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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Cepino
Sant'Omobono Imagna
Bergamo
chiesa
parrocchiale
S. Bernardino
Parrocchia di San Bernardino
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; campanile; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1966-1976)
1464 - 1464(parrocchialità carattere generale); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1894 - 1902(costruzione intero bene); 1911 - 1911(parrocchialità carattere generale); 1932 - 1932(parrocchialità carattere generale); 1948 - 1948(rifacimento interno)
Chiesa di San Bernardino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Bernardino <Cepino, Sant'Omobono Imagna>
Altre denominazioni S. Bernardino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

1464  (parrocchialità carattere generale)

la chiesa di Cepino è attestata con il titolo di parrocchiale nel Libro censuale redatto sotto l’episcopato di Giovanni Barozzi, in cui figura come di recente smembramento dalla parrocchia di Sant’Omobono insieme alla parrocchia di Valsecca

1575  (parrocchialità carattere generale)

il 15 ottobre l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Bernardino, vi annotava la presenza di cinque altari. All’altare della Concezione della Beata Vergine Maria era eretta la scuola con lo stesso titolo. La parrocchia non aveva reddito. Era registrata la presenza di un curato titolato che era preposto a circa 110 anime, di cui 60 comunicati. Si teneva la scuola della dottrina cristiana ed era presente la scuola del Santissimo Sacramento

1894 - 1902 (costruzione intero bene)

sull'area della primitiva chiesa venne edificata l'attuale chiesa parrocchiale su progetto dell'architetto G. Ghilardi

1911  (parrocchialità carattere generale)

la nuova chiesa venne aperta al culto il 16 febbraio 1902, la nuova chiesa fu consacrata e dedicata a San Bernardino dal vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi il 16 maggio

1932  (parrocchialità carattere generale)

l'atare maggiore fu rinnovato su schema monumentale nel 1930, con il concorso dello scultore Giovanni Amaldi, fu consacrato il 29 novembre dal vescovo Adriano Bernareggi, che vi sigillò le reliquie dei santi martiri Alessandro e Clemente

1948  (rifacimento interno)

venne posato il nuovo il pavimento dell'aula ad opera della ditta Soldini
Descrizione

la chiesa è preceduta da un sagrato pavimentato con asfalto. La facciata intonacata, è divisa in tre settori e due ordini da lesene con basi e capitelli che sorreggono il fregio e relativo cornicione. Nel settore centrale del primo ordine è posto il portale in marmo sormontato da timpano triangolare entro il quale vi è uno stemma vescovile. Nei settori laterali sono poste due nicchie con statue di Santi. Nel secondo ordine è posta centralmente una finestra rettangolare delimitata da due esili colonne poggianti su basamento che sorreggono il cornicione e il timpano triangolare. Nei settori laterali sono poste due nicchie con statue di Santi. Un timpano triangolare conclude la facciata. La statua di S. Bernardino è collocata sopra il timpano. Internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare divisa in tre campate da lesene con basi e capitelli corinzi che sorreggono la volta a crociera. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale, mentre a destra è posto un confessionale. Nella seconda campata è posto a sinistra il pulpito e a destra una statua di Santo. Nella terza campata sono posti a sinistra e a destra due altari devozionali. Nelle pareti di raccordo tra la navata e il presbiterio è posto a destra un ingresso che conduce alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato di cinque gradini, ha pianta rettangolare ed è coperto da tazza circolare. Il coro è absidato coperto da catino
Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio è rialzato di cinque gradini e presenta pianta rettangolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno manto di copertura in laterizio
campanile
sul campanile, già rifatto nel 1860, erano state collocate cinque campane dalla ditta Monzini, consacrate dal vescovo Pier Luigi Speranza. Dopo la soprelevazione effettuata nel 1922 venne fuso dalla ditta Pietro d'Adda di Crema l'attuale concerto di otto campane in "do mg." consacrato dal vescovo Luigi Maria Merelli il 13 dicembre 1923. In seguito alla requisizione bellica esso venne reintegrato dalla fonderia Dante d' Adda di Crema con due nuove campane maggiori che furono consacrate dal vescovo Giuseppe Maggi il 28 marzo 1953
Elementi decorativi
di notevole interesse iconografico sedici quadretti con scene macabre d'epoca imprecisata
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1966-1976)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato al centro del presbiterio, un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in marmo
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