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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Coredo
Predaia
Trento
chiesa
parrocchiale
Ritrovamento della S. Croce
Parrocchia del Ritrovamento della Santa Croce
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1978); ambone - intervento strutturale (1968 circa); fonte battesimale - intervento strutturale (1978)
1943 - 1943/05/14(inizio lavori intero bene); 1943/05/14 - 1948(costruzione intero bene); 1948/09/11 - 1948/09/11(consacrazione carattere generale); 1967 - 1968(adeguamento liturgico presbiterio); 1972 - 1973(pavimentazione sagrato); 1976 - 1976(ristrutturazione intero bene); 1978 - 1978/09/10(ristrutturazione intero bene)
Chiesa del Ritrovamento della Santa Croce
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Ritrovamento della Santa Croce <Predaia, Coredo>
Altre denominazioni RITROVAMENTO della CROCE
Ritrovamento della S. Croce
Autore (ruolo)
Ferrari, Efrem (progetto)
Erlicher, Giuseppe (direzione lavori)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura contemporanea (costruzione)
Notizie Storiche

1943 - 1943/05/14 (inizio lavori intero bene)

La necessità di costruire una nuova chiesa per l’aumentata popolazione di Coredo era già stata espressa nel 1865 dal vescovo Riccabona durante la visita pastorale; una prima raccolta fondi, promossa nel 1905 su impulso del parroco monsignor Edoardo Endrici, fu vanificata dal sopraggiungere della guerra. Il progetto, accantonato da don Giovanni Facinelli, che era più propenso ad un ampliamento della chiesa esistente e ne fece fare un progetto agli architetti Marzani e Tiella di Rovereto, venne ripreso da don Giuseppe Rigotti, che, dopo molte insistenze, nel 1940 ottenne dal Comune la cessione del terreno detto “Prà Comun”, al centro dell'abitato. Per volere del nuovo pastore, don Emilio Tonidandel, nei primi mesi del 1943 iniziò la mobilitazione generale dei parrocchiani che offrirono generosamente denaro e forza lavoro; una volta procurato il materiale da costruzione, livellato il terreno e scavate le fondamenta, monsignor Carlo De Ferrari benedisse la prima pietra il 14 maggio.

1943/05/14 - 1948 (costruzione intero bene)

Il progetto iniziale dell’ingegner Emilio Paor, venne rifiutato dalla Curia e fu sostituito con uno dell’architetto e ingegnere Efrem Ferrari di Trento; la direzione lavori fu di Giuseppe Erlicher di Coredo, mentre l’ingegner Silvio Zanoni di Cloz seguì il procedere dei lavori. La nuova chiesa, alta 22 metri, lunga 43 e larga 17, nonostante le difficoltà e le sospensioni del cantiere per la guerra, fu ultimata in cinque anni. Lo scavo per le fondazioni del campanile iniziò nell’autunno del 1944; alla fine di settembre del 1946 terminò il cantiere all'esterno del tempio e nel corso del 1947 quello all'interno (Pino Casarini eseguì nell'abside l'affresco con l'invenzione della Santa Croce nel mese di agosto, in dieci giorni di lavoro). Gli ultimi ad essere compiuti furono la piazza e il campanile, nell'estate del 1948; la vicina chiesetta di San Rocco fu sacrificata e demolita per far posto alle nuove costruzioni.

1948/09/11  (consacrazione carattere generale)

L’arcivescovo De Ferrari consacrò la nuova chiesa l’11 settembre 1948.

1967 - 1968 (adeguamento liturgico presbiterio)

Un primo adeguamento liturgico del presbiterio fu attuato tra il 1967 e il 1968; le balaustre marmoree vennero rimosse e si realizzò un altare verso il popolo in forma provvisoria.

1972 - 1973 (pavimentazione sagrato)

Nell'inverno 1972-1973 la ditta S.p.A. Adige-Bitumi di Mezzocorona realizzò la bitumatura della piazza.

1976  (ristrutturazione intero bene)

Nel corso del 1976 si sostituì l'impianto di riscaldamento e si rinnovò quello di amplificazione, vennero risanati i banchi attaccati dal tarlo e si sostituì il meccanismo dell'orologio sul campanile.

1978 - 1978/09/10 (ristrutturazione intero bene)

In occasione del trentesimo anniversario dalla consacrazione della chiesa si decise di sostituire l'impianto elettrico, rifondere la campana maggiore, fessa da qualche anno, realizzare l'adeguamento liturgico definitivo. I lavori, eseguiti nel corso del 1978, terminarono entro il 10 settembre.
Descrizione

