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Pellizzano
Trento
chiesa
parrocchiale
Natività di Maria
Parrocchia della Natività di Maria
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
1264/05/12 - 1264/05/12(menzione carattere generale); 1470 - 1470(ampliamento intero bene); 1470 - 1470(decorazione intero bene); 1474/10/16 - 1474/10/16(consacrazione carattere generale); 1519 - 1545(ampliamento intero bene); 1533 - 1533(decorazione protiro); 1571 - 1571(decorazione interno); 1590 - 1590(costruzione cappella); 1598 - 1598(erezione a curazia carattere generale); XVII - XVII(decorazione cappella); 1617 - 1617(scialbo affreschi); 1700 - 1714(apertura nicchia); 1828/05/03 - 1828/05/04(danneggiamenti intero bene); 1828 - 1868(rifacimenti intero bene); 1873 - 1873(messa in opera pavimento); 1882 - 1882(danneggiamenti intero bene); 1897 - 1897(restauro protiro); 1911 - 1913(rifacimento tetto); 1919 - 1919(erezione a parrocchia carattere generale); 1934 - 1934(rifacimento tetto); 1951 - 1951(rifacimenti intero bene); 1970 - 1974(restauri intero bene); 1992 - 1994(restauro intero bene); 2011 - 2012(restauro intero bene)
Chiesa della Natività di Maria
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Natività di Maria <Pellizzano>
Altre denominazioni Chiesa della Nativita di Maria
Autore (ruolo)
Redis, Rocco de (costruzione volta)
Redis, Domenico de (ampliamento)
Redis, Lorenzo de (ampliamento)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione chiesa)
maestranze lombarde (ampliamento)
architettura gotica (costruzione chiesa)
architettura rinascimentale clesiana (ampliamento)
Notizie Storiche

1264/05/12  (menzione carattere generale)

La chiesa di Pellizzano è nominata per la prima volta in una pergamena datata 12 maggio 1264, con l'appellativo di "Sanctae Mariae"; la sua fondazione è perciò da ritenersi anteriore.

1470  (ampliamento intero bene)

La chiesa medievale fu interessata da grandi lavori di ampliamento e rinnovamento prima del 1470, anno in cui fu realizzata la decorazione parietale ad opera probabilmente di maestranze lombarde (l'intervento interessò forse la parte meridionale ed il portale attribuibile al maestro Adamo da Laino d'Intelvi). L'edificio era articolato in un'unica navata.

1470  (decorazione intero bene)

Le pareti interne furono ornate da affreschi nel 1470, realizzati probabilmente da Giovanni e Battista Baschenis.

1474/10/16  (consacrazione carattere generale)

In seguito ai lavori di ampliamento, l'edificio fu consacrato il 16 ottobre 1474 dal vescovo suffraganeo Albertino.

1519 - 1545 (ampliamento intero bene)

L'attività edilizia di rinnovamento della chiesa di Pellizzano ebbe inizio probabilmente nel 1519 a sud: fu eretto il protiro (su cui compare la data 1524) e fu creata una nuova campata verso ovest, dotata di una nuova facciata (sul cui portale è segnata la data 1535); internamente furono realizzate tre navate mediante colonne poggianti su alti basamenti e la loggia in controfacciata; furono inoltre aperte tre grandi monofore a sesto acuto sulla parete meridionale. L'opera fu completata con la costruzione della copertura, la cui data di conclusione dei lavori dovrebbe coincidere con quella presente su di una targa nella navata destra (1545), nella quale si firma il muratore Rocco de Redis di Laino, al quale è attribuita con qualche riserva unicamente la copertura. Non è rimasta testimonianza dell'identità delle altre maestranze attive nel cantiere, ma si può supporre che esse fossero lombarde.

1533  (decorazione protiro)

Il protiro, eretto nel corso dei lavori cinquecenteschi, fu decorato con affreschi realizzati da Simone Baschenis nel 1533.

1571  (decorazione interno)

La testata della navata sinistra fu ornata da un grande affresco realizzato nel 1571 dal pittore valtellinese Cipriano Vallorsa, su commissione della Confraternita dei Disciplini.

1590  (costruzione cappella)

Nel 1590 fu realizzata sul fianco settentrionale dai maestri muratori Domenico e Lorenzo de Redis di Cles per volere della confraternita del Rosario, una grande cappella, detta impropriamente cappella Canacci, perché la famiglia fu ritenuta erronemente committente della struttura.

1598  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa fu eretta a curazia della pieve di Ossana nel 1598.

XVII  (decorazione cappella)

La cappella Canacci fu ornata da stucchi figurati da artisti lombardi nel corso del XVII secolo.

1617  (scialbo affreschi)

Nel 1617 fu dato l'ordine da parte del vescovo suffraganeo Pietro Belli di imbiancare le pitture murali considerate ormai deformi.

1700 - 1714 (apertura nicchia)

Tra il 1700 e il 1714 fu aperta una nicchia a fianco del portale meridionale per contenere la statua della Madonna.

1828/05/03 - 1828/05/04 (danneggiamenti intero bene)

Tra il 3 e il 4 maggio 1828 la chiesa ed il campanile subirono ingenti danni a causa di uno spaventoso incendio che interessò in particolare i tetti.

1828 - 1868 (rifacimenti intero bene)

I danni dell'incendio furono in pochi mesi riparati; nel 1868 il campanile venne dotato di una copertura in tegole di legno.

1873  (messa in opera pavimento)

Nel 1873 fu realizzato un nuovo pavimento dalla ditta Maccani, con la consulenza tecnica di Luigi Maturi: furono rimosse le pietre tombali; fu rialzato il presbiterio e realizzata la balaustra oggi parzialmente smontata.

