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Alice
Gavi
Genova
chiesa
parrocchiale
Santi Antonio e Fermo Martire
Parrocchia dei Santi Antonio Abate e Fermo Martire
Coperture; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni
altare - intervento strutturale (1970)
1000 - 1100(fondazione intero bene); 1582 - 1771(intitolazione intero bene); 1834 - 1857(rifacimento intero bene); 1865 - 1865(ampliamento intero bene); 1934 - 1936(restauri intero bene); 1985 - 1986(restauro intero bene); 2016 - 2016(restauro torre campanaria)
Chiesa dei Santi Antonio e Fermo Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Antonio e Fermo Martire <Alice, Gavi>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione edificio)
Notizie Storiche

1000 - 1100 (fondazione intero bene)

Un primo cenno sull'esistenza di una piccola chiesa nel paese di Alice si trova in un documento conservato nell'Archivio parrocchiale della chiesa di San Rocco di Parodi Ligure, risalente al 1000 circa, in cui si afferma l'esistenza di una piccola cappella dedicata a Sant'Antonio Abate.

1582 - 1771 (intitolazione intero bene)

Durante la visita Apostolica di Monsignor Francesco Bossio nel 1582, la cappella appare intitolata al solo Sant'Antonio Abate, ma all'inizio del XVII secolo, in seguito al dono di una statua scolpita a Carrosio nel 1609 e raffigurante San Fermo, la cappella ricevette la doppia intitolazione a Sant'Antonio Abate e San Fermo, come lo è tuttora. Ulteriori notizie si hanno solo nel 1771 quando l'arciprete di Gavi indica questo oratorio come semplice cappella.

1834 - 1857 (rifacimento intero bene)

Nel 1834, constatate le dimensioni troppo ridotte della cappella, la comunità decise di ricostruire la chiesa, capovolgendone l'orientamento. L'incarico fu affidato al maestro muratore Giacomo Novaro di Gavi, che, oltre a modificare l'orientamento, la ampliò leggermente in lunghezza. Del primitivo edificio rimane come unica testimonianza un piccolo disegno acquarellato conservato nell'Archivio parrocchiale. Nel 1857 la chiesa fu dotata di un nuovo campanile con quattro campane.

1865  (ampliamento intero bene)

Nel 1865, sotto l'impulso di Don Matteo Traverso di Alice, la chiesa fu ampliata e ingrandita per ogni lato, conferendole pianta a croce latina e costruendo una proporzionata cupola.

1934 - 1936 (restauri intero bene)

Negli anni trenta del XX secolo si diede avvio a una fortunata stagione di restauri: venne rifatto il tetto, eliminando corpi di fabbrica aggiunti senza criterio nei secoli precedenti, venne restaurata la facciata caratterizzata da un rosone centrale a vetri policromi. Infine nel 1936 la chiesa venne eretta a parrocchia. Negli anni seguenti si diede avvio al cantiere di decorazione ad affresco degli interni, opera di Ernesto Massiglio.

1985 - 1986 (restauro intero bene)

Nel 1985 venne ricostruito integralmente il tetto della chiesa e della canonica. L'anno seguente si rinnovò tutto l'intonaco dei muri perimetrali della chiesa e della canonica.

2016  (restauro torre campanaria)

L'intervento di restauro e risanamento conservativo della torre campanaria è stato eseguito nel 2016. Sono state pulite la copertura in scandole del campanile, le campane e le piastre in pietra dei davanzali. L'intonaco delle pareti esterne è stato spazzolato, consolidato e ritinteggiato nelle cromie già presenti. Inoltre, è stato eseguita la manutenzione delle campane e dell'orologio da parte della Ditta Trebino di Recco.
Descrizione

La chiesa, inserita all'interno di un complesso edilizio più ampio e a pianta quadrangolare che ospita anche edifici residenziali simmetrici rispetto alla chiesa stessa, presenta una facciata, intonacata a civile e organizzata su due registri con lesene angolari e terminazione a frontone triangolare. Il registro sottostante presenta al centro un portale sormontato da frontone spezzato a doppia voluta e bifora centrale. Ai lati del portale due bassorilievi con profilo cuspidato rappresentati i santi titolari della chiesa. Il registro superiore ospita al centro una finestra ad oculo con profilo interno quadrilobato. All'interno del timpano, in posizione centrale, una nicchia accoglie l'effigie della Vergine. L'interno è organizzato a pianta centrale, con piedicroce allungato e due cappelle laterali, presbiterio con abside a terminazione circolare e, al centro, una cupola su pennacchi sferici e lanternino, esternamente inserita in un tiburio; è presente un campanile, arretrato rispetto al piano di facciata e spostato sulla sinistra.
Coperture
Le coperture sono costituite da tetti a doppia falda, con struttura portante in legno, onduline incatramate e manto di copertura in coppi in laterizio. La copertura del tiburio presenta le medesime caratteristiche.
Impianto strutturale
L'interno della chiesa è a pianta centrale, con piedicroce allungato, due cappelle laterali, presbiterio con abside a terminazione circolare e, al centro, una cupola su pennacchi sferici e lanternino, esternamente inserita in un tiburio. Tutti e quattro i bracci sono coperti da volta a botte lunettata. La struttura portante verticale risulta prevalentemente costituita da muratura piana mista, composta da elementi lapidei e blocchetti in laterizio posti in opera con malta interposta, intonacata a civile.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è in lastre quadrate di marmo bianco e marmo bardiglio, posate a comporre una scacchiera.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970)
Rimosso il precedente altare nel 1970, il nuovo altare, consacrato dal cardinal Siri nel 1971, è costituito da una mensa in marmo poggiante su una base in marmo bianco e marmi colorati con due alte volute. Il tutto è collocato nell'area presbiteriale su un basamento rialzato in marmo bianco. La struttura è opera della ditta Cresta Giovanni di Genova Rivarolo.
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