chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Verla
Giovo
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1967 circa)
XII - 1786(pieve antica carattere generale); 1145 - 1145(cambio giurisdizione carattere generale); 1710 - 1710(modifica dell'intitolazione carattere generale); 1710 - 1763/01/23(fase preliminare alla costruzione intero bene); 1766/07/02 - 1779(costruzione intero bene); 1779/04/06 - 1779/09/05(benedizione carattere generale); 1779 - 1779/11/28(costruzione cimitero); 1779 - 1791(completamento intero bene); 1795 - 1803(costruzione campanile); 1796 - 1796(riparazione coperture); 1807 - 1807(cambio giurisdizione carattere generale); 1821 - 1823(sistemazione cimitero); 1828 - 1828(costruzione facciata); 1829 - 1833/09/11(restauro intero bene); 1833/09/11 - 1833/09/11(consacrazione carattere generale); 1852 - 1853(completamento campanile); 1865/07/04 - 1865/07/16(sostituzione del portale facciata); 1866 - 1866(riparazione coperture); 1873 - 1873(costruzione della gradinata sagrato); 1885 - 1890(costruzione cimitero nuovo); 1887 - 1888(restauro facciata); 1897 - 1897(ampliamento della gradinata sagrato); 1897 - 1897(riparazione coperture); 1904 - 1906(restauro interno); 1906 - 1906(restauro campanile); 1908 - 1908(sostituzione della pavimentazione interno); 1909 - 1909(pavimentazione campanile e sagrato); 1923 - 1923(installazione dell'impianto elettrico intero bene); 1929 - 1929(restauro campanile); 1957 - 1957(installazione dell'orologio campanile); 1963 - 1963(sostituzione delle coperture campanile); 1967 - 1967(restauro intero bene); 1982 - 1983(restauro della gradinata sagrato)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Verla, Giovo>
Altre denominazioni ASSUNZIONE
B. V. Maria Assunta
S. Maria Assunta
Autore (ruolo)
Bianchi, Pietro (progetto chiesa)
Caminada, Giovanni Antonio (progetto campanile)
Brugnara, Giovanni (progetto completamento campanile)
Conci, Antonio (completamento campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze comacine (costruzione chiesa)
maestranze comacine (costruzione campanile)
maestranze trentine (completamento campanile)
architettura tardobarocca (costruzione chiesa )
Notizie Storiche

XII - 1786 (pieve antica carattere generale)

Giovo fu sede pievana ab immemorabili. Diversamente dall’attuale parrocchiale, l'antica chiesa di “Santa Maria”, documentata a partire dal XII secolo (1145-1177), sorgeva nella valletta formata dal rio dei Molini, nella località detta alle “gesie”, in prossimità dell’attuale svincolo che dalla strada statale 612 della Val di Cembra conduce alla frazione di Palù di Giovo. L’edificio medievale, che almeno dal XIII secolo era dotato di un campanile e di un cimitero, fu interamente rifabbricato ed ampliato nel corso della seconda metà del XV secolo, intervento al quale seguirono una nuova benedizione (1488) e consacrazione (1501), e venne infine demolito tra il 1779 e il 1786, dopo la costruzione del tempio attuale all'ingresso dell’abitato di Verla. La tradizione locale secondo cui tale tempio sarebbe stato la terza sede della pieve, dopo le chiese di San Floriano di Valternigo e di San Giorgio di Palù di Giovo (Brentari, 1895; Rizzoli, 1969), è da ritenersi del tutto infondata.

1145  (cambio giurisdizione carattere generale)

A partire dal 1145 la parrocchia di Santa Maria Assunta di Giovo entrò a far parte dei privilegi assegnati alla neo-fondata prepositura agostiniana di San Michele all'Adige, dalla quale in seguito provennero tutti i pievani e i cappellani esposti di Giovo.

1710  (modifica dell'intitolazione carattere generale)

La pieve di Giovo è indicata per la prima volta con il titolo di "Assunzione di Maria Vergine" negli atti della visita pastorale del 1710. In tutti i documenti precedenti, a partire da quelli del XII secolo, la pieve viene citata invece con il titolo generico di "Santa Maria".

