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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tuenetto
Predaia
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Rocco
Parrocchia di San Marco
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1984 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1984 circa)
1579 - 1579(menzione carattere generale); 1742 - 1742(costruzione campanile); 1765/04/22 - 1768(ampliamento intero bene); 1780 - 1785(lavori campanile); 1791 - 1791(lavori cimitero); 1797 - 1797(rifacimento tetto); 1861 - 1861(lavori campanile); 1906/07/23 - 1906/07/23(benedizione cimitero); 1912 - 1912(costruzione sacrestia); 1913 - 1913(decorazione interno); 1918 - 1929(fusione campane); 1927 - 1927(modifica facciata); 1975/11/30 - 1975/11/30(cambio di giurisdizione carattere generale); 1977/01/07 - 1979/07/31(spogliazione arredi interno); 1979 - 1984(restauro intero bene); 1990 - 1990(fusione ed elettrificazione campane); 2003/09/10 - 2005(restauro e installazione impianti intero bene)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Rocco <Tuenetto, Predaia>
Altre denominazioni S. Rocco
Autore (ruolo)
Rossi, Sisinio (ampliamento)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1579  (menzione carattere generale)

La piccola chiesa di San Rocco a Tuenetto è ricordata per la prima volta nel corso della visita pastorale del 1579; in quell'occasione viene descritta come vecchia e in cattivo stato, con un altare dedicato al titolare e un secondo senza intitolazione, fatto rimuovere perché di impedimento.

1742  (costruzione campanile)

Nel 1742 fu elevato il campanile e con l'occasione Pietro Soletti di Brescia (abitante a Cremona) fuse a Sarnonico la campana grande, benedetta dal principe vescovo Domenico Antonio Thun; in precedenza una campana più piccola e più antica, priva di iscrizioni, stava in un campaniletto a vela sul colmo della facciata.

1765/04/22 - 1768 (ampliamento intero bene)

In occasione della visita pastorale del 22 luglio 1649 si minacciò di interdire l'edificio sacro, se non fosse stato rinnovato; la decisione di intervenire fu presa solamente nel 1764, quando, il 15 dicembre, si sottoscrisse un contratto con il maestro muratore Sisinio Rossi di Piano (Sanzeno), perché ristrutturasse la chiesa aggiungendo al primitivo nucleo quadrato l'abside poligonale, su terreno donato da un privato. I lavori iniziarono il 22 aprile 1765 e proseguirono l'anno successivo con la pavimentazione e la realizzazione del portale d'ingresso in pietra. Una volta rimosso l'unico altare addossato alla parete di fondo emerse un affresco, presumibilmente cinquecentesco, con l'immagine di San Rocco e un antico stemma gentilizio. All'epoca un affresco raffigurante la Madonna con Gesù Bambino decorava anche la facciata. Nel 1768 il tetto della nuova porzione di chiesa era coperto di scandole, mentre quello della parte antica era ancora provvisoriamente rivestito di assi.

1780 - 1785 (lavori campanile)

Nel 1780 il campanile venne munito di fune e nel 1782 sono documentate spese per pagare il muratore Battista Lorandini di Segno, per "sassi e uscio". Altre spese per il campanile sono registrate nel 1785.

1791  (lavori cimitero)

Spese per il cimitero furono fatte nel 1791.

1797  (rifacimento tetto)

Nel 1797 il rifacimento del tetto della chiesa costò 270 troni.

1861  (lavori campanile)

La targa dipinta alla sommità della cella, sul lato occidentale, reca la data del 1861, che probabilmente si riferisce a lavori eseguiti sul campanile.

1906/07/23  (benedizione cimitero)

Il cimitero venne benedetto il 23 luglio 1906.

1912  (costruzione sacrestia)

Nell'urbario della chiesa del 1774 si ricorda che al momento l'edificio sacro è privo di sacrestia, "la quale col tratto del tempo si vedrà di fabricare" e che le suppellettili liturgiche si conservano in un armadio nell'abside, dietro l'altare. L'ambiente di servizio venne realizzato solamente nel 1912.