1882  (danneggiamenti intero bene)

Nel 1882 la chiesa fu invasa dall'acqua a causa di un'inondazione.

1897  (restauro protiro)

Gli affreschi del protiro furono pesantemente restaurati nel 1897 da Alfonso Siber.

1911 - 1913 (rifacimento tetto)

Tra il 1911 e il 1913 il tetto venne completamente rifatto.

1919  (erezione a parrocchia carattere generale)

Nel 1919 la chiesa divenne parrocchiale.

1934  (rifacimento tetto)

Il tetto venne nuovamente ricostruito nel 1934.

1951  (rifacimenti intero bene)

Nel 1951 fu rifatto il tetto e l'anno successivo venne cambiata la pavimentazione del sagrato.

1970 - 1974 (restauri intero bene)

Nel 1970 furono avviati grandi lavori di restauro: in particolare nel 1971 fu restaurato da Bruno Pezkoller l'affresco di Vallorsa; nel 1972 furono rintracciate nella zona absidale tratti murari medievali; nel 1973, dopo la rimozione del pulpito, furono messi in luce gli affreschi del 1470; nel 1974 furono restaurati i dipinti del protiro.

1992 - 1994 (restauro intero bene)

Una nuova importante campagna di restauro interessò la chiesa tra il 1992 e il 1994.

2011 - 2012 (restauro intero bene)

Tra il 2011 e l'anno in corso è stato programmato ed avviato un progetto di restauro relativo al ripristino delle superfici interne, alla conservazione degli affreschi e alla manutenzione del tetto della sacrestia (progetto dell'architetto Cristina Mayr).
Descrizione

Sorge nei pressi del cimitero tra i tre nuclei abitativi che compongono il paese di Pellizzano, con orientamento a est. La chiesa di origine medievale fu ampliata una prima volta nel XV secolo e successivamente acquisì l'attuale aspetto grazie all'intervento di maestranze lombarde tra il 1519 e il 1545. La facciata a capanna è ornata da un piccolo oculo centrale e da quattro contrafforti a leggio. Il lato meridionale, rivolto verso la piazza del paese, è quello però maggiormente visibile e perciò abbellito da un protiro interamente affrescato. Sul lato settentrionale si erge il campanile concluso da un cupolino a cipolla. L'interno si articola in tre navate, coperte da volte a crociera, con ampia cappella laterale decorata da stucchi modellati e dipinti. La pianta è conclusa da un presbiterio rettangolare, che occupa lo spazio delle tre navate, dotato di volta reticolata, con abside poligonale.
Preesistenze
Monofora posta sul lato orientale, sulla parete che chiude la navata sinistra; quella posta sulla navata destra fu chiusa nel XVI secolo ma sono ancora visibili tracce di decorazione.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, a tre navate, con cappella rettangolare sul lato sinistro; presbiterio e abside rettangolari.
Facciata
Facciata a capanna con zoccolo lievemente eminente interrotto dall'emergere di quattro contrafforti: nel settore centrale si colloca il portale architravato, coperto da una tettoia, sovrastato da un'apertura circolare.
Prospetti
Fiancate scandite da contrafforti; sul lato settentrionale emergono i volumi del campanile e della cappella; sul lato meridionale si apre il portale lunettato preceduto da un protiro a tre arcate (quella frontale a tutto sesto, le laterali a sesto acuto), coperto da due spioventi rivestiti da tegole lignee (soffitto con volta a crociera), interamente affrescato; accanto ad esso si apre una nicchia chiusa da una cancellata in ferro; oltre il portale, in corrispondenza del presbiterio in aggetto il volume della sacrestia.
Campanile
Struttura su basamento quadrangolare in pietrame a vista; fusto in pietrame intonacato desinente in una cella campanaria aperta da quattro monofore centinate; cornicione sommitale oltre il quale si sviluppa una copertura a cipolla in scandole.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'esterno e all'interno; strutture di orizzontamento: volte a crociera costolonate nelle navate; volta a crociera nella cappella laterale; volta reticolata nel presbiterio;
Coperture
Tetto a due falde rivestito da tegole lignee.
Interni
Tre navate suddivise in tre campate da arcate sostenute da colonne cilindriche concluse da capitelli compositi; in corrispondenza dell'ingresso si sviluppa una cantoria tripartita con balaustra marmorea (le strutture laterali a pianta quadrata sono rette da arcate a sesto acuto poggianti su pilastri; esse sono raccordate da un passaggio sospeso). Il presbiterio sopraelevato su un gradino e delimitato lateralmente da balaustre marmoree si estende alle navate laterali e precede l'arco santo a sesto acuto che immette nell'abside, a sua volta separata da balaustre. In corrispondenza della navata laterale sinistra si apre una cappella a pianta rettangolare sopraelevata su un gradino e separata dallo spazio della navata da una balaustra lignea. Le finestre si aprono con profilo a sesto acuto sul lato meridionale (due nella navata ed una nel presbiterio).
Pavimenti e pavimentazioni
Quadrotte bicolori poste a corsi obliqui.
Elementi decorativi
Dipinti murali: nel protiro, sulla parete meridionale interna e sulla testata interna della navata sinistra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
L'adeguamento liturgico ha carattere di stabilità. Al centro del presbiterio storico è posto un altare al popolo ad ara in granito rivestito di intonaco e dipinto (si tratta di un'opera antica reimpiegata); l'ambone posto a sinistra della mensa, fissato alla balaustra, è stato realizzato utilizzando frammenti del grande pulpito ligneo originariamente collocato sulla parete della navata destra. Una sedia a braccioli ottocentesca è utilizzata come sede. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell'altare maggiore storico. Sono presenti le balaustre storiche.
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