1710 - 1763/01/23 (fase preliminare alla costruzione intero bene)

Nel corso del XVIII secolo i regolani di Giovo decisero di abbandonare la vecchia pieve situata nella valletta dei Molini, ritenuta troppo isolata e divenuta ormai angusta e cadente. Lo stato diruto dell’antico edificio era infatti già stato evidenziato dagli atti visitali del 1652 e poi di nuovo in quelli del 1710, dove si invitava esplicitamente la fabbriceria a risparmiare per la costruzione di una chiesa nuova. Il terreno per la nuova fabbrica fu acquistato fin dal 1762, ma la decisione ufficiale di costruire una nuova chiesa fu deliberata solo in seno alla regola generale del 23 gennaio 1763.

1766/07/02 - 1779 (costruzione intero bene)

Il cantiere della nuova chiesa fu ufficialmente avviato il 2 luglio 1766 alla presenza, tra gli altri, dell'architetto comacino Pietro Bianchi, al quale verisimilmente spetta il progetto dell'edificio (Stenico, 1985). È quindi errata la tradizione facente capo al Brentari, secondo cui la chiesa fu eretta su disegno di un non meglio precisato Caminada. I lavori si dilungarono per molto tempo e le opere murarie furono portate a termine probabilmente solo nel 1779. Nella primavera di quell’anno, infatti, furono sospese le funzioni liturgiche nell’antica pieve (temporaneamente trasferite nella chiesa della Madonna dell’Aiuto di Verla, detta anche di Sant’Antonio Abate) per consentire la traslazione nella nuova fabbrica del "coperto della parochia vechia" oltre che di ogni altra cosa fosse ritenuta utile per il nuovo edificio. Tra i materiali reimpiegati c’era anche il portale maggiore gotico della chiesa antica.

1779/04/06 - 1779/09/05 (benedizione carattere generale)

Si ignora la data precisa della benedizione del nuovo tempio, che fu certamente eseguita tra il 6 aprile 1779, data della Regola generale in cui fu decisa la sospensione delle funzioni liturgiche nell'antica pieve e il loro temporaneo trasferimento della chiesa della Madonna dell'Aiuto o di Sant'Antonio di Verla, necessaria al fine di consentire il completamento del cantiere, e il 5 settembre dello stesso anno, quando nel nuovo tempio fu celebrato il primo battesimo.

1779 - 1779/11/28 (costruzione cimitero)

Nel 1779 attorno alla parrocchiale venne realizzato anche un nuovo cimitero, che fu benedetto il 28 novembre dello stesso anno.

1779 - 1791 (completamento intero bene)

Dopo l'ultimazione della struttura, i lavori di completamento e di ornamentazione dell'edificio si protrassero ancora per molti anni. Nel 1780 sono registrate delle note spesa "per far stuccare il presbiterio" e nel 1790-1791 per l'acquisto e la posa delle quadrotte del pavimento, fornite da un certo maestro Antonini di Brentonico. La facciata del nuovo edificio, nella quale era stato traslato il portale gotico dell'antica pieve, rimase però a lungo incompiuta.

1795 - 1803 (costruzione campanile)

La costruzione di una torre campanaria conveniente alla nuova fabbrica della chiesa fu decisa all'inizio del 1795. La scelta del luogo fu demandata ai periti muratori Giovanni Antonio Caminada, responsabile del progetto della nuova torre, e al di lui fratello Andrea. Fin dallo stesso anno si provvide al reperimento del materiale necessario al cantiere, in parte recuperato dai ruderi della dismessa parrocchiale vecchia, operazione che subì non pochi ritardi, cosicché il cantiere fu ufficialmente avviato solo nell'agosto del 1799. L'erezione del campanile procedette poi a singhiozzo e fu infine sospesa nel 1803, una volta ultimata la cella campanaria necessaria all'installazione delle campane.

1796  (riparazione coperture)

Già nel 1796 sono documentati lavori di riparazione e sistemazione della copertura in coppi.

1807  (cambio giurisdizione carattere generale)

Con la soppressione della prepositura agostiniana di San Michele all'Adige, nel 1807 la parrocchia di Giovo riacquisì la propria autonomia.

