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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Piazza Brembana
Bergamo
chiesa
parrocchiale
S. Martino
Parrocchia di San Martino Vescovo
Preesistenze; Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1987)
VIII - IX(preesistenze carattere generale); XIII - XIII(preesistenze carattere generale); 1288 - 1288(preesistenze carattere generale); 1360 - 1360(parrocchialità carattere generale); XV - XV(rifacimento carattere generale); 1480 - 1480(completamento torre campanaria); 1498 - 1498(parrocchialità carattere generale); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1799 - 1799(completamento carattere generale); 1820 - 1820(danneggiamento carattere generale); 1859 - 1859(parrocchialità carattere generale); 1868 - 1868(danneggiamento carattere generale); 1869 - 1869(progetto intero bene); 1869 - 1869(inizio lavori intero bene); 1870 - 1870(crollo avancorpo ); 1870 - 1870(parrocchialità carattere generale); 1873 - 1873(fine lavori intero bene); 1883 - 1883(parrocchialità carattere generale); 1909 - 1909(restauro avancorpo); 1914 - 1914(completamento avancorpo); 1948 - 1948(restauro avancorpo )
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino <Piazza Brembana>
Altre denominazioni S. Martino
Autore (ruolo)
Preda, Antonio (progetto chiesa nuova)
Calvi, Santo (progetto strutturale della chiesa nuova)
Fornoni, Dante (direzione lavori gradinata di accesso)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

VIII - IX (preesistenze carattere generale)

la fondazione dell'edificio si può far risalire tra VIII ed il IX secolo, ai tempi della dominazione franca.

XIII  (preesistenze carattere generale)

la prima citazione documentata della chiesa è contenuta in una pergamena del 1260 circa, in cui viene riportato che pagava 21 soldi e mezzo di censo

1288  (preesistenze carattere generale)

del 20 dicembre 1288 è la prima notizia documentata dell'allora parroco

1360  (parrocchialità carattere generale)

nel 1360 vi erano quattro benefici, del parroco e di tre chierici

XV  (rifacimento carattere generale)

l'edificio medioevale, di cui non rimangono frammenti, venne radicalmente modificato nel XV secolo, tanto da conferirgli l'aspetto di nuova chiesa

1480  (completamento torre campanaria)

realizzazione di affreschi alla base della torre campanaria

1498  (parrocchialità carattere generale)

separazione dalla plebania di Dossena ed erezione in plebana

1575  (parrocchialità carattere generale)

nel verbale della visita pastorale di San Carlo Borromeo venne annotato che il vescovo ordinò di separare l'altare maggiore dai due laterali con un muro, di chiudere il sacrario vicino al battistero, di porre i cancelli alla cappella maggiore e di togliere da essa i sedili dei laici.

1799  (completamento carattere generale)

nel 1799 la chiesa venne dotata di organo del Serassi

1820  (danneggiamento carattere generale)

nel giugno del 1820 l'edificio fu colpito da un fulmine.

1859  (parrocchialità carattere generale)

nel 1859 abbiamo l'ultima descrizione della vecchia chiesa che era in uno stato appena tollerabile: il coro ed il presbiterio erano a volta con parti a stucco e rilievi, la navata aveva pareti intonacate ed imbiancate e il tetto, in travi ed assi, era sostenuto da quattro archi gotici. La facciata intonacata aveva pitture logore per l'antichità, le altre pareti erano in vivo. Le tre porte erano in pessime stato ed una mal collocata. Nel mezzo della chiesa vi era una lapide sepolcrale dei parroci Calvi. La cappella maggiore aveva un presbiterio di forma quadrata, cui si accedeva da una gradinata, con doppie balaustre marmoree senza cancello, e nella parte alta del coro vi era un crocifisso grande, ben visibile; l'altare era di marmo con tribuna in legno e tabernacolo ligneo cubico con l'emblema dell'ostensorio. Alla sua destra vi era la cappella di S. Caterina con altare e balaustra in marmo. Dal presbiterio si accedeva alla sagrestia.

1868  (danneggiamento carattere generale)

il 29 giugno 1868 un fulmine arrecò danni ai muri laterali ed agli archi che sostenevano il tetto, al campanile, all'organo ed agli arredi.

