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Monclassico
Dimaro Folgarida
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Vigilio
Parrocchia di San Vigilio
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
1240 - 1240(menzione carattere generale); 1610 - 1628/08/17(erezione a curazia carattere generale); 1771 - 1778(riedificazione intero bene); 1778 - 1799(decorazione intero bene); 1825/08/14 - 1825/08/14(consacrazione carattere generale); 1919/04/04 - 1919/04/04(erezione a parrocchia carattere generale); 1950 - 1952(restauro intero bene); 1969 - 1969(smontaggio balaustre); 1971 - 1971(realizzazione impianto di riscaldamento); 1977 - 1977(restauro intero bene); 2001 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di San Vigilio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Vigilio <Monclassico, Dimaro Folgarida>
Altre denominazioni S. Vigilio
Autore (ruolo)
Gionta, Domenico (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura tardobarocca (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1240  (menzione carattere generale)

La prima notizia relativa alla chiesa di San Vigilio risale 1240: essa è citata per chiarire l'esistenza di un confine tra diverse proprietà.

1610 - 1628/08/17 (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa fu eretta a curazia della pieve di Malé nel 1610 (divenne indipendente il 17 agosto 1628).

1771 - 1778 (riedificazione intero bene)

L'edificio medievale, ormai troppo angusto, fu riedificato sullo stesso luogo tra il 1771 e il 1778, sotto la direzione di Domenico Gionta di Comasine, con la collaborazione dello stuccatore Antonio Bianchi.

1778 - 1799 (decorazione intero bene)

Le pareti della chiesa furono ornate da stucchi di Antonio Bianchi e da affreschi di Paolo Dalla Torre negli anni successivi all'edificazione.

1825/08/14  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo edificio fu consacrato il 14 agosto 1825 dal vescovo Saverio Luschin.

1919/04/04  (erezione a parrocchia carattere generale)

La curazia divenne parrocchia il 4 aprile 1919.

1950 - 1952 (restauro intero bene)

Tra il 1950 e il 1952 il parroco Cornelio Sicher promosse e realizzò il restauro dell'edificio: fu isolato il perimetro della chiesa e fu realizzato un muro di contenimento del terreno; vennero restuarati i dipinti e fu sostituito il pavimento.

1969  (smontaggio balaustre)

Nel 1969 il presbiterio fu modificato smontando la balaustra.

1971  (realizzazione impianto di riscaldamento)

L'impianto di riscaldamento fu realizzato nel 1971 dalla ditta Beltrami.

1977  (restauro intero bene)

La chiesa fu nuovamente restaurata nel 1977.

2001 - 2004 (restauro intero bene)

Tra il 2001 e il 2004 è stato eseguito il progetto di restauro, risanamento e consolidamento della chiesa e del suo sagrato, secondo quanto redatto dall'architetto Cristina Mayer e dall'ingegnere Paolo Mayer. In particolare è stato sostituito il manto di copertura in rame ossidato che rivestiva la falda meridionale con uno in scandole; sono stati rifatti gli intonaci e ripulidi gli elementi lapidei; particolare attenzione è stata rivolta alla torre campanaria e alla sua cuspide.
Descrizione

La chiesa dedicata a San Vigilio sorge con orientamento a ovest, al di fuori del centro abitato di Monclassico, in posizione elevata, tra la vecchia strada che congiunge Monclassico a Presson e quella per Bolentina. Circondata da un ampio sagrato in porfido, cinto da un basso muretto. Fu edificata sui resti di un precedente edificio medievale divenuto ormai troppo angusto, tra il 1771 e il 1778. Il campanile, che ha mantenuto la sua originaria struttura duecentesca, si innalza sul fianco settentrionale, alle spalle del presbiterio, coronato da una cuspide quadrangolare. La facciata a due spioventi è caratterizzata da un complesso insieme di finestre e nicchie disposte entro un reticolo dato dalla presenza di lesene e corncioni. L'interno si articola in una navata unica suddivisa in due campate, raccordata al presbiterio, sopraelevato e concluso da un'abside semicircolare poco profonda, da un ambiente di passaggio con pareti concave ospitanti i due altari laterali.
Preesistenze
Campanile.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, terminante in un presbiterio rettangolare con abside semicircolare poco profonda.
Facciata
Facciata a due spioventi molto inclinati, tripartita da paraste sostenenti un cornicione sul quale poggiano quattro piccoli obelischi: il settore centrale è occupato da un portale lunettato inscritto entro una cornice architettonica, al vertice di una scalinata a tre rampe; ai lati due nicchie centinate. Nel settore compreso tra gli spioventi e il cornicione si apre un'ampia finestra ad arco a tutto sesto lievemente strombata, cui si sovrappone un'apertura ovale.
Prospetti
Fiancata meridionale caratterizzata dall'emergere del volume della sacrestia; quella opposta scandita da contrafforti. Il volume del campanile si staglia sul prospetto occidentale.
Campanile
Torre su base quadrangolare in pietrame rivestita da intonaco grezzo; cella campanaria caratterizzata da due ordini di aperture: la prima ad arco a tutto sesto e la seconda da bifore. Copertura piramidale con spioventi rivestiti in pietra.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'esterno e all'interno; strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata nella navata; volta a botte nel settore tra la navata e il presbiterio; volta a vela sul presbiterio; volta a semibotte nell'abside. Tiranti in ferro.
Coperture
Tetto a due falde ricoperto da tegole in legno di larice.
Interni
Navata unica ripartita in due campate da paraste dotate di capitelli in stucco modellato, raccordate da un cornicione corrente lungo l'intero perimetro (al di sopra di esso si aprono quattro finestre speculari a centina ribassata); la prima campata è parzialmente occupata dalla mole della cantoria, mentre nella seconda si aprono gli ingressi laterali. Un'arcata a tutto sesto immette in un ambiente leggermente più ampio della navata e con le pareti laterali concave, sopraelevato su di un gradino, che funge da raccordo con il presbiterio a sua volta sopraelevato su tre gradini e preceduto dall'arco santo a tutto sesto. Le pareti del presbiterio accolgono due finestre speculari a centina ribassata.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata e presbiterio: pavimento a mattonelle di pietra.
Elementi decorativi
Affreschi e decorazione in stucco sulla volta della navata e del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980)
L'adeguamento liturgico non ha carattere di stabilità; sul presbiterio storico sono posti arredi lignei realizzati dallo scultore Livio Conta: al centro si trova la mensa al popolo a forma di tavolo, sostenuto da un viluppo di rami, a raso pavimento; a sinistra, a ridosso dell'arco santo, il leggio, che riprende il disegno della mensa serve da ambone. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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