1821 - 1823 (sistemazione cimitero)

Tra il 1821 e il 1822 si provvide a spianare il terreno del cimitero; l'anno successivo furono fatte le fondamenta per la costruzione di un muro di cinta.

1828  (costruzione facciata)

La facciata fu realizzata solo nel 1828.

1829 - 1833/09/11 (restauro intero bene)

In previsione della consacrazione solenne dell'edificio, tra il 1829 e il 1833 furono condotti imprecisati lavori di restauro.

1833/09/11  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo edificio fu consacrato dal vescovo Francesco Saverio Luschin l'11 settembre 1833.

1852 - 1853 (completamento campanile)

Il campanile fu portato a compimento solo tra il 1852-1853 su disegno del geometra Giovanni Brugnara, che modificava in modo non sostanziale il precedente progetto del Caminada. I lavori furono appaltati a manodopera locale: le opere di muratura furono condotte da Antonio Conci di Trento, le pietre vennero lavorate dallo scalpellino Giovanni Salice di Verla, la cipolla venne realizzata dal carpentiere Tommaso Campi di Trento, mentre la copertura in "laste soprastagnate" fu eseguita da Giambattista Rasini e Domenico Paoli, pure di Trento. Il fabbro Giordano Gius di Verla realizzò la croce sommitale e il parafulmine. Contestualmente a tali lavori fu rifatta la scala interna della torre.

1865/07/04 - 1865/07/16 (sostituzione del portale facciata)

Il portale gotico proveniente dall'antica pieve fu mantenuto in facciata fino al 1865, quando se ne decise lo smontaggio e la sostituzione con quello attuale. I lavori furono materialmente condotti tra il 4 e il 16 luglio dello stesso anno e il collaudo fu fatto il 27 dello stesso mese dall'ingegnere Luigi Casagrande.

1866  (riparazione coperture)

Nuovi lavori di riparazione delle coperture condotti dal muratore Domenico Dell'Antonio sono documentati nel 1866.

1873  (costruzione della gradinata sagrato)

Nel 1873 fu realizzata una gradinata d'accesso antistante la chiesa.

1885 - 1890 (costruzione cimitero nuovo)

Nel 1879 il Capitanato distrettuale impose al comune di Giovo di costruire un nuovo cimitero. L'amministrazione locale cercò di posticipare il più possibile l'esecuzione dei lavori, dal momento che era in previsione la realizzazione di un nuovo camposanto nella frazione di Palù di Giovo. Infine nel 1885 il comune acquistò dai fratelli Emanuele Brugnara e Vittoria Zanetti il terreno da destinare al nuovo camposanto, che cominciò ad essere utilizzato nello stesso anno, sebbene non ancora decorosamente sistemato. Il muro di cinta fu approntato solo tra il 1889 e il 1890 e la parte in pendenza colmata con il terreno del vecchio cimitero situato attorno alla chiesa, che verosimilmente fu eliminato in tale occasione.

1887 - 1888 (restauro facciata)

La facciata fu restaurata tra il 1887 e il 1888 sotto la direzione del geometra Quintilio Brugnara. In tale occasione furono collocate nelle nicchie le statue dell'Assunta e degli evangelisti Giovanni e Matteo. Tra i lavori condotti vi fu anche la riparazione dell'attico con la messa in opera di una lamina di zinco.

1897  (ampliamento della gradinata sagrato)

La gradinata d'accesso alla chiesa fu sistemata e allargata nel 1897.

1897  (riparazione coperture)

Nel 1897 fu riparato il tetto con lastre di porfido.

1904 - 1906 (restauro interno)

Nel 1904 la chiesa rimase chiusa per due mesi per consentire il restauro e il fissaggio degli stucchi. L'apparato stucchivo fu nuovamente restaurato e ritoccato nelle tinte e nelle dorature dal pittore Agostino Sala di Riva del Garda già nel 1906; tale intervento comprese anche la tinteggiatura interna dell'edificio eseguita "rispettando i colori originali: bianco per tutte le stuccature e cornici; rosa, verde pallido e giallo per gli sfondi".

1906  (restauro campanile)

Nel 1906 la cipolla del campanile fu restaurata.

