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Ceola
Giovo
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Rocco
Parrocchia di San Rocco
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2012)
1471 - 1471(consacrazione carattere generale); 1483/12/03 - 1483/12/03(menzione carattere generale); 1483 - 1710(intitolazione carattere generale); 1797 - 1797(saccheggio intero bene); 1841 - 1841(ristrutturazione intero bene); 1894/01/30 - 1894/02/15(fase preliminare alla ricostruzione intero bene); 1895 - 1900/10/06(iter di approvazione del progetto intero bene); 1900/11/05 - 1901/04/21(inizio lavori intero bene); 1901/04/21 - 1901/04/21(dedicazione carattere generale); 1901/04/21 - 1901/12/21(costruzione intero bene); 1901/12/21 - 1901/12/21(benedizione carattere generale); 1906/11/25 - 1915(inizio lavori campanile); 1930 - 1931(completamento campanile); 1933 - 1933(decorazione presbiterio); 1946 - 1946(decorazione intero bene); 1959/05/29 - 1959/05/29(erezione a parrocchia carattere generale); 1965 - 1965(installazione impianto di amplificazione intero bene); 1965 - 1965(sistemazione sagrato); 1965 - 1965(demolizione campanile); 1967 - 1967(installazione impianto di riscaldamento intero bene); 1969 - 1969(adeguamento liturgico presbiterio); 1973 - 1973(rifacimento coperture)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Rocco <Ceola, Giovo>
Altre denominazioni s. Rocco confessore
Ss. ROCCO pellegrino e SEBASTIANO martire
S. Rocco
Autore (ruolo)
Paor, Emilio (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (ricostruzione)
Notizie Storiche

1471  (consacrazione carattere generale)

L'antica chiesa di Ceola sarebbe stata consacrata nel 1471 al titolo dei Santi Fabiano e Sebastiano. Mancando il documento originale della consacrazione, la notizia è desunta dagli atti visitali del 1749.

1483/12/03  (menzione carattere generale)

La prima menzione della chiesa dei "ss. Fabiano e Sebastiano" di Ceola si riscontra nel testamento di Enrico di Giovo del 3 dicembre 1483.

1483 - 1710 (intitolazione carattere generale)

Sono documentate diverse varianti dell'intitolazione dell'antico tempio di Ceola. Nell'atto testamentario del 1483 anzi citato viene definita dei "Santi Fabiano e Sebastiano", ma nel testamento di Caterina del fu Battista da Mezzolombardo, risalente al 23 agosto 1484, il tempio è indicato solo come di "S. Sebastiano". Questa intitolazione è ripetuta ancora negli atti visitali clesiani del 1537 e in quelli del 1652. Successivamente a questa data la dedicazione del tempio dev'essere mutata, cosicché a partire dal 1710 (atti visitali) la chiesa è detta dei "Santi Rocco e Sebastiano".

1797  (saccheggio intero bene)

Il tempio fu depredato durante l'invasione francese del 1797.

1841  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1841 il campanile dell'antico edificio sacro fu ristrutturato da parte di Battista De Zulian. Contestualmente vennero eseguiti altri lavori in chiesa e nel sottotetto della stessa e fu posato il pavimento della sacrestia.

1894/01/30 - 1894/02/15 (fase preliminare alla ricostruzione intero bene)

La necessità di un ampliamento o di una ricostruzione totale della chiesa di Ceola venne prospettata verso la fine del XIX secolo per far fronte all'aumento della popolazione del paese da un lato e alle condizioni diroccate dell'edificio dall'altro. La strada dell'ampliamento, intrapresa nel 1893, fu presto abbandonata e il 30 gennaio 1894 venne costituito il comitato pro erigenda chiesa, che si mise subito in azione, stipulando un accordo con Giovanni Ress per l'acquisto del campo posto tra l'antico tempio e la vicina strada statale, sul quale doveva sorgere il nuovo edificio (2 febbraio 1894). Il permesso dell'ordinariato vescovile alla nuova costruzione giunse il 15 febbraio dello stesso anno.

1895 - 1900/10/06 (iter di approvazione del progetto intero bene)

L'avvio del cantiere del nuovo edificio, che doveva andare a sovrapporsi a quello antico determinandone la demolizione, fu ritardata dall'iter di approvazione del progetto. Un primo disegno, fornito a titolo gratuito dal geometra civezzanese Egidio Filippi nel 1895, fu respinto dal Capitanato distrettuale di Trento, come pure il secondo e il terzo presentati rispettivamente dal geometra Antonio Cembran di Cembra nel 1896 e dall'ingegnere Luigi Obrelli nel 1897. L'incarico passò quindi all'ingegnere Emilio Paor, che finalmente ottenne l'approvazione del Capitanato il 6 ottobre 1900.