Orientata a sud-est e costruita al centro del paese, la grandiosa parrocchiale di Coredo fu eretta tra il 1943 e il 1948 su progetto di Efrem Ferrari e con un imponente coinvolgimento della popolazione locale, impegnata in diverse giornate di lavoro e nella raccolta dei fondi necessari. Preceduta da un'ampia piazza, la facciata a due ripidi spioventi interamente rivestita in pietra calcarea è serrata tra due contrafforti sagomati simmetrici; nel settore centrale leggermente avanzato sale la scalinata a pianta semicircolare che eleva di tre gradini il portale centinato in porfido violaceo, sormontato dall'ampio oculo strombato e dall'altorilievo sommitale del Buon Pastore, opera di Eraldo Fozzer. Le fiancate simmetriche sono ritmate da sei contrafforti sagomati e dotate ciascuna di due monofore centinate in corrispondenza della seconda e della quarta campata e di un ingresso secondario nella terza; lungo il fianco destro emerge il volume della sacrestia mentre a sinistra sono presenti il locale caldaia e altri ambienti di servizio in collegamento con il campanile nei pressi del coro. La torre presenta fusto slanciato intonacato e marcato dai conci angolari sfalsati in pietra a vista, con tre feritoie rettangolari sovrapposte sul lato nord-ovest; alta cella rivestita in pietra a vista con quattro monofore centinale e quadrante di orologio sommitale sui lati principali e copertura piramidale aguzza a otto falde con globo e croce apicale. L'abside poligonale è cieca e marcata dai medesimi contrafforti sagomati in pietra a vista dei fianchi; le finiture sono a intonaco rustico e lo zoccolo perimetrale in pietra calcarea. All'interno l'ampia navata unica coperta da volte a botte è divisa in cinque campate separate da arcate a pieno centro rivestite in marmo “travertino antico” di Rapolano Terme (Siena); lungo le pareti laterali corrono altrettante arcate longitudinali simmetriche, sempre in marmo, come il rivestimento perimetrale delle pareti fino a 2,60 metri di altezza. L'arco santo monumentale a pieno centro introduce nel presbiterio, elevato di tre gradini e coperto da volta a botte unghiata; qui le pareti laterali sono forate ciascuna da cinque finestre centinate, con altrettante vetrate. La struttura dell'altare maggiore storico e l'organo a canne separano il presbiterio dal catino absidale, introdotto da un'ultima arcata marmorea e ornato dall'affresco con l'Invenzione della Santa Croce di Pino Casarini. Lo stesso Casarini è il disegnatore delle vetrate della navata, mentre di Fozzer sono la Via Crucis, l'ambone e il tabernacolo dell'altare storico.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare, concluso da abside dal profilo pentagonale all'esterno e semicircolare all'interno.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi serrata tra due contrafforti sagomati simmetrici, con il settore centrale leggermente avanzato; zoccolo di base interrotto dalla scalinata a pianta semicircolare che eleva di tre gradini il portale centinato in porfido violaceo, sormontato dall'ampio oculo strombato. Finiture in pietra calcarea a vista, rilievo sommitale del Buon Pastore di Eraldo Fozzer.
Prospetti
Fiancate simmetriche ritmate da sei contrafforti sagomati e dotate ciascuna di due monofore centinate in corrispondenza della seconda e della quarta campata e di un ingresso secondario nella terza; lungo il fianco destro emerge il volume della sacrestia mentre a sinistra sono presenti il locale caldaia e altri ambienti di servizio in collegamento con il campanile. Abside poligonale cieca marcata dai medesimi contrafforti sagomati in pietra a vista; finiture a intonaco rustico e zoccolo perimetrale in pietra calcarea.
Campanile
Torre a pianta quadrata elevata a sinistra della chiesa e ad essa collegata mediante un corridoio di passaggio nei pressi del coro; fusto slanciato intonacato e marcato dai conci angolari sfalsati in pietra a vista, con tre feritoie rettangolari sovrapposte sul lato nord-ovest. Alta cella rivestita in pietra a vista con quattro monofore centinale e quadrante di orologio sommitale sui lati principali; copertura piramidale aguzza a otto falde con globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in laterizio, cemento e calce idraulica, consolidata mediante pietrame; strutture di orizzontamento: interni coperti da volte in mattoni forati, a botte semplice sulla navata, a botte unghiata sul presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto a due ripidi spioventi sopra navata e presbiterio, a più spioventi sopra l'abside, a spiovente unico sopra gli ambienti di servizio. Struttura portante in legno, manto di copertura in scandole sempre in legno, anche per il campanile.
Interni
Ampia navata unica divisa in cinque campate separate da arcate a pieno centro rivestite in marmo “travertino antico” di Rapolano Terme (Siena); lungo le pareti laterali corrono altrettante arcate trasversali simmetriche, sempre in marmo, come il rivestimento perimetrale delle pareti fino a 2,60 metri di altezza. Arco santo monumentale a pieno centro che introduce nel presbiterio, elevato di tre gradini; qui le pareti laterali sono forate ciascuna da cinque finestre centinate, ornate da altrettante vetrate. La struttura dell'altare maggiore storico e l'organo a canne lo separano dal catino absidale, introdotto da un'ultima arcata marmorea e ornato dall'affresco con l'Invenzione della Santa Croce di Pino Casarini; le altre finiture sono a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di granito (diorite e monzonite) di Predazzo, con valorizzazione cromatica della fascia centrale della navata (via sacra) e motivi a "X" nel presbiterio. Pavimento in legno nel coro.
Elementi decorativi
Sculture del Buon Pastore in facciata, della Via Crucis, dell'ambone e del tabernacolo di Eraldo Fozzer; affresco e vetrate di Pino Casarini.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1978)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in due fasi, la prima tra il 1967 e il 1968, quando furono rimosse le balaustre, e la seconda nel 1978, quando, recuperando il materiale degli altari laterali smantellati, è stato realizzato l'altare verso il popolo, a tavolo, avanzato verso l'arco santo, a raso pavimento, in pietra bruna. Nello stesso anno venne realizzata per il celebrante e gli eventuali assistenti una panca in pietra calcarea tra l'altare storico e quello verso il popolo, sulla sinistra, elevata su di una pedana semicircolare. La custodia eucaristica è contenuta nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
ambone - intervento strutturale (1968 circa)
Il pulpito marmoreo, realizzato presso l'arco santo a destra nel 1948, con parapetto curvilineo e scultura frontale figurata di Eraldo Fozzer, è stato privato del cielo e ridotto ad ambone presumibilmente nel 1967-1968. Il piano pavimentale è elevato di due gradini.
fonte battesimale - intervento strutturale (1978)
Il fonte battesimale storico è stato trasferito nella quinta campata a sinistra nel 1978.
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