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Ferrara
Ferrara - Comacchio
chiesa
parrocchiale
Annunciazione di Maria Santissima di Santa Maria in Vado
Parrocchia dell'Annunciazione di Maria Santissima di Santa Maria di Vado
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interno; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - intervento strutturale (1970)
VIII - 1171(preesistenze intero bene); 1494 - 1497(costruzione intero bene); 1499 - 1518(rifacimento intero bene); 1550 - 1556(costruzione facciata); 1574 - 1600(restauro intero bene); 1829 - 1835(restauro intero bene); 1920 - 1930(restauro intero bene); 1993 - 2000(restauro interi bene); 2012 - 2013(restauro intero bene)
Chiesa dell'Annunciazione di Maria Santissima di Santa Maria in Vado
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dell'Annunciazione di Maria Santissima di Santa Maria in Vado <Ferrara>
Autore (ruolo)
Rossetti, Biagio (costruzione)
Tristano, Bartolomeo (costruzione)
Biondo, Alessandro (costruzione)
Mariani, Mariano (costruzione)
Balbi, Alessandro (restauro)
Tosi, Giovanni (restauro)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ferraresi (costruzione)
Notizie Storiche

VIII - 1171 (preesistenze intero bene)

La chiesa di Santa Maria in Vado è tra le più antiche di Ferrara. La chiesa, secondo la tradizione, sorse nel VII secolo sulla sponda del fiume Ferrauolo grazie alla devozione di un'immagine mariana scoperta sopra ad un semplice capitello. La vicinanza al guado del fiume favorì la denominazione di Santa Maria in Vado. L’avvenimento del miracolo eucaristico (l’uscita del sangue dall’ostia consacrata che andarono a macchiare la volta dell’abside sopra l’altare) nel 1171 fece diventare la chiesa un importante luogo di culto e meta di pellegrinaggio.

1494 - 1497 (costruzione intero bene)

Nel 1499 il duca Ercole I d'Este, che già nel 1477 aveva fatto ampliare il monastero, contribuì ad imponenti lavori di ricostruzione della chiesa, a seguito dei quali l'edificio assunse in gran parte l'aspetto architettonico e planimetrico attuale. L'incarico venne affidato all'architetto di corte Biagio Rossetti coadiuvato dal capomastro Bartolomeo Tristano. Entrambi utilizzarono alcuni disegni forniti da Ercole de' Roberti.

1499 - 1518 (rifacimento intero bene)

In seguito al crollo della nuova costruzione avvenuto nel 1498 i canonici stipularono un nuovo contratto con Alessandro Biondo, imprenditore e fornaciaio, stretto collaboratore di Biagio Rossetti in altri cantieri della città. Il Biondo ricostruì la facciata della basilica e la parte verso il convento , previa la demolizione della chiesa precedente. Dopo una breve interruzione nel 1503, avvenuta per l’abbandono del cantiere da parte del Biondo, i lavori continuarono con continuità fino al 1507 grazie agli sforzi del capomastro Mariano Mariani. Si deve probabilmente al Mariani il trasferimento della volta del Miracolo Eucaristico del Preziosissimo Sangue presso il transetto di destra della basilica, dove si trova attualmente. I lavori di abbellimento continuarono circa per un decennio, fino alla consacrazione ufficiale del 18 aprile 1518.

1550 - 1556 (costruzione facciata)

Nella metà del XVI secolo venne completata la facciata: nel 1550 venne realizzato il portale minore su via Scandiana; mentre nel 1556 venne terminato quello principale.

1574 - 1600 (restauro intero bene)

In seguito al tremendo terremoto 1570 la chiesa venne gravemente danneggiata e furono quindi necessari lavori di restauro che interessarono soprattutto la parte più alta dell’edificio. Venne trasformato il soffitto in un finto cassettonato; venne innalzato il tetto delle navate laterali. Nel 1594 Alfonso II d’Este incaricò Alessandro Balbi di curare la ricostruzione nel transetto della cappella del Preziosissimo Sangue realizzando l’attuale tempietto di gusto ormai barocco.

1829 - 1835 (restauro intero bene)

Tra il 1829 e il 1835 vennero condotti degli interventi di restauro ad opera dell’architetto Giovanni Tosi. La chiesa infatti subì dei problemi strutturali (rottura delle catene, inclinazione verticale delle colonne della navata sinistra) dovuti al cedimento di terreno argilloso.

1920 - 1930 (restauro intero bene)

Negli anni Venti e Trenta del secolo scorso continuano i lavoro di restauro della chiesa. In questo periodo (1930) viene sostituito il pavimento con lastre di battuto alla veneziana.

1993 - 2000 (restauro interi bene)

Tra il 1993 e il 2000 la chiesa viene restaurata sia nelle sue parti architettoniche sia nelle decorazioni esterne e interne.

