1579 registra la presenza all'interno di tre altari, il maggiore dedicato a Sant'Agnese, i minori a Santa Caterina d'Alessandria e a Sant'Orsola.

1640 - 1648 (costruzione cappella)

Presumibilmente negli anni Quaranta del Seicento, con la fondazione della Confraternita del Rosario, venne realizzata l'omonima cappella a pianta rettangolare emergente sul fianco sinistro della chiesa; i lavori si conclusero sicuramente entro il 1648, data della costruzione dell'altare, consacrato l'anno seguente.

XVIII  (lavori intero bene)

Nel 1742 i visitatori vescovili ordinarono di rifare il tetto della chiesa, "in caso che venisse rinnovata, come dicevasi di voler fare". E' forse in questo periodo, e in ogni caso dopo la costruzione della sacrestia e della cappella, che venne realizzato sul fianco settentrionale il muro che le collega e che all'interno determinò un ampliamento del volume della prima.

1795/11/07  (danneggiamento intero bene)

Il 7 novembre 1795 un furioso incendio danneggiò chiesa, campanile e casa canonica, insieme ad altre 15 abitazioni.

1795/11/07 - 1799 (ristrutturazione intero bene)

Negli anni seguenti la chiesa venne ristrutturata, ma per votazione della maggioranza della popolazione cessò di essere curaziale; al suo posto subentrò quella di San Rocco, abbattuta intorno al 1840 per far posto alla nuova parrocchiale.

1875  (ampliamento e benedizione cimitero)

Il cimitero circostante, ampliato di due terzi, venne benedetto nel 1875.

1879  (sostituzione pavimento)

Come testimonia la lastra con iscrizione tuttora esistente, il pavimento della chiesa venne rinnovato nel 1879.

1900  (danneggiamento intero bene)

Nel 1900 la caduta di un fulmine causò un incendio che distrusse le strutture lignee di chiesa e campanile e fuse le campane.

1912  (ristrutturazione intero bene)

Come ricorda Weber (1938), nel 1912 venne rinnovato il tetto e si eseguì "qualche ristauro non troppo fedele, alla cui spesa concorse anche il governo con 2000 corone".

1953 - 1954 (restauro intero bene)

Risalgono al 1953-1954 importanti restauri eseguiti all'interno con fondi della Regione, grazie ai quali la maggior parte della decorazione ad affresco di navata e presbiterio venne liberata dallo scialbo. Con l'occasione vennero inoltre sistemati tratti di cornice, di copertina in pietra e di muratura nella cella del campanile.

1974/07/27  (spogliazione arredi interno)

Nella notte del 27 luglio 1974 un furto spogliò gli altari di alcuni bassorilievi ed elementi decorativi.

1995 (?) - 2003 (restauro intero bene)

A cavallo tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo l'edificio fu sottoposto ad un completo restauro, che interessò le coperture, la muratura, gli elementi lapidei, gli affreschi, gli arredi lignei e i serramenti, realizzato dalla ditta Tecnostudio di Cles sotto la direzione dell'architetto Alberto Dalpiaz.

2003/06/20 - 2008 (installazione impianto anti intrusione intero bene)

Al termine dei restauri, in data 20 giugno 2003, l'Ufficio Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Trento espresse parere favorevole all'esecuzione di un impianto anti intrusione in chiesa mediante sensori volumetrici ad infrarosso passivo, su progetto presentato dall'architetto Alberto Dalpiaz. L'impianto venne realizzato anteriormente al 2008.
Descrizione