1908  (sostituzione della pavimentazione interno)

Nel 1908 l'antica pavimentazione a quadrotte lapidee fu sostituita con quella presente in seminato alla veneziana. I lavori furono condotti dalla ditta Giorgio Poar di Trento nei mesi di settembre e ottobre.

1909  (pavimentazione campanile e sagrato)

Nel 1909 le quadrotte della vecchia pavimentazione della chiesa furono reimpiegate per rivestire il piano terra del campanile e il sagrato della chiesa.

1923  (installazione dell'impianto elettrico intero bene)

Il primo impianto elettrico della chiesa fu installato nel 1923.

1929  (restauro campanile)

Nel 1929 i solai e le scale di legno del campanile furono rifatti ad opera del falegname Daniele Monauni

1957  (installazione dell'orologio campanile)

Nel 1957 venne installato l'orologio del campanile, acquistato presso la ditta Ennio Meloncelli di Sermide (Mantova).

1963  (sostituzione delle coperture campanile)

Nel 1963 la cipolla del campanile fu rivestita in lamine di rame. Il progetto di tale opera era stato predisposto dall'ingegnere Piero Marconi di Trento fin dal 1957.

1967  (restauro intero bene)

Nel corso del 1967 la chiesa fu sottoposta ad un intervento di restauro, curato dal soprintendente Nicolò Rasmo. I lavori compresero la sostituzione delle coperture con tegole nuove, la tinteggiatura interna ed esterna dell'edificio e il fissaggio degli stucchi, quest'ultimo eseguito da Luigi Delaidotti di Dorsino, in collaborazione con il figlio Luciano e il nipote Flavio Delaidotti e con Enzo Libera. Ulteriori restauri delle opere murarie furono eseguiti dalla ditta Fabio Pederzolli di San Michele all'Adige. Nello stesso anno fu pure installato l'impianto di riscaldamento, la cui caldaia fu posta nel locale situato a sinistra del presbiterio, a questo scopo opportunamente ampliato.

1982 - 1983 (restauro della gradinata sagrato)

Tra il 1982 e il 1983 furono condotti alcuni lavori di sistemazione della gradinata antistante la chiesa; circa la metà dei gradini fu sostituita.
Descrizione

