chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Chignolo d'Oneta Oneta Bergamo chiesa parrocchiale S. Bartolomeo Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo Elementi decorativi; Struttura; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture altare - aggiunta arredo (1965 - 1975) 1627 - 1627(parrocchialità carattere generale); 1658 - 1659(parrocchialità carattere generale); 1666 - 1666(parrocchialità carattere generale); 1758 - 1758(parrocchialità carattere genrerale); 1779 - 1779(parrocchialità carattere generale); 1913 - 1913(completamento carattere generale); 1914 - 1914(restauro carattere generale)
Chiesa di San Bartolomeo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo <Chignolo d'Oneta, Oneta>
Altre denominazioni
S. Bartolomeo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1627 (parrocchialità carattere generale)
La comunità parrocchiale di Chignolo d’Oneta si smembrò dalla chiesa matrice di Santa Maria di Oneta nel 1627
1658 - 1659 (parrocchialità carattere generale)
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la parrocchia di Chignolo d’Oneta risultava compresa entro la circoscrizione ecclesiastica facente capo ad Oneta. La parrocchia era di giuspatronato della vicinia, che provvedeva a stipendiare il curato per una somma di 535 lire annue. Presso la parrocchiale risultava eretta la scuola del Rosario
1666 (parrocchialità carattere generale)
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchiale mercenaria sotto l’invocazione di San Bartolomeo apostolo di Chignolo d’Oneta, dipendente dalla pieve di Clusone, figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, della Dottrina cristiana e del Rosario. La comunità contava a quest’epoca 135 anime, di cui 84 comunicate, ed era retta da un parroco stipendiato dalla comunità per la somma di 539 lire annue
1758 (parrocchialità carattere genrerale)
la chiesa venne consacrata dal vescovo Antonio Redetti il 4 settembre 1758
1779 (parrocchialità carattere generale)
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 7 giugno 1779, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da due reggenti, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo, e la confraternita della Dottrina cristiana, presso l’altare dei Santi. La comunità di Chignolo d’Oneta contava a quell’epoca 90 anime, di cui 77 comunicate, ed era officiata da un curato mercenario affiancato da un cappellano
1913 (completamento carattere generale)
realizzazione di tre medaglie a fresco nella volta dell'aula raffiguranti: il Martirio di San Bartolomeo, la Santissima trinità e l'Annunciazione
1914 (restauro carattere generale)
nel 1914 la chiesa venne coinvolta in un importante lavoro di restauro e riparazione dell'impianto decorativo
Descrizione
la contrada del paese di Oneta termina con il piccolo sagrato che precede e circonda sui lati sud e ovest la chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo Apostolo. Il sagrato è pavimentato in basolato di porfido ed è circondato da parapetto in muratura. La facciata della chiesa è rivolta verso ovest ed è preceduta da un piccolo portico aperto in tre campate ad arco verso sera e ad un solo archetto verso mezzodì; il portico è sormontato da una porzione di fabbricato della casa parrocchiale che copre buona parte della facciata stessa, che però continua ancora per breve tratto sopra il portico, arretrata e conclusa da tetto a due falde con gronda in legno. Dal portico, attraverso porta in legno in opera su contorno di vivo, si accede al vano della chiesa, che si presenta ad una sola navata suddivisa la lesene in tre campate. Le lesene, complete di capitelli corinzi, reggono il cornicione che corre lungo tutto il perimetro della chiesa e serve d'imposta alla volta a botte di copertura della navata stessa. Ciascuna campata ai lati presenta sfondati ad arco più o meno profondi, in funzione della destinazione del vano come descritto in seguito. La navata riceve luce da una finestra posta nella controfacciata e da un'altra sopra il cornicione a destra. Il presbiterio è sopraelevato di due gradini in marmo di Zandobbio, è a pianta rettangolare ed è coperto da volto a botte con lunette che si completa nel coro a pianta semiottagonale, coperto da catino a spicchi. Due finestre, nei due lati laterali dei semiesagono del coro, danno luce al presbiterio. Ai lati del presbiterio due porte mettono, a sinistra nel campanile, e a destra nella sagrestia. La decorazione della chiesa è molto ricca di motivi dipinti, costituiti da simboli e angeli. Tre medaglie a fresco, realizzate nel 1913 dal Lecchi di Albino, raffigurano il Martirio di San Bartolomeo, la Santissima trinità e l'Annunciazione. Nel presbiterio la volta è suddivisa in riquadrature irregolari, in quattro delle quali sono dipinti gli Evangelisti e nelle altre figure d'angeli.
Elementi decorativi
Più in particolare: sopra la porta d'ingresso, entro cornice di stucco ovale, un affresco raffigura il Primato di Pietro. Ai lati della porta d'ingresso, su due lapidi sono incise le seguenti parole, a destra: questa chiesa fatta parrocchia l'anno 1627 fu consacrata dal vescovo Antonio Redetti il giorno 4 settembre 1758; a sinistra: fu restaurata dal parroco Giacomo Cominelli nel 1914. Nella prima campata, a sinistra in parte internato entro nicchia e protetto da alto cancello in ferro battuto, in parte fisso ed in parte apribile a ante a modo di finestra, trovasi il Fonte Battesimale in pietra, con coppa a baccelli e superiore tempietto in legno scolpito, sormontato da statuetta. Sopra il fonte tela ovale raffigurante il Sacro Cuore di Gesù. Sempre nella prima campata, a destra, è collocato il confessionale per donne, in noce colpito, di fattura locale, settecentesco. Sopra lo stesso, tela ovale raffigurante il Sacro Cuore di Maria. La seconda campata a sinistra presenta appesa alla parete, la tela raffigurante la Sacra Famiglia. Sotto questa tela, apertura di porta mette ad un vano di Penitenzieria. La seconda campata a destra presenta l'ingresso laterale. La terza campata presenta a sinistra, discretamente profonda, la cappella della Madonna del S. Rosario, cappella realizzata a forma di grande nicchione, con altare in muratura ed ancona in stucco dipinto con entro nicchia la statua della Madonna vestita ed, attorno alla nicchia, quindici quadretti dipinti su rame, raffiguranti i Misteri del S. Rosario. Una nicchia a destra nella cappella ospita la statua di San Bartolomeo Apostolo. La cappella a destra è dedicata a San Giuseppe ed è dotata di altare in tutto simile al precedente, in muratura con ancona in stucco dipinto e dorato, con statua entro nicchia. Altra nicchia a sinistra nella cappella contiene la statua di San Luigi. Il presbiterio presenta al centro l'altare in legno colpito, dorato e dipinto, di fattura locale un po' rozza. Ai lati del presbiterio, entro due nicchie ad arco ribassato, sono collocati il banco dei parati e la mensa degli arredi in noce. Sopra i due banchi si trovano le cantorie in legno dipinto e l'organo, collocato in quella di destra. Dietro l'altare vi è il coro in noce con undici stalli, molto semplici separati da lesene scanalate.
Struttura
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
la chiesa presenta una sola navata suddivisa la lesene in tre campate; il presbiterio ha pianta rettangolare e si conclude con coro semiottagonale
Pavimenti e pavimentazioni
il sagrato è pavimentato in basolato di porfido; internamente la chiesa presenta una pavimentazione in piastrelle quadrate di graniglia disposte secondo motivo geometrico alternando marmette di colore bianco a quelle nere
Coperture
copertura a falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1965 - 1975)
aggiunta di altare comunitario rivolto verso l'aula in funzione delle direttive dettate dal Concilio Vaticano II.