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Zambana vecchia
Terre d'Adige
Trento
chiesa
sussidiaria
Santi Filippo e Giacomo
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1975 circa)
1355 - 1355(menzione intero bene); XVI - 1547(ricostruzione intero bene); 1500 - 1549(decorazione presbiterio); 1581 - 1581(menzione cimitero); 1608 - 1608(cambio giurisdizione ecclesiastica carattere generale); 1670 - 1670(descrizione intero bene); 1752 - 1752(erezione a curazia indipendente carattere generale); 1767 - 1768(ristrutturazione intero bene); 1939 - 1939(restauro intero bene); 1955/08/07 - 1956/04/16(distruzione del paese carattere generale); 1958 - 1958(abbandono del paese carattere generale); 1961/03/01 - 1961/03/01(erezione a parrocchia carattere generale); 1965 - 1965(trasferimento della sede parrocchiale carattere generale); 2013 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo <Zambana vecchia, Terre d'Adige>
Altre denominazioni Ss. FILIPPO e GIACOMO apostoli
Autore (ruolo)
Menestrina, Valentino (rifacimento volte e facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura gotica (costruzione)
architettura tardobarocca (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

1355  (menzione intero bene)

La prima attestazione della presenza una cappella dedicata a San Giacomo a Zambana risale al 1355. La successiva aggiunta di San Filippo si deve al fatto che i due santi apostoli sono ricordati nel medesimo giorno dal calendario liturgico.

XVI - 1547 (ricostruzione intero bene)

Ai primi decenni del XVI si fa risalire un probabile, quanto non documentato, intervento di ricostruzione dell'edificio in stile tardo gotico. Una delle campane del campanile reca incisa la data 1547 ed è possibile ipotizzare che sia stata fusa dopo una sopraelevazione della torre.

1500 - 1549 (decorazione presbiterio)

Nel corso della prima metà del XVI secolo la volta del presbiterio fu decorata a fresco da un anonimo maestro locale.

1581  (menzione cimitero)

La presenza di un cimitero nell'area posta a nord dell'edificio è documentata a partire dal 1581.

1608  (cambio giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Dal punto di vista ecclesiastico, i paesi di Zambana e Fai della Paganella appartenevano originariamente alla pieve di Mezzocorona. Nel 1608 furono da questa distaccate e passarono sotto la giurisdizione ecclesiastica della nuova parrocchia di Mezzolombardo. Le due località, che al tempo formavano una sola piccola comunità dedita principalmente all'allevamento, e che quindi si spostava a monte in estate e a valle in inverno, vennero allora unite in una curazia.

1670  (descrizione intero bene)

Gli atti visitali del 1670 descrivono la presenza in chiesa di quattro altari laterali dedicati alla Madonna del Rosario, a Sant'Antonio Abate, a Santa Lucia e ai Santi Fabiano e Sebastiano.

1752  (erezione a curazia indipendente carattere generale)

La curazia di Zambana e Fai della Paganella venne separata solo nel 1752.

1767 - 1768 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1767-1768 l'edificio sacro fu sottoposto a un intervento di ristrutturazione affidato al maestro muratore Valentino Menestrina di Trento. I lavori compresero il rifacimento della volta della navata con l'introduzione dei pilastri in pietra e quello del tetto, che fu rivestito in coppi. Al Menestrina spetta anche la realizzazione della facciata attuale.

1939  (restauro intero bene)

Nel 1939 sotto il curato Giuseppe Daprà vennero eseguiti alcuni lavori di restauro, l'esecuzione dei quali venne affidata all'impresario Angelo Banal di Lavis. Le opere eseguite riguardarono la riparazione del tetto, l'installazione di un nuovo impianto di illuminazione, lo spostamento del fonte battesimale sul lato sinistro, la tinteggiatura interna ed esterna dell'edificio. In tale occasione furono messi in luce alcuni affreschi del XVI secolo.

1955/08/07 - 1956/04/16 (distruzione del paese carattere generale)

Il 7 agosto 1955 si verificò una frana staccatasi dalla Paganella, la montagna che sovrasta l'abitato. Fu l'inizio di un susseguirsi di eventi franosi sempre più importanti che determinarono infine la distruzione del paese. L'ultima rovinosa ondata di fango verificò il 16 aprile 1956. La popolazione civile, fatta evacuare precauzionalmente fin dal novembre 1955, non subì perdite in termini di vite umane, ma il paese fu in gran parte spazzato via. Rimasero in piedi solo la chiesa, che fu invasa dal fango fino al livello dell'apertura trilobata della facciata, la scuola elementare, la scuola materna e qualche casa posta in periferia.

1958  (abbandono del paese carattere generale)

In seguito alla frana l'amministrazione comunale prese la decisione, poi avvallata da un referendum popolare (1958), di abbandonare il paese storico e di ricostruirlo in un'area più sicura, acquisita dal comune di Lavis e situata nel fondovalle atesino.

1961/03/01  (erezione a parrocchia carattere generale)

Con decreto vescovile del 1° marzo 1961 la curazia di Zambana fu eretta a parrocchia.