1913  (decorazione interno)

Nel 1913 Primo Panciroli firmò i dipinti murali a tema mariano nel presbiterio e nell'abside, voluti come segno di venerazione per la Madonna di Lourdes, la cui statua era particolarmente amata; tondi con i Dottori della Chiesa e altri santi vennero eseguiti sulla volta e sulle pareti della navata.

1918 - 1929 (fusione campane)

Dopo la prima guerra mondiale, entro la fine degli anni Venti, le due campane antiche, requisite dal governo austriaco, furono sostituite da nuovi bronzi pagati dallo Stato italiano.

1927  (modifica facciata)

Secondo le testimonianze bibliografiche la statua di San Rocco in facciata risale al 1927; è possibile che nello stesso anno sia stata aperta la nicchia che la ospita, non presente in una foto scattata "intorno agli anni Venti" ([Melchiori] 1988).

1975/11/30  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Con decreto del 30 novembre 1975 l'arcivescovo Alessandro Maria Gottardi aggregò la frazione di Tuenetto alla parrocchia di Mollaro, smembrandola da quella di Torra.

1977/01/07 - 1979/07/31 (spogliazione arredi interno)

In due momenti diversi, nella notte tra il 7 e l'8 gennaio 1977 e tra il 24 e il 31 luglio 1979, 18 sculture lignee dell'altare vennero rubate e furono poi sostituite con copie gardenesi.

1979 - 1984 (restauro intero bene)

Dopo aver rinnovato il tetto tra il 1979 e il 1980, a partire dall'estate 1981, in preparazione al centenario dell'arrivo a Tuenetto della venerata immagine della Madonna di Lourdes (1984), la chiesa fu sottoposta ad un intervento di restauro: venne sostituito l'impianto elettrico, la facciata venne rintonacata e si riaprì la finestra rettangolare a sinistra del portale, che era stata tamponata, il sagrato venne ripavimentato e sistemato a giardino, venne rifatto il soffitto della sacrestia, la zona absidale venne risanata dall'umidità con un drenaggio, furono restaurati e ritoccati i dipinti murali interni e si realizzò l'adeguamento liturgico del presbiterio. Oltre a ciò la nicchia dell'altare venne rinnovata in tufo per riprodurre la grotta miracolosa.

1990  (fusione ed elettrificazione campane)

Nella tarda primavera del 1990 vennero elettrificate e automatizzate le campane dalla ditta Fagan di Marola di Torri di Quartesolo (Vicenza); per completare il concerto si acquistarono due nuovi bronzi, benedetti il 16 agosto.

2003/09/10 - 2005 (restauro e installazione impianti intero bene)

Il 10 settembre 2013 iniziarono i più recenti lavori di restauro e risanamento conservativo dell'edificio sacro, realizzati su progetto dell'architetto Marina Casagrande; a un anno di distanza l'Ufficio Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Trento espresse parere favorevole ad una variante progettuale che portò ad installare un impianto di riscaldamento ad aria con vetilconvettori e uno idrico sanitario, di cui fino ad allora la chiesa era priva. Tali interventi si conclusero presumibilmente nel 2005.
Descrizione