1869  (progetto intero bene)

il progetto della nuova e attuale chiesa venne consegnato nel marzo del 1869 dall'architetto Preda alla Commissione Parrocchiale e al Genio Civile ed il 15 aprile si appaltò l'opera, fissando al 31 maggio 1871 il termine dei lavori

1869  (inizio lavori intero bene)

nel giugno del 1869 iniziarono i lavori per la realizzazione della nuova chiesa

1870  (crollo avancorpo )

il 5 agosto 1870 la facciata crollò. I sopraluoghi accertarono che ciò era dovuto ai materiali scadenti e alla manodopera non competente. Un mese prima erano crollate tre campate.

1870  (parrocchialità carattere generale)

l'arciprete don Angelo Tondini prese nuove iniziative per trovare finanziamenti, vendette tutto il suo patrimonio personale e mise a disposizione una somma cospicua. Tutta la popolazione ripetè le offerte in misura sufficiente per la ricostruzione della parte crollata e per la decorazione di tutta la chiesa. Anche fedeli delle parrocchia della Vicaria ed i Comuni contribuirono come potevano.

1873  (fine lavori intero bene)

l'edificio fu aperto al culto quando ancora vi si lavorava, fu completato nel 1873

1883  (parrocchialità carattere generale)

il 20 novembre 1883 il Vescovo mons. Guindani consacrò la chiesa con l'antico titolo di S. Martino vescovo di Tours

1909  (restauro avancorpo)

nel 1909 l'ing. Santo Calvi studio una sistemazione della gradinata di accesso alla chiesa

1914  (completamento avancorpo)

realizzazione delle bussole in legno di noce

1948  (restauro avancorpo )

nel 1948 l'ing. Dante Fornoni realizzò secondo il progetto dell'ing Calvi la gradinata di accesso alla chiesa
Descrizione