La parrocchiale di Santa Maria Assunta di Verla di Giovo sorge all'ingresso del paese con orientamento canonico a est. Il tempio fu eretto tra il 1766 e il 1779 su progetto dell'architetto Pietro Bianchi in sostituzione dell'antica pieve di Giovo che sorgeva nella vicina valletta di Molini e che fu in seguito completamente demolita. L'edificio presenta una facciata organizzata su due ordini di quattro paraste, d'ordine ionico in basso e composito in alto, che determinano una tripartizione del prospetto con settore centrale di ampiezza maggiore, nel quale si sovrappongono il portale maggiore e un finestrone a luce sagomata. I settori laterali ospitano su entrambi i registri delle nicchie abitate da statue. Il tutto è rifinito in alto da un fastigio a profilo curvilineo ospitante una nicchia con la statua della Vergine, delimitato lateralmente da lesene e affiancato da volute cedenti. Le fiancate laterali, lisce, sono scandite dalla presenza di tre monofore a luce sagomata, aperte in corrispondenza delle campate interne. Ulteriori due finestre sagomate sono ricavate ai lati del presbiterio, il cui corpo è inserito tra i volumi minori della sacrestia e di un ambiente di servizio. A destra della terza campata della navata sorge il campanile, eretto a partire dal 1795 su disegno di Giovanni Antonio Caminada e completato solo nel 1852-1853 con la costruzione del tamburo e della cipolla. La torre campanaria si presenta impostata su un alto zoccolo a rivestimento lapideo, dotato sul lato ovest di un portale attraverso il quale è possibile raggiungere l'interno della chiesa; il fusto, tripartito su ogni lato da cornici lapidee, è sormontato da una cella campanaria a quattro monofore inserita tra cornicioni modanati fortemente eminenti, a sua volta cimata da un tamburo ottagonale aperto sui lati principali da quattro oculi circolari. L'interno della chiesa si sviluppa a navata unica voltata a vela, ritmata da coppie di paraste composite che definiscono una ripartizione in tre campate principali - ciascuna affiancata da due cappelle laterali inquadrate da arcate a pieno centro - precedute da un atrio di dimensioni minori. Il presbiterio, rialzato su due gradini, è introdotto dall'arco santo a pieno centro e presenta paraste composite disposte in angolo. Un cornicione modanato e dentellato, interrotto all'altezza della cornice della pala dell'altare maggiore, percorre l'intero perimetro.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; ai lati di ciascuna campata si sviluppano due cappelle rettangolari poco profonde, inscritte nel perimetro esterno. Presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata ad angoli smussati, organizzata su due ordini di quattro paraste, ioniche in basso e composite in alto, che determinano una tripartizione irregolare con settore centrale di ampiezza maggiore rispetto ai laterali. Al centro dell'ordine inferiore si dispone il portale maggiore, mentre i settori laterali accolgono ciascuno una nicchia centinata abitata da statua. Nel settore mediano superiore si apre un'ampia finestra a luce sagomata, mentre in quelli laterali si dispongono due nicchie con statue, profilate da cornici in stucco modellate a tempietto. Sul tutto insiste un fastigio a profilo curvilineo contenente una nicchia con la statua della Vergine e delimitato lateralmente da lesene, alle quali sono addossate due volute cedenti. Vasi fiammati acroteriali si dispongono in angolo.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, ciascuna recante tre monofore a luce sagomata disposte in corrispondenza delle campate maggiori. Ulteriori due finestre analoghe, ma di luce più ampia, sono ricavate ai lati del presbiterio, al quale sono addossati due corpi di fabbrica minori (sacrestia e deposito/ centrale termica). La parete di fondo del presbiterio presenta gli angoli smussati e reca al centro una croce latina scavata.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, situata a destra della terza campata della navata, impostata su un alto zoccolo rivestito in pietra a vista e dotato di un portale centinato sul lato ovest. Il fusto è scandito su ogni lato da tre specchiature di dimensioni irregolari definite da cornici lapidee ed è coronato dalla una cella campanaria a quattro monofore centinate, compresa tra cornici modanate fortemente eminenti e definita da cornici angolari in pietra a vista. Sul tutto insiste un tamburo ottagonale, anch'esso rifinito da cornici lapidee angolari, recante quattro oculi circolari in corrispondenza dei lati principali. Cipolla sommitale con sfera e croce.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata e presbiterio sono coperti da volte a vela; abside e cappelle laterali sormontate da arcate.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda con manto di copertura in coppi. Campanile: copertura a cipolla rivestita in lamiera metallica.
Interni
Navata unica ritmata da coppie di paraste composite addossate a pilastri, che individuano lo spazio di tre campate precedute da un atrio di dimensioni minori, ai lati del quale si sviluppano due cappelle inquadrate da arcate a pieno centro, di cui quella sinistra contenente la scala d'accesso alla cantoria. Su ciascuna campata si affacciano due cappelle laterali inquadrate da arcate a pieno centro, nelle quali trovano posto gli altari laterali. Un accesso secondario, che raccorda la chiesa al piano terra del campanile, è ricavato a destra dell'arco santo a pieno centro. Il presbiterio, rialzato su due gradini, presenta paraste composite disposte in angolo. Un cornicione modanato e dentellato, interrotto in corrispondenza della cornice in stucco che contiene la pala dell'altare maggiore, percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata e presbiterio recano una pavimentazione in seminato alla veneziana.
Elementi decorativi
Il ricco apparato stucchivo della chiesa è costituito dai capitelli e dalla decorazione a ghirlande fiorite delle paraste, nonché dall'ornamentazione delle volte della navata e del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1967 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria, tramite l'introduzione di arredi mobili impiegati come poli liturgici. L'altare maggiore storico, nel cui tabernacolo è tutt'ora posta la custodia eucaristica, e le balaustre sono state mantenuti, queste ultime private del cancelletto. Al centro del presbiterio storico è stata posizionata una mensa al popolo di tipo a tavolo. Un leggio in metallo addossato alla balaustra destra funge da ambone. Una sedia a braccioli con seduta e schienale imbottiti e foderati, addossata alla parete sinistra del presbiterio, è impiegata come sede.
Contatta la diocesi