1900/11/05 - 1901/04/21 (inizio lavori intero bene)

Ottenuta l'approvazione del progetto da parte del Capitanato distrettuale di Trento, il cantiere poté cominciare subito. Fin dal 5 novembre 1900 sotto la direzione del Paor fu tracciato il perimetro delle fondazioni del nuovo edificio. I lavori di costruzione vennero messi all'incanto il 10 febbraio successivo e furono aggiudicati alla ditta Gaetano Tomasi ed Enrico Pegoretti di Povo. Completata la costruzione delle fondamenta, il 21 aprile 1901 il parroco di Giovo, Giovanni Martinelli, poté benedire la prima pietra.

1901/04/21  (dedicazione carattere generale)

Nel documento di benedizione della prima pietra del tempio (21 aprile 1901) riportato da Stenico (1989) è specificato che l'edificio sacro in costruzione veniva dedicato a San Rocco confessore.

1901/04/21 - 1901/12/21 (costruzione intero bene)

Il cantiere del nuovo edificio sacro fu appaltato interamente a maestranze locali (il rosone e i portali furono realizzati dallo scalpellino trentino Giuseppe Deanesi; il tetto venne messo in opera da Giuseppe, Vittorio e Fortunato Dalmonech di Verla (Giovo) e dal lattoniere Albino Rasini di Lavis) e fu portato a termine in poco tempo, cosicché la chiesa poté essere benedetta entro l'anno.

1901/12/21  (benedizione carattere generale)

Il nuovo tempio fu benedetto il 21 dicembre 1901 dal parroco di Giovo, Giovanni Martinelli.

1906/11/25 - 1915 (inizio lavori campanile)

La vicenda della costruzione del campanile del nuovo tempio di Ceola seguì un corso affatto lineare. Fin dall'apertura del cantiere della chiesa (1900) la popolazione aveva auspicato la realizzazione di una torre campanaria di modeste dimensioni da affiancare alla struttura, ma l’opera venne presa in esame solo alcuni anni più tardi. Il 25 novembre del 1906 fu eletto il comitato per l’edificazione della torre e il progetto della struttura, che inspiegabilmente doveva sorgere presso la palazzina presente di fronte alla chiesa, venne presentato dall’ingegner Paor nel gennaio successivo. Per ragioni ignote i lavori, avviati nel 1908, si arenarono subito dopo la costruzione dello zoccolo, accanto al quale furono lungamente abbandonate le pietre preparate all'uopo dallo scalpellino di Ville (Giovo), Giuseppe Gipponi. In seguito questa struttura abbozzata fu trasformata in un capanno in cui posizionare la campana (1910-1915 circa).

1930 - 1931 (completamento campanile)

Tra il 1930 e il 1931 il fusto del campanile venne innalzato per sette o otto metri d'altezza e coperto con una cuspide piramidale.

1933  (decorazione presbiterio)

Il presbiterio e il catino absidale furono decorati a tempera su intonaco nel 1933 da don Giacomo Tarter.

1946  (decorazione intero bene)

La decorazione della navata e della facciata della chiesa, opera di Vittorio Bertoldi del 1946, fu voluta dalla popolazione locale come ringraziamento per la fine del secondo conflitto mondiale.

1959/05/29  (erezione a parrocchia carattere generale)

La parrocchia di San Rocco a Ceola fu canonicamente eretta il 29 maggio 1959.

1965  (installazione impianto di amplificazione intero bene)

Nel 1965 la chiesa fu dotata di un primo impianto di amplificazione audio.

1965  (sistemazione sagrato)

Nel 1965 furono condotti svariati lavori di sistemazione dell'area circostante la chiesa, consistenti nella pavimentazione del sagrato (ditta Guido Michelo di Valternigo) e nella realizzazione della gradinata che dalla strada statale sale alla chiesa (ditta Chini di Zambana).

1965  (demolizione campanile)

Il "curioso, minuscolo campanile di blocchi di porfido e tettuccio" di Ceola (Gorfer, 1977), rimpiazzato fin dal 1953 da un impianto di amplificazione del suono delle campane, fu demolito nel 1965 in occasione dei lavori di sistemazione del sagrato.

1967  (installazione impianto di riscaldamento intero bene)

Nel 1967 la chiesa fu dotata di un impianto di riscaldamento ad aria, installato dalla ditta Leopoldo Beltrami di Trento.

