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Trivento
Trivento
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cattedrale
Santi Nazario
Celso e Vittore
Parrocchia dei Santi Nazario Celso e Vittore
Pianta; Coperture; Preesistenze; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1990); altare - aggiunta arredo (1990); ambone - aggiunta arredo (1990)
XI - XI(storia intero bene); 1650 - 1700(restauro intero bene); XX - XX(restauro intero bene); 2001 - 2002(restauro intero bene); 2014 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Nazario, Celso e Vittore
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Chiesa dei Santi Nazario, Celso e Vittore <Trivento>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze molisane (costruzione)
Notizie Storiche

XI  (storia intero bene)

Il monumento più significativo della città di Trivento è la Cattedrale dedicata ai Santi Nazario, Celso e Vittore, le cui origini sono molto antiche. Venne edificata su un’area che per molti secoli è stata considerata sacra, ed è stata costruita sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Diana tramutato poi in un tempio paleocristiano, la cripta dedicata a San Casto. La prima struttura cristiana risale al XI secolo, come si evince da un'iscrizione murata a destra dell'ingresso, datata al 1076. Molteplici sono stati i restauri e le ricostruzioni che hanno alterato la struttura originaria dell'edificio; tra i più significativi sono da annoverare quelli dei secoli XVII - XVIII. L'ultimo restauro in ordine di tempo risale agli anni '80 del XX secolo; in tale occasione l'intervento ha riguardato il presbiterio ed alcune modifiche per adattare l'edificio alla riforma conciliare.

1650 - 1700 (restauro intero bene)

Tra il 165O - 17OO si sono prolungate le navate, con abbattimento delle absidi romaniche, con la costruzione del coro e delle cappelle del Santissimo e dell'Addolorata.

XX  (restauro intero bene)

Nel 19O5 si è operata la costruzione della facciata in stile rinascimentale. Tra il 19O5 - 1913 si è operato lo snellimento delle colonne e degli archi e la costruzione della cupola e del transetto (al tempo di mons. Pietropaoli). Tra il 1914 – 1919 si è operata la decorazione a stucco degli archi, altari e cornicioni - erezione, in marmo intarsiato di otto altari e tre balaustre (al tempo di mons. Lega). Nel 1984 è stata eseguita la ristrutturazione del presbiterio con la rimozione di 5 balaustre, lo spostamento dell’altare monumentale e lo smantellamento dell’antico pavimento di marmo con sostituzione di piastrelle in cotto fiorentino (al tempo di mons. Valentini). Nel 1994 l’altare antico viene di nuovo riposizionato in fondo al presbiterio, vengono rifatti nuovi l’altare celebrativo e l’ambone, arricchiti entrambi con artistici pannelli in bronzo di Marcangeli, e il pavimento in marmo (al tempo di mons. Santucci).

2001 - 2002 (restauro intero bene)

Tra il 2001 e il 2002 è stata restaurata la navata destra e il campanile (facciate esterne e copertura)

2014 - 2015 (restauro intero bene)

Tra il 2014 e il 2015 il restauro ha interessato il rifacimento totale della copertura della navata centrale, del transetto, del presbiterio e delle cappelle del Santissimo e dell'Addolorata, sostituendo le degradate strutture lignee con capriate di ferro e consolidando le volte con fibre di carbonio. La cupola insieme alla lanterna è stata consolidata con fibre di carbonio e il tetto di tipo a padiglione è stato ricostruito con struttura portante in ferro su murature portanti, anch'esse ricostruite con blocchi sismici in sostituzione dei mattoni forati. Sono state inoltre consolidate le murature con iniezioni, ricostruite le romanelle e poste in opera le grondaie, i discendenti e le scossaline in rame. Si è proceduto inioltre alla stilatura di gran parte delle pareti in pietra. La tinteggiatura interna e l'adeguamento dell'impianto termico hanno completato l'intervento.
Descrizione

