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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Esmate
Solto Collina
Bergamo
chiesa
parrocchiale
S. Gaudenzio
Parrocchia di San Gaudenzio Vescovo
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1993)
1360 - 1360(parrocchialità carattere generale); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); XVII - XVII(rifacimento intero bene); 1667 - 1667(parrocchialità carattere generale); 1688 - 1688(parrocchialità carattere generale); 1778 - 1781(parrocchialità carattere generale); 1839 - 1839(ristrutturazione intero bene); 1895 - 1895(completamento interno ); 1920 - 1954(completameto campanile); 1931 - 1931(ampliamento intero bene); 1935 - 1935(rifacimento interno)
Chiesa di San Gaudenzio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Gaudenzio <Esmate, Solto Collina>
Altre denominazioni S. Gaudenzio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

1360  (parrocchialità carattere generale)

ta le fonti di carattere generale, esiste attestazione di una chiesa in Esmate fin dal XIV secolo, e precisamente in una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di San Gaudenzio, che veniva nominata nella "nota", nella pieve di Solto

1575  (parrocchialità carattere generale)

il 20 settembre 1575, l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Gaudenzio di Esmate vi annotava la presenza di tre altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 70 scudi. Era registrata la presenza di un curato titolato. La dottrina cristiana era poco frequentata. All’omonimo altare era istituita la scuola del Santissimo Sacramento

XVII  (rifacimento intero bene)

la chiesa, così come la conosciamo oggi, è un rifacimento del XVII secolo

1667  (parrocchialità carattere generale)

nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia la chiesa parrocchiale di Esmate, sotto l’invocazione di San Gaudenzio, era ancora aggregata alla pieve di Solto. Aveva tre altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario

1688  (parrocchialità carattere generale)

la chiesa fu consacrata il 22 gennaio 1688 dal vescovo Daniele Giustiniani e dedicata a San Gaudenzio, primo vescovo di Novara

1778 - 1781 (parrocchialità carattere generale)

nella relazione fatta dal parroco di Esmate in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva tre altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento e al secondo, della Beata Vergine del Santissimo Rosario, era istituita l’omonima confraternita. Il clero era costituito da un curato beneficiato e da altri quattordici sacerdoti

1839  (ristrutturazione intero bene)

la chiesa subì importanti riparazioni

1895  (completamento interno )

vennero eseguite le decorazioni interne

1920 - 1954 (completameto campanile)

sul campanile venne collocato un concerto di cinque campane in “sol b.” della ditta d'Adda di Crema. Dopo la requisizione bellica, esso fu reintegrato con tre campane fuse da Attilio Broili di Udine e consacrata dal vescovo Giuseppe piazzi il 28 maggio 1954

1931  (ampliamento intero bene)

all'altezza della prima campata, vennero costruite le due grandi nicchie laterali destinate ad ospitare il battistero e alla penitenzieria

1935  (rifacimento interno)

i fratelli Angelo e Mario Zappettini rinnovarono le decorazioni interne della chiesa
Descrizione

la chiesa, posta nel centro storico del paese presenta la sua facciata rivolta ad…suddivisa in due ordini da un cornicione orizzontale. L’ordine inferiore è suddiviso in cinque settori da quattro lesene dotate di capitelli che partendo da terra, si innalzano sino a sostenere la trabeazione ed incornicino che lo divide dall’ordine superiore. Il settore centrale del primo rodine ospita il portale d’ingresso con profili in pietra e sormontato da un timpano triangolare spezzato. I restanti settori sono lisci e privi di architetture. Il secondo ordine delimitato dalle lesene esterno che salgono sino a reggere una seconda trabeazione con relativo cornicione: post centralmente vi è una grande finestra rettangolare leggermente svasata verso l’interno. A conclusione della facciata un ampio timpano triangolare. Internamente la chiesa si presenta a navata unica con pianta rettangolare suddivisa in tre campate da lesene in stucco che con i loro capitelli sorreggono la trabeazione ed il superiore cornicione sul quale si imposta la volta a botte che copre tutta la navata. Nella prima campata a sinistra è presente il fonte battesimale mentre a destra un confessionale in legno. Nella seconda campata,sono presenti due cappelle discretamente profonde dedicate rispettivamente: a sinistra al Santo Rosario e a destra a San carlo . Sulla parete di sinistra, tra la seconda e la terza campata è in opera il pulpito in legno con la sua scala in legno dotata di parapetto. Nella terza campata a sinistra entro un leggero sfondato ad arco una tela incorniciata da una preziosa cornice mentre a destra è presente l’ingresso laterale sormontato dalla cantoria dell’organo. Il presbiterio, leggermente più stretto della navata, è rialzato di tre gradini e presenta pianta rettangolare; si conclude con coro semicircolare coperto da catino. Due aperture ai lati del presbiterio conducono a sinistra in un locale deposito mentre a destra nella sagrestia
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare
Coperture
tetto a falde con struttura lignea e manto di copertura in laterizi
Elementi decorativi
le quattro tele del presbiterio, con temi biblici del Vecchio e Nuovo Testamento, vennero realizzate da Angelo Bonfanti nel 1957-1958
Elementi decorativi
le stazioni della Via Crucis, realizzate verso la metà del XIX secolo, sono opera dell'artista Luigi Bizioli di Adrara
Elementi decorativi
di notevole valore estetico sono due statue in legno policromato del XVI secolo raffiguranti San Giovanni Battista e San Gaudenzio
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1993)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in marmo
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