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Bondeno
Ferrara - Comacchio
chiesa
parrocchiale
Sant'Antonio da Padova
Parrocchia di Sant'Antonio da Padova
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1995-2000); presbiterio - intervento strutturale (1986)
IX - 1300(preesistenze intero bene); 1426 - 1525(ricostruzione intero bene); XVI - XVI(restauri intero bene); XVII - 1644(restauri intero bene); XX - XX(restauri intero bene); 2012 - 2012(ristrutturazione post sisma intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio da Padova di Salvatonica
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio da Padova di Salvatonica <Bondeno>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ferraresi (costruzione)
Notizie Storiche

IX - 1300 (preesistenze intero bene)

Il primo documento in cui è attestata l’esistenza di Salvatonica è un testamento del 948. Negli statuti ferraresi del 1287 è qualificata come castello. Nel 1300 è attestata una chiesetta, eretta dai monaci nonantolani accanto ad un piccolo convento, e dedicata a S. Silvestro Papa.

1426 - 1525 (ricostruzione intero bene)

Chiesa e canonica all’inizio del XV secolo versavano in pessime condizioni e nel 1426 furono abbattute. Nel 1434, quando il Beato Giovanni Tavelli vescovo di Ferrara visitò la parrocchia, rilevò che la chiesa nuova non era ancora stata completata. Sarà consacrata il 13 giugno 1441, giorno di S. Antonio da Padova, sempre con la titolazione a S. Silvestro. La devozione nei confronti di S. Antonio era però tale che nel 1525 la chiesa risulta a lui intitolata.

XVI  (restauri intero bene)

Nel 1574 la chiesa risultava di nuovo in stato di abbandono e ne seguirono restauri corposi se pur non documentati. Nel 1590 la chiesa di Salvatonica fu di nuovo distaccata da Porporana e nel 1597 Salvatonica fu eretta in parrocchia.

XVII - 1644 (restauri intero bene)

Nel corso del terzo e quarto decennio del XVII secolo il territorio fu colpito dalla peste e da eventi bellici; la chiesa fu saccheggiata e l’archivio distrutto. Tuttavia fu evidentemente ripristinata in quanto nel 1644 si documentano i primi atti battesimali a testimonianza di una ripresa delle funzioni.

XX  (restauri intero bene)

Sono evidenti restauri effettuati nel primo Novecento dei quali tuttavia la bibliografia non riporta le specifiche.

2012  (ristrutturazione post sisma intero bene)

Dopo gli eventi sismici che colpirono la pianura emiliano-romagnola nel maggio 2012 la chiesa di Salvatonica fu chiusa per un mese per consentire la posa di 3 catene e di una cravatta esterna per la cappella; sono stati restaurati anche i solai e il tetto.
Descrizione

La chiesa sorge all'estremità sud dell'abitato di Salvatonica. L'aula a capanna è scarsamente indagabile all'esterno per la presenza di numerosi corpi di fabbrica addossati ai fianchi e al presbiterio. L'interno è scandito in quattro campate e voltata a botte ribassata, con costoloni e unghie nelle quali si inscrivono le finestre a oculo. Il presbiterio quadrangolare è suddiviso in due porzioni, a memoria della presenza dell'antico coro dei frati.
contesto
La chiesa di Sant’Antonio sorge all’estremità sud dell’abitato di Salvatonica, snodato lungo la SP 19 e incuneato fra il Cavo Napoleonico e il Po. Il complesso ecclesiastico è costituito dall’aula, dal campanile e da volumi aggregati ed è collegato al cimitero del paese da un breve vialetto. La chiesa insiste su un lotto di terreno definito in buona parte da canali e interamente circondato da campi coltivati e rare abitazioni rurali. E’ orientata.
impianto planivolumetrico
La chiesa è parte di una aggregazione orizzontale di più volumi che comprende a nord un locale già destinato a sagrestia e ad Est, in parte addossati al presbiterio, una corte rurale a U. Il lato sud è invece interessato dalla presenza di ulteriori volumi di minore sviluppo dedicati ad opere parrocchiali.
esterno
La chiesa di Salvatonica è preceduta e circondata da un ampio spiazzo erboso separato dal sagrato selciato da una via sterrata trasversale. La facciata, a capanna, è caratterizzata da lesene angolari sulle quali si imposta una trabeazione con alto fregio muto sormontata da un timpano con oculo centrale e cippo lapideo sommitale. Al centro si apre unicamente il portale, schermato da un tendone. I fianchi della chiesa sono scarsamente indagabili per la presenza dei numerosi volumi addossati. Entrambi sono caratterizzati da un prospetto ritmato da lesene e finestre ad oculo che si aprono all’altezza del cleristorio, nonché dai volumi delle due cappelle laterali che presentano, a loro volta, l’aggetto delle nicchie per statue. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, non è indagabile.
pianta
Pianta ad aula con cappelle laterali e presbiterio quadrangolare.
interni
Si accede all’aula mediante una porta a due battenti priva di bussola, sovrastata da una cantoria a tutta larghezza. L’aula è pavimentata a mattonelle bianche e nere disposte a scacchiera. Il volume dell’aula è scandito in quattro campate di passo regolare ritmate da lesene sulle quali si imposta una trabeazione interrotta e intersecante lo sviluppo verticale dei capitelli; in corrispondenza di queste intersezioni sono oggi collocati i sostegni dei tiranti. Sulla trabeazione si imposta una volta a botte ribassata, costolonata, con profonde unghie nelle quali si inscrivono le finestre a oculo. Nella terza campata, su entrambi i lati, archi a tutto sesto introducono alle cappelle laterali rialzate di un gradino e voltate a botte. L’area presbiteriale, rialzata di due gradini e pavimentata a mattonelle tricrome, è composto da due sezioni. Una prima parte, verso l’assemblea, precede le colonne libere sorreggenti un arco che introducono alla porzione retrostante, a pianta quadrangolare, la cui area è definita sul fondo da porzioni di semicolonne. Quest’area posteriore, corrispondente all’antico coro dei frati, è voltata a falsa cupola ribassata impostata su pennacchi ed è illuminata da una finestra quadrangolare che si apre nel fianco destro.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio, orizzontamenti non indagabili. Manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche e sedie disposte a battaglione conformemente al volume dell’aula. Il presbiterio, parzialmente schermato da due ali di balaustra, comprende l’altare preconciliare rialzato di due gradini, completo di dossale e gradini nei quali è inserito il tabernacolo, e l’altare post conciliare, collocato nella porzione anteriore presso i gradini che danno accesso all’area destinata all’assemblea. Un ambone a leggio è posizionato a sinistra, presso la balaustra. La sede è mobile. La parte posteriore del presbiterio è interamente occupata da stalli lignei che ne percorrono i tre lati. Due confessionali a muro sono collocati all’altezza della quarta campata; da uno dei due fornici per il penitente del confessionale di sinistra si accede in realtà al locale adiacente, già sagrestia, mentre dal confessionale di destra si accede alla sala parrocchiale. Non è presente un battistero fisso.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1995-2000)
Nella seconda metà degli anni Novanta del Novecento è stato aggiunto un altare al popolo.
presbiterio - intervento strutturale (1986)
Nel 1986 è stata tolta in parte la balaustra che separava l'area presbiteriale dall'assemblea.
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