Alla chiesa si può accedere tramite un'alta scalinata con gradoni in marmo serizzo suddivisi in varie rampe. Eretto in stile neogotico, è caratterizzato da una pianta longitudinale orientata in modo tradizionale con tre navate che all'esterno corrispondono esattamente alle tre grandi arcate ogivali del portico. L'imponente facciata, che si innalza un poco al di sopra delle tre arcate, presenta un cornicione sormontato da due spioventi; ai lati trovano posto due pinnacoli stilizzati, mentre al centro, in corrispondenza della navata principale, si trova una croce, al di sotto della quale vi è un rosone cieco, su cui è raffigurata a mosaico l'immagine di Cristo Benedicente. Dal sagrato della chiesa si giunge al portico mediante gradinata; la porta centrale, posta sotto il portico stesso, è a sua volta sovrastata da un finestrone ad arco a sesto acuto con vetrata policroma, e sopra le due porte secondarie vi sono altrettante finestre di dimensioni ridotte. I lati esterni presentano una serie di cinque monofore, anch'esse a sesto acuto, in corrispondenza delle campate all'interno. Il campanile è caratterizzato dalla presenza di bifore, di pinnacoli e di statue telamoni. All'interno l'edificio, sobrio e solenne, è a tre navate, suddivise in cinque campate mediante quattro sottili pilastri polistili per parte; i pilastri raffigurano quattro angeli ciascuno; una sequenza di pilastri è addossata anche alle pareti delle navate laterali. I quattro capitelli dell'abside recano i quattro simboli degli Evangelisti. La navata centrale è poco più alta delle laterali, e la luce penetra all'interno attraverso le grandi finestre poste sulle pareti di queste ultime, oltre che dalle tre finestre che danno sul portico. L'interno della chiesa, che oggi appare relativamente spoglio, è il risultato di un rifacimento operato nel 1964; in precedenza la volta era decorata con motivi ornamentali goticheggianti, e gli stessi capitelli erano dipinti. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata, e circondato da una balaustra di marmo arabescato rosso con motivi ad intarsio raffiguranti foglie, fiori e volatili. Dalle due rampe di scale poste davanti all'altare maggiore si può oggi accedere alla cripta sottostante.
Preesistenze
La fondazione dell'edificio si può far risalire tra VIII ed il IX secolo, completamente rifatto nel XV secolo. Nel corso del XIX secolo l'ultima trasformazione che ha reso la chiesa con il suo attuale aspetto.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua.
Pianta
L'edificio è caratterizzato da una pianta longitudinale orientata in modo tradizionale con tre navate ripartite in cinque campate.
Coperture
Copertura a falde con struttura in legno e copertura in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Rivestimento della scalinata in d'ingresso in marmo serizzo, la pavimentazione interna è in lastre di marmo grigio.
Elementi decorativi
Nel complesso la struttura risulta in stile neogotico. L'interno della chiesa, che oggi appare relativamente spoglio, è il risultato di un rifacimento operato nel 1964; in precedenza la volta era decorata con motivi ornamentali goticheggianti, e gli stessi capitelli erano dipinti. Attualmente sulle pareti sono dipinte le quattordici stazioni della Via Crucis, affrescate dal pittore A. M. Compagnoni nel 1948. La controfacciata è abbellita dalle tre bussole in legno di noce intagliato che presentano anch'esse caratteri gotici con decorazioni ad archi a sesto acuto, pinnacoli e motivi ornamentali. A sinistra, entrando, trova posto in una nicchia il fonte battesimale, sormontato da un coprifonte in legno di noce intagliato che richiama lo stile neogotico dell'intero edificio. Addossati alle pareti delle navate laterali si trovano tre confessionali e, nella quarta campata, due bussole in corrispondenza degli ingressi laterali, opere di fattura del tutto analoga alle bussole della controfacciata e al coprifonte battesimale. Lungo la navata sinistra si incontra il bellissimo pulpito intagliato, tradizionalmente riferito alla bottega fantoniana. La decorazione del pulpito è giocata sull'intreccio di fogliame e motivi vegetali, mentre nelle nicchie si trovano le figure di due santi, forse due evangelisti; originariamente le statue erano quattro due poi furono rubate. In fondo alla stessa navata si trova un altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù. L'altare realizzato in stucco dipinto e dorato, presenta un grande arco a sesto acuto, affiancato da due alti pinnacoli sui quali si trovano delle piccole statue con santi. A mezza altezza vediamo quattro statue raffiguranti da sinistra a destra il Tempo, la Veronica, la Maddalena e la Morte. Nella nicchia dell'ancona, sormontata da due archi a sesto acuto, trova porto la statua del Sacro Cuore. Sopra la mensa marmorea, più antica rispetto alle altri parti dell'altare e verosimilmente proveniente dalla chiesa vecchia, si trova un teca entro la quale è collocata la statua di Cristo morto. Il presbiterio è circondato da una balaustra di marmo arabescato rosso con motivi ad intarsio raffiguranti foglie, fiori e volatili. Sopra il paliotto in marmo intarsiato si erge la tribuna ricca d'intagli dorati, e dei piccoli rilievi a tutto tondo che lo decorano. Eseguito da una bottega di intagliatori alla fine del sei e l'inizio del settecento, presenta un tabernacolo decorato con grosso ostensorio raggiato sorretto da due angeli, e un gradino d'altare intagliato a due ordini sovrapposti. Sull'ordine inferiore riquadri con motivi ornamentali vegetali si alternano ad altri decorati con una testa di putto, mentre sull'ordine superiore vi è una sequenza di rilievi con storie della Passione di Cristo. Sopra la mensa si innalza un ciborio, coperto da un baldacchino, sorretto da sei colonne con angeli cariatidi. Alla base delle quattro colonne altri quattro rilievi raffigurano episodi dell'Antico Testamento. Al centro, immediatamente sopra il tabernacolo, vi è la scena dell'Ultima cena. Addossato alla parete sinistra del presbiterio si trova il banco dei parati davanti al quale trova posto l'inginocchiatoio. Sulla parete sinistra del presbiterio, sopra la cantoria, trova posto il polittico con San Martino e il povero, Sant'Antonio da Padova e S. Michele Arcangelo, S. Pietro e S. Paolo, S. G. Battista e S. Bernardo da Chiaravalle, S. Giacomo Maggiore e S. Giovanni Ev. Sulla parete opposta del presbiterio si trovano una seconda cantoria e l'organo. Nell'abside trovano posto due belle tele raffiguranti gli evangelisti provenienti dalla vecchia chiesa. Nella navata destra si incontra l'altare della Madonna del Rosario. Nella nicchia dell'ancona, simile per fattezza alla sua speculare, si trova una statua lignea della Madonna; sui pilastri laterali si trovano statue di S. Domenico di Guzmàn, S. Giuseppe, S. Francesco e S. Rocco.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1987)
aggiunta di altare rivolto verso l'aula in funzione delle direttive dettate dal Concilio Vaticano II. Il nuovo altare è posizionato sopra il presbiterio, sopraelevato di tre gradini rispetto all'aula. Il Basamento di sostegno dell'altare è in legno ed il piano in pietra naturale.
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