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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tavon
Predaia
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Sisto II
Parrocchia di San Sisto
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2002)
1344 - 1344(menzione carattere generale); 1480 - 1480((ri)costruzione (?) intero bene); 1481/08/21 - 1481/08/21(consacrazione carattere generale); 1666 - 1666(ristrutturazione tetto); 1671 - 1677(costruzione arredi interno); 1687 - 1687(cambio di dedicazione carattere generale); 1766 - 1779(costruzione campanile); 1782/08/24 - 1782/08/24(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1785/01/22 - 1785/01/22(erezione a espositura carattere generale); 1850 - 1852(ricostruzione intero bene); 1852/07/18 - 1852/07/18(benedizione carattere generale); 1865/08/15 - 1865/08/15(consacrazione carattere generale); 1901 - 1901(sostituzione pavimento); 1909 - 1909(decorazione interno); 1920 - 1929(fusione campane); 1960/02/04 - 1960/02/04(erezione a parrocchia carattere generale); 1969/07/06 - 1969(ristrutturazione tetto); 1978 - 1978(ristrutturazione campanile)
Chiesa di San Sisto II
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Sisto II <Tavon, Predaia>
Altre denominazioni S. SISTO II papa e martire
S. Sisto II
Autore (ruolo)
Sicher, Romedio (direzione lavori)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1344  (menzione carattere generale)

Secondo Weber (1938) la prima menzione della chiesa di Tavon risalirebbe al 1344.

1480  ((ri)costruzione (?) intero bene)

Lavori di ricostruzione, ampliamento o ristrutturazione dovevano essere in atto intorno al 1480, visto che in quell'anno la Carta di Regola del comune assegnava alla chiesa, dedicata a San Zenone, la metà delle multe comminate per contravvenzioni allo statuto.

1481/08/21  (consacrazione carattere generale)

Ad ulteriore conferma di un intervento di una certa importanza fatto alla chiesa in quel periodo, il 21 agosto dell'anno seguente questa venne consacrata da Giovanni Vink, vescovo Esiense e suffraganeo del principe vescovo Giovanni Hinderbach. Lo stesso presule vi dedicò due altari, il maggiore con titolazione a San Zenone e a San Sisto, il minore ai Santi Fabiano e Sebastiano, e concesse un'indulgenza di 40 giorni a chi li avesse visitati.

1666  (ristrutturazione tetto)

Nel 1666 sono documentati dei restauri al tetto della chiesa.

1671 - 1677 (costruzione arredi interno)

La cantoria venne realizzata nel 1671, mentre nel 1677 due nuovi paliotti da altare furono fatti a Coredo e dorati a Sarnonico.

1687  (cambio di dedicazione carattere generale)

Intorno al 1687, quando si realizzò una nuova ancona per l'altare maggiore, la titolazione di quest'ultimo e della chiesa passò al solo San Sisto II, mentre si perse quella a San Zenone.

1766 - 1779 (costruzione campanile)

In base alle iscrizioni presenti ai piedi e alla sommità del campanile e ai suoi caratteri stilistici, la torre fu eretta a partire dal 1766 e fino al 1779. La notizia bibliografica della costruzione del campanile al 1680 (Weber 1938 seguito da altri) va presumibilmente riferita alla sola realizzazione del disegno (come peraltro affermava Morizzo nel 1903).

1782/08/24  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

Il 24 agosto 1782 la curia concesse alla comunità di Tavon di avere la custodia eucaristica in chiesa, a condizione però che se ne facesse uso soltanto per la comunione dei fedeli e non per esposizioni solenni o processioni. Il Santissimo Sacramento venne portato a Tavon il 22 aprile dell'anno seguente, con una processione partita dalla pieve di Sanzeno.

1785/01/22  (erezione a espositura carattere generale)

Con decreto del governo del 22 gennaio 1785 il beneficio curato di Tavon fu elevato al grado di espositura della pieve di Sanzeno.

1850 - 1852 (ricostruzione intero bene)

In occasione della visita pastorale del vescovo Francesco Saverio Luschin, nel settembre del 1825, la popolazione gli presentò una supplica per ottenere dall'imperatore un sussidio per l'ampliamento della chiesa, insufficiente ai bisogni dei fedeli. La spesa preventivata era di 6000 fiorini. Tale necessità fu richiamata durante la visita di Giovanni Nepomuceno de Tschiderer, che la riconobbe reale, nel maggio del 1838. Finalmente nel 1850 (come si legge nella cartella sul colmo dell'arco santo), superate le difficoltà finanziarie, il vecchio edificio venne demolito e sul medesimo sito si costruì una nuova chiesa più grande, sempre dedicata a San Sisto, sotto la direzione di Romedio Sicher di Coredo. I lavori terminarono nel 1852.

1852/07/18  (benedizione carattere generale)

La benedizione dell'edificio avvenne il 18 luglio 1852.

1865/08/15  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo tempio venne consacrato dal vescovo Benedetto Riccabona de Reichenfels, in visita pastorale alla pieve di Sanzeno, il 15 agosto 1865. All'interno mancava ancora il fonte battesimale.

1901  (sostituzione pavimento)

Il pavimento della chiesa venne sostituito nel 1901.

1909  (decorazione interno)

Nel 1909 la chiesa fu sottoposta ad un intervento di ristrutturazione e Domenico Primon da Bassano ne ornò l'interno con dipinti murali.

1920 - 1929 (fusione campane)

In sostituzione dei due antichi bronzi requisiti durante la grande guerra, la chiesa ebbe altrettante campane nuove fuse dai fratelli Ottolina di Seregno negli anni Venti.

