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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Borgo Valsugana
Trento
chiesa
comunale
S. Lorenzo
Parrocchia della Natività di Maria
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1175 - 1200(costruzione intero bene); 1180 - 1210(decorazione interno); 1310 - 1330(ampliamento intero bene); 1310 - XV(decorazione interno); 1451 - 1451(menzione carattere generale); 1523 - 1523(decorazione arco santo e catino absidale); 1550 - 1600(decadenza intero bene); 1782 - 1782(soppressione carattere generale); 1786/04/16 - 1786/04/16(cambio di giurisdizione carattere generale); 1793 - 1793(riparazione tetto); 1810 - 1810(proprietà intero bene); 1893 - XXI(custodia intero bene); 1912 - 1950(restauro affreschi); 1959 - 1959(restauro intero bene); 1976 - 1976(danneggiamento parete sinistra); 1977 - 1977(restauro intero bene); 2012 - 2013(restauro affreschi)
Chiesa di San Lorenzo
Tipologia e qualificazione chiesa comunale
Denominazione Chiesa di San Lorenzo <Borgo Valsugana>
Altre denominazioni S. Lorenzo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1175 - 1200 (costruzione intero bene)

Secondo la tradizione l’eremo e la chiesa di San Lorenzo furono fondati da Siccone II Castelnuovo, morto nel 1408, a scioglimento di un voto pronunciato durante una battuta di caccia, mentre si trovava in pericolo di vita. Tuttavia gli studiosi ritengono che il primo nucleo della chiesa, corrispondente alla porzione absidale e alla prima parte della navata, vada retrodatato all’ultimo quarto del XII secolo. Il materiale archeologico emerso nei pressi dell’eremo durante i restauri del 1977 testimonierebbe inoltre la frequentazione del sito già in epoca preistorica e altomedievale e la possibile presenza di un castello di rifugio in loco, così come sul Doss Trento.

1180 - 1210 (decorazione interno)

In un periodo oscillante tra l’ultimo ventennio del XII secolo e il primo decennio del secolo successivo (ma secondo altri tra XIII e XIV secolo), un gruppo di frescanti attivi in Valsugana, Val di Non, Giudicarie Esteriori e nella zona di Arco, probabilmente della cerchia del cosiddetto “Maestro di Ceniga”, decorò l’interno. Gli affreschi sono conservati in forma frammentaria sulla parete nord-orientale.

1310 - 1330 (ampliamento intero bene)

Presumibilmente nel secondo o terzo decennio del XIV secolo la chiesa venne ampliata verso sud-ovest, raddoppiando la lunghezza della navata.

1310 - XV (decorazione interno)

Diversi artisti, tra XIV e XV secolo, eseguirono le decorazioni ad affresco più estese.

1451  (menzione carattere generale)

La prima attestazione documentaria dell’esistenza di un custode residente nel romitorio risale al 1451; probabilmente sempre nel XV secolo va collocata la costruzione dell’edificio. Fino alla fine del Quattrocento il sito godette di grande prestigio, fu luogo di rifugio e meta di pellegrinaggi per scongiurare la siccità.

1523  (decorazione arco santo e catino absidale)

Sono datati 1523 gli affreschi più recenti della chiesa, sull’arco santo e nel catino absidale.

1550 - 1600 (decadenza intero bene)

Nella seconda metà del secolo la fortuna del luogo diminuì velocemente, tanto che nella visita pastorale del 1585 la chiesa risultava priva di uscio e in abbandono, e se ne ordinò la demolizione. Ma cinque anni dopo il vescovo di Feltre Giacomo Rovellio salì al monte e, trovando l’edificio sacro in stato misero, consentì la celebrazione eucaristica soltanto una volta l’anno. All’epoca la chiesa, gestita dalla Confraternita di Santa Maria della Misericordia o di San Lorenzo, era materialmente custodita, più o meno continuativamente da un eremita, che abitava il romitorio. Nel 1593 il massaro della confraternita era tenuto a salire con una processione all’Armentera ogni prima domenica del mese.

1782  (soppressione carattere generale)

Nel 1782 l'eremo fu soppresso d’autorità per decreto imperiale di Giuseppe II.

1786/04/16  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Borgo Valsugana rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1793  (riparazione tetto)

Nonostante l’avvenuta soppressione, è documentata la presenza di un eremita a San Lorenzo nel 1788 e nel 1793, quando venne concesso a “Francesco Antonio Franceschini ex remita di S. Lorenzo” di poter tagliare, vicino all’eremo, il legname necessario a restaurare il tetto della chiesa e del romitorio.

1810  (proprietà intero bene)

Nel 1810, a seguito dell’accorpamento napoleonico dei beni ecclesiastici con gli enti di pubblica assistenza, la proprietà di chiesa ed eremo passò alla comunità di Borgo Valsugana.

1893 - XXI (custodia intero bene)

A partire dal 1893 si ha memoria storica della annuale processione e celebrazione alla chiesetta, in occasione della festa di San Lorenzo; la famiglia Galvan detta dei “Capelaroti” custodiva l’edificio sacro ed era titolare del romitorio a nome e per conto della comunità di Borgo Valsugana e si passò il compito di generazione in generazione, fino ai nostri giorni.

1912 - 1950 (restauro affreschi)

Nella prima metà del Novecento, dopo il 1912, gli affreschi interni vennero restaurati e integrati.

1959  (restauro intero bene)

Risale al 1959 un restauro conservativo della chiesa, realizzato a cura della Soprintendenza ai Monumenti di Trento con fondi regionali: venne sostituito il manto di copertura in scandole, venne restaurato il soffitto ligneo della navata, furono riparate le lesioni murarie e vennero ripresi gli intonaci caduti.

1976  (danneggiamento parete sinistra)

Nel 1976 un fulmine colpì la parete sinistra, causando una profonda spaccatura e la caduta dell'intonaco affrescato; emerse così la presenza dei dipinti murali precedenti, del XII-XIII secolo.

1977  (restauro intero bene)

Risale al 1977 un intervento di restauro generale della chiesa e del romitorio; emersero in quella circostanza tracce dell’originaria presenza di una costruzione dal perimetro più ampio di quello della chiesa esistente, forse un castello di rifugio.

2012 - 2013 (restauro affreschi)

Un nuovo intervento di restauro ha interessato le superfici affrescate nel 2012-2013.
Descrizione

La pittoresca chiesetta di San Lorenzo sorge sopra un dosso, in una radura erbosa, a 1185 metri s.l.m., sulle pendici del monte Armentera, che separa la Valsugana dalla Val di Sella; orientata a nord-est, risale nel suo nucleo originario all’ultimo quarto del XII secolo e subì un ampliamento nel secondo o terzo decennio del Trecento, raggiungendo le dimensioni attuali. Prospiciente l’edificio sacro si trova il romitorio, sicuramente abitato fino alla fine del XVIII secolo o all’inizio del successivo. La semplice facciata ha un profilo a due spioventi, interrotti dall’innesto centrale del campaniletto a vela, con apertura centinata ospitante il castelletto delle campane e tettuccio a due falde; il portale centinato è sormontato da una finestra a croce greca e affiancato sulla destra da riquadri affrescati. Un ingresso secondario centinato e due finestre caratterizzano il fianco destro, un’altra monofora si apre su quello sinistro; l’abside semicircolare rientrante è cieca. All’interno le pareti della navata unica lineare, coperta da un soffitto ligneo a cassettoni, sono interamente ricoperte di affreschi, databili tra l’ultimo ventennio del XII e il XV secolo; l’arco santo a pieno centro e la breve abside semicircolare, occupata dall’unico altare ad ara in pietra e muratura, ospitano l’intervento decorativo più recente, datato 1523.
Preesistenze
L’abside semicircolare e la prima metà della navata, prima dell’ingresso laterale, sono la parte più antica della costruzione.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; abside semicircolare rientrante.
Facciata
Semplice facciata a due spioventi, interrotti dall’innesto centrale del campaniletto a vela, con apertura centinata ospitante il castelletto delle campane e tettuccio a due falde. Portale centinato sormontato da una finestra a croce greca; riquadri affrescati sul lato destro, protetti da una tettoia, e finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Un ingresso secondario centinato e due finestre caratterizzano il fianco destro, un’altra monofora si apre su quello sinistro. Abside semicircolare cieca e finiture a intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da soffitto ligneo a cassettoni, catino absidale.
Coperture
Tetto a due falde sopra la navata, a più falde sopra l’abside; struttura portante in legno, manto di copertura in scandole lignee, anche sul tettuccio del campanile a vela.
Interni
Navata unica lineare; l’arco santo a pieno centro conduce nella breve abside semicircolare, occupata dall’unico altare ad ara in pietra e muratura.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in assi di legno di larice.
Elementi decorativi
Affreschi di varie mani, databili tra l’ultimo ventennio del XII secolo e il 1523, ricoprono le pareti all’interno; alcuni dipinti murali sono visibili anche in facciata.
Adeguamento liturgico

nessuno
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