Sorge nel centro storico in piazza della Cattedrale di fronte alla chiesa della SS.Trinità ospitante dal 2001 il Museo di Arte Sacra. Verosimilmente la Diocesi sarebbe sorta durante il IV secolo, a seguito della morte di S. Casto frentano martire, primo Vescovo di Trivento. Allo stesso periodo doveva risalire il sacello cristiano costruito, secondo la tradizione, su un antico tempio pagano dedicato alla Dea Diana e sulle reliquie del Santo martire Casto. Quel primo oratorio subì graduali modifiche ed ampliamenti fin quando verso la fine del primo millennio è stato trasformato nella cripta dedicata a S. Casto al di sopra della quale è stata costruita la chiesa romanica a tre navate triabsidata, come risulta da un graffito che riporta il 1076 quale anno di dedicazione della cattedrale ai SS. Martiri Nazario e Celso. Tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700 è stata “ammodernata” in stile barocco. In quello stesso periodo sono state prolungate le navate con abbattimento delle absidi romaniche per creare il coro e le cappelle del SS. Sacramento e dell’Addolorata; nel 1726 è stata riconsacrata con l’aggiunta della dedicazione a S. Vittore Martire. Nel 1743 fu realizzato l’altare maggiore per sostenere il quale fu demolita l’abside della cripta poi chiusa e riportata in luce nel 1928 dal vecovo del tempo Mons Adinolfi. Nel 1840 il campanile che prima si trovava vicino la chiesa della SS. Trinità fu ricostruito accanto alla cattedrale. Negli anni 1905-1912, volendo il Capitolo rendere più solenne la cattedrale, venne demolito il prospetto antico per poi essere ricostruito in stile rinascimentale, si aumentò l’altezza della chiesa con la rottura degli antichi archi romanici e la costruzione dei nuovi, decorati a stucco e coperti con volte a botte; furono inoltre realizzati gli altari laterali, il transetto e la cupola (con demolizione dei due piloni della navata centrale). Con i restauri del 1981-1984 sono venuti alla luce alcuni reperti archeologici appartenenti con molta probabilità ad un battistero ovoidale posto davanti l’oratorio paleocristiano, resti che la Soprintendenza ha in seguito ritenuto più opportuno ricoprire. Nel 1990, su progetto della Soprintendenza, il presbiterio è stato adeguato alle nuove norme liturgiche della riforma conciliare, con l’arretramento dell’antico altare maggiore e la realizzazione di un nuovo altare con ambone e l’eliminazione delle antiche balaustre settecentesche.
Pianta
La pianta della chiesa è a tre navate, divisa da archi a tutto sesto, che montano su pilastri con paraste e capitelli corinzi. Le decorazioni plastiche in stucco della navata centrale si possono ammirare anche nelle volte delle navate laterali e nella cupola.
Coperture
La navata centrale e il presbiterio presentano il soffitto voltato a botte lunettata e la copertura a capanna, le navate laterali hanno le volte a sfera e la copertura a una falda, il transetto ha la cupola centrale con copertura di tipo a padiglione con lanterna centrale e i bracci con soffitto voltato a vela e copertura a mezzo padiglione, le due cappelle hanno le volte a padiglione su pianta ottagonale e copertura a una falda.
Preesistenze
Dalle navate laterali si accede alla sottostante Cripta di San Casto, struttura ritenuta del sec. XI. E' spartita geometricamente in tre navate trasversali per sette longitudinali; i pilastri per lo più quadrangolari, reggono archetti a tutto sesto e piccole volte a crociera. Il materiale è per lo più di recupero qui riutilizzato a testimoniare l'importanza del sito ed anche lo splendore degli antichi edifici del municipio romano di Terventum: un pulvino a foglie lanceolate, diversi capitelli, un cippo con iscrizione funeraria romana che fa da base all'altare e un muro in opera reticolata d'epoca romana visibile nella parete laterale. Il canonico teologo Giuseppe Maria Berardinelli osservando nella chiesa inferiore questa scritta (P(ublius) Florius (P(ubli) Lib(ertus) Gnesius Aug(ustalis) Terventi Dianae Numine Iussus (ILLI) Posuit) in una lapide che è di base ad una colonna e che tale vi era stata messa da tempi immemorabili, fu il primo a ritenere che la chiesa Cattedrale (tempio della nuova alleanza) fosse stata eretta su quello del paganesimo, dedicato alla Dea Diana. La Cripta è anche un piccolo scrigno d'opere d'arte: qui sono conservate una lunetta in pietra del XIII sec, con il bassorilievo della SS. Trinità fiancheggiata da due angeli e due delfini ed una croce del XIII sec, con decorazioni a racemi e fogliame e affreschi del XIII sec. rappresentanti il primo un Santo Diacono ed il secondo il Crocifisso tra la Vergine e San Giovanni ed a lato un Santo Monaco (San Benedetto?).
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione si compone di lastre di marmo bianco e nero variamente disposte e formanti la stella di Davide sotto la cupola centrale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1990)
Nel 1990, su progetto della Soprintendenza, il presbiterio è stato adeguato alle nuove norme liturgiche della riforma conciliare, con l’arretramento dell’antico altare maggiore e la realizzazione di un nuovo altare con ambone e l’eliminazione delle antiche balaustre settecentesche.
altare - aggiunta arredo (1990)
Realizzazione di un nuovo altare in pietra.
ambone - aggiunta arredo (1990)
Realizzazione di un nuovo ambone in pietra.
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