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restauro
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Madone
Bergamo
chiesa
sussidiaria
S. Pantaleone
Parrocchia di San Giovanni Battista
Impianto strutturale; Coperture; Pianta
altare - aggiunta arredo (1979-1980)
1260 - XIII(parrocchialità carattere generale); XV - XVI(parrocchialità carattere generale); 1607 - 1612(parrocchialità carattere generale); 1703 - 1712(ampliamento intero bene); 1750 - 1791(restauro intero bene); 1859 - 1859(restauro intero bene); 1948 - 1948(restauro intero bene)
Chiesa di San Pantaleone
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Pantaleone <Madone>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria Donazana
S. Pantaleone
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

1260 - XIII (parrocchialità carattere generale)

è un documento del XIII secolo quello che per la prima volta cita l'esistenza di questa piccola chiesa; essa risulta già dotata di un modesto beneficio e, in quanto dotata di beni, sottoposta, probabilmente su richiesta pontificia, a tassazione. Nell'elenco delle chiese appartenenti alla pieve di terno e sottoposte a questo censo, la nostra risulta con la seguente denominazione: Ecclesia S. Maria de Donaxina. L'impostazione di questo censo significa che alla data citata la chiesetta era certamente dotata di beni, anche se di scarsa entità. Questo potrebbe anche dimostrare che era una realtà già consolidata nel tempo e che quindi è ragionevole supporla esistente già da molto prima, anche se non si sa in quale forma architettonica.

XV - XVI (parrocchialità carattere generale)

dalla lettura dei documenti relativi alle Visite Pastorali del XVI secolo si evince che nei secoli XV e XVI la piccola chiesa era decisamente trascurata tanto che da una nota del 1550 pare manchino addirittura le porte d'ingresso e si celebrino solo alcune messe durante l'anno "ad istantiam devotorum". nel 1556 si segnala che nella chiesa entrano perfino gli animali, proprio per la mancanza di una chiusura efficiente. Nei decreti della visita Pastorale del 1581, si ordina la sistemazione del pavimento, dei gradini della scala che collega le due cappelle.

1607 - 1612 (parrocchialità carattere generale)

documenti datati 1607 e marzo 1612 danno disposizioni per una più sicura conservazione delle elemosine, e sulla possibilità che queste possano anche essere usate per ingrandire la chiesa parrocchiale e per la costruzione del campanile; a questo scopo furono vincolate, per tre anni, tutte le elemosine devolute alla chiesetta.

1703 - 1712 (ampliamento intero bene)

a dare un ulteriore impulso di vitalità alla piccola chiesa fu il parroco di Madone don Evangelista Brolis. Egli cominciò col chiedere l'autorizzazione vescovile per celebrare la messa anche nella cripta. Nel 1709 pose la prima pietra per ampliare la chiesetta sotterranea e la costruzione, sopra di essa, della sagrestia, allungando così il corpo della chiesa verso est; quattro anni dopo fece costruire la nuova scala in pietra che porta alla chiesa sotterranea, e fece praticare, negli scalini che portano all'altare della chiesa superiore, delle feritoie per permettere ai fedeli di vedere la cripta senza scendervi.

1750 - 1791 (restauro intero bene)

nella seconda meta del XVIII secolo vennero eseguiti importanti interventi sotto la cura del parroco Urbano Ronzoni, portando il complesso della piccola chiesa alle dimensioni che anche noi potevamo vedere fino al 1975. Nel 1790 venne costruito il campanile e l'anno dopo dotato di una campana. E' da credere che, in occasione di quest'ultimo intervento strutturale, sia stato piantumato anche il sagrato antistante con alberi di platano.

1859  (restauro intero bene)

dai documenti della Visita Pastorale si evince che la chiesa fu sottoposta ad un generale restauro.

1948  (restauro intero bene)

durante i lavori di restauro eseguiti sulla piccola chiesa venne rimossa la cancellata in ferro che stava a protezione dell'altare superiore.
Descrizione

Posta nei campi in prossimità di un canale d'acqua, la chiesa è preceduta da un piccolo sagrato. L'edificio presenta il tradizionale orientamento liturgico, ed ha una facciata semplice e liscia, coperta da una gronda in legno a due spioventi ed è interessata oltre che dal portale in pietra arenaria con coronamento, da due finestre ad arco sempre con contorno in pietra arenaria poste ai lati della porta.
Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Coperture
copertura a due falde con struttura in legno e manto di copertura in laterizio.
Pianta
la chiesa presenta una pianta a navata unica suddivisa in tre campate. La prima campata è coperta con volta a botte, la seconda campata, più stretta rispetto alla prima è coperta con volte a crociera; il presbiterio è sopraelevato di cinque gradini è anch'esso coperto da volta a crociera.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1979-1980)
in ottemperanza alle direttive dettate dal Concilio Vaticano II viene posizionato un altare comunitario verso il popolo. Il nuovo altare è realizzato in legno massello intagliato con parti impiallacciate, sul fronte un incisione in bronzo completa la dotazione dell'altare.
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