chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bergamo Bergamo chiesa sussidiaria S. Agata nel Carmine Parrocchia di Sant'Alessandro Martire in Cattedrale Struttura; Pianta; Elementi decorativi; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni altare - aggiunta arredo (1986) 1357 - 1498(intero bene carattere generale); 1523 - 1525(costruzione interno); 1575 - 1589(rifacimento interno); 1601 - 1613(costruzione interno); 1622 - 1622(rifacimento interno); 1627 - 1627(rifacimento interno); 1641 - 1641(completamento interno); 1719 - 1730(ampliamento intero bene); 1807 - 1811(rifacimento interno); 1837 - 1838(rifacimenti coperture); 1851 - 1851(rifacimento interno); 1883 - 1883(rifacimento facciata); 1902 - 1904(pavimentazione sagrato); 1954 - 1954(restauro campanile); 1954 - 1955(rifacimento coperture)
Chiesa di Sant'Agata nel Carmine
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Agata nel Carmine <Bergamo>
Altre denominazioni
S. Agata nel Carmine
Autore (ruolo)
Caniana, Giovanni Battista (progettazione cappella della B. V. del Carmine)
Muzio, Virginio (restauro fine XIX secolo)
Angelini, Luigi (restauro primi anni 60 del XX secolo)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche
1357 - 1498 (intero bene carattere generale)
Una prima chiesetta già dell'Ordine degli Umiliati, poi passata ai Carmelitani nel 1357, venne da questi ampliata nel 1450 e benedetta nel 1453 dal Vescovo Barozio. Ma il completamento della chiesa si realizzò alcuni decenni dopo con la consacrazione del Vescovo Lorenzo Gabrieli, ricordata dal Calvi sotto la data 1489.
1523 - 1525 (costruzione interno)
la famiglia Licini fece erigere la seconda cappella di sinistra titolata ai santi Giacomo e Filippo con il vincolo di sporgere non oltre 3 braccia alla pari delle altre cappelle già realizzate.
1575 - 1589 (rifacimento interno)
il presbiterio fu oggetto di riforma: a quest'epoca sono ascrivibili le aperture sulle pareti del coro e la decorazione pittorica della parete di fondo, retrostante l'organo
1601 - 1613 (costruzione interno)
accanto alla cappella di S. Caterina, la scuola della Beata Vergine realizzò e decorò con pitture e stucchi la cappella della Madonna del Carmine.
1622 (rifacimento interno)
vennero sostituiti i gradini d'ingresso della porta maggiore, presumibilmente in mattoni, con pedate in marmo bianco
1627 (rifacimento interno)
importante intervento sul presbiterio: l'organo fu spostato in fondo al coro e la nuova collocazione permise di realizzare la terminazione poligonale della parete sostenuta da doppie colonne ioniche
1641 (completamento interno)
venne installato un pulpito ligneo nel punto mediano della navata
1719 - 1730 (ampliamento intero bene)
in questo periodo avviene una profonda trasformazione della chiesa dove il sopralzo e la realizzazione della grande volta impongono aggiustamenti sia sui piloni di sostegno sia sulle pareti laterali. La consueta copertura interna del tetto in vista venne invece totalmente rifatta con la grande volta eretta nel 1730 quando furono anche eseguite in facciata le due porte laterali. Il progetto coinvolgerà proprietà limitrofe, prontamente acquistate, in modo da permettere attraverso la loro demolizione la costruzione delle cappelle terminali, la ridefinizione dell'ingresso, nonché di perfezionare la facciata della chiesa che sarebbe restata molto deforme con la nuova sporgenza delle cappelle.
1807 - 1811 (rifacimento interno)
vennero eseguiti lavori di sistemazione del coro, venne inoltre rinnovato il pavimento dell'aula posando un nuovo lastricato di mattoni: l'intervento comportò il livellamento del suolo, sconnesso e pieno di lapidi.