1965  (trasferimento della sede parrocchiale carattere generale)

Nel 1965 la sede parrocchiale fu trasferita nella chiesa costruita nel nuovo paese di Zambana, dedicata a Maria Mater Dei. L'intitolazione della parrocchia rimase, però, quella dei Santi Filippo e Giacomo.

2013 - 2015 (restauro intero bene)

Recentemente la frana sovrastante l'abitato vecchio di Zambana è stata monitorata e dichiarata non più attiva. Pur non essendo mai stato abbandonato completamente, il paese è così ritornato a vivere. Tra il 2013 ei l 2015 la chiesa è stata sottoposta a un intervento di restauro conservativo tra il 2013 e il 2015, diretto dall'architetto Michele Anderle.
Descrizione

La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo sorge isolata nella parte vecchia del paese di Zambana, con orientamento a est. L'attuale assetto urbanistico dell'abitato fu determinato da un rovinoso evento franoso che distrusse il paese nella primavera del 1956, risparmiando soltanto la chiesa e pochi altri edifici. Il tempio, documentato dal 1355, fu rifabbricato in forme gotiche nel corso dei primi decenni del XVI secolo e venne profondamente rimaneggiato nel 1767-1768 con il rifacimento delle volte delle navate e la riqualificazione della facciata. Quest'ultima è percorsa in basso da una zoccolatura intonacata, interrotta al centro dall'apertura del portale archiacuto. Quattro lesene intonacate, prive di appoggio, determinano una tripartizione del prospetto; nei settori laterali, più ampi, si collocano due nicchie a profilo archiacuto prive di statue; al centro, sopra il portale maggiore, trova posto un'apertura trilobata. Un fastigio mistilineo sommitale, svasato verso l'alto e cimato da vasi fiammati e sfere completa il disegno. La fiancata sinistra è cieca, percorsa in basso da uno zoccolo intonacato; una finestra lunettata tamponata è presente in corrispondenza della terza campata. Due ampie monofore archiacute trovano posto sul lato destro della navata, in corrispondenza della prima e della terza campata; al centro si dispongono un portale minore, che interrompe la zoccolatura intonacata, e un oculo circolare. Due monofore minori sono presenti nei lati obliqui dell'abside, mentre sulla parete di fondo si colloca un piccolo oculo circolare. Sacrestia emergente sul lato sinistro del presbiterio. All'interno quattro pilastri a sezione ottagonale determinano una ripartizione in tre navate (di cui la centrale di dimensioni doppie rispetto alle laterali), ciascuna suddivisa in tre campate. L'arco santo a sesto acuto introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e concluso dall'abside poligonale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale ripartita in tre campate, di cui la centrale di dimensioni doppie rispetto alle laterali.
Facciata
Facciata percorsa in basso da una zoccolatura intonacata, interrotta al centro dall'apertura del portale archiacuto. Quattro lesene intonacate, prive di appoggio, determinano una tripartizione del prospetto; nei settori laterali, più ampi, si collocano due nicchie a profilo archiacuto prive di statue; al centro, sopra il portale maggiore, trova posto un'apertura trilobata. Un fastigio mistilineo sommitale, svasato verso l'alto e cimato da vasi fiammati e sfere completa il disegno.
Prospetti
Fiancata sinistra cieca, percorsa in basso da uno zoccolo intonacato; una finestra lunettata tamponata è presente in corrispondenza della terza campata. Due ampie monofore archiacute trovano posto sul lato destro della navata, in corrispondenza della prima e della terza campata; al centro si dispongono un portale minore, che interrompe la zoccolatura intonacata, e un oculo circolare. Due monofore minori sono presenti nei lati obliqui dell'abside, mentre sulla parete di fondo si colloca un piccolo oculo circolare. Sacrestia emergente sul lato sinistro del presbiterio.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata alla fiancata destra del presbiterio. Su una bassa scarpa intonacata si innalza il fusto definito da cantonali in pietra a vista. La cella campanaria, rialzata su una cornice lapidea, è aperta sui quattro lati da bifore centinate sorrette da colonnine binate. Cuspide piramidale.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato; pilastri ottagonali in pietra. Strutture di orizzontamento: navate voltate a crociera; volta a ombrello comune al presbiterio e all'abside.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Campanile: cuspide piramidale rivestita in scandole.
Interni
All'interno quattro pilastri a sezione ottagonale determinano una ripartizione in tre navate (di cui la centrale di dimensioni doppie rispetto alle laterali), ciascuna suddivisa in tre campate. Nella parete della terza campata della navata destra è ricavata una nicchia centinata. L'arco santo a sesto acuto introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e concluso dall'abside poligonale.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in mattonelle di cemento bianche e nere in corsi diagonali, comune alla navata e al presbiterio.
Elementi decorativi
Affreschi adornano la volta della navata, l'arco santo e la parete della navata destra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria, con l'introduzione di arredi mobili, impiegati come poli liturgici. In occasione delle celebrazioni liturgiche viene collocata al centro del presbiterio una mensa al popolo di tipo a tavolo, in legno. Il parapetto dell'antico pulpito, collocato sulla sinistra, in posizione avanzata verso la navata è stato riadattato ad ambone. Una panca addossata alla parete sinistra del presbiterio funge da sede.
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