1969  (adeguamento liturgico presbiterio)

Un primo intervento di adeguamento liturgico provvisorio, con altare al popolo di tipo a tavolo in ferro e legno e leggio in legno, fu attuato nel 1969.

1973  (rifacimento coperture)

Le coperture furono rifatte attorno al 1973.
Descrizione

Costruita nel 1901 su progetto dell'ingegner Emilio Paor in sostituzione dell'antica chiesa di Ceola divenuta angusta e cadente, la parrocchiale di San Rocco sorge lungo la strada statale della val di Cembra con orientamento a sud-ovest. La facciata a due spioventi è percorsa in basso da una zoccolatura porfirica, interrotta al centro dall'apertura del portale architravato, al quale si sovrappongono una nicchia a centinatura ribassata, decorata con l'immagine del santo titolare, e un rosone a otto lobi. Le fiancate, lisce e simmetriche, riprendono i motivi della zoccolatura e del cornicione sottogronda della facciata. Due contrafforti per lato si alternano alle aperture delle monofore centinate della prima e della seconda campata, mentre ai lati della terza campata emergono i corpi delle cappelle laterali con pareti di fondo a due spioventi, al centro delle quali sono ricavati degli oculi circolari. Un accesso secondario con portale architravato si colloca al centro della fiancata destra. Il presbiterio, cieco, è affiancato a sinistra dal corpo ribassato della sacrestia, e si conclude in un'abside ad andamento esterno poligonale, con monofore centinate aperte nei lati obliqui. L'interno si sviluppa a navata unica voltata a botte unghiata, ripartita in tre campate da coppie di paraste ribattute, raccordate tra loro da arcate trasversali; sulla terza campata si affacciano due cappelle gemelle inquadrate da arcate centinate. L'arco santo a sesto ribassato introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e raccordato all'abside internamente semicircolare da un'arcata a pieno centro insistente su paraste ribattute.
Pianta
Pianta a croce latina; abside ad andamento esterno poligonale e interno semicircolare.
Facciata
Facciata a due spioventi profilati da cornici modanate. La zoccolatura porfirica di base è interrotta al centro dall'apertura del portale architravato, al quale si sovrappongono un'ampia nicchia a centinatura ribassata e un rosone a otto lobi con cornice strombata e modanata.
Prospetti
Fiancate lisce, simmetriche, percorse in basso da una zoccolatura in porfido e in alto da un cornicione modanato, nonché scandite da due contrafforti per lato, ai quali si alternano le aperture di due monofore poste in corrispondenza delle prime due campate della navata. Su ambo i lati emergono inoltre i corpi delle cappelle affacciate sulla terza campata, con pareti di fondo a due spioventi, al centro delle quali sono ricavati degli oculi circolari. Lungo la fiancata destra si apre un accesso secondario. A sinistra del presbiterio emerge il corpo ribassato della sacrestia. L'abside presenta un andamento esterno poligonale e reca due monofore centinate aperte nei lati obliqui.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata coperta da volta a botte unghiata, cadenzata da arcate trasversali; presbiterio voltato a crociera; catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda su navata, presbiterio e cappelle, con manto di copertura in tegole in cemento.
Interni
Navata unica, ritmata da coppie di paraste ribattute raccordate tra loro da arcate trasversali, che determinano una ripartizione interna dell'ambiente in tre campate; sulla terza campata si affacciano due cappelle simmetriche poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro. L'arco santo a sesto ribassato introduce al presbiterio, rialzato su due gradini, il quale a sua volta è raccordato all'abside semicircolare da un'arcata centinata insistente su paraste analoghe a quelle della navata. Lungo la parete sinistra del presbiterio si trova l'accesso alla sacrestia. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle paraste e dell'arco santo percorre il perimetro del presbiterio e dell'abside.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di cemento disposte in corsi diagonali, comune a navata e presbiterio.
Elementi decorativi
Dipinti murali di tipo figurativo eseguiti a tempera su intonaco adornano le volte e pareti delle cappelle laterali e del presbiterio. Ulteriori fregi a girali fogliati e fioriti sono dipinti a tempera su intonaco sulle paraste.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2012)
L'adeguamento liturgico è stato eseguito nel 2012 (progetto dell'architetto Fiorino Filippi ed esecuzione dello scultore locale Egidio Petri) e ha carattere di stabilità. Al centro del presbiterio storico, a raso pavimento, è stata collocata una mensa ad ara in legno di cirmolo cerato e porfido (piano della mensa). Ambone e sede, realizzati entrambi in stile con la mensa, sono stati collocati rispettivamente presso l'arco santo, a sinistra, e lungo la parete destra del presbiterio. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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