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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Verdellino
Bergamo
chiesa
sussidiaria
Beata Vergine dell'Olmo
Parrocchia di Sant'Ambrogio Vescovo e Dottore
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi; campanile
altare - aggiunta arredo (1980-1990)
XIV - XIV(parrocchialità carattere generale); XV - 1830(parrocchialità carattere generale); 1820 - 1820(parrocchialità carattere generale); 1863 - 1863(parrocchialità carattere generale); 1933 - 1937(restauro intero bene )
Santuario della Beata Vergine dell'Olmo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario della Beata Vergine dell'Olmo <Verdellino>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

XIV  (parrocchialità carattere generale)

le origini di questo Santuario risalgono all’inizio del XIV secolo, quando la Madonna apparse tra le fronde dell’olmo ad un cacciatore. Sorse così per volere dei fedeli, una prima piccola cappella

XV - 1830 (parrocchialità carattere generale)

l'edifico nel XV aveva già la forma attuale, come testimoniano alcuni lacerti d' affreschi che riportano la data di realizzazione. Questo santuario ,per vari secoli, vide l'accorrere di fedeli di una vasta zona ai piedi della Madonna per implorare la grazia di essere preservati dalle varie pestilenze che infestarono il territorio: la prima forse fu proprio la peste del 1526 durante la guerra della lega di Cognac e per ultima il terribile colera del XIX

1820  (parrocchialità carattere generale)

Giovanni Maironi da Ponte descrive la chiesa come “oratori di gotica struttura e presenta le marche di una considerevole antichità. Il suo interno è a triplicata stabilitura di fine malta; e sino l’ultima conserva dei pezzi dipinti con grande vivacità di colorito, ma che quanto al disegno mostrano ancora l’infanzia dell’arte”

1863  (parrocchialità carattere generale)

in una relazione del parroco di Verdellino nel 1863, la chiesa dedicata a Sant’Ambrogio aveva sottoposti due oratori: quello di San Rocco, posto nella contrada maggiore, e quello campestre della Madonna dell’Olmo

1933 - 1937 (restauro intero bene )

la chiesa venne interamente restaurata. Durante questi lavori diversi affreschi vennero tolti con la tecnica dello strappo e vennero ricollocati su tela
Descrizione

Il santuario è posto nell’area industriale, dove un tempo era aperta campagna, ed è protetto da un muretto che cinge l’erboso sagrato, pavimentato in acciottolato solo nella parte antistante l’ingresso, nel mezzo del quale venne piantato il secolare Olmo che diede nome al Santuario e sul quale la tradizione vuole che sia apparsa la Madonna. La facciata è preceduta da un piccolo portico aperto ad arco nella parte frontale e coperto da tetto a tre spioventi. Il muro di facciata vero e proprio ospita al centro un portale cinquecentesco con contorno in pietra affiancato da due finestre compete di inferriate con contorno in pietra. Internamente si presenta ad unica navata a pianta rettangolare divisa in due campate da archi a sesto acuto sulle quali scaricano le travi del tetto con struttura in legno a vista. Le pareti della navata sono riccamente decorate con affreschi quattro-cinquecenteschi. Nella seconda campata a sinistra è presente l’ingresso laterale. L’arco trionfale che divide la navata dal presbiterio, è chiuso da una grande cancellata. Il presbiterio è a pianta rettangolare con tre piccole absidi ed è coperto da volta ad ombrello. Il coro è absidato coperto da catino. Un ingresso posto a sinistra del presbiterio conduce alla sagrestia
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, protetto da da cellata in ferro e rialzato di gradini, presenta anch'esso pianta rettangolare
Coperture
tetto falde con struttura portante in legno a vista all'interno dell'aula e manto di copertura in laterizi
Elementi decorativi
storicamente molto importante è la parte bassa della parete di destra, con le Madonne quattrocentesche. Sopra il quinto affresco votivo, si legge la scritta 26 ottobre 1408.
campanile
il piccolo campanile dotato di tre campane nel 1950, per unanime volere della popolazione di Verdellino, le campane vennero posate a cinque. Il nuovo concerto fu fuso dalla ditta Ottolina. Issato sul campanile il 20 agosto del 1950, venne benedetto dal vicario foraneo di Verdello don Bergamini, per delega del vescovo
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980-1990)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato al centro del presbiterio, un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in legno
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