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Ferrara
Ferrara - Comacchio
chiesa
parrocchiale
Santo Stefano Protomartire
Parrocchia di Santo Stefano Protomartire
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interno; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (2016)
X - XII(preesistenze intero bene); 1275 - 1275(costruzione campanile); XVI - XVII(costruzione intero bene); 1857 - 1859(restauro intero bene); 1900 - 1905(restauro intero bene); 1932 - 1933(restauro facciata); 1945 - 1947(restauro intero bene); 2012 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Ferrara>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ferraresi (costruzione)
Notizie Storiche

X - XII (preesistenze intero bene)

La chiesa di Santo Stefano è tra le più antiche di Ferrara. L’edificio primitivo fu costruito attorno all’X secolo e donato nel 1083 al Capitolo della Cattedrale; vi dimorava il vescovo prima di stabilirsi presso la nuova cattedrale.

1275  (costruzione campanile)

L’antico campanile del XII secolo ebbe un crollo che comportò la costruzione di una nuova torre campanaria nel 1275 in stile gotico.

XVI - XVII (costruzione intero bene)

La chiesa di Santo Stefano subì notevoli danni a causa del terremoto del 1570. La facciata probabilmente venne ricostruita utilizzando i materiali di quella preesistente e ampliata con la suddivisione in tre navate.

1857 - 1859 (restauro intero bene)

Tra il 1857 e il 1859 vennero compiuti altri lavori, come il rinnovo dell’intonaco e il restauro delle decorazioni in cotto.

1900 - 1905 (restauro intero bene)

Tra la fine dell’Ottocento e il 1900 vennero ultimati lavori di manutenzione straordinaria in varie parti dell’aula, seguiti da quelli della facciata, che videro tra il 1904 e il 1905, la sostituzione di alcuni archetti e conchiglie, nelle decorazioni in cotto nella cornice del timpano, il rifacimento dei decori dei due rosoni laterali e l'eliminazione dell’intonaco. Sotto il rosone ne venne realizzato un altro semplificato nell’ornato al posto di una finestra rettangolare di epoca barocca. Vennero costruiti gli attuali pinnacoli posti sui pilastri laterali.

1932 - 1933 (restauro facciata)

Nel 1932 venne restaurata la facciata della chiesa per ripristinare l'antico gusto gotico. Vennero rifatti il portale, le finestre ogivali e il rosone. I lavori, favoriti e incentivati dal senatore Pietro Niccolini, vennero affidati alla Direzione Storico Artistica della Ferrariae Decus.

1945 - 1947 (restauro intero bene)

A causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che fecero crollare quasi tutto il coperto della navata e del corso, la chiesa subì nuovi restauri e venne riaperta al culto nel 1947.

2012 - 2015 (restauro intero bene)

In seguito al sisma del 2012 la chiesa di Santo Stefano ha subito nuovi restauri che hanno interessato le parti strutturali dell’edificio, le navate laterali e la facciata.
Descrizione