1837 - 1838 (rifacimenti coperture)
venne riparata l'intera copertura
1851 (rifacimento interno)
la chiesa, grazie ad un sostanzioso lascito, fu sottoposta ad un totale rifacimento degli interni con nuova finitura lucida a finto marmo sulle pareti ed arricchita da damaschi e arredi.
1883 (rifacimento facciata)
la facciata settecentesca fu riformata su disegno del pittore Alessandro Fiorani secondo canoni rigidamente classicisti. Venne così reimpostata l'architettura con 4 nuove lesene, dotate di basi e capitelli e demolendo quelle esistenti, a reggere l'ampio timpano triangolare. La nuova impostazione del fronte determinò l'allargamento dei due fianchi della porta maggiore per sostenere il basamento delle lesene.
1902 - 1904 (pavimentazione sagrato)
rifacimento integrale della pavimentazione del sagrato
1954 (restauro campanile)
vengono eseguiti lavori di manutenzione straordinaria al campanile.
1954 - 1955 (rifacimento coperture)
venne eseguita la ricorritura del tetto della chiesa e del campanile
Descrizione
La chiesa è inserita nel tessuto storico di città alta, ed è preceduta a sud da piccolo sagrato delimitato da pilastrini in granito con barre e catene. La facciata è molto semplice e presenta, dopo gli ultimi restauri, un primo ordine in pietra arenaria concluso da un cornicione in pietra di Zandobbio; sopra esso un secondo ordine, suddiviso da quattro lesene corinzie di muratura in tre settori pressoché uguali, in quello centrale è presente una finestra ad arco, nei laterali due specchiature. Un timpano triangolare conclude la facciata. Nel primo ordine, al centro, vi è un portale ad arco in pietra con lunetta affrescata; sotto i due settori laterali vi sono due ingressi minori completi di contorno in pietra di Zandobbio. Da questi tre ingressi, scendendo di quattro gradini, si accede, attraverso una bussola in legno di noce, al vano della chiesa, che si presenta ad una sola navata con cinque cappelle per parte, piuttosto profonde. Cinque grandi finestre per parte con relative strombature di raccordo alla volta, al di sopra del cornicione, danno luce alla navata.
Struttura
strutture verticali: muratura in parte in conci di pietra squadrati a faccia vista ed in parte mista di pietre e mattoni intonacata
Pianta
Navata unica, coperta da volta a botte, divisa in cinque campate da paraste con capitello corinzio e da costoloni. Ad ogni campata corrispondono 2 cappelle laterali a pianta rettangolare e volta a botte salvo quella a sinistra della campata centrale, dedicata alla Madonna, che ha pianta a croce greca, con cupola emisferica racchiusa nel tiburio poligonale. Il presbiterio si protende verso la navata sopraelevandosi su questa di 4 gradini. L'abside è poligonale con catino a spicchi costolonati raccordati alla volta a botte che copre il presbiterio.
Elementi decorativi
La chiesa che ha dipinti di pregio nelle dieci cappellette (con quadri di Talpino, G. B. Crespi, lo Zucchi, il Polazzi) ha inoltre un raro esempio di ancona in legno scolpito con fregi intagliati a cuspidi trilobate e figure di Santi intorno alla statua centrale della Madonna che, richiamando il carattere di due polittici delle chiese di S. Zaccaria e dei Frari in Venezia, affini nel tempo all'epoca di erezione di questa chiesa, fa pensare sia un'opera commessa da un cittadino bergamasco fra i molti che, nella seconda metà del Quattrocento, svolgevano attività di commerci e di lavoro nella città dominante.
Coperture
Coperture a due falde con orditura in legno e manto di coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
il sagrato è pavimentato parte in cotto e parte in lastricato di pietra, il pavimento interno è formato da piastrelle in graniglia posate a scacchiera di colore bianco e nero
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1986)
viene aggiunto un altare in pietra alla base del presbiterio. La nuova Mensa viene posata su di un basamento alto circa 15 cm. in pietra; il sostegno del piano è realizzato in marmo cosi come il piano dell'altare.