chiese italiane
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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
adeguamento liturgico
Pagliaro
Algua
Bergamo
chiesa
parrocchiale
SS. Corpo del Signore
Parrocchia del Corpus Domini
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; Campane
altare - aggiunta arredo (1980-1990)
1464 - 1464(parrocchialità carattere generale); 1575 - 1575(parrocchialità carattere generale); 1666 - 1666(parrocchialità carattere generale); 1778 - 1781(parrocchialità carattere generale); 1948 - 1948(restauro affreschi); 1950 - 1950(restauro intero bene)
Chiesa del Santissimo Corpo del Signore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Santissimo Corpo del Signore <Pagliaro, Algua>
Altre denominazioni SS. Corpo del Signore
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

1464  (parrocchialità carattere generale)

come attestato nel registro censuale redatto sotto l’episcopato Soranzo, la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo di Pagliaro venne eretta parrocchiale, per divisone dalla parrocchia di Bracca, con atto del notaio Giovanni Francesco Salvetti, il 17 giugno

1575  (parrocchialità carattere generale)

l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale del Corpus Domini di Pagliaro, vi annotava la presenza di cinque altari. La parrocchia risultava essere di iuspatronato della vicinia. Il curato mercenario aveva in cura circa 50 anime, di cui 36 comunicati. Non si teneva la scuola della dottrina cristiana ma era presente il consorzio della Misericordia e, presso l’altare maggiore della chiesa parrocchiale, la scuola del Santissimo Sacramento

1666  (parrocchialità carattere generale)

secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Pagliaro, nella Val Brembana superiore, sotto l’invocazione del Santissimo Corpo di Cristo, figurava inserita nella pieve di Dossena. Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della dottrina cristiana

1778 - 1781 (parrocchialità carattere generale)

nella relazione fatta dal parroco di Pagliaro in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa aveva cinque altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento e al secondo, intitolato alla Beata Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita. Inoltre nella parrocchia, era registrata anche la presenza del consorzio della Misericordia e della scuola della dottrina cristiana

1948  (restauro affreschi)

restauro conservativo degli affreschi interni quattrocenteschi

1950  (restauro intero bene)

la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
Descrizione

la chiesa, orientata con l’abside a nord, è preceduta da un portico suddiviso in tre campate coperto da tetto con struttura in legno a una falda. Il portico è sorretto da pilastri in pietra. La facciata è intonacata e ospita al centro l’ingresso con contorno in pietra sopraelevato rispetto al sagrato di due gradini. In alto e centrale è posta una finestra sagomata. La copertura con struttura a due spioventi conclude l’edificio. In alto a destra si innalza il campanile. L’interno presenta un’unica navata suddivisa in tre campate da due archi a sesto acuto quattrocenteschi. La prima campata a sinistra ospita un affresco, a destra è invece presente la cappella affrescata che una volta fungeva da abside dell’antica chiesa. Oggi, essa ospita il Fonte Battesimale ed è coperta da volta a crociera anch’essa riccamente affrescata. Nella seconda campata è collocato a sinistra l’ingresso laterale e l’ancona dedicata ai Santi Antonio e Filippo. A destra è posto invece l’affresco a forma di polittico. La terza campata presenta a destra la cantoria e l’ingresso alla sagrestia. Accanto al presbiterio, ai lati dell’arco trionfale, sono collocati a sinistra e a destra due altari, dedicati rispettivamente alla Madonna e alle Stimmate di S. Francesco. Il presbiterio è rialzato di tre gradini ed è coperto da volta a botte. Il coro è absidato e coperto da catino
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio rialzato di tre gradini presenta anch'esso pianta rettangolare e si conclude con il coro a pianta semicircolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi
Campane
delle cinque campane in "fa n." fuse dalla ditta Monzini e consacrate dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi nel 1832, due vennero rifuse dalla ditta Crespi nel 1905 in occasione del sopralzo del vetusto campanile. Dopo la requisizione bellica del 1943 il concerto fu reintergrato dalla ditta Ottolina con la fusione di due nuove campane che furono consacrate dal vescovo Giuseppe Piazzi il 14 marzo 1954
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980-1990)
in ottemperanza alle direttive dettate dal Concilio Vaticano II viene posato al centro del presbiterio un altare rivolto verso il popolo. L'arredo in legno è costituito dalla mensola (non originale) che sorreggeva il pulpito
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