Regolarmente orientata e posta con il retrostante cimitero a sud-est di Tuenetto, secondo la tradizione spopolato da un'epidemia di peste nel 1439 e nuovamente abitato grazie all'unione dell'unica donna sopravvissuta con un servo dei conti Thun di castel Bragher (con questa leggenda si giustificò probabilmente la dipendenza del paese dalla giurisdizione di quel castello), la chiesa di San Rocco è menzionata per la prima volta dalla visita pastorale del 1579. Al XVI secolo appartiene la struttura quadrangolare della navata, mentre il campanile e la zona absidale sono stati realizzati nel corso del Settecento, la seconda per mano del maestro muratore Sisinio Rossi di Piano (Sanzeno), incaricato dell'opera il 15 dicembre 1774; l'ultima aggiunta è la sacrestia, risalente al 1912. La semplice facciata a capanna è coperta da due ripidi spioventi; il portale architravato in pietra calcarea è affiancato a sinistra da una finestra rettangolare sdraiata protetta da inferriate e sormontato da un oculo strombato e da una nicchia centinata ospitante la statua del santo titolare. A sinistra si eleva il campanile, in posizione leggermente arretrata, con accesso architravato sul lato ovest; quattro monofore centinate caratterizzano la cella, senza soluzione di continuità con il fusto, forato da feritoie sovrapposte; il tetto piramidale a quattro falde leggermente svasate è completato dal globo e dalla croce apicale con la bandierina segnavento. Lungo il fianco destro della chiesa emerge il volume irregolare della sacrestia, finestrata sui lati sud ed est; una monofora archiacuta illumina il presbiterio a destra, mentre l'abside poligonale è priva di aperture. All'interno la navata unica è formata da una sola campata quadrangolare, con l'accesso architravato alla sacrestia sulla parete destra e mensole angolari lapidee a sostegno dei costoloni della volta a crociera; il presbiterio è elevato di un gradino e introdotto dall'arco santo leggermente acuto, sostenuto da una coppia di pilastri in pietra a vista. Con l'abside poligonale è coperto da volte unghiate e decorato da dipinti murali a tema mariano firmati da Primo Panciroli nel 1913; in navata vi sono sei tondi con figure di Santi e la profilatura di arcate, volte e pareti a motivi geometrici.
Preesistenze
Il corpo quadrangolare della navata appartiene al primo edificio sacro, anteriore al 1579.
Pianta
Navata a pianta quadrangolare; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso da abside poligonale.
Facciata
Semplice facciata a capanna con due ripidi spioventi, intonacata e tinteggiata; portale architravato in pietra calcarea, affiancato a sinistra da una finestra rettangolare sdraiata protetta da inferriate e sormontato da un oculo strombato e da una nicchia centinata ospitante la statua del santo titolare.
Prospetti
Fianco sinistro cieco; fianco destro caratterizzato dall'emergere del volume quadrangolare irregolare della sacrestia, finestrata sui lati sud ed est. Una monofora archiacuta illumina il presbiterio a destra, mentre l'abside poligonale è priva di aperture. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare irregolare addossato a sinistra della facciata, in posizione leggermente arretrata, con accesso architravato sul lato ovest. Quattro monofore centinate caratterizzano la cella, senza soluzione di continuità con il fusto intonacato e tinteggiato, forato da feritoie sovrapposte. Il tetto piramidale a quattro falde leggermente svasate è completato dal globo e dalla croce apicale con la bandierina segnavento.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da un'unica volta a crociera costolonata, presbiterio e abside da volte unghiate.
Coperture
Tetto a due falde sopra navata, presbiterio e sacrestia; tetto a più falde sopra l'abside. Struttura portante in legno e manto di copertura in scandole lignee, anche sul campanile.
Interni
Navata unica formata da una sola campata quadrangolare, con l'accesso architravato in pietra calcarea alla sacrestia sulla parete destra e mensole angolari lapidee a sostegno dei costoloni della volta; presbiterio elevato di un gradino e introdotto dall'arco santo leggermente acuto, sostenuto da una coppia di pilastri in pietra a vista. Abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano dipinti murali o cornici a motivi geometrici.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in pietra calcarea.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati e allegorici a tema mariano firmati da Primo Panciroli nel 1913 ornano pareti e volta della zona presbiteriale e absidale; in navata vi sono tondi con figure di Santi e le cordonature a motivi geometrici.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1984 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato per volontà di don Adelio Frasnelli intorno al 1984, in occasione del centenario della presenza in chiesa della venerata statua della Madonna di Lourdes. Al centro del presbiterio, in posizione leggermente avanzata verso l'arco santo, è collocato l'altare verso il popolo in pietra calcarea, a sarcofago, poggiante su di una base modanata e caratterizzato da specchiature e trafori a quadrilobo. La struttura, di provenienza ignota, sembrerebbe un reimpiego di un frammento di balaustra otto-novecentesca.
presbiterio - aggiunta arredo (1984 circa)
Completano l'adeguamento una serie di arredi mobili eterogenei senza carattere di stabilità: a destra dell'altare un semplice leggio funge da ambone; una sedia lignea a braccioli con seduta e schienale imbottiti accostata alla parete destra costituisce la sede; un tabernacolo a parallelepipedo in metallo stampato con decori figurati, appoggiato sulla predella dell'altare storico, contiene al bisogno la custodia eucaristica.
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