Regolarmente orientata e circondata dal camposanto, l'antica curaziale di Sant'Agnese, menzionata a partire dal 1307, risale nelle strutture principali alla prima metà del Quattrocento, ma è nella seconda metà del secolo, con gli interventi del capomastro "Anicha teutonico" (autore delle volte costolonate) e di Giovanni e Battista Baschenis che assume gli aspetti architettonici e decorativi che più la caratterizzano. La facciata a due spioventi è occultata quasi per intero dal volume centrale del campanile ad essa addossato, costruito nel corso del XVI secolo, il cui fusto è attraversato da una coppia di arcate a pieno centro sui lati nord e sud, per consentire l'accesso alla chiesa; il portale maggiore architravato in pietra calcarea è sormontato da una lunetta affrescata e affiancato da due finestre rettangolari sdraiate protette da grate in ferro. Il prospetto meridionale è caratterizzato dalla presenza di una finestra quadrata e di una risega in corrispondenza della prima campata, dell'accesso secondario architravato sormontato da un'ampia apertura centinata nella terza e di una monofora a sesto acuto nella quarta campata; un'ultima finestra a sesto acuto con luce binata traforata caratterizza il presbiterio. L'abside poligonale conserva traccia di affreschi della prima fase decorativa; lungo il fianco sinistro emergono il volume irregolare della sacrestia, finestrata sui lati est e nord, e quello rettangolare della cappella laterale, coperta dalla stessa falda della navata sostenuta da pilastri lignei. Sempre lungo il fianco sinistro una scala lignea conduce al portale architravato di accesso alla cantoria. All'interno la navata unica è divisa in quattro campate da coppie di semicolonne addossate completate da cornici con motivi a torciglione, che sostengono i costoloni della volta reticolata. Il piano pavimentale è raggiungibile dall'ingresso principale scendendo cinque gradini; in controfacciata è presente la cantoria con un semplice parapetto ligneo e la porta d'accesso al centro della parete. Lungo il fianco sinistro, in corrispondenza della terza campata, si apre la seicentesca cappella laterale che ospita l'altare della Madonna del Rosario, elevata di un gradino e introdotta da un'arcata a pieno centro in pietra calcarea; a destra invece è presente un accesso centinato murato nella seconda campata. Il presbiterio, coperto da volta a ombrello costolonata, è elevato di un gradino e preceduto dall'arco santo a sesto acuto, dove sono collocati l'adeguamento liturgico e due altari gemelli in legno con le rispettive ancone costituite da riquadri affrescati, gli unici non danneggiati dallo scialbo. Una monofora a sesto acuto caratterizza la parete nord-est dell'abside poligonale, ma l'apertura è schermata dal prolungamento esterno del muro della sacrestia. Arco santo, presbiterio e abside sono interamente ricoperti da affreschi del 1476 assegnati ai fratelli Giovanni e Battista Baschenis; altre pitture murali precedenti ornano la navata.
Preesistenze
Il corpo della chiesa e del presbiterio con l'abside sono le strutture più antiche, mentre nei secoli successivi si sono aggiunti il campanile, la sacrestia e la cappella laterale.
Pianta
Navata a pianta trapezoidale con asse maggiore longitudinale, dotata di una cappella laterale a pianta rettangolare sul lato sinistro; piccolo presbiterio rientrato a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi occultata quasi per intero dal volume centrale del campanile ad essa addossato; portale architravato in pietra calcarea sormontato da una lunetta affrescata tra due finestre rettangolari sdraiate protette da grate in ferro. Finiture a intonaco tinteggiato raso sasso.
Prospetti
Prospetto meridionale caratterizzato dalla presenza di una finestra quadrata e di una risega in corrispondenza della prima campata, dell'accesso secondario architravato sormontato da un'ampia apertura centinata nella terza e di una monofora a sesto acuto nella quarta campata; un'ultima finestra a sesto acuto con luce binata traforata caratterizza il presbiterio. L'abside poligonale conserva traccia di affreschi della prima fase decorativa; lungo il fianco sinistro emergono il volume irregolare della sacrestia, finestrata sui lati est e nord, e quello rettangolare della cappella laterale, coperta dalla stessa falda della navata sostenuta da pilastri lignei. Sempre lungo il fianco sinistro una scala lignea conduce al portale architravato di accesso alla cantoria. Finiture a intonaco tinteggiato raso sasso; zoccolo absidale delimitato da una cornice orizzontale in pietra.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata al centro della facciata con zoccolo leggermente eminente, attraversata da una coppia di arcate a pieno centro sui lati nord e sud; fusto intonacato raso sasso, marcato da conci angolari sfalsati in pietra a vista e scandito da cornici orizzontali. Quattro monofore a sesto acuto si aprono nella cella; copertura piramidale a quattro falde leggermente svasate, sormontata da globo e bandierina segnavento apicali.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volta reticolata costolonata, presbiterio e abside da volta a ombrello costolonata, cappella laterale da volta a botte.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata, il sinistro prolungato a coprire la cappella laterale, e sul presbiterio; a più spioventi sopra l'abside e la sacrestia. Struttura portante in legno, manto di copertura in scandole di larice; campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Navata unica divisa in quattro campate da coppie di semicolonne addossate completate da cornici con motivi a torciglione, che sostengono i costoloni della volta. Il piano pavimentale è raggiungibile dall'ingresso principale scendendo cinque gradini; in controfacciata è presente la cantoria con un semplice parapetto ligneo e la porta d'accesso al centro della parete. Lungo il fianco sinistro, in corrispondenza della terza campata, si apre la cappella laterale che ospita l'altare della Madonna del Rosario, elevata di un gradino e introdotta da un'arcata a pieno centro in pietra calcarea; a destra invece è presente un accesso centinato murato nella seconda campata. Presbiterio elevato di un gradino preceduto dall'arco santo a sesto acuto, dove sono collocati l'adeguamento liturgico e due altari gemelli in legno con le rispettive ancone costituite da riquadri affrescati, gli unici non danneggiati dallo scialbo. Una nicchia sfonda la parete sinistra; una monofora a sesto acuto caratterizza la parete nord-est dell'abside poligonale, ma l'apertura è schermata dal prolungamento esterno del muro della sacrestia. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano affreschi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio a quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte in corsi diagonali, integrato da lastre rettangolari in pietra calcarea bianca presso l'ingresso principale e nella cappella. L'atrio sotto il fusto del campanile è pavimentato a ciottoli.
Elementi decorativi
Affreschi frammentari della prima fase decorativa della chiesa ornano la zona absidale all'esterno e la parete sinistra all'interno; un ampio ciclo datato 1476 e assegnato a Giovanni e Battista Baschenis caratterizza all'interno la zona presbiteriale, l'arco santo e, in parte, la navata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa (?))
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di arredi lignei eterogenei, senza carattere di stabilità: l'altare verso il popolo, a tavolo con fronti pieni e ingentilito da bassorilievi, è avanzato sotto l'arco santo, a raso pavimento; alla sua destra un leggio con fronte principale pieno funge da ambone. La sede è costituita da una sedia a braccioli con seduta imbottita posta nella nicchia aperta lungo la parete sinistra del presbiterio, insieme ad un'altra sedia uguale. E' presente l'altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che contiene la custodia eucaristica all'occorrenza.
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