2012 - 2013 (restauro intero bene)

In seguito al sisma del 2012 la chiesa ha subito numerosi danni. Un primo intervento di ripristino, che ha interessato la facciata, le volte della navata centrale e del transetto, ha permesso l’apertura al culto dell’edificio, ancora oggi in restauro e in alcune parti come le navate laterali e le cappelle absidali non ancora agibili.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria in Vado sorge tra le vie Borgo Vado e Scandiana, nella parte sud-est del centro storico, nei pressi di Palazzo Schifanoia. La chiesa è preceduta da un sagrato lastricato da pietre nella parte centrale e lungo il perimetro del marciapiede, da acciottolato, ai lati. Nella parte inferiore troviamo quattro paraste ioniche sovrapposte a due semiparaste che sostengono un alto cornicione sporgente. In basso al centro, rialzato di tre gradini rispetto al livello stradale, il portale in marmo decorato da coppie di paraste corinzie a sostegno del timpano di coronamento. In alto due lesene corinzie inquadrano il rosone centrale mentre lateralmente due volute terminano in corrispondenza di due plinti sui quali poggiano le statue di angeli, opere di Andrea Ferreri. La facciata culmina con un timpano triangolare. Si accede all’aula tramite una bussola lignea sopra la quale è visibile il rosone. Lo spazio è diviso in tre navate ed è caratterizzato dal ritmo di sei arcate per lato sostenute da colonne di marmo con capitello corinzio. Sopra a queste una trabeazione sagomata che percorre tutto il perimetro della navata centrare compresa la parete di controfacciata e il transetto fino a giungere all’arcata del presbiterio; la trabeazione e le arcate, compresi gli intradossi, sono decorate con motivi a candelabre o girali e tra un’arcata e l’altra troviamo la raffigurazione di santi entro cornici dipinte. Sopra le finestre del cleristorio è visibile una cornice dentellata che percorre tutto il perimetro della navata e introduce al finto soffitto cassettonato, abbellito da decorazioni a racemi che vanno a incastonare importanti teleri raffiguranti la Presentazione al Tempio di Giulio Cromer e la Santissima Trinità adorata dai beati e la Visitazione del Bononi. Il presbiterio è preceduto dal transetto che continua la tipologia decorativa riscontrata lungo la navata centrale. Nel transetto destro ritroviamo il Tempietto del Preziosissimo sangue, struttura architettonica composta da un tempio su due ordini, sostenuto in basso da colonne doriche e in alto da colonne ioniche e dal timpano coronato da una cupola e da statue di profeti. La parete è decorata dall’affresco con il Padre benedicente tra gli angeli. Nel transetto sinistro troviamo il portale laterale ad arco in marmo, con colonne corinzie, coronato da una cantoria lignea. Il presbiterio, rialzato di quattro gradini rispetto all’aula e delimitato da questa anche da una balaustra lignea, è introdotto da un’arcata sostenuta da capitelli dorici i quali sostengono pure la continuazione della trabeazione presente lungo la navata che continua fino alla zona absidale.
contesto
La chiesa di Santa Maria in Vado sorge tra le vie Borgo Vado e Scandiana, nella parte sud-est del centro storico, nei pressi di Palazzo Schifanoia. La sua connessione con il tessuto urbano è evidente, come dimostra lo sviluppo dell'aula e delle aree conventuali, oggi in parte utilizzate come oratorio e casa canonica e, in parte, di privati, che occupano un interno isolato. Sulla sinistra della facciata è visibile un piccolo giardino. La chiesa è orientata est-ovest.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale di edifici che si sviluppano dal prospetto destro della facciata (ex convento ora in parte casa canonica e in parte privato) i quali si protraggono oltre il filo della facciata e si sviluppano attorno a due chiostri per poi ricongiungersi all’aula.
esterno
La chiesa, che si presenta con la facciata su via Borgo Vado, è preceduta da un sagrato lastricato da pietre nella parte centrale e lungo il perimetro del marciapiede, da acciottolato, ai lati; il sagrato inoltre è delimitato da fittoni in pietra e catene. La facciata, in mattoni a vista, è a salienti rampanti. Nella parte inferiore troviamo quattro paraste ioniche sovrapposte a due semiparaste che sostengono un alto cornicione sporgente. In basso al centro, rialzato di tre gradini rispetto al livello stradale, il portale in marmo decorato da coppie di paraste corinzie a sostegno del timpano di coronamento; ai lati due ampie finestre prive di decorazioni. In alto due lesene corinzie inquadrano il rosone centrale mentre lateralmente due volute terminano in corrispondenza di due plinti sui quali poggiano le statue di angeli, opere di Andrea Ferreri. La facciata culmina con un timpano triangolare. Il fianco destro non è visibile per la presenza degli altri edifici addossati al volume della chiesa. Il lato sinistro, che si sviluppa lungo via Scandiana, è inizialmente scandito da una serie di sei lesene corinzie a sostegno del cornicione in cotto leggermente aggettante; sopra a questo sono visibili le sei finestre lungo il cleristorio. Segue quindi il braccio del transetto sinistro che si caratterizza con una facciata che replica la composizione di quella principale con una architettura a salienti rampanti, ritmata, in basso, da quattro paraste corinzie a sostegno del cornicione aggettante, al centro, un portale in marmo inquadrato in un protiro composto da colonne ioniche a sostegno della trabeazione coronata da una lapide e da uno stemma e, ai lati, due ampie finestre sormontate da due piccoli rosoni tamponati e dalla cornice in cotto decorata. In alto si legge la presenza di un rosone tamponato e, sopra questo, un timpano triangolare. Segue l’abside circolare.