1960/02/04  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa di San Sisto II fu eretta a parrocchia il 4 febbraio 1960.

1969/07/06 - 1969 (ristrutturazione tetto)

In data 6 luglio 1969 l'Ufficio Liturgico diocesano approvò la richiesta del parroco di poter sostituire il manto di copertura della chiesa, in tegole di cemento, con un nuovo manto in lamiera zincata su di un tavolato ligneo di base, salvo disposizioni contrastanti della Soprintendenza.

1978  (ristrutturazione campanile)

Il campanile venne ristrutturato nel 1978 grazie ad un contributo dell'Assessorato alle Attività Culturali e Sportive della Provincia Autonoma di Trento: si sostituì il manto di copertura con uno nuovo in scandole di larice e gli intonaci vennero integrati ove necessario.
Descrizione

Orientata regolarmente ad est, la chiesa di San Sisto II, nell'omonima piazzetta, venne ricostruita a metà del XIX secolo, anche se le notizie documentarie sul primo luogo di culto a Tavon, dedicato a San Zenone, risalgono almeno alla seconda metà del Quattrocento. La facciata timpanata è serrata tra due paraste angolari; lo zoccolo a intonaco rustico è interrotto dal portale maggiore architravato, elevato di un gradino e sormontato da una finestra a lunetta e da un'arcata a pieno centro che li incornicia entrambi. Le fiancate simmetriche sono forate ciascuna da un'ampia lunetta centrale; a sinistra emerge la sacrestia, dotata di una finestra quadrata sulla parete est, addossata a quella terminale dell'abside poligonale, mentre a destra si apre l'accesso secondario architravato. Altre due finestre a lunetta illuminano le pareti laterali del presbiterio. Il campanile è l'unica struttura appartenente all'edificio antico ed è databile al XVIII secolo: isolato e posto per angolo a sinistra della facciata, possiede fusto ad angoli smussati solcato da fasce verticali intonacate in rosa e forato da feritoie sovrapposte, cella con una monofora centinata per lato e quadrante di orologio su quello sud-ovest e copertura a losanghe con altre quattro aperture a centina ribassata al centro dei frontoncini. All'interno la navata unica, coperta da un'ampia volta a botte unghiata, è scandita da coppie di paraste specchiate dipinte a finto marmo, raccordate in alto dal marcapiano corrente modanato; le pareti laterali sono sfondate nel settore centrale e formano cappelle rettangolari poco profonde, per accogliere gli altari laterali. L'arco santo a pieno centro introduce nel presbiterio rettangolare, anch'esso coperto da volta a botte unghiata, elevato di un gradino e concluso dal catino absidale; tutto l'interno è ornato da dipinti murali realizzati da Domenico Primon da Bassano nel 1909.
Preesistenze
Il campanile settecentesco è la struttura più antica del complesso architettonico.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso da abside poligonale (semicircolare all'interno).
Facciata
Facciata timpanata serrata tra due paraste angolari; lo zoccolo a intonaco rustico è interrotto dal portale maggiore architravato, elevato di un gradino e sormontato da una finestra a lunetta e da un'arcata a pieno centro che li incornicia entrambi. Fregio liscio e frontone triangolare profilato da cornice modanata emergente.
Prospetti
Fiancate simmetriche forate ciascuna da una finestra centrale a lunetta; a sinistra emerge la sacrestia, dotata di una finestra quadrata sulla parete est e addossata alla parete terminale dell'abside poligonale, mentre a destra si apre l'accesso secondario architravato. Altre due finestre a lunetta illuminano le pareti laterali del presbiterio. Zoccolo perimetrale a intonaco rustico; finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre isolata a pianta quadrangolare posta per angolo a sinistra della facciata, con zoccolo gradonato emergente; accesso architravato sul lato sud-ovest. Fusto dagli angoli smussati solcato da fasce verticali intonacate in rosa e forato da feritoie sovrapposte; cella delimitata da cornici orizzontali, con una monofora centinata per lato e quadrante di orologio su quello sud-ovest. Copertura a losanghe con altre quattro aperture a centina ribassata al centro dei frontoncini; globo e croce apicali sormontati da raggiera. Finiture a intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata sopra navata e presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra navata e presbiterio, a più spioventi sopra l'abside, a spiovente unico sopra la sacrestia; struttura portante in legno e manto di copertura in lamiera metallica; campanile coperto da scandole lignee.
Interni
Navata unica scandita da coppie di paraste specchiate dipinte a finto marmo, raccordate in alto da un marcapiano corrente modanato; le pareti laterali sono sfondate nel settore centrale in forma di cappelle rettangolari poco profonde per accogliere gli altari laterali. Arco santo a pieno centro che introduce nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino, concluso dal catino absidale. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano dipinti murali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in quadrotte di cemento rosse e nere alternate disposte in corsi diagonali; pavimento del presbiterio in quadrotte simili, ma nei colori bianco e rosso.
Elementi decorativi
Il catino absidale, l'arco santo e le volte della navata e del presbiterio sono ornate da dipinti murali realizzati da Domenico Primon da Bassano.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2002)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di arredi lignei senza carattere di stabilità: l'altare verso il popolo, a tavolo con fronti pieni, ornato da fasce laterali a girali vegetali e composizione centrale figurata a bassorilievo, è collocato in posizione avanzata presso l'arco santo, a raso pavimento, e risale al 2002; a destra è posto l'ambone a tre fronti, ad esso coordinato, elevato su di una propria predella. La sede con schienale dal profilo a sesto acuto si trova lungo la parete destra. È presente l'altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che contiene la custodia eucaristica; le balaustre sono andate presumibilmente distrutte.
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