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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Zandobbio
Bergamo
chiesa
parrocchiale
S. Giorgio
Parrocchia di San Giorgio Martire
Impianto strutturale; Pianta; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1965-1975)
XVI - 1704(preesistenze carattere generale); 1704 - 1709(costruzione intero bene); 1717 - 1717(parrocchialità carattere generale); 1724 - 1724(parrocchialità carattere generale); 1767 - 1767(completamento facciata); 1820 - 1820(sostituzione organo); 1883 - 1883(ampliamento campanile); 1885 - 1885(parrocchialità campane); 1943 - 1950(parrocchialità campane)
Chiesa di San Giorgio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio <Zandobbio>
Altre denominazioni S. Giorgio
Autore (ruolo)
Caniana, Giovanni Battista (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

XVI - 1704 (preesistenze carattere generale)

l'attuale chiesa sorge sull'area della preesistente chiesa di S. Maria

1704 - 1709 (costruzione intero bene)

la costruzione della chiesa iniziò nel 1704 su presunto progetto dell'arch. Gian Battista Caniana

1717  (parrocchialità carattere generale)

il cardinale Pietro Priuli insigniva la chiesa con il titolo di prepositurale

1724  (parrocchialità carattere generale)

il 17 ottobre il vescovo Antonio Redetti consacrava la chiesa trasferendovi il titolo di S. Giorgio martire

1767  (completamento facciata)

sull' architrave del portale è incisa la data 1709 ma la facciata, rivestita con marmo locale ed impreziosita con colonne tuscaniche fu compiuta nel 1767

1820  (sostituzione organo)

l'organo presente è una realizzazione della ditta Carlo Bossi, che sostituì un antico Serassi.

1883  (ampliamento campanile)

Il campanile venne sopraelevato ad opera dei fratelli Lurà con la partecipazione per i "mascheroni" dello scultore Angelo Vescovi.

1885  (parrocchialità campane)

il concerto di cinque campane in "do gr." fu consegnato dalla ditta Giovanni Crespi di Crema il 3 settembre e consacrato lo stesso anno dal vescovo Gaetano Camillo Guindani.

1943 - 1950 (parrocchialità campane)

dopo la requisizione bellica la popolazione volle un nuovo concerto di otto campane che venne fuso in tonalità di "si n." dalla ditta Daciano Colbachini di Padova e consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi il 3 dicembre
Descrizione

La chiesa, preceduta da un grande sagrato che permette di godere la visione del notevole complesso architettonico, è orientata secondo lo schema tradizionale liturgico. La facciata presenta solo alcune specchiature dell'ordine inferiore finite ad intonaco civile, per il resto è interamente eseguita in marmo bianco di Zandobbio. Quattro colonne a tutto tondo, partendo da un solido e continuo basamento in marmo, suddividono l'ordine inferiore in tre settori. Il settore centrale è molto ampio ed a sua volta due lesene in marmo lo suddividono in tre specchiature; in quella centrale è collocato l'ingresso principale. Sopra le colonne corre la trabeazione ed il cornicione che concludono l'ordine inferiore. Il secondo ordineè7 è più ristretto del primo, ed è totalmente realizzato in marmo. Due colonne terminali delimitano l'unica specchiatura dove è presente al centro una grande finestra che porta luce all'interno dell'aula. A sud della facciata ed arretrato rispetto alla stessa, si innalza il campanile, che per buona parte è incorporato nel volume del complesso architettonico. Internamente la chiesa presenta un'unica navata con al centro della stessa a modo di transetto, un' allargamento a pianta ellittica, coronato da una cupola sempre a pianta ellittica. La luce abbondante si diffonde da dieci ampie finestre, ricavate sopra il cornicione con relative strombature di raccordo con la volta, oltreché dalla finestra della facciata e da altre otto finestre nella cupola.
Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e sali di forma articolata.
Pianta
Internamente la chiesa presenta un'unica navata con al centro della stessa a modo di transetto, un' allargamento a pianta ellittica, coronato da una cupola sempre a pianta ellittica. Il presbiterio, sopraelevato di tre gradini è più ristretto della navata ed ha pianta rettangolare, che si completa nel coro a pianta semicircolare conclusa dal solito catino.
Elementi decorativi
L'ingresso principale presenta un portale di pregevole fattura decorato con due colonnine a tutto tondo, che in opera su apposito basamento reggono il timpano barocco. A lato del portale, entro una nicchia a pianta semiesagonale è collocato il fonte battesimale con bella vasca in marmo di Zandobbio. All'interno la decorazione della chiesa, dopo i restauri del 1968 risulta sobria nelle tonalità e si arricchisce nelle decorazioni color oro. Rimarchevole per armonia e chiarezza, sono opere assai pregevoli in marmo e legno. L'altare maggiore, che per la finezza degli intarsi marmorei è fra i capolavori del Manni, è arricchito di sculture fantoniane. I magnifici seggi del coro e il pulpito furono festosamente intagliati da Ignazio Illeprendi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965-1975)
viene aggiunto un nuovo altare comunitario realizzato in legno scolpito, dipinto e dorato. L'altare è definito da una coppia di angeli posti centralmente che sorreggono un piano in legno.
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