pianta
Pianta a croce latina, divisa in tre navate con cappelle e abside semicircolare.
interno
Si accede all’aula tramite una bussola lignea sopra la quale è visibile il rosone. Lo spazio è diviso in tre navate ed è caratterizzato dal ritmo di sei arcate per lato sostenute da colonne di marmo con capitello corinzio. Sopra queste, una trabeazione sagomata percorre tutto il perimetro della navata centrare, compresa la parete di controfacciata e il transetto, fino a giungere all’arcata del presbiterio; la trabeazione e le arcate, compresi gli intradossi, sono tutte decorate con motivi a candelabre o girali e tra un’arcata e l’altra troviamo la raffigurazione di santi entro cornici dipinte. Al di sopra delle arcate e del fregio, le pareti sono ritmate da sei finestre per lato abbellite da cornici dipinte e, tra i coronamenti decorativi delle finestre, sono dipinti tendaggi aperti da biondi angioletti. Sopra questi, una cornice dentellata percorre tutto il perimetro della navata e introduce al finto soffitto cassettonato abbellito da decorazioni a racemi che vanno a incastonare importanti teleri raffiguranti la Presentazione al Tempio di Giulio Cromer e la Santissima Trinità adorata dai beati e la Visitazione del Bononi. Nelle navate laterali ogni arcata corrisponde ad una campata della volta a crociera; si succedono quindi sei campate che coincidono con altrettante cappelle con altari in marmo. Il presbiterio è preceduto dal transetto che continua la tipologia decorativa riscontrata lungo la navata centrale. Nel transetto destro ritroviamo il Tempietto del Preziosissimo sangue, imponente struttura architettonica, composto da un tempio su due ordini sostenuto in basso da colonne doriche e in alto da colonne ioniche e dal timpano coronato da una cupola e da statue di profeti. La parete è inoltre decorata dall’affresco con il Padre benedicente tra gli angeli. Nel transetto sinistro troviamo invece il portale laterale ad arco e in marmo, con colonne corinzie, coronato da una cantoria lignea dalle numerose specchiature decorate da racemi dorati e da volti di putti, motivi che vengono ripresi nella decorazione dell’organo. Nell’incontro del transetto con la navata centrale troviamo una finta cupola decorata dal telero con l’Incoronazione della Vergine del Bononi oggi in restauro; ai lati ulteriori teleri decorano la volta del transetto. Ai lati del presbiterio due arcate introducono a due cappelle per lato che si fronteggiano con altrettante cappelle che sorgono lungo il transetto. Il presbiterio, rialzato di quattro gradini rispetto all’aula e delimitato da questa anche da una balaustra lignea, è introdotto da un’arcata sostenuta da capitelli dorici i quali sostengono pure la continuazione della trabeazione presente lungo la navata, che continua fino alla zona absidale. Gli alzati, in basso, sono decorati da pannelli lignei marmorizzati, al centro, sono abbelliti da teleri e, in alto, sono ritmati da due ampie finestre che illuminano lo spazio. L’abside di forma semicircolare presenta in basso gli stalli di un coro ligneo. Al centro della parete troviamo la grande ancona in cornice dorata con l’Annunciazione e, ai lati di questa, due ampie finestre decorate da pitture. Nel catino absidale è visibile l’affresco con l’Esaltazione del nome di Dio.
impianto strutturale
Muratura portante in laterizio; soffitto in arella con rivestimento a coppi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio ed è organizzata su due file di panche ordinate a battaglione, conformemente al volume della navata centrale. Il battistero è collocato nell’ultima cappella della navata di sinistra (attualmente non agibile). Il presbiterio comprende l’altare preconciliare in legno marmorizzato, al centro del quale è collocato il tabernacolo (l’altare a mensa in legno e mobile viene collocato solo durante le messe, spostato in avanti verso l'assemblea in modo da consentire la celebrazione pro populo); a destra la sede e in cornu epistola e in cornu evangelii gli amboni a leggio in legno intagliato e dorato. Due confessionali lignei sono collocati a ridosso dell’ingresso del transetto. La sagrestia fa parte integrante del volume della chiesa e vi si accede mediante una porta posta a destra del presbiterio.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970)
Nel 1970 viene modificato l'altare maggiore e aggiunto un altare a mensa.
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