La chiesa di Santo Stefano sorge tra via Corte Vecchia e Piazza Saint Etienne, in una delle parti più antiche del centro storico, vicino agli antichi luoghi di potere della città: la Cattedrale e il Palazzo del Municipio. La chiesa, preceduta da una piazza adibita a parcheggio comunale, è a salienti rampanti, in mattoni a vista e presenta nel corpo centrale due pilastri alle estremità che terminano in due pinnacoli. I due pilastri si raccordano e uniscono con le due paraste centrali in due arcate in cotto. Al centro si apre il portale marmoreo composto da due lesene corinzie a sostegno della trabeazione classicheggiante sormontata da una lapide inquadrata da volute. In alto, in asse, vi è il rosone con una semplice decorazione in cotto e, sopra di esso, un altro rosone, tamponato e decorato con formelle in cotto, costituito da una doppia ruota con al centro il monogramma raggiato di Cristo incorniciato dai bassorilievi in cotto dei dodici apostoli. Ai lati le nicchie circolari contenenti i busti in terracotta della Vergine Maria, a sinistra, e di Santo Stefano, a destra. La cuspide del tetto è abbellita da una doppia profilatura di cornici in cotto. Le ali laterali si raccordano al corpo centrale con due volute e presentano due ampie finestre. Si accede all’aula tramite una bussola lignea. Sopra questa è presente una lapide dall’iscrizione non più leggibile, dalla cornice decorata in stucco e, al di sopra, il rosone. Ai lati della bussola vi sono due paraste e accanto a queste due nicchie che contengono le statue in stucco di San Gregorio Magno e Sant’Agostino. Lo spazio dell’aula è diviso in tre navate ed è caratterizzato dal ritmo di tre arcate per lato, decorate nel fronte e nell’intradosso. Tra un’arcata e l’altra sono visibili paraste ioniche riccamente decorate e dipinte a candelabre che sostengono una trabeazione sagomata che percorre il perimetro della navata centrale, compresa la parete di controfacciata, fino a giungere all’arco trionfale del presbiterio. Il presbiterio, rialzato di due gradini rispetto all’aula, è introdotto da un arco trionfale e fiancheggiato da due porte, quella di sinistra che introduce alla sacrestia e quella di destra chiusa. Le pareti laterali del presbiterio presentano due porte (quella di destra tamponata) riccamente decorate con cornici a stucco e sovraporte.
contesto
La chiesa di Santo Stefano sorge tra via Corte Vecchia e Piazza Saint Etienne, in una delle parti più antiche del centro storico, vicino agli antichi luoghi di potere della città: la Cattedrale e il Palazzo del Municipio. La sua connessione con il tessuto urbano è evidente, come dimostra l’andamento di via Corte Vecchia che segue con precisione il profilo dell’edificio. La chiesa è orientata est-ovest.
impianto planivolumetrico
LL’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale di edifici (casa canonica, esercizi commerciali e appartamenti privati) che si sviluppano a partire dall’angolo nord-est in prossimità dell’abside e della sagrestia. Tali edifici si sviluppano in parte attorno ad un cortile interno e in parte lungo via Corte Vecchia.
esterno
La chiesa, che si presenta con la facciata su piazza Saint Etienne, è preceduta da una piazza adibita a parcheggio comunale. Il sagrato è costituito dall’ampio marciapiede sopraelevato di due gradini e lastricato da pietre rettangolari e marmo lungo i bordi. La facciata a salienti rampanti è in mattoni a vista e presenta nel corpo centrale due pilastri, alle estremità, che terminano in due pinnacoli. Tali pilastri si raccordano e uniscono con le due paraste centrali formando due arcate in cotto. Al centro si apre il portale marmoreo composto da due lesene corinzie a sostegno della trabeazione classicheggiante che reca l’iscrizione latina: “DILECTUS PASCITUR INTER LILIA”, a sua volta sormontata dalla lapide inquadrata da volute che riporta la scritta: “DOM / DIVO STEPHANO/ PROTOMARTIRI / DDD”. In alto, in asse, si apre un rosone con una semplice decorazione in cotto, sopra il quale esiste un altro rosone, tamponato e decorato con formelle in cotto, costituito da una doppia ruota con al centro il monogramma raggiato di Cristo e incorniciato dai bassorilievi in cotto dei dodici apostoli. Ai lati le nicchie circolari contenenti i busti in terracotta della Vergine Maria, a sinistra, e di Santo Stefano, a destra. La cuspide del tetto è abbellita da una doppia profilatura di cornici in cotto. La sommità della cuspide presenta un pinnacolo che sostiene una croce in metallo. Le ali laterali si raccordano al corpo centrale con due volute e presentano due ampie finestre. Il fianco destro è ritmato da sei arcate cieche che presentano altrettante monofore tamponate, mentre il fianco sinistro, che si affaccia sul cortile interno, presenta quattro arcate interrotte da aperture finestrate la cui successione è interrotta dalla presenza del campanile e di altri volumi. L’abside, di forma esagonale, presenta sei arcate cieche e, lungo il profilo del tetto, mostra visibili le decorazioni in cotto presenti nella facciata.
pianta
Pianta longitudinale a tre navate con cappelle laterali e abside semicircolare.
interno
Si accede all’aula tramite una bussola lignea. Sopra questa è presente una lapide dall’iscrizione non più leggibile, dalla cornice decorata in stucco e, al di sopra, il rosone. Ai lati della bussola vi sono due paraste e, accanto a queste, due nicchie che contengono le statue in stucco di San Gregorio Magno e Sant’Agostino. Lo spazio dell’aula è diviso in tre navate ed è caratterizzato dal ritmo di tre arcate per lato decorate nel fronte e nell’intradosso. Tra un’arcata e l’altra sono visibili paraste ioniche riccamente decorate e dipinte a candelabre che sostengono una trabeazione sagomata che percorre tutto il perimetro della navata centrale, compresa la parete di controfacciata, fino a giungere all’arco trionfale del presbiterio. Tra la seconda e la terza arcata di sinistra è visibile un pulpito in legno decorato da semplici specchiature. La volta a botte è unghiata per le sei aperture (tre per lato) delle finestre poste in alto. Nelle navate minori ogni arcata corrisponde ad una campata dalla volta a vela; si succedono quindi tre campate che coincidono con altrettante cappelle con altari. Nell’ultima cappella di destra è visibile l’imponente monumento funebre di Costantino Ranieri, in marmo rosso di Verona, composto dalla lapide commemorativa che fa da base al sarcofago sormontato da trionfi d’armi e dal busto del defunto entro una nicchia. Il pavimento dell’aula è alla palladiana. Il presbiterio, rialzato di due gradini rispetto all’aula, è introdotto da un arco trionfale e fiancheggiato da due porte, quella di sinistra che introduce alla sacrestia e quella di destra chiusa. Le pareti laterali del presbiterio presentano due porte (quella di destra tamponata) riccamente decorate con cornici a stucco e sovraporte. La parete absidale termina con un imponente organo e con la pala d’altare raffigurante il martirio del santo titolare, entro cornice in stucco.
impianto strutturale
Muratura portante in laterizio; copertura con rivestimento a coppi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio ed è organizzata su due file di panche e sedie disposte a battaglione, conformemente al volume dell’aula. Il battistero è collocato nella prima cappella di sinistra ed è costituito da una vasca e piedistallo in marmo. Il presbiterio comprende l’altare preconciliare in marmo al centro del quale è collocato il tabernacolo; l’altare a mensa in legno marmorizzato è spostato in avanti verso l'assemblea in modo da consentire la celebrazione pro populo; a destra di questo la sede e, a destra, l’ambone a leggio. Due confessionali lignei sono collocati, uno, nella prima cappella di sinistra e, un altro, nella prima cappella di destra. La sagrestia, usata anche come cappella invernale, fa parte integrante del volume della chiesa e vi si accede mediante una porta posta sulla sinistra del presbiterio e un'altra porta collocata nell’ultima cappella della navata di sinistra.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2016)
E' stato collocato nel 2016 un nuovo altare a mensa in legno marmorizzato.
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