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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Vervò
Predaia
Trento
chiesa
cimiteriale
S. Martino
Parrocchia di San Martino
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1389 - 1389(menzione carattere generale); 1430 - 1430(decorazione campanile); 1443 - 1443(fusione campana); XVI - 1539(ricostruzione intero bene); 1539 - 1549(decorazione presbiterio); 1558/11/27 - 1558/11/27(consacrazione carattere generale); 1653 - 1686(ampliamento e rinnovo arredi intero bene); 1723 - 1723(sostituzione pavimento); 1839 - 1839(ristrutturazione intero bene); 1881 - 1881(ristrutturazione intero bene); 1974 - 1977(spogliazioni interno); 1976 - 1978(ristrutturazione e installazione impianto intero bene); 1983 - 1983(restauro intero bene); 2005 - 2006(rinnovo impianti intero bene)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa cimiteriale
Denominazione Chiesa di San Martino <Vervò, Predaia>
Altre denominazioni S. MARTINO vescovo
S. Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1389  (menzione carattere generale)

La prima notizia documentaria che attesti l'esistenza della chiesa di San Martino di Vervò risale al 2 maggio 1389, quando venne istituita al suo interno la Compagnia dei Battuti, trasferita due anni dopo nella vicina chiesa di Santa Maria.

1430  (decorazione campanile)

Il fusto del campanile fu ornato da un affresco di San Cristoforo con Gesù Bambino nel 1430.

1443  (fusione campana)

La più antica delle campane sul campanile è datata 1443.

XVI - 1539 (ricostruzione intero bene)

L'edificio attuale fu ricostruito nel XVI secolo; nel 1539 doveva essere pressoché conclusa almeno la zona presbiteriale, vista la presenza di questa data sull'arco santo.

1539 - 1549 (decorazione presbiterio)

Terminati i lavori strutturali, la volta del presbiterio e la parete di fondo dell'abside vennero ornate di affreschi figurati di ambito presumibilmente tirolese.

1558/11/27  (consacrazione carattere generale)

Mariano Mano, vescovo Triburiense, consacrò la chiesa il 27 novembre 1558.

1653 - 1686 (ampliamento e rinnovo arredi intero bene)

L'edificio sacro fu oggetto di vari interventi di ristrutturazione nella seconda metà del XVII secolo: venne dotato di un nuovo portale maggiore in pietra nel 1653; nel 1672 vennero aperte le due cappelle laterali simmetriche della navata; infine tra il 1683 e il 1686 Pietro Strobl il giovane intagliò l'altare minore sinistro e l'altare maggiore.

1723  (sostituzione pavimento)

Nel 1723 si realizzò il pavimento in pietra.

1839  (ristrutturazione intero bene)

La data del 1839, dipinta insieme ad altre sul colmo dell'arco santo, testimonia presumibilmente di un intervento di ristrutturazione.

1881  (ristrutturazione intero bene)

Sempre sull'arco santo è presente la data del 1881, anch'essa riferibile ad un intervento di ristrutturazione o di restauro.

1974 - 1977 (spogliazioni interno)

A più riprese, tra il 1974 e il 1977, la chiesa fu visitata dai ladri, che la spogliarono di alcuni dipinti e sculture lignee.

1976 - 1978 (ristrutturazione e installazione impianto intero bene)

Uno scavo di drenaggio venne effettuato tra l'estate e l'autunno del 1976; con l'occasione l'edificio fu allacciato alla rete elettrica comunale e tra il 1977 e il 1978 venne realizzato un impianto anti intrusione, grazie al contributo della Provincia Autonoma di Trento.

1983  (restauro intero bene)

L'ultima data presente sull'arco santo si riferisce all'intervento di restauro più recente, del 1983.

2005 - 2006 (rinnovo impianti intero bene)

Tra il 2005 e il 2006 vennero sostituiti o rinnovati gli impianti elettrico, audio, di illuminazione e anti intrusione.
Descrizione

Posta in posizione elevata e panoramica su di un dosso ai margini del paese, nei pressi di un antico castelliere preistorico poi inglobato in un castello romano, la chiesa cimiteriale di Vervò, dedicata a San Martino, è orientata regolarmente ad est; documentata a partire dal 1389, la struttura attuale risale al XVI secolo, integrata da un ampliamento seicentesco. La facciata a due ripidi spioventi, marcata da conci angolari in pietra a vista, ha lo zoccolo di base interrotto dal portale architravato con timpano spezzato, una finestra quadrata a sinistra e un'apertura tamponata a destra, un tettuccio a due falde sostenuto da una coppia di mensole a protezione dell'ingresso e un'apertura centinata sommitale che dà luce al sottotetto. Il fianco sinistro è caratterizzato dall'emergere di una cappella a pianta rettangolare in corrispondenza della seconda campata, con una finestra a lunetta al centro della parete nord, e da un ingresso architravato secondario nella prima campata del presbiterio; sul fianco destro, oltre ad una cappella identica, si trovano un'ampia monofora archiacuta nella prima campata e il corpo quadrangolare della sacrestia. Altre due monofore archiacute speculari si aprono nella seconda campata del presbiterio; l'abside poligonale è cieca. Il campanile trecentesco si innalza isolato sul colle a sinistra della chiesa, addossato alla cappella dei Santi Fabiano e Sebastiano; il fusto massiccio in pietra a vista reca l'accesso sul lato sud e un affresco figurato protetto da un tettuccio ligneo su quello ovest. La cella, senza soluzione di continuità con il fusto, è dotata di due ordini di aperture centinate sovrapposte, bifore in basso e trifore in alto, separate da colonnine con capitelli a staffa; il tetto piramidale a quattro falde leggermente svasato è completato da globo e croce apicale. All'interno la navata unica è divisa in due campate, coperte da volta reticolata costolonata sorretta da peducci; due coppie di pilastri intonacati, completati da fregi a rosette e capitelli con cornici ad ovoli e a minuti motivi geometrici inquadrano l'accesso alle cappelle speculari della seconda campata, introdotte da arcate a pieno centro, voltate a botte e contenenti gli altari minori. L'arco santo a sesto acuto in pietra a vista introduce al presbiterio profondo diviso in due campate, elevato di un gradino, delimitato dal grande altare maggiore storico ligneo; i settori e le chiavi della volta reticolata e la parete di fondo dell'abside poligonale recano affreschi figurati cinquecenteschi di ambito presumibilmente tirolese.
Preesistenze
Il campanile, presumibilmente trecentesco, è la parte più antica del complesso architettonico.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, con una coppia di cappelle simmetriche a pianta rettangolare emergenti in corrispondenza della seconda campata; presbiterio a pianta quadrangolare, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi marcata da conci angolari in pietra a vista, con zoccolo di base interrotto dal portale centrale architravato con timpano spezzato, una finestra quadrata a sinistra e un'apertura tamponata a destra, tettuccio a due falde sostenuto da una coppia di mensole a protezione dell'ingresso e apertura centinata sommitale; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fianco sinistro caratterizzato dall'emergere della cappella rettangolare in corrispondenza della seconda campata, con una finestra a lunetta al centro della parete nord, e da un ingresso architravato secondario nella prima campata del presbiterio; sul fianco destro, oltre ad una cappella identica, si trovano un'ampia monofora archiacuta nella prima campata e il corpo quadrangolare della sacrestia. Presbiterio a pianta rettangolare dotato di altre due monofore archiacute speculari nella seconda campata; abside poligonale cieca. Finiture a intonaco tinteggiato; conci angolari in pietra calcarea a vista.
Campanile
Torre isolata a pianta quadrangolare, elevata sul colle a sinistra della chiesa, addossata alla cappella dei Santi Fabiano e Sebastiano; fusto massiccio in pietra a vista con accesso sul lato sud e affresco figurato protetto da un tettuccio ligneo su quello ovest. Cella senza soluzione di continuità con il fusto, dotata di due ordini di aperture centinate sovrapposte, bifore in basso e trifore in alto, separate da colonnine con capitelli a staffa; tetto piramidale a quattro falde leggermente svasato, completato da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata, presbiterio e abside coperti da volta reticolata costolonata; cappelle simmetriche coperte da volta a botte.
Coperture
Tetto a due falde sopra la navata e il presbiterio, a più falde sopra l'abside e a falda unica sopra le cappelle laterali, con struttura portante in legno e manto di copertura in scandole lignee, anche sul campanile.
Interni
Navata unica divisa in due campate; due coppie di pilastri intonacati, completati da fregi a rosette e capitelli con cornici ad ovoli e a minuti motivi geometrici inquadrano l'accesso alle due cappelle speculari della seconda campata, introdotte da arcate a pieno centro, elevate di un gradino e contenenti gli altari minori. Arco santo a sesto acuto in pietra a vista; presbiterio profondo diviso in due campate, elevato di un gradino, recante l'accesso secondario a sinistra e l'ingresso alla sacrestia a destra e delimitato dal grande altare maggiore storico ligneo, che funge da diaframma con l'abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano dipinti murali; zoccolo di base in pietra calcarea rosata.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea bianca e rossa di due diverse dimensioni tra navata e presbiterio, disposte in corsi diagonali, integrate da lastre maggiori, sempre di pietra calcarea.
Elementi decorativi
Affreschi cinquecenteschi di ambito tirolese ornano la volta del presbiterio e la parete di fondo dell'abside.
Adeguamento liturgico

nessuno
Un grande tavolo in legno in posizione avanzata verso l'arco santo funge da altare verso il popolo al bisogno.
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