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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Commezzadura
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Antonio abate
Parrocchia di Sant'Agata
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1965-1975); ambone - aggiunta arredo (1965-1975); sede - aggiunta arredo (1965-1975)
1460/01/05 - 1460/01/05(menzione carattere generale); 1461/04/16 - 1461/04/16(consacrazione carattere generale); 1483 - 1489(decorazione intero bene); 1600 - 1607(danneggiamenti intero bene); 1607 - 1649(restauri intero bene); 1695 - 1742(rifacimento pavimento); 1812 - 1814(rifacimento tetto); 1933 - 1933(scoprimento dipinti murali); 1970 - 1971(restauro intero bene); 1971 - 1971(danneggiamenti interno bene); 1975 - 1975(sostituzione soffitto); 1979 - 1982(restauro dipinti murali)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio Abate <Commezzadura>
Altre denominazioni S. Antonio abate
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1460/01/05  (menzione carattere generale)

All'interno di una concessione d'indulgenza del 5 gennaio 1460 del cardinale Prospero Colonna, è nominata la chiesa, alla quale era annesso anche un ospizio.

1461/04/16  (consacrazione carattere generale)

L'edificio fu consacrato il 16 aprile 1461 e dedicato alla Vergine Maria e a Sant'Antonio Abate dal vescovo suffraganeo di Trento Fra Albertino.

1483 - 1489 (decorazione intero bene)

La chiesa fu affrescata da pittori della famiglia Baschenis, Giovanni e Battista, tra il 1483 e il 1489.

1600 - 1607 (danneggiamenti intero bene)

All'inizio del XVII secolo la chiesa fu colpita da una frana che ostruì l'accesso della chiesa.

1607 - 1649 (restauri intero bene)

A causa dello smottamento fu modificato l'assetto del prospetto principale con l'apertura nel 1607 di una nuova facciata e di una nuova porta d'ingresso (il portale è firmato dallo scalpellino Antonio Gramola di Deggiano), che venne a trovarsi molto più in alto del piano stradale. Nel 1617, in seguito alla visita pastorale fu aperta una porta verso la canonica e fu realizzato un muro di contenimento per proteggere la chiesa da possibili frane. Nel 1649 si decise di rimuovere l'altare esterno, di restaurare il tetto e di aprire una finestra in facciata.

1695 - 1742 (rifacimento pavimento)

Il pavimento fu rifatto nel 1695 e nuovamente nel 1742.

1812 - 1814 (rifacimento tetto)

Tra il 1812 e il 1814 sono registrate spese per rifare il tetto.

1933  (scoprimento dipinti murali)

Nel marzo del 1933 il restauratore Massimo Tua, su incarico del soprintendente di allora Giuseppe Gerola, fece riemergere gli affreschi quattrocenteschi che si ritenevano perduti.

1970 - 1971 (restauro intero bene)

Tra il 1970 e il 1971 furono eseguiti numerosi lavori: fu realizzato uno scavo di drenaggio; fu ripristinato il tetto con la sostituzione delle travature e delle scandole; furono riaperte alcune finestre e rifatti gli intonaci.

1971  (danneggiamenti interno bene)

Nel 1971 la chiesa fu dichiarata inagibile a causa del cedimento del soffitto.

1975  (sostituzione soffitto)

Nel 1975 il soffitto fu sostituito con la messa in opera di tavole di larice piallate.

1979 - 1982 (restauro dipinti murali)

Gli affreschi quattrocenteschi forono restaurati tra il 1979 e il 1982.
Descrizione

La chiesa dedicata a Sant'Antonio sorge a sud-ovest dell'abitato di Mastellina, con orientamento a est. La sua esistenza è documentata a partire dal 1460, con ospizio annesso. La facciata a due spioventi irregolari (lo spiovente sinistro è più lungo) risale al 1607, quando venne riedificata dopo la frana che travolse la chiesa qualche anno prima: presenta un portale architravato affiancato da due finestre rettangolari con inferriate. Sul lato sinistro si erge il campanile con copertura piramidale, accanto al quale si sviluppa il fabbricato dell'ex ospizio. L'interno si presenta ribassato di ben nove gradini rispetto al piano stradale, a navata unica coperta da un soffitto ligneo piano, desinente in un presbiterio rettangolare con volta a botte, ornato da affreschi quattrocenteschi.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, asimmetrica (sporgente sul fianco meridionale); presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata a due spioventi asimmetrica (spiovente sinistro più lungo), con portale architravato, affiancato da due finestre rettangolari chiuse da grate.
Prospetti
Fiancata settentrionale unita al fabbricato dell'ex ospizio; fiancata meridionale con corpo sporgente; presbiterio con lato frontale sormontato da un timpano ligneo e aperto da due finestre rettangolari ed una circolare.
Campanile
Struttura su base quadrangolare con fusto in muratura a raso sasso; cella campanaria aperta da un doppio ordine di monofore allungate; copertura a tozza piramide in pietra; quattro pinnacoli angolari.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'esterno e all'interno; strutture di orizzontamento: soffitto piano nella navata; volta a botte nel presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi sia sulla navata che sul presbiterio, rivestito da scandole in larice.
Interni
Navata unica raggiungibile tramite nove gradini discendenti, illuminata da due finestre ad arco ribassato; l'arco santo a tutto sesto raccorda l'aula con il presbiterio sopraelevato su un gradino e illuminato da una finestra.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle bicolori, poste a corsi obliqui.
Elementi decorativi
Dipinti murali sulle pareti del presbiterio e sull'intradosso dell'arco santo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965-1975)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con l'aggiunta di arredi mobili. Nella navata, ai piedi dell'arco santo, è posta la mensa al popolo in legno a forma di tavolo, sorretta da pilastrini.
ambone - aggiunta arredo (1965-1975)
Accanto alla mensa si trova un leggio metallico in funzione di ambone.
sede - aggiunta arredo (1965-1975)
Nel presbiterio storico è posta una sedia lignea a braccioli, usata come sede.
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