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Zambana
Terre d'Adige
Trento
chiesa
parrocchiale
Maria Mater Dei
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1965)
1955 - 1956(antefatto carattere generale); 1964 - 1965(costruzione intero bene); 1973/04/08 - 1973/04/08(consacrazione carattere generale)
Chiesa di Maria Mater Dei
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Maria Mater Dei <Zambana, Terre d'Adige>
Autore (ruolo)
Masé, Renzo (progetto chiesa)
Bernardi, Bruno (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura contemporanea (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1955 - 1956 (antefatto carattere generale)

Il paese di Zambana è frutto di un intervento urbanistico recente, resosi necessario in seguito alla quasi totale distruzione del paese vecchio, situato più a ovest, da parte di una serie di eventi franosi di materiale depositato nell’alveo del rio Maor, che lo investirono tra l’estate del 1955 e la primavera del 1956. Nonostante le misure adottate dall'amministrazione provinciale per scongiurare la distruzione del paese, a fine marzo il paese di Zambana fu sommerso da tre successive ondate di fango e detriti. La popolazione civile, fatta evacuare precauzionalmente fin dal novembre 1955, non subì perdite in termini di vite umane, ma gli edifici furono in gran parte spazzati via. In seguito a tali eventi però l’amministrazione comunale prese la decisione, poi avvallata da un referendum popolare, di abbandonare il paese storico e di ricostruirlo in un’area più sicura, acquisita dal comune di Lavis e situata nel fondovalle atesino.

1964 - 1965 (costruzione intero bene)

La chiesa di Maria Mater Dei fu costruita nel nuovo centro di Zambana tra il 1964 e il 1965. Il progetto venne redatto dall'architetto Renzo Masé e i lavori furono condotti dall'impresa edile di Bruno Bernardi. I costi furono assunti dallo stato. La nuova chiesa andò a sostituire l'antica parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, che era stata invasa dalla frana.

1973/04/08  (consacrazione carattere generale)

Il tempio fu consacrato l'8 aprile 1973.
Descrizione

La chiesa di Maria Mater Dei, costruita su progetto dell'architetto Renzo Masé nel 1964-1965, sorge al centro dell'abitato di Zambana con orientamento a sud-est. La storia dell'edificio è legata all'evento della frana che nel 1956 sommerse, distruggendolo, il vecchio paese di Zambana. Le autorità civili fecero abbandonare il centro per pericolo di nuove frane e il paese fu poi ricostruito in un'area più sicura, messa a disposizione dal comune di Lavis nel fondovalle atesino. Pur rimanendo in piedi l'antica parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, la sede parrocchiale fu trasferita nel nuovo centro. L'edificio a pianta quadrangolare presenta una facciata con attacco al cielo orizzontale, scandita una successione di pilastri cementizi che determinano una partizione verticale in sette settori con muratura in laterizio a vista a tessitura a scacchiera ortogonale e, parzialmente, traforata a corsi alternati. Nel settore centrale si colloca il portale maggiore, rialzato su una scalinata a tre rampe di cinque gradini. Lungo il profilo sommitale corre una finestratura a nastro, che prosegue lungo l'intero perimetro dell'edificio. Le fiancate laterali, simmetriche, sono anch'esse scandite da pilastri cementizi che trattengono una muratura in mattoni a vista con tessitura a scacchiera ortogonale. Al centro emergono due corpi minori, rialzati su scalinate a due rampe di cinque gradini, nei quali si collocano gli accessi laterali. Le pareti del presbiterio presentano la stessa tessitura traforata a corsi alternati presente in facciata. Al centro dell'aula unica si innalza una copertura a quattro spioventi, anch'essa percorsa in basso da una finestratura continua identica a quella inferiore. Il corpo longitudinale della sacrestia costituisce il prolungamento di quello del presbiterio ed è collegato al campanile. Quest'ultimo è impostato su quattro pilastri angolari in cemento armato ed è ripartito orizzontalmente da travi che individuano sette settori con muratura in laterizio a vista, raccordati da settori intermedi minori che accolgono delle strette finestre. La cella campanaria è aperta sui quattro lati. All'interno l'edificio si sviluppa ad aula unica con pareti in laterizio a vista, con andamento comune a quello dei prospetti esterni. Al centro delle pareti laterali si collocano due nicchie rettangolari gemelle, che accolgono i confessionali. Accanto a queste si trovano, inoltre, le porte degli accessi laterali. Il presbiterio è posto su una pedana rialzata su un gradino e si prolunga verso l'assemblea. L'area occupata dalla mensa al popolo e dalla custodia eucaristica è ulteriormente rialzata su due gradini. Dalla parete di fondo del presbiterio, a sinistra, si accede alla sacrestia.
Pianta
Pianta quadrangolare. Presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata con attacco al cielo orizzontale, scandita una successione di pilastri cementizi che determinano una partizione in sette settori con muratura in laterizio a vista a tessitura a scacchiera ortogonale e, parzialmente, traforata a corsi alternati. Nel settore centrale si colloca il portale maggiore, rialzato su una scalinata a tre rampe di cinque gradini. Lungo il profilo sommitale corre una finestratura a nastro.
Prospetti
Fiancate laterali simmetriche, scandite da pilastri cementizi che trattengono una muratura in laterizio a vista con tessitura a scacchiera ortogonale. Al centro emergono due corpi minori, rialzati su scalinate a due rampe di cinque gradini, nei quali si collocano gli accessi laterali. Le pareti del presbiterio presentano la stessa tessitura traforata a corsi alternati presente in facciata. Alla sommità una finestratura a nastro percorre l'intero perimetro. Al centro dell'aula unica si innalza una copertura a quattro spioventi, anch'essa percorsa in basso da una finestratura continua identica a quella inferiore. Il corpo longitudinale della sacrestia costituisce il prolungamento di quello del presbiterio ed è collegato al campanile.
Campanile
Torre a pianta rettangolare, impostata su quattro pilastri in cemento armato angolari e ripartita orizzontalmente da travi che individuano sette settori con muratura in laterizio a vista, raccordati da settori intermedi minori che accolgono delle strette finestre. Cella campanaria aperta sui quattro lati.
Struttura
Strutture portanti verticali in cemento armato; murature di tamponamento in laterizio a vista. Strutture di orizzontamento: soffitto piano sul perimetro dell'aula unica e sopra l'area presbiteriale; al centro dell'aula unica si trova un soffitto a piramide quadrangolare.
Coperture
Chiesa: tetto a quattro falde, con piramide rialzata centrale, rivestito in lamiera metallica. Campanile: cuspide quadrangolare in lamiera metallica.
Interni
Aula unica quadrangolare con pareti in laterizio a vista, cadenzata da pilastri in cemento armato, con andamento comune a quello dei prospetti esterni. Al centro delle pareti laterali si collocano due nicchie rettangolari gemelle, che accolgono i confessionali. Accanto a queste si trovano, inoltre, gli accessi laterali. Il presbiterio è posto su una pedana rialzata su un gradino e si prolunga verso l'assemblea. L'area occupata dalla mensa al popolo e dalla custodia eucaristica è ulteriormente rialzata su due gradini. Dalla parete di fondo del presbiterio, a sinistra, si accede alla sacrestia.
Pavimenti e pavimentazioni
Nell'aula unica è presente una pavimentazione in mattonelle di marmo grigio. Nel presbiterio è presente una pavimentazione in lastre di marmo rosso.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965)
L'edificio è costruito secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
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