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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Predazzo
Trento
chiesa
comunale
s. Nicolò
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (2013 circa); ambone - aggiunta arredo (2013 circa); sede - aggiunta arredo (2013 circa)
1550 - 1552(fondazione intero bene); 1550 - 1599(decorazione presbiterio); XVII - XVII(decorazione arco santo); 1601 - 1612(ampliamento intero bene); 1612/07/17 - 1612/07/17(consacrazione carattere generale); 1653 - 1654(ampliamento intero bene); 1749 - 1749(restauro intero bene); 1752 - 1752(costruzione edicola di San Giovanni Nepomuceno); 1795 - 1795(restauro intero bene); 1797 - 1797(traslazione del cimitero intorno); XIX - XIX(decorazione presbiterio); XIX - 1846(decorazione campata seconda); 1805 - 1805(ampliamento cimitero); 1847 - 1847(monumento a Bartolomeo Rasmo campata prima); 1853 - 1854(ampliamento cimitero); 1907 - 1907(ampliamento cimitero); 1981 - 1981(restauro intero bene); 2009 - 2013(restauro prima fase intero bene); 2012 - 2012(restauro seconda fase intero bene); 2013 - 2013(restauro terza fase presbiterio); 2014/11/02 - 2014/11/02(inaugurazione intero bene)
Chiesa di San Nicolò
Tipologia e qualificazione chiesa comunale
Denominazione Chiesa di San Nicolò <Predazzo>
Altre denominazioni s. Nicolò
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1550 - 1552 (fondazione intero bene)

La fondazione della chiesa di San Nicolò al cimitero di Predazzo risale alla metà del XVI secolo. La chiesa è infatti definita "noviter erectam" in un documento del 1552. Secondo la storiografia locale, è probabile che prima della chiesa nello stesso luogo, soggetto alle piene del Travignolo, esistesse anticamente un'edicola dedicata a San Giovanni Nepomuceno (incerta).

1550 - 1599 (decorazione presbiterio)

La decorazione del presbiterio risale alla seconda metà del XVI secolo.

XVII  (decorazione arco santo)

Le figure dipinte sull'estradosso dell'arco santo sono ascrivibili ad un intervento decorativo risalente al XVII secolo, condotto da un anonimo maestro locale.

1601 - 1612 (ampliamento intero bene)

L'edificio sacro, descritto come cadente negli atti della visita pastorale madruzziana del 1579-1580, venne sottoposta ad un ampliamento, condotto tra il 1601 e il 1612. La notizia, da ritenersi incerta, prende spunto dalla data 1601 incisa sul portale maggiore.

1612/07/17  (consacrazione carattere generale)

La chiesa fu consacrata il 17 luglio 1612 da parte di Pietro Bello di Condino, suffraganeo del principe vescovo Carlo Gaudenzio Madruzzo.

1653 - 1654 (ampliamento intero bene)

Gli atti della visita pastorale del 1632 descrivono la chiesa come cadente e minacciante la rovina. A distanza di un ventennio, i visitatori vescovili giunti a Predazzo nel 1653 annotarono l'incipiente inizio dei lavori di ampliamento della chiesa, poi portati a termine entro il 1654, come ricorda la data riportata sull'arcata trasversale della terza campata. A questo intervento si deve il prolungamento della navata con la costruzione di due nuove campate e della facciata attuale, dove fu reimpiegato il portale maggiore del 1601.

1749  (restauro intero bene)

L'iscrizione "renovatta l'anno 1749" presente sull'arcata tra la campata seconda e la campata terza si riferisce, probabilmente, a un imprecisato intervento di restauro.

1752  (costruzione edicola di San Giovanni Nepomuceno)

Nel 1752 la regola di Predazzo fece costruire sul lato destro del tempio un'edicola dedicata a San Giovanni Nepomuceno, in cui fu posta l'immagine del santo scolpita dal badiota Domenico Molin.

1795  (restauro intero bene)

Un ulteriore restauro condotto nel 1795 è ricordato da un'iscrizione presente in controfacciata. La notizia riportata dalla bibliografia, secondo cui questa data sarebbe riferibile ad un ulteriore ampliamento della struttura, corrispondente al corpo delle prime due campate della navata, non trova alcun riscontro. Tale ipotesi è smentita, invece, dalla presenza dell'edicola di San Giovanni Nepomuceno, eretta dalla Regola Feudale di Predazzo nel 1752 in corrispondenza della seconda campata, quest'ultima facente parte dell'ultimo corpo aggiunto alla fabbrica.

1797  (traslazione del cimitero intorno)

Nel 1797 il cimitero di Predazzo, che si trovava presso l'antica chiesa curaziale dei Santi Filippo e Giacomo, fu traslato a tergo della chiesa di San Nicolò.

XIX  (decorazione presbiterio)

La decorazione pittorica della lunetta della parete sinistra del presbiterio fu rinnovata nel corso del XIX secolo.

XIX - 1846 (decorazione campata seconda)

La volta della seconda campata presenta un frammento d'affresco con una Madonna, opera attribuita a Bartolomeo Rasmo, lasciata incompiuta dall'artista a causa di una diatriba insorta con la fabbriceria circa il compenso spettante al pittore.

1805  (ampliamento cimitero)

Un primo ampliamento del camposanto venne condotto nel 1805.

1847  (monumento a Bartolomeo Rasmo campata prima)

Nel 1847 Tommaso Rasmo dipinse a fresco il monumento funebre dedicato al figlio Bartolomeo, anch'esso pittore, morto l'anno prima.

1853 - 1854 (ampliamento cimitero)

Nel 1853 venne eseguito un nuovo ampliamento del cimitero, che in quest'occasione fu pure recintato dagli alti muri tutt'ora presenti. Sul lato est del perimetro venne realizzata la cappella del Crocifisso, affiancata da due camere mortuarie. Il nuovo camposanto fu benedetto nel 1854.

1907  (ampliamento cimitero)

Nel 1907 il cimitero fu raddoppiato con la costruzione dell'ala antistante la facciata della chiesa.

1981  (restauro intero bene)

Nel 1981 l'edificio sacro fu sottoposto a un imprecisato intervento di restauro.

2009 - 2013 (restauro prima fase intero bene)

Tra il 2009 e il 2013 il tempio è stato sottoposto ad un intervento di restauro generale, condotto in più fasi sotto la supervisione della locale soprintendenza e finanziato per la quasi totalità dalla Provincia Autonoma di Trento. La prima fase (2009-2011) ha riguardato la messa in sicurezza del ciclo di affreschi, il consolidamento statico dell’edificio e il restauro architettonico. In questa fase è stato rimosso il pavimento per consentire la realizzazione di un sottofondo areato, sopra il quale è stata riposizionata la vecchia pavimentazione.

2012  (restauro seconda fase intero bene)

Nella seconda fase (2012) è stato rinnovato l’impianto elettrico, sono stati restaurati i serramenti, sono stati condotti alcuni interventi di consolidamento delle volte e delle pareti interne della navata, è stato condotto il restauro degli intonaci esterni e si è provveduto alla tinteggiatura del tempio.

2013  (restauro terza fase presbiterio)

L'ultima fase (2013) ha riguardato il restauro degli affreschi e dell'altare maggiore.

2014/11/02  (inaugurazione intero bene)

Dopo la lunga campagna di restauro, la chiesa venne inaugurata in occasione della festività di Ognissanti del 2014.
Descrizione

Orientata a est, la chiesa di San Nicolò sorge al centro del cimitero di Predazzo. L'edificio sacro, documentato a partire dal 1552, venne rimaneggiato nel 1654 con il prolungamento della navata. La facciata monocuspidata è occupata al centro dall'apertura del portale archiacuto, rialzato su quattro gradini, al quale si affiancano due finestre rettangolari. In alto si colloca una finestra lunettata. La fiancata destra, liscia, è caratterizzata dalle aperture di due finestre rettangolari delle prime due campate, tra le quali si inserisce l'edicola di San Giovanni Nepomuceno, eretta dalla Regola Feudale di Predazzo nel 1752. In corrispondenza della terza campata emerge il corpo ribassato della sacrestia, seguito da un'ulteriore finestra. Una monofora archiacuta illumina il presbiterio. La fiancata sinistra, rivolta a settentrione, è cieca e presenta un accesso secondario posto in corrispondenza della seconda campata. A lato della terza campata e del presbiterio è presente un barbacane di rinforzo, protetto da un rivestimento in scandole, il cui corpo è interrotto al centro dalla presenza del campanile. Quest'ultimo presenta un fusto liscio, segnato da feritoie sul lato est e rifinito da cantonali dipinti. La cella campanaria a quattro monofore centinate è compresa tra cornici lapidee eminenti ed è sormontata da una copertura a losanghe, caratterizzata dalla presenza di quattro timpani al centro dei quali trovano posto altrettante monofore centinate. L'interno si sviluppa a navata unica con pareti lisce; due coppie di lesene intonacate scandiscono la spartizione delle prime due campate, le quali sono raccordate alla terza campata da un'arcata a sesto ribassato. Ai lati della terza campata si trovano gli accessi al campanile e alla sacrestia. Il presbiterio è introdotto da un ampio arco santo a cuspide ribassata ed è rialzato su un gradino.
Pianta
Pianta rettangolare, ad asse maggiore longitudinale; presbiterio rettangolare; abside poligonale.
Facciata
Facciata monocuspidata, occupata in basso dall'apertura del portale archiacuto, rialzato su quattro gradini, al quale si affiancano due finestre rettangolari. In alto si colloca una finestra lunettata.
Prospetti
Fiancata destra liscia, caratterizzata dalle aperture di due finestre rettangolari delle prime due campate, tra le quali si inserisce un'edicola per statua, aperta frontalmente da un'arcata centinata. In corrispondenza della terza campata emerge il corpo ribassato della sacrestia, seguito da un'ulteriore finestra. La fiancata sinistra, rivolta a settentrione, è cieca e presenta un accesso secondario posto in corrispondenza della seconda campata. Un barbacane di rinforzo, protetto da un rivestimento in scandole e interrotto dal corpo del campanile, si sviluppa a lato della terza campata e del presbiterio. Quest'ultimo presenta una sola monofora archiacuta posta sul lato destro.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata alla fiancata sinistra dell'edificio sacro, in corrispondenza della terza campata, ed accessibile dalla navata della chiesa. Fusto liscio, segnato da feritoie sul lato est e rifinito da cantonali dipinti. Cella campanaria a quattro monofore centinate, compresa tra cornici lapidee eminenti. Copertura a losanghe, caratterizzata dalla presenza di quattro timpani al centro dei quali trovano posto altrettante monofore centinate.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata nelle prime due campate della navata e a botte reticolata costolonata nella terza campata. Volta a stella nel presbiterio.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in scandole. Campanile: cuspide a losanghe, rivestita in scandole.
Interni
Navata unica con pareti lisce; due coppie di lesene intonacate scandiscono la spartizione delle prime due campate, le quali sono raccordate alla terza campata (corrispondente al corpo cinquecentesco della chiesa) da un'arcata a sesto ribassato. Ai lati della terza campata si trovano gli accessi al campanile e alla sacrestia. Il presbiterio è introdotto da un ampio arco santo a cuspide ribassata e rialzato su un gradino.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di cemento bianche e nere, disposte in corsi alternati.
Elementi decorativi
Il presbiterio è interamente affrescato.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2013 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria, con l'introduzione, anche temporanea, di arredi mobili che vengono utilizzati come poli liturgici. In occasione delle funzioni liturgiche al centro della terza campata viene collocato un tavolo in legno che funge da mensa al popolo.
ambone - aggiunta arredo (2013 circa)
Il parapetto dell'antico pulpito della chiesa, posto a raso terra nella terza campata, a sinistra, è utilizzato come ambone.
sede - aggiunta arredo (2013 circa)
A destra della terza campata, davanti all'altare laterale di Sant'Antonio da Padova, è presente una sede di nuova realizzazione, alla quale sono uniti due sgabelli per i chierichetti.
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