chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Pietro D'Orzio San Giovanni Bianco Bergamo chiesa parrocchiale S. Pietro Parrocchia di San Pietro Apostolo Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Campane altare - aggiunta arredo (1995-2005) 1032 - 1932(completamento facciata ); 1546 - 1560(parrocchialità carattere generale); 1570 - XVI (parrocchialità carattere generale); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1666 - 1666(parrocchialità carattere generale); 1778 - 1781(parrocchialità carattere generale); 1899 - 1899(costruzione intero bene); 1911 - 1912(costruzione campanile); 1920 - 1920(parrocchialità carattere generale); 1927 - 1927(costruzione portici); 1944 - 1944(completamento interno)
Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pietro <San Pietro D'Orzio, San Giovanni Bianco>
Altre denominazioni
S. Pietro
Autore (ruolo)
Calvi, Santo (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1032 - 1932 (completamento facciata )
realizzazione della nuova facciata
1546 - 1560 (parrocchialità carattere generale)
la parrocchia di San Pietro d’Orzio risultava censita nel registro manoscritto recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo
1570 - XVI (parrocchialità carattere generale)
la chiesa, smembrata da quella matrice di Dossena, venne più volte ricostruita per l'instabilità del terreno venne definitivamente abbandonata sul finire del XIX secolo
1575 (parrocchialità carattere generale)
Carlo Borromeo, visitando la chiesa di San Pietro, parrocchiale della comunità di San Pietro d’Orzio, vi annotava la presenza di quattro altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 70 lire. Era registrata la presenza di un parroco titolato che aveva in cura circa 250 anime, di cui 200 comunicati. Non si esercitava costantemente la dottrina cristiana, ma erano presenti la scuola del Santissimo Sacramento e quella di San Pietro
1666 (parrocchialità carattere generale)
secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa di San Pietro apostolo figurava come mercenaria della vicinia e inserita nella pieve di Dossena. Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario
1778 - 1781 (parrocchialità carattere generale)
ella relazione fatta dal parroco di San Pietro d’Orzio, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva cinque altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, intitolato a Santa Maria Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita
1899 (costruzione intero bene)
l' 11 maggio, il vescovo Gaetano Camillo Guindani poneva la prima pietra della nuova chiesa
1911 - 1912 (costruzione campanile)
costruzione 1920 (parrocchialità carattere generale)
consacrazione per mano del vescovo Luigi Maria Marelli che la dedicò a S. Pietro apostolo e incluse nell'altare del Sacro Cuore le reliquie dei santi Alessandro e Vincenzo
1927 (costruzione portici)
vengono costruiti i due portici esterni
1944 (completamento interno)
nuova zoccolatura interna in marmo
Descrizione
la chiesa parrocchiale di S. Pietro d’Orzio è posta in prossimità della strada che da S. Giovanni Bianco conduce e collegata ad essa tramite una scalinata. Il sagrato che circonda la chiesa su tre lati è pavimentato in erba e ghiaia ed è delimitato da parapetto in muratura. La chiesa è orientata secondo il criterio liturgico tradizionale con l’abside ad est, presenta il fronte principale intonacato, diviso in tre settori da quattro lesene e due piccoli corpi quelli delle cappelle laterali più basse e poco più arretrate. Un cornicione appena accennato, coperto in ardesia, divide la facciata in due ordini. Nell’inferiore, al centro, è posto l’ingresso con contorno in pietra, sormontato da timpano triangolare. In alto è collocata una finestra rettangolare. Il timpano triangolare conclude architettonicamente l’edificio. Sui due fianchi della chiesa sono posti due piccoli portici in muratura aperti ad archi poggianti su colonne. La chiesa a navata unica è divisa in cinque campate, da lesene in stucco complete di basi e capitelli corinzi. Sopra i capitelli corre la trabeazione con relativo cornicione praticabile. La navata è coperta da volta a botte. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale. Nella seconda campata a sinistra è posto l’altare dedicato a S. Giuseppe, a destra quello dedicato all’Addolorata. La terza campata ospita i due ingressi laterali. La quarta campata ha a sinistra la cappella dedicata alla Madonna del S. Rosario, a destra è presente quella dedicata al S. Cuore. Nella quinta campata sono presenti gli ingressi che conducono a sinistra alla cappella di Lourdes e a destra alla sagrestia. Il presbiterio è più stretto della navata ed è sopraelevato di sei gradini ed è coperto da tazza circolare. Il coro è absidato e coperto da catino
Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di sei gradini, presenta anch'esso pianta rettangolare e si conclude con il coro a pianta semicircolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi
Campane
in un primo tempo viene installato un concerto di cinque campane benedette dal vescovo Pier Luigi Speranza nel 1861 per il vecchio campanile che fu poi demolito nel 1938, Dopo la spoliazione bellica del 1943, la ditta Capanni fuse l'attuale concerto di cinque campane in " mi b. gr." che furono consacrate da Giuseppe Maggi del PIME il 4 giugno 1953
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1995-2005)
in ottemperanza alle direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato al centro del presbiterio un altare rivolto verso il popolo. il nuovo